Bolsena (VT). Al via l’assemblea nazionale di organizzazione del PCI.

Bolsena (VT). Al via l’assemblea nazionale di organizzazione del PCI.

13/07/2019 0 Di Maurizio Aversa

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Bolse­na, l’assem­blea nazionale di orga­niz­zazione del PCI, Cantiere Aper­to

Assem­blea Nazionale di Orga­niz­zazione Bolse­na 13–14 luglio 2019
Decine, centi­na­ia, i parte­ci­pan­ti e le parte­ci­pan­ti alla Assem­blea Nazionale di Orga­niz­zazione che il Par­ti­to Comu­nista Ital­iano, come da deci­sione del Comi­ta­to Cen­trale del Par­ti­to, ha indet­to per il 13 e 14 luglio a Bolse­na in provin­cia di Viter­bo. Dal­la Val d’Aosta al Vene­to, dal Friuli alla Toscana, dall’Umbria alla Sicil­ia, dall’Emilia Romagna alla Cal­abria, eppoi la Lig­uria e il Lazio e la Cam­pa­nia e le Marche e la Puglia, insom­ma tut­ta l’Italia è rap­p­re­sen­ta­ta in questo “Cantiere Aper­to” che – come evi­den­zi­a­to dalle parole del­la relazione del Seg­re­tario del PCI, Mau­ro Albore­si, — “non è un pun­to di arri­vo, anzi è una sor­ta di pun­to di parten­za del per­cor­so utile a due final­ità: ricostru­ire il Par­ti­to Comu­nista Ital­iano, creare un Fronte Comune nell’area dei comu­nisti, del­la sin­is­tra di classe, per agire in un modo chiaro e pos­si­bile, sen­za impo­sizione alcu­na, cioè l’Unità nel­la diver­sità. Unità del Fronte sul­la anal­isi, sulle pro­poste, sulle inizia­tive politiche; diver­sità nel rispet­to rec­i­pro­co delle dis­tinzioni sogget­tive e orga­niz­za­tive quale è ad oggi la fotografia del­la realtà di rifer­i­men­to sociale e politi­co dell’ampia sin­is­tra di classe, comunque pre­sente nel Paese.”. Una Assem­blea come ques­ta, lo ha ricorda­to il seg­re­tario Albore­si, non si con­vo­ca tan­to per far­la. Anzi, pro­prio per­ché “ essa è chia­ma­ta a ver­i­fi­care dopo il pri­mo anno di vita dal Con­gres­so che ha deciso la ricostruzione del PCI, deve fare i con­ti con lim­i­ti, ritar­di, lentezze. Quin­di, dove nec­es­sario, sen­za inter­venire sul­la lin­ea polit­i­ca che, sem­mai, dopo gli ulti­mi mesi e gli esi­ti delle prove elet­torali con­fer­mano le nos­tre anal­isi e le nos­tre pro­poste messe in cam­po, ha però il dovere di ritoc­care, cam­biare, mod­i­fi­care e super­are alcune strut­turazioni che abbi­amo mes­so in pie­di a liv­el­lo ges­tionale e orga­niz­za­ti­vo.”. Tut­ti questi chiari obbi­et­tivi, l’Assemblea, sec­on­do Mau­ro Albore­si, deve rius­cire a darne soluzione con sin­te­si prat­i­ca, di lavoro politi­co da svol­gere quo­tid­i­ana­mente in ogni parte del Paese, met­ten­do a pro­pria base l’analisi di fase che sti­amo attra­ver­san­do. “Ad esem­pio, il dopo voto, ammin­is­tra­ti­vo ed europeo – dice il seg­re­tario comu­nista – ha con­seguen­ze ril­e­van­ti. La rap­p­re­sen­tan­za nel­la UE, nelle scelte politiche, eco­nomiche, sociali, restano in capo agli stes­si che han­no deter­mi­na­to la situ­azione di grave crisi irri­solvi­bile per­ché al servizio del cap­i­tale e del liberis­mo spez­zo rap­p­re­sen­ta­to dagli USA e dal­la NATO. Solo che questi stes­si rap­p­re­sen­tan­ti ora sono anche sogget­ti­va­mente più deboli: vale per l’ala liberale/liberista/conservatrice, così come per l’ala socialdemocratica/pseudo cen­trosin­is­tra (dove è anche il PD, nda). Purtrop­po a tale debolez­za ha cor­rispos­to anche un arretra­men­to delle forze comu­niste e del­la sin­is­tra di classe. La grav­ità di tut­to ciò, ha come ricadu­ta nel nos­tro Paese, ad esem­pio, — con­tin­ua Albore­si – nel­la con­tin­u­azione dell’attacco ai lavo­ra­tori