Marino. Da Bibliopop, Moby Dick irrompe in Comune. Premiazione dei vincitori del concorso letterario nazionale

Marino. Da Bibliopop, Moby Dick irrompe in Comune. Premiazione dei vincitori del concorso letterario nazionale

27/09/2022 1 Di Maurizio Aversa

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Il pub­bli­co del­la pre­mi­azione


Mari­no. Pre­mio Moby Dick-Danko: a Palaz­zo Colon­na la vita vera di emozioni, pas­sioni, visioni di futu­ra uman­ità. Uomi­ni e donne, gio­vani e meno, del nos­tro tem­po. Questo il suc­ces­so dell’evento. Il giorno è quel­lo post-elet­torale. Ma qui, nell’occasione del Pre­mio Moby Dick-Danko, pri­ma edi­zione (2022), gli uni­ci vinci­tori che sono atte­si sono quel­li del­la gara delle parole e com­po­sizioni, e dei sen­ti­men­ti for­ti sus­ci­tati o sus­sur­rati. Per questo lo scroscio di applausi che ha accolto il Mae­stro Vit­to­rio Nocen­zi, pres­i­dente ono­rario del Pre­mio, quan­do ne è sta­to annun­ci­a­to l’ingresso in sala con­sil­iare a Palaz­zo Colon­na, era già pieno di affet­to come si ris­er­va ad un vec­chio ami­co, ad una per­sona cara che fre­quen­ti. Del resto la sala che ha accolto il pub­bli­co, cer­to da Mari­no , ma dal Lazio e dalle altre regioni d’Italia, era una fol­la – per questo l’organizzazione ha fat­to ricor­so allo sposta­men­to degli scran­ni da con­sigliere per met­ter­li in sala e far acco­modare le oltre cen­to per­sone inter­venute (oltre le decine di col­lega­men­ti via web in diret­ta)-. Ques­ta stes­sa fol­la, appun­to, fino all’ingresso di Nocen­zi, ave­va già ascolta­to note e ver­si assai conosciu­ti e atti­nen­ti: “ Grande Moby Dick, dove saran­no tut­ti gli aman­ti che hai Dolce Moby Dick, nes­suno ti ha baci­a­ta mai. Grande Moby Dick, regi­na madre segui le stelle che sai. Non fidar­ti del­la croce del sud, la cac­cia non finisce mai.” Fino a giun­gere alle ultime “E danz­erai sopra una stel­la mari­na E danz­erai colpen­do al cuore la luna Chi impaz­zì dietro a te non tornò mai più.” E da qui agli applausi all’ingresso è sta­to molto nat­u­rale e con trasporto.

Vit­to­rio Nocen­zi, pres­i­dente del Pre­mio Moby Dick Danko fa il suo ingres­so fra scros­cianti applausi in sala con­sil­iare a Palaz­zo Colon­na


Con Nocen­zi, il sin­da­co del Comune di Mari­no, Ste­fano Cec­chi e l’Assessore alla Cul­tura, Pamela Muc­ci­ni, han­no pre­so pos­to in alto i due pres­i­den­ti di giuria Mar­co Onofrio, ideatore del con­cor­so, e Rober­to Pal­loc­ca del­la giuria Nar­ra­ti­va. Il pathos, nat­u­ral­mente, oltre la spon­tanea parte­ci­pazione spir­i­tuale oltre che fisi­ca degli inter­venu­ti, è sta­ta mas­si­mo ogni vol­ta che l’ottima Sabi­na Barzi­lai, reg­ista ed attrice, ha dato voce ai brani e ai ver­si di alcune delle opere selezion­ate. La ser­a­ta ha avu­to inizio con la nota che Mau­r­izio Aver­sa ha volu­to ris­er­vare per evi­den­ziare il tema del­la cul­tura come prodot­to intel­let­tuale e da qui del ruo­lo degli intel­let­tuali come inte­so da Anto­nio Gram­sci, tema trat­ta­to e diri­mente per la sto­ria dei comu­nisti ma anche del­la cul­tura in gen­erale (soprat­tut­to in Italia, ma nel mon­do intero) cir­ca il pas­sag­gio da “cas­ta” (dagli scri­ba a noi) a, quan­do scel­to, intel­let­tuale organ­i­co, dopo l’incontro di molti intel­let­tuali con l’analisi marx­ista. Di qui anche l’affermazione con­cettuale che ognuno di noi è un intel­let­tuale. Ed a seguire ha trat­ta­to del­la sto­ria – e suc­ces­so, e suc­ces­si – del­la Asso­ci­azione Acab Bib­liopop fino a dar vita al Pre­mio Moby Dick.

