La SAFA Scuola Antibracconaggio presenta i primi 7 cani addestrati

La SAFA Scuola Antibracconaggio presenta i primi 7 cani addestrati

10/05/2019 0 Di puntoacapo

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SAFA – LA SCUOLA ALTA FORMAZIONE ANTIBRACCONAGGIO 

Festeggia il suo primo anno e mezzo di attività con i primi 7 cani antibracconaggio diplomati SAFA e addestrati per ricercare reti, armi, munizioni, lacci, trappole e tagliole per contrastare i bracconieri

Ogni giorno vengono registrate 20 infrazioni contro gli animali selvatici

Legambiente e Arma dei Carabinieri rinnovano il loro impegno per fermare gli ecocriminali e i commercianti di frodo di animali selvatici grazie al lavoro delle prime unità cinofile antibracconaggio dell’Arma dei Carabinieri operative sul territorio

Reti, armi, munizioni, lac­ci, trap­pole, tagli­ole e veleno sono gli stru­men­ti che uti­liz­zano i brac­conieri. Sec­on­do gli ulti­mi dati Eco­mafia in Italia ogni giorno ven­gono reg­is­trate 20 infrazioni con­tro gli ani­mali sel­vati­ci e sono avviati 3,5 pro­ced­i­men­ti e inda­gate 3,2 per­sone per reati con­tro la fau­na. Una pres­sione crim­i­nale facil­i­ta­ta dal fat­to che le sanzioni sono solo con­travven­zion­ali e risolvi­bili con un’oblazione e non scor­ag­giano di cer­to i brac­conieri, che nei casi più ecla­tan­ti rischi­ano un’ammenda da 774 a 2.065 euro.

Da oggi, però, nel con­trastare i brac­conieri il fiu­to dei cani può essere prezio­sis­si­mo come dimostra l’esperienza avvi­a­ta da SAFA, la pri­ma Scuo­la di Alta For­mazione Antibrac­conag­gio che ha prepara­to le prime unità cinofile dell’Arma dei Cara­binieri spe­cial­iz­zate in questo cam­po e che quest’anno fes­teggia il suo pri­mo com­plean­no. Nata nel 2018 in Italia per volon­tà di Legam­bi­ente in col­lab­o­razione con l’Arma dei Cara­binieri — e gra­zie alla part­ner­ship con l’Ente Nazionale per la Cinofil­ia Ital­iana e Almo Nature e con il patrocinio di Fed­er­parchi -, la scuo­la oggi ha pre­sen­ta­to il bilan­cio del suo pri­mo anno e mez­zo di attiv­ità for­ma­ti­va che ha vis­to: 7 cani — Titan, Puma, India, Lapa, Mora, Kenia e Africa – diplo­mati insieme ai loro con­dut­tori cinofili con i quali han­no segui­to 208 ore di for­mazione alta­mente qual­i­fi­ca­ta, tra lezioni frontali ed eserci­tazioni pratiche con­dotte da 5 docen­ti con espe­rien­ze inter­nazion­ali (Jens Frank, Patrick d’Artois, Tobias Gus­tavs­son, Louise Wil­son, Rober­ta Bot­taro). In questo peri­o­do di for­mazione han­no affi­na­to le tec­niche di detec­tion (ricer­care e ril­e­vare dif­fer­en­ti sostanze organiche e inor­ganiche). Dopo un anno di cor­so, orga­niz­za­to a Rispes­cia (Gr) pres­so il cen­tro Gira­sole – sede di Fes­tam­bi­ente -, i cani già oper­a­tivi nel­la ricer­ca di boc­coni avve­le­nati, han­no impara­to a indi­vid­uare anche reti, armi, munizioni, lac­ci, trap­pole e tagli­ole comune­mente usate dai brac­conieri. Ora sono oper­a­tivi in diver­si ter­ri­tori ital­iani per met­tere in prat­i­ca quel­lo che han­no appre­so al cor­so SAFA con otti­mi risul­tati nelle varie fasi di ricer­ca.