da parte del padrona­to e delle forze di gov­er­no, così come nell’assalto ulte­ri­ore alla pri­ma parte del­la Car­ta Cos­ti­tuzionale. Ciò per­ché, la riper­cus­sione elet­torale sul gov­er­no ha cam­bi­a­to i rap­por­ti di forza di una allean­za già dele­te­ria. Ora è la Lega che det­ta legge. Ora è l’astensionismo che con­tin­ua ad essere vin­cente nel con­fron­to elet­torale. Questo è restring­i­men­to del­la democrazia, per questo ci si per­me­tte da parte del­la destra, di accel­er­are nel dis­eg­no di tagliare ulte­ri­ori spazi alla pre­sen­za di rap­p­re­sen­tanze alter­na­tive al sis­tema cap­i­tal­is­ti­co.”. Poi, Mau­ro Albore­si con­tin­ua: “ due i com­pi­ti essen­ziali che abbi­amo come comu­nisti: da un lato la crit­i­ca frontale al gov­er­no per sfruttare le con­trad­dizioni pro­prio interne al gov­er­no, come sull’Europa, come sul­la flat tax, come sul decre­to sicurez­za bis, sull’immigrazione. Dall’altro essere pre­sen­ti, assumere inizia­ti­va polit­i­ca quo­tid­i­ana per par­lare ai cit­ta­di­ni del­la nos­tra pro­pos­ta che è con­tro l’erigere muri con­tro l’immigrazione, che vuole invece gov­ernare i pro­ces­si, che rag­giun­gere inte­grazione a par­tire dal real­iz­zare dirit­ti di tut­ti i lavo­ra­tori, siano essi immi­grati che nativi. Non sap­pi­amo – aggiunge il seg­re­tario – se intan­to che noi ripar­ti­amo con una scos­sa e con una pro­pos­ta che poi avanz­erò, la fase ci con­dur­rà ad un appun­ta­men­to elet­torale antic­i­pa­to. Ma dob­bi­amo sapere che il som­movi­men­to che c’è sta­to, e quan­to c’è in cam­po a liv­el­lo di con­tenu­ti e di con­trad­dizioni, fan­no in modo che a noi spet­ta, e dob­bi­amo rac­cogliere come sfi­da, l’azione polit­i­ca di risol­vere le scom­po­sizioni che ci sono in atto e che potreb­bero con­tin­uare sia nell’area delle forze ora al gov­er­no che quelle pre­sun­ti­va­mente all’opposizione. Noi abbi­amo un bagaglio di pro­poste, un prog­et­to che già risponde alter­na­ti­va­mente a chi in modo sogget­ti­vo o impro­prio cer­ca di dare la stes­sa rispos­ta sub­al­ter­na alla crisi UE, al dila­gare delle scelte politiche ed eco­nomiche imposte dal­la NATO. Noi pro­poni­amo l’idea di Europa dal Por­to­gal­lo agli Urali. Noi pro­poni­amo l’azione atti­va dell’internazionalismo comu­nista. Noi che siamo con­tro il Gov­er­no Con­te ci spendi­amo per creare rap­por­ti sociali e politi­ci uni­tari par­tendo dal det­ta­to cos­ti­tuzionale. Il nos­tro più sta­to meno mer­ca­to, tro­va ormai molte ade­sioni che van­no oltre il cam­po comu­nista e perfi­no oltre la sin­is­tra di classe. Cer­care l’unità con altri sogget­ti comu­nisti e del­la sin­is­tra dimos­tri­amo nei fat­ti che è fasul­la l’accusa di talu­ni che vor­reb­bero dipinger­ci come set­tari. Il set­taris­mo non è una nos­tra scelta né un trat­to cul­tur­ale nos­tro. Anzi è vero il con­trario che forte è la nos­tra propen­sione a vivere l’attuale sta­to del par­ti­to che è fat­to di moti mil­i­tan­ti ma non anco­ra di mas­sa, ad avere pro­prio ques­ta impostazione come scelta, come aspi­razione da rag­giun­gere in tem­po dato. Per questo – aggiunge Albore­si – l’altra ques­tione fon­da­men­tale quel­la del lavoro, come abbi­amo det­to val­u­tan­do la pro­pos­ta del cosid­det­to decre­to dig­nità, è altro ban­co di pro­va uni­tario pos­si­bile. Infat­ti men­tre il gov­er­no non ha volu­to recepire nul­la del­la nos­tra pro­pos­ta e quin­di non ha miglio­ra­to nul­la del decre­to iniziale, le forze comu­niste e del­la sin­is­tra di classe han­no l’opportunità di svol­gere un mag­gior