In pres­i­den­za , da sin­is­tra: Mar­co Onofrio, Vit­to­rio Nocen­zi, Ste­fano Cec­chi


Ulte­ri­or­mente, Ser­gio San­ti­nel­li, Pres­i­dente di Bib­liopop ha fat­to emerg­ere come le attiv­ità di carat­tere sociale e cul­tur­ale che Bib­liopop svolge, uti­liz­zan­do l’arma nobile del volon­tari­a­to e dell’impegno civile di ognuno e col­let­ti­va­mente, trovano sem­pre nelle forme e si disp­ie­gano per quan­to con­tenu­to e pas­sione met­ti­amo nel­la divul­gazione del­la let­tura e nel met­tere al cen­tro la conoscen­za da fornire a chi rius­ci­amo a ingolosire. Ha riv­olto, nat­u­ral­mente ringrazi­a­men­ti al Sin­da­co e all’Assessore per il patrocinio e la disponi­bil­ità all’uso del­la pres­ti­giosa sala di Palaz­zo Colon­na. Così come a Vit­to­rio Nocen­zi che si è imme­di­ata­mente mes­so a dis­po­sizione e innamora­to del­la pro­pos­ta avan­za­ta da Mar­co Onofrio cir­ca il nobile uso di Moby Dick. Così come grande ringrazi­a­men­to a Rober­to Pal­loc­ca impeg­na­to a pre­siedere la sezione Nar­ra­ti­va ed ai gio­vani Gior­gia Di Mat­tia e Vale­rio Canu per il dis­bri­go del­la distribuzione/catalogazione del mate­ri­ale giun­to al Pre­mio, tut­to man­te­nen­do il totale anon­i­ma­to delle opere ver­so i giu­rati. A San­ti­nel­li, che nel pro­prio inter­ven­to ave­va anche sot­to­lin­eato l’importanza del­la scuo­la e delle strut­ture ad essa des­ti­nate – pur nel­la neg­a­tiv­ità attuale di alcune situ­azioni nel nos­tro comune, come ad esem­pio il Liceo Isti­tu­to d’Arte che vede gli stu­den­ti defrau­dati del­la loro strut­tura nat­u­rale e degli stru­men­ti (lab­o­ra­tori) per stu­di­are – ha fat­to segui­to il salu­to del Sin­da­co.

Il Pres­i­dente di Acab Bib­liopop, Ser­gio San­ti­nel­li, sedu­to men­tre inter­viene Mau­r­izio Aver­sa