L’esperienza SAFA è sta­ta pre­sen­ta­ta oggi a Roma pres­so il Coman­do Unità Fore­stali, Ambi­en­tali e Agroal­i­men­ta­ri dell’Arma dei Cara­binieri e all’incontro, che si è aper­to con i salu­ti di Ange­lo Agovi­no, Gen­erale CA, Coman­dante CUFAA Cara­binieri e Gior­gio Zam­pet­ti diret­tore gen­erale di Legam­bi­ente, sono inter­venu­ti, tra gli altri: Antoni­no Mora­bito Respon­s­abile nazionale Ambi­ente e Legal­ità Legam­bi­ente, Gian­car­lo Papit­to, Coman­dante Uffi­ciale Stu­di e Prog­et­ti del Coman­do Bio­di­ver­sità Parchi del CUFAA, Giampero Sam­muri, Pres­i­dente Fed­er­parchi, Gian­Fran­co Di Fiore, Coman­dante del Cen­tro Cinofili dell’Arma dei Cara­binieri, Dino Muto, Pres­i­dente Ente Nazionale Cinofil­ia Ital­iana.

A seguire la dimostrazione delle Unità Cinofile Antibrac­conag­gio dei Cara­binieri fore­stali che han­no segui­to il Cor­so e che oggi han­no rice­vu­to l’at­tes­ta­to di mer­i­to: Brig. Capo Alessan­dra Man­go con INDIA, App. sc. Simona Palmieri con LAPA / MORA, App. Andrea Cor­si con KENIA, App. Andrea Lamaruc­ci­o­la con AFRICA, App. Nico­la Gon­fi­a­cani con PUMA / TITAN.

“Anche in Italia – ha spie­ga­to Gior­gio Zam­pet­ti Diret­tore gen­erale di Legam­bi­ente — l’aggressione alla fau­na si svilup­pa sec­on­do due fasi, non sem­pre gestite dagli stes­si crim­i­nali: gli atti di cat­tura delle specie pro­tette e il com­mer­cio delle stesse specie ani­mali, vive o morte. Un mer­ca­to, anche molto lucroso, che deve essere asso­lu­ta­mente fer­ma­to. Il pri­mo cor­so nazionale del­la Scuo­la di Alta For­mazione Antibrac­conag­gio mette insieme più fig­ure pro­fes­sion­ali che si spe­cial­iz­zano per dare un utile sup­por­to al pre­sidio dei ter­ri­tori e alle azioni pre­ven­tive e repres­sive. L’obiettivo del­la Scuo­la, che vede oper­are insieme Legam­bi­ente e Arma dei Cara­binieri, è pro­prio quel­lo di pro­muo­vere e svilup­pare, adeguan­dole alla realtà ital­iana, le tec­niche adot­tate con suc­ces­so all’estero per il con­trasto del brac­conag­gio di specie ani­mali sel­vatiche. L’ottimo risul­ta­to rag­giun­to con le prime sette unità cinofile fa bene sper­are che, già da domani, a par­tire dai sette black-spot del brac­conag­gio in Italia (Pre­alpi lom­bar­do-venete, Delta del Po, Coste pon­ti­no-cam­pane, Zone umide pugliesi, Stret­to di Messi­na, Sicil­ia occi­den­tale e Sardeg­na merid­ionale), si potrà oper­are con uno stru­men­to in più per fer­mare i brac­conieri”.

“Abbi­amo fat­to un salto di qual­ità nel­la lot­ta al brac­conag­gio — sot­to­lin­ea Ange­lo Agovi­no, Gen­erale C.A, Coman­dante CUFAA Cara­binieri — , la nos­tra battaglia pros­egue perche’ il con­trasto al brac­cona­gio e’ una delle attiv­ità più impor­tan­ti per la dife­sa del­la bio­di­ver­sità tra le oltre 4mila stazioni ter­ri­to­ri­ali dei Cara­binieri e le cir­ca mille del Cufaa; infat­ti — spie­ga — ogni anno cir­ca il 25% dei con­trol­li sul ter­ri­to­rio riguardano la tutela del­la fau­na”. “La Safa — con­tin­ua Agovi­no — rap­p­re­sen­ta la capac­ità di fare prog­et­ti e quin­di la capac­ità di col­lab­o­rare tra isti­tuzioni e altri enti e inoltre è il frut­to di una grande evoluzione cul­tur­ale: l’an­i­male era defini­to cosa di nes­suno oggi l’an­i­male è un bene riconosci­u­to dal­la col­let­tiv­ità e di sua pro­pri­età che quin­di avverte il bisog­no di pro­tegger­lo”.

