Frosinone. Cresce la volontà dell’impegno comunista. Intervista ad Enrico Scappaticci

Frosinone. Cresce la volontà dell’impegno comunista. Intervista ad Enrico Scappaticci

27/11/2022 0 Di Maurizio Aversa

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Sonia Peco­ril­li, seg­re­taria del­la Fed­er­azione di Lati­na del PCI inter­viene al sit in a Por­ta Pia


Oreste del­la Pos­ta, stori­co comu­nista del­la Cio­cia­ria e seg­re­tario regionale del PCI, ci ha comu­ni­ca­to che alcu­ni gio­vani si stan­no iscriven­do al PCI. Ci ha mes­so in con­tat­to con uno in par­ti­co­lare, che s’era affac­cia­to già pres­so l’organizzazione comu­nista e che non ave­va con­tin­u­a­to l’impegno. Oggi, invvece con forza è deter­mi­na­to a con­di­videre la scelta comu­nista orga­niz­za­ta. Dice il seg­re­tario regionale: “Da pochissi­mi anni c’è tra i lavo­ra­tori, e la parte di popo­lazione più espos­ta alla povertà oltre che tra moltissi­mi che sono con­sapevoli del­la asso­lu­ta urgen­za di un cam­bio di soci­età, la volon­tà forte di provare a ricostru­ire, come in un grande cantiere aper­to, un forte Par­ti­to Comu­nista Ital­iano. A fronte di una pre­sen­za polit­i­ca bal­bet­tante se non suc­cube del sis­tema quale si è deter­mi­na­to fin qui che vede una vas­ta area di sin­is­tra debole, e che vede gli spazi di democrazia sem­pre più restringer­si, la neces­sità di avere una forza che rap­p­re­sen­ti davvero gli inter­es­si dei lavo­ra­tori e degli sfrut­tati è la vera rispos­ta riv­o­luzionar­ia. Rispos­ta, solo per fare un esem­pio — chiosa Del­la Pos­ta — che salta agli occhi nei momen­ti delle famose con­sul­tazioni elet­torali, con lo svil­i­men­to del­la parte­ci­pazione, anzi NON parte­ci­pazione, al voto di ormai qua­si metà elet­tori. E’ in questo quadro che abbi­amo accolto con estremo favore, ten­den­ze, un po’ ovunque in Italia, e anche qui a Frosi­none, di gio­vani che vogliono essere pro­tag­o­nisti del­la pos­si­bil­ità di ricostru­ire il Par­ti­to Comu­nista Ital­iano.”. Da parte sua Enri­co Scap­pat­ic­ci, lau­ren­do in filosofia, ha rispos­ta con net­tez­za, pre­ci­sione e deter­mi­nazione a qualche breve que­si­to pos­to. Come nasce la spin­ta che gen­era la rispos­ta ad impeg­nar­ti? “L’adesione al Par­ti­to Comu­nista Ital­iano nasce dal­la con­sapev­olez­za del­la neces­sità stor­i­ca di sostenere il prog­et­to ambizioso di ricos­ti­tuire una sogget­tiv­ità comu­nista nel nos­tro paese. — espone con lucid­ità Scap­pat­ic­ci — Dal­la scon­fit­ta del movi­men­to operaio alla fine del sec­o­lo prece­dente, le clas­si popo­lari stan­no suben­do un’offensiva sen­za prece­den­ti da parte del­la classe dom­i­nante, con l’eliminazione pro­gres­si­va di tutte le con­quiste ottenute dalle lotte del movi­men­to operaio e dal­la impo­nente pre­sen­za del PCI nel panora­ma politi­co ital­iano. Con il tri­on­fo del cap­i­tal­is­mo, dopo la cadu­ta del Muro di Berli­no e il con­seguente sciogli­men­to dell’URSS, il mod­el­lo cap­i­tal­is­ti­co si è impos­to come l’unico mod­el­lo politi­co, eco­nom­i­co e sociale pos­si­bile.”. Ma per­chè è ques­ta la situ­azione inamovi­bile? “In realtà — repli­ca il gio­vane comu­nista — il Cap­i­tal­is­mo si è dimostra­to inca­pace di risol­vere i gravi prob­le­mi strut­turali da esso stes­so creati: crisi eco­nom­i­ca, dis­ug­uaglian­za sociale, guerre impe­ri­al­iste e in par­ti­co­lare si è dimostra­ta del tut­to inadegua­to nel fron­teggia­re la crisi pan­dem­i­ca causa­ta dal Covid-19. Citan­do Gram­sci, la borgh­e­sia impe­ri­al­ista, man­te­nen­do ben sal­da la pro­pria ege­mo­nia nel nuo­vo sec­o­lo, impedisce che gli ele­men­ti di soluzione si svilup­pino con la celer­ità nec­es­saria, man­te­nen­do in uno sta­to di debolez­za quelle forze che pos­sono risol­vere la crisi cap­i­tal­is­ti­ca in cor­so. (Q.14).”. Ma la rispos­ta non può essere riv­ol­ger­si alle forze di sin­is­tra già esisten­ti? “Dal­lo sciogli­men­to del PCI il movi­men­to comu­nista ital­iano si è fram­men­ta­to, dis­gre­ga­to ed è diven­ta­to sem­pre più una forza del tut­to mar­ginale nel panora­ma politi­co ital­iano.- illus­tra con pre­ci­sione la fase stor­i­ca appe­na trascorrsa ed attuale Enri­co Scap­pat­ic­ci — Il per­pet­u­ar­si di scelte politiche che aggi­ra­vano il nodo prin­ci­pale del­la costruzione di una sogget­tiv­ità comu­nista, han­no por­ta­to ad un inde­boli­men­to qual­i­ta­ti­vo e quan­ti­ta­ti­vo del Movi­men­to. Com­pi­to dei comu­nisti è quin­di ricreare un par­ti­to forte e coeso dal pun­to di vista ide­o­logi­co e orga­niz­za­ti­vo per ridare vita a quel “bloc­co stori­co” capace di rib­altare i rap­por­ti di classe esisten­ti .”. Dunque una scelta com­pi­u­ta con ques­ta cos­apev­olez­za che può valere per molti. Con quale accen­to per­son­ale tu l’hai com­pi­u­ta? “In quest’ottica — offre la sua con­vin­ta rif­les­sione il gio­vane comu­nista — ho avver­ti­to l’esigenza di riavvic­i­n­ar­mi e mil­itare nel PCI dopo un prece­dente allon­tana­men­to, dovu­to a delle incom­pren­sioni riguar­do alcune scelte politiche che pote­vano risolver­si con una mag­giore aper­tu­ra al dial­o­go. Sono felice di esser­mi ricon­giun­to con il PCI e spero di pot­er apportare il mio con­trib­u­to a questo prog­et­to ambizioso a cui cre­do pro­fon­da­mente.”.

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