Intervista a Piergiorgio Benvenuti, Ecoitaliasolidale, per la Giornata sull’Autismo

Intervista a Piergiorgio Benvenuti, Ecoitaliasolidale, per la Giornata sull’Autismo

02/04/2019 0 Di Francesca Marrucci

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Intervista esclusiva a Piergiorgio Benvenuti, Presidente dell’Associazione Ecoitaliasolidale, in occasione della Giornata Mondiale della consapevolezza sull’Autismo e del gemellaggio di iniziative tra Roma e Pantelleria

di Francesca Mar­ruc­ci

Oggi si cel­e­bra la dodices­i­ma edi­zione del­la Gior­na­ta Mon­di­ale del­la Con­sapev­olez­za sull’Autismo. Un appun­ta­men­to impor­tante, volu­to dall’Organizzazione mon­di­ale del­la San­ità, che illu­mi­na dii blu i mon­u­men­ti più impor­tan­ti del mon­do.

In Italia sono numero­sis­sime le inizia­tive, molte pub­bli­cate dal­la nos­tra tes­ta­ta ed in par­ti­co­lare quel­la del gemel­lag­gio che sta avve­nen­do tra Pan­tel­le­ria e Roma, gra­zie alla col­lab­o­razione di due capisal­di dell’Associazione Ecoital­ia­sol­i­dale, Michela Sil­via per Pan­tel­le­ria e Pier­gior­gio Ben­venu­ti per la Cap­i­tale.

Abbi­amo inter­vis­ta­to Pier­gior­gio Ben­venu­ti, Pres­i­dente Nazionale di Ecoital­ia­sol­i­dale e gli abbi­amo chiesto di fare il pun­to sul­la situ­azione ital­iana in occa­sione di questo even­to.

 

Sign­or Ben­venu­ti, la Gior­na­ta Mon­di­ale di Con­sapev­olez­za sull’Autismo è impor­tante per quali motivi?

Per molti e soprat­tut­to per far conoscere l’autismo e infor­mare. Negli USA un bam­bi­no su 68 sof­fre del­la Sin­drome del­lo Spet­tro Autis­ti­co, la cosa da ril­e­vare che negli ulti­mi 40 anni il dato è cresci­u­to di 10 volte. Sec­on­do l’OMS, un bam­bi­no su 160 ha un dis­tur­bo autis­ti­co, ma in Italia uno su 77–100, a sec­on­da delle ril­e­vazioni. Si trat­ta di un dis­tur­bo che coin­volge più di 500 mila famiglie e quin­di una situ­azione più impor­tante rispet­to alla media inter­nazionale.

Per­ché in Italia c’è ques­ta inci­den­za più alta?

Anche per­ché c’è poca pre­ven­zione. La pre­ven­zione diminuirebbe molti svan­tag­gi. L’approccio alle per­sone affette da questo dis­tur­bo è inadegua­to e non c’è sup­por­to alle famiglie, par­tendo già dalle scuole, c’è caren­za nel con­cet­to di inclu­sione, nell’insegnamento, nel­la parte ludi­co-cre­ati­va e nell’ambito sporti­vo.

E sul­lo sport, in par­ti­co­lare Ecoital­ia­sol­i­dale ha pun­ta­to tan­tis­si­mo…

Quest’anno sul­lo sport, sia a Pan­tel­le­ria, per mer­i­to di Michela Sil­via, che ha coin­volto la Croce Rossa, le scuole, la Forze Armate e le isti­tuzioni, che il 6 aprile a Roma con uno sport che potrebbe essere con­sid­er­a­to dis­tante da chi è autis­ti­co, ma che invece non lo è affat­to: il rug­by. All’evento di Roma parteciper­an­no le più impor­tan­ti asso­ci­azioni di set­tore e alla fine, a pre­mi­are i vinci­tori sarà la cam­pi­ones­sa ital­iana di mar­cia, Giu­liana Salce.

Fare sport e far­lo insieme, questo lo scopo di queste man­i­fes­tazioni, per­ché?

La nos­tra paro­la mag­i­ca è pro­prio ‘inclu­sione’, non a caso l’evento si chia­ma