I 7 cani dell’unità cinofile antibrac­conag­gio dell’Arma dei Cara­binieri - Ci sono Titan (labrador) e Puma (pas­tore bel­ga mali­nois) gui­dati  da App. Nico­la Gon­fi­a­cani, con alle spalle una sol­i­da espe­rien­za nel­la ricer­ca dei boc­coni avve­le­nati e che dan­no già impor­tan­ti sod­dis­fazioni. Titan, che van­ta già alle spalle 170 ispezioni, dopo il cor­so SAFA ha por­ta­to la pos­i­tiv­ità degli inter­ven­ti oltre al 70%. Numerose anche le attiv­ità pres­so l’ospedale Pedi­atri­co Mey­er di Firen­ze e gli incon­tri for­ma­tivi con scuole locali.La sec­on­da, Puma ha parte­ci­pa­to a qua­si 200 ispezioni, ritrovan­do esche avve­le­nate, trap­pole e mate­ri­ali uti­liz­za­ti per il con­fezion­a­men­to dei boc­coni (guan­ti, sac­chet­ti ecc.). Gra­zie a lei sono sta­ti sco­vati due crim­i­nali che usa­vano rego­lar­mente boc­coni avve­le­nati ed oltre al lavoro con­tro i brac­conieri, parte­ci­pa anche ad even­ti per bam­bi­ni pres­so l’Ospedale Pedi­atri­co del Mey­er e del S. Dona­to di Arez­zo, eseguen­do dimostrazioni e gio­can­do con i bam­bi­ni. C’è poi Kenia, una fem­mi­na di pas­tore bel­ga mali­nois di 3 anni, che sta dan­do gran­di sod­dis­fazioni al suo con­dut­tore App. Andrea Cor­si che l’ha vista miglio­rare di giorno in giorno. Kenia, oltre ad essere oper­a­ti­va sull’antiveleno seg­na­lan­do con l’abbaio, è atti­va anche nel­la ricer­ca di car­tuc­ce, munizioni e armi da cac­cia seg­na­lan­do tramite con­ge­la­men­to. Un aiu­to enorme per fer­mare i brac­conieri.

Tra gli altri cani diplo­mati SAFA c’è Africa, pas­tore bel­ga mali­nois che con il suo con­dut­tore App. Andrea Lamaruc­ci­o­la, dal 2016 ha effet­tua­to 225 ispezioni e rin­venu­to 77 esche/bocconi avve­le­nati e 50 car­casse di ani­mali avve­le­nati (tra cui quel­la di un lupo). Durante una recente ispezione, Africa, dopo aver rin­venu­to 4 esche in una zona mon­tana, ha inizia­to a cor­rere nelle fit­ta veg­e­tazione fer­man­dosi in prossim­ità di alcu­ni rovi, abba­ian­do insis­ten­te­mente. Era lì nascos­to un cuc­ci­o­lo di cane che ave­va da poco inger­i­to un’esca avve­le­na­ta ed inizia­va a stare male: sal­va­to gra­zie ad Africa. Ci sono poi Mora (labrador) e Lapa (pas­tore bel­ga mali­nois), oper­a­tive nel­la ricer­ca dei boc­coni avve­le­nati e ora di munizioni e accom­pa­g­nate dal loro con­dut­tore App. sc. Simona Palmieri. In par­ti­co­lare Mora con il suo carat­tere affet­tu­oso ed innamora­ta dei bam­bi­ni, ha dato inoltre la pos­si­bil­ità di effet­tuare molte attiv­ità di edu­cazione ambi­en­tale con le scuole medie, con asili, sog­giorni estivi, nei repar­ti di pedi­a­tria e con i ragazzi di un’associazione di ragazzi con dis­abil­ità. E poi c’è India, pas­tore bel­ga mali­nois, con il suo con­dut­tore Brig. capo Alessan­dra Man­go, un binomio affi­ata­to che è cresci­u­to nel­l’­ef­fi­ca­cia dei risul­tati e adesso avvia un per­cor­so anco­ra più sfi­dante con­tro i trop­pi brac­conieri che ucci­dono specie pro­tette.

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