. Il pri­mo cit­tadi­no si è sof­fer­ma­to al tema dell’evento serale, dichiaran­do sod­dis­fazione, com­pli­men­ti per l’ottima rius­ci­ta – di parte­ci­pazione al con­cor­so, di pre­sen­za di pub­bli­co, di qual­ità che ha recepi­to dai com­men­ti dei pres­i­den­ti di giuria – del Pre­mio. Ha poi volu­to ricor­dare una espe­rien­za per­son­ale pos­i­ti­va pro­prio nel­lo stu­dio di Vit­to­rio Nocen­zi e legare questo alla otti­ma capac­ità di fare sem­pre pro­poste di qual­ità a Bib­liopop. Dal can­to suo l’Assessore Pamela Muc­ci­ni ha det­to che l’amministrazione e lei in par­ti­co­lare si è sem­pre resa disponi­bile e accom­pa­gna e pro­muove le attiv­ità come quelle che svolge Bib­liopop sul ter­ri­to­rio per­ché tes­ti­mo­ni­ano la vivac­ità di tante asso­ci­azioni che in modo del tut­to volon­taris­ti­co met­tono energie a dis­po­sizione del­la comu­nità intera. L’intervento del­la espo­nente in rap­p­re­sen­tan­za del­lo spon­sor (Danko) non è potu­to avvenire (da remo­to) per prob­le­mi tec­ni­ci dovu­ti al non col­lega­men­to da Livorno. Anche Vit­to­rio Nocen­zi pri­ma del­la vera e pro­pria pre­mi­azione ha volu­to spendere due parole sul pre­mio e su Bib­liopop oltre che sul tema gen­erale del­la nos­tra soci­età che pro­duce per­sone sole. La cul­tura, che è stru­men­to che aiu­ta a leg­gere fa in modo, sug­gerisce l’artista/filosofo, che ognuno, spe­cial­mente tra i più accor­ti e si spera tra le nuove gen­er­azioni, dcoltivi erba fres­ca che esca fuori dal cemen­to che sof­fo­ca esisten­za e vita quo­tid­i­ana. La visione di Bib­liopop, nel­la sua fisic­ità, e con tutte quelle per­sone che agis­cono attorno, mi ha riem­pi­to di mer­av­iglia, ha rac­con­ta­to Nocen­zi, e quan­do ho avu­to la for­tu­na di incon­trare il grande artista Mar­co Onofrio, di cui sono diven­ta­to vero sup­port­er, e mi ha bale­na­to l’idea del Pre­mio let­ter­ario che si incen­trasse su Moby Dick, non pote­vo che sostenere con forza e ren­der­mi disponi­bile. Ringrazio ognuno che si prodi­ga in tal sen­so e l’amministrazione che sostiene questi sforzi.

Sabi­na Barzi­lai, reg­ista e attrice, impeg­na­ta nelle let­ture di brani e poe­sie del Pre­mio


Mar­co Onofrio ha rac­con­ta­to del grande suc­ces­so nazionale, centi­na­ia di testi. “Il Pre­mio ha avu­to grande riscon­tro, siamo sta­ti let­teral­mente som­mer­si da centi­na­ia di testi inviati da tutte le regioni. Pro­vo a chie­der­mi: per­ché? Insom­ma i motivi plau­si­bili di questo riscon­tro… Sicu­ra­mente il fas­ci­no del tema, la sua por­ta­ta uni­ver­sale che impli­ca la vastità e la pro­fon­dità dei ter­mi­ni entro cui siamo rac­chiusi, e che mette in gio­co i lim­i­ti sfuggen­ti dell’identità, la com­p­lessità del nos­tro rap­por­to con l’interno e l’esterno delle cose. – ha det­to los crittore/ideatore — Da una parte la Natu­ra, cioè la bale­na bian­ca; dall’altra la Cul­tura, cioè il cap­i­tano Achab. Quin­di ciò che il poeta Gior­gio Caproni, sul­la scor­ta di Dante Alighieri — il X can­to dell’Inferno — chia­ma “muro del­la ter­ra”: il nucleo ulti­mo, irriducibile e ines­plic­a­bile, che si oppone alla conoscen­za umana. E, d’altra parte, l’ulissismo che nutre la nos­tra ansia metafisi­ca, il nos­tro bisog­no inna­to di oltrepas­sare l’orizzonte e stanare la bel­va del mis­tero, col suo orrore che ci repelle e attrae, allo stes­so tem­po. Mi sem­bra qua­si inutile sot­to­lin­eare il val­ore sim­bol­i­co di Moby Dick come metafo­ra pro­fon­da del mis­tero del­la creazione; del male (ovvero dell’innocente fero­cia) che incista nell’universo; dell’assoluto che l’uomo insegue e non rag­giunge mai. Da qui l’invito alla ricer­ca e alla rin­cor­sa eter­na dell’ideale, poiché il viag­gio sen­za fine “è” la con­dizione stes­sa dell’uomo. Poi la con­so­nan­za stor­i­ca con i tem­pi crit­i­ci che sti­amo viven­do, ed è il sec­on­do moti­vo con cui pro­vo a spie­gare il suc­ces­so di ques­ta inizia­ti­va. Evi­den­te­mente –ha illus­tra­to Onofrio — le sug­ges­tioni evo­cate e irra­di­ate dal tema del pre­mio han­no incon­tra­to un così grande favore per­ché con­ge­niali e per così dire favorevoli al sen­tire con­tem­po­ra­neo. Il sog­no sen­za tem­po e sen­za luo­go che intrave­di­amo nell’utopia, appar­tiene in realtà ad ogni luo­go e ad ogni tem­po. “La cac­cia non finisce mai” come dice la can­zone del Ban­co.