pro­tag­o­nis­mo nel cam­po del wel­fare e delle lotte e dei movi­men­ti in cor­so. La nos­tra volon­tà di adegua­men­to dell’organizzazione agli obbi­et­tivi che il con­gres­so ci ha mes­so a dis­po­sizione pas­sa anche, e soprat­tut­to, pro­prio nel­la carat­ter­iz­zazione del Par­ti­to. Come forza inclu­si­va, pro­prio come modo di esisten­za del PCI. A com­in­cia­re dai luoghi di lavoro e di stu­dio, oltre che ter­ri­to­ri­ali. La pro­pos­ta di un appel­lo alle forze che per cul­tura polit­i­ca affine ai comu­nisti e alla sin­is­tra di classe, un appel­lo capace già di mostrare la pro­pria forza uni­taria nel momen­to in cui viene diram­a­to e sot­to­scrit­to da sogget­ti, intel­let­tuali, è una delle risposte che sti­amo met­ten­do in cam­po. Lavo­riamo e siamo fiduciosi affinchè la sin­is­tra ampia aderisca ed uti­lizzi ques­ta inizia­ti­va come stru­men­to che con­trap­pon­ga alla deri­va di destra e alla non alter­na­tiv­ità del­la rispos­ta del PD, come modo per atti­vare un nuo­vo pro­tag­o­nis­mo delle forze del lavoro e dei dirit­ti.”. Quin­di, pas­san­do alle ques­tioni pro­prie delle risposte orga­niz­za­tive da risol­vere, il seg­re­tario comu­nista, nel mer­i­to, ha espos­to alcu­ni temi di rif­les­sione e pro­pos­ta: ”Dob­bi­amo fare i con­ti con alcu­ni nos­tri lim­i­ti. Come quel­li del fun­zion­a­men­to di alcu­ni dipar­ti­men­ti. Sia per­ché forse è meglio strut­turar­li in modo meno decen­trati, sia per le modal­ità di fun­zion­a­men­to stes­so. L’insufficienza del­la ges­tione di alcu­ni argo­men­ti. L’insufficienza del­la ter­ri­to­ri­al­ità, il rap­por­to cen­tro ter­ri­tori. L’insufficienza del­la pre­sen­za. Dob­bi­amo adottare la polit­i­ca degli obbi­et­tivi da perseguire. Non sti­amo qui per costru­ire un par­ti­to di quadri, chi ha com­pre­so questo ha erra­to. Noi sti­amo costru­en­do un par­ti­to che ha l’ambizione di perseguire, cer­to col tem­po mod­er­no degli stru­men­ti da met­tere in cam­po, un par­ti­to comu­nista di mas­sa. Per questo la nos­tra volon­tà uni­taria è forte. Per­ché anche quan­do assum­i­amo le politiche delle alleanze, non lo fac­ciamo col pen­siero che il momen­to elet­torale sia un fine, ma un mez­zo. Per questo assum­i­amo su di noi la cul­tura polit­i­ca che era già del PCI stori­co, che pure in pre­sen­za di una forza impor­tante ( come fu il PCI con oltre il 30% dei con­sen­si, nda) non rin­uncerem­mo ad una pro­pos­ta uni­taria alle forze cul­tur­ali affi­ni, per­ché non pen­si­amo di essere deposi­tari di tutte le ver­ità. Infine – chi­ude Albore­si – sot­to­pon­go alla vos­tra atten­zione la neces­sità di risol­vere le ques­tioni di rap­por­to fun­zion­a­men­to tra dipar­ti­men­ti, region­ali e fed­er­azioni; così come val­u­to nec­es­saria la cos­ti­tuzione di un uffi­cio elet­torale per gli adem­pi­men­ti politi­ci e rego­la­men­tari che nel per­cor­so del­la nos­tra pre­sen­za ed inizia­ti­va polit­i­ca sicu­ra­mente incon­tr­ere­mo nel tem­po.”. A pochi minu­ti dal­la con­clu­sione del­la relazione di Mau­ro Albore­si, som­mer­so da applausi non di rito ma di ade­sione con­vin­ta, la pres­i­den­za annun­cia che i lavori pros­eguiran­no subito dopo il pran­zo e che le richi­este di inter­ven­to già era­no decine e decine. A Bolse­na i comu­nisti dis­cu­tono e scel­go­no. Preparan­do risposte utili per il Par­ti­to Comu­nista Ital­iano, ma anche e soprat­tut­to per la sin­is­tra più ampia per tut­ti i comu­nisti, in ragione del­la pro­pos­ta sin­tet­i­ca: unità nel­la diver­sità.

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