Mar­co Onofrio, lo scrit­tore ideatore del Pre­mio Moby Dick Danko


Per questo un uomo sen­za sog­ni non ha futuro, e infat­ti il vero sin­to­mo dell’invecchiare è non sognare più. Spes­so anche i ragazzi, oggi, sono già “vec­chi” poiché la percezione ipnot­i­ca e com­pul­si­va degli stru­men­ti telem­ati­ci tende a ren­der­li opachi di alien­azione e di noia, inca­paci di sognare e immag­inare, ed è una trage­dia sociale che avviene in silen­zio, nell’indifferenza degli adul­ti (a loro vol­ta fagoc­i­tati dall’ipnosi degli scher­mi). Ecco, quan­do la can­zone “Moby Dick” del Ban­co dice “colpo di coda e vola via” pen­so allo scat­to cre­ati­vo che potrebbe accen­dere la fan­ta­sia delle gio­vani gen­er­azioni, tute­lando la loro uman­ità. C’è bisog­no urgente di sem­i­nare e cus­todire Umanes­i­mo, e un pre­mio let­ter­ario come questo – con le sue pos­si­bil­ità di scam­bio e con­fron­to cre­ati­vo di voci & visioni del mon­do – può offrire il suo pic­co­lo ma sig­ni­fica­ti­vo con­trib­u­to alla cresci­ta civile, cul­tur­ale e sociale del Paese. Un Paese che in realtà non veg­e­ta nel coma far­ma­co­logi­co che ten­di­amo ad attribuir­gli, soprat­tut­to quan­do siamo in vena di pes­simis­mo. La rispos­ta ottenu­ta dal pre­mio, — legge così il riscon­tro avvenu­to e non acquisi­to in parten­za, il Pres­i­dente — e soprat­tut­to la qual­ità dei testi per­venu­ti a con­cor­so, è una carti­na di tor­na­sole che dice molto sul fer­vore som­mer­so che ani­ma le esisten­ze per altri ver­si mor­tifi­cate e grigie delle per­sone. Abbi­amo tas­ta­to il pol­so del momen­to stori­co, e pos­si­amo ragionevol­mente tes­ti­mo­ni­are che c’è grande bisog­no di riscat­to, di val­ori, di sper­an­za, di lib­ertà. La resilien­za quo­tid­i­ana tira fuori il meglio dal cuore delle per­sone, spin­gen­dole oltre se stesse e por­tan­dole a immag­inare i con­torni e i col­ori di un mon­do migliore. W la cul­tura, — coc­n­lude Mar­co Onofrio — che nutre i nos­tri sog­ni, apre le pri­gioni invis­i­bili, dà spazio e voce alle cose davvero essen­ziali e impor­tan­ti, per cui vale la pena di resistere e vivere!”.

Rober­to Pal­loc­ca è lo scrit­tore pres­i­dente di una delle giurie del Pre­mio Moby Dick Danko


Rober­to Pal­loc­ca da parte sua ha con­fer­ma­to e sot­to­lin­eato la forza del­la visione e la pas­sione come chi­ave di impeg­no che fan­no la dif­feren­za ed ha così con­clu­so il suo inter­ven­to: “questo con­cor­so, ques­ta espe­rien­za, è la pro­va che non è affat­to vero che non si pos­sa fare cul­tura con suc­ces­so anche nelle pic­cole realtà, anche sen­za gran­di fon­di, anche sen­za nomi alti­so­nan­ti. Non è vero! La dif­feren­za la fan­no le idee, la com­pe­ten­za e, sem­pre, ma pro­prio sem­pre, la pas­sione.”.
Quin­di si è pro­ce­du­to a pre­mi­are i sin­goli autori ed autri­ci delle varie opere.
I final­isti del­la sezione Nar­ra­ti­va sono i seguen­ti:
“Nelle fau­ci del mostro”, Dario Mar­silio. “Un pas­so da bara­tro”, Mon­i­ca Gor­ret. “Il cap­i­tano e la bale­na”, Nicolò Pede­mon­ti. “Immer­sione”, Fer­ruc­cio Fil­ip­pi. “Radi­ci”, Car­la Fide­caro. “Oltre il con­fine”, Lau­ra Gior­gi. “AAA cer­casi poe­sia”, Maria Tere­sa Infante. “Le mani invis­i­bili”, Anto­nio Vil­la. “L’(in)cantastorie”, Jen­nifer Bertasi­ni. “In my soli­tude”, Fabio Mavel­li. “Des­ti­nazione Mont Tha­bor”, Susan­na Teren­zi. “Shu Ling”, Rosario Vitale. “Con­tro natu­ra”, Leonar­do Lastil­la. “A Lati­na piace­va andare a scuo­la”, Anna Maria Pace. “Sog­nan­do Filadelfia”, Maria Natalia Lir­i­ti.
I vinci­tori, del­la Pri­ma edi­zione Moby Dick Danko, per la nar­ra­ti­va sono:
1° “La bic nera”, Wilma Gre­co
2° “Mas­sa bian­ca, azzur­ro oceano”, Cosi­mo Del­lisan­ti
3° “Come rose d’inverno”, Saman­tha Fal­ci­a­tori
4° “Il rac­con­to” Enri­co Man­zo
5° “Bel­la a metà” Lua­na Tron­canet­ti

Wilma Gre­co, si è col­le­ga­ta in diret­ta via web da Agri­gen­to


Ques­ta la moti­vazione del­la Giuria Nar­ra­ti­va, per l’assegnazione alla vincitrice del Pre­mio:
“La moti­vazione del pri­mo clas­si­fi­ca­to, LA BIC NERA: Un’opera luci­da e potente, un uti­liz­zo sapi­ente del flash­back, un lin­guag­gio essen­ziale ma por­ten­toso per rac­con­tare la sto­ria di una docente carcer­aria che ricor­da le lezioni con una sua alun­na che ha scon­ta­to la sua pena ed è oggi una don­na lib­era. Quegli sguar­di, quelle domande, quelle lezioni che trascor­re­vano tra iro­nia e dif­fi­coltà. Una fines­tra aper­ta, una boc­ca­ta d’aria fres­ca, su una ter­ra di nes­suno, il carcere, che molti con­sid­er­a­no luo­go di fron­tiera, lon­tano, dis­giun­to dal­la vita, qua­si irreale. Un promemo­ria nec­es­sario e del­i­ca­to su quan­ta uman­ità ci sia, ovunque e sem­pre, tra esseri umani che si par­lano, a pre­scindere da tut­to. E su quan­to umane resti­no le per­sone e umani i desideri – lib­ertà, amore, felic­ità, bellez­za – anche quan­do si res­ta sospe­si, per qualche ragione, in quei momen­ti cupi del­la vita che conos­ci­amo tut­ti.”. Dopo la let­tura, la vincitrice, ringrazian­do, ha volu­to sot­to­lin­eare quan­to det­to cir­ca l’impegno, anche tramite la cul­tura, con­clu­den­do che si rial­lac­cia­va alla citazione di Gram­sci e la raf­forza­va vol­gen­dola al richi­amo gransciano con­tro gli indif­fer­en­ti.

Dario Mar­silio, dal­la provin­cia di Varese, ha ringrazi­a­to e si è mostra­to ono­ra­to per rice­vere una men­zione ded­i­ca­ta a un par­ti­giano, Rug­giero Lupi­ni


Un’al­tra Men­zione, quel­la ded­i­ca­ta a “Mario Di Fal­co” gio­vane par­ti­giano e sin­da­co di Mari­no, la Giuria Nar­ra­ti­va ha asseg­na­to all’opera “Bel­la a metà” di Lua­na Tron­canet­ti.

Lua­na Tron­canet­ti, riceve la men­zione inti­to­la­ta a Mario Di Fal­co già sin­da­co di Mari­no


Infine, i giu­di­ci han­no scel­to di indi­care Seg­nalazioni di Mer­i­to a:
“Il rac­con­to” di Enri­co Man­zo; “Si dice che i delfi­ni par­li­no” di Mat­teo Annun­zi­a­ta; “In my soli­tude”.

Mat­teo Annun­zi­a­ta che riceve un pre­mio ed intavola col Pres­i­dente Vit­to­rio Nocen­zi un sipari­et­to molto gra­di­to dal pub­bli­co

Per la sezione Poe­sia, i final­isti sono i seguen­ti:
Pao­lo Polvani, con “Mare Baiadera”. Emanuela Laz­zaro, con “L’al­ba degli uomi­ni”. Ste­fano Per­essi­ni, con “L’at­ti­mo”. Ste­fano Per­essi­ni, con “Achab”. Tul­lio Mar­i­ani, con “Achab”. Adri­ano Vio­la, con “Moby Dick”. Eleono­ra Mele, con “L’im­men­sità del­la tris­tez­za”. Maria Grazia Pre­vi­a­to, con “Muro”. Mar­co Lam­oli­nara, con “Moby Dick — Una vita”. Adel­mo Cavu­ti, con “Nemi”. Rodol­fo Zanar­di, con “A Sil­vio”. Francesco Mosca, con “Ulti­mi istan­ti di un mari­naio. Tu”. Rita Arcan­gelet­ti, con “Sorel­la Moby Dick”. Bar­bara Lozzi, con “Lib­ertà”. Anto­nio Vil­la, con “Anda­ta e ritorno”.
I Pre­mi spe­ciali asseg­nati dal­la Giuria Poe­sia sono i seguen­ti:
Men­zione d’onore “Mau­ra Car­roz­za”, — sin­da­cal­ista e fem­min­ista pro­motrice del­la sal­va­guardia del­la strut­tura in cui oggi opera Bib­liopop -, per “Achab” di Ste­fano Per­essi­ni

Men­zione d’onore “Gisel­da Rosati”, — inseg­nante e ammin­is­tra­tore comu­nale, a lei è inti­to­la­ta la bib­liote­ca popo­lare Bib­liopop -, per “Mi chi­amo Moby Dick” di Cinzia Milite

Men­zione d’onore “Aure­lio Del Gob­bo” – par­ti­giano e tra i pri­mi sin­daci di Mari­no del dopoguer­ra, a lui è inti­to­la­ta la locale sezione ANPI — per “Sprazzi di lib­ertà” di Elisa Pel­le­gri­ni

Pre­mio spe­ciale del­la Giuria per “Sorel­la Moby Dick” di Rita Arcan­gelet­ti

Pre­mio spe­ciale del­la Giuria (Sezione Junior) per “Lib­era di volare” di Ginevra Puc­cetti

Pre­mio spe­ciale del­la Giuria (Sezione Castel­li Romani) per “Dol­ci declivi lati­ni” di Mas­si­mo Gian­noc­co

La clas­si­fi­ca vinci­tori del­la sezione Poe­sia è la seguente:

1a clas­si­fi­ca­ta, vincitrice asso­lu­ta: CHIARA MUTTI con la poe­sia “Io vivo. Ma se fos­si sog­no?”

2a clas­si­fi­ca­ta: CATERINA PENTERICCI con la poe­sia “La cac­cia di Pequod”

3a clas­si­fi­ca­ta: ILARIA MAINARDI con la poe­sia “A sor­si”

4° clas­si­fi­ca­to: ANDREA SERRA con la poe­sia “La via del­la neve”

5° clas­si­fi­ca­to: GIORGIO BARO con la poe­sia “Sfi­da”

Ques­ta la moti­vazione del­la Giuria per l’asseg­nazione del Pri­mo pre­mio sezione Poe­sia:
“Poe­sia sub­lime, di taglio amleti­co, che riv­ela il con­fine sot­tilis­si­mo ma deci­si­vo tra il mon­do delle idee e quel­lo delle cose, lad­dove i mari del­la realtà e dell’immaginazione si mescolano, arric­chen­dosi rec­i­p­ro­ca­mente nell’oceano sen­za rive dell’infinito. La voce di Chiara Mut­ti, in ques­ta lir­i­ca, si rende disponi­bile ad una tem­po­ranea sospen­sione dell’incredulità, che risul­ta più effi­cace pro­prio per­ché si muove attra­ver­so il dub­bio del­la conoscen­za. In tal modo las­cia emerg­ere un inqui­eto ‘deside­rio del deside­rio’ che estrae la paro­la dalle forme invis­i­bili del vuo­to, dis­eg­nate con­tro il pris­ma dei rif­lessi proi­et­tati dall’esistenza sul­lo scher­mo del tem­po. Ecco l’ambivalenza supre­ma dell’assoluto! La tene­bra not­tur­na svela la ver­ità bril­lante dei col­ori, ma rac­chi­ude altri inar­riv­abili e incom­pren­si­bili abis­si, poiché è “pri­gione” tut­to l’universo in cui siamo rac­chiusi. E allo­ra res­ta solo la sostan­za dei ricor­di e il val­ore supre­mo dell’esperienza, con­tro cui la morte non può nul­la. Una così alta e potente solen­nità per­vade il det­ta­to poet­i­co nelle sue intime fibre, ren­den­do la com­po­sizione un’ode min­i­ma e preziosa al mis­tero del­la nos­tra vita e, mal­gra­do tut­to, alla bellez­za del­la nos­tra eternità”.(Marco Onofrio)
In chiusura di even­to, dopo che sono sta­ti ricor­dati e ringraziati i com­po­nen­ti delle giurie, c’è sta­ta anche l’occasione di annun­cia­re da parte di Bib­liopop che sarà data alle stampe una antolo­gia delle opere di vinci­tori e final­isti.
Inoltre si è col­ta l’occasione di fare appel­lo all’Amministrazione, anche in virtù dei pos­i­tivi giudizi espres­si e del­la rius­ci­tis­si­ma, parte­ci­pa­ta inizia­ti­va cul­tur­ale, affinchè voglia con­sid­er­are per la prossi­ma edi­zione, che a breve sarà indet­ta, oltre il patrocinio gra­tu­ito fin qui con­ces­so, anche un inter­ven­to di sosteg­no alle spese. Inve­stire in cul­tura fa bene .

Chiara Mut­ti, vincitrice del Pre­mio nazionale let­ter­ario Moby Duck Danko edi­zione 2022


La sec­on­da clas­si­fi­ca­ta del Pre­mio, Cate­ri­na Pen­ter­ic­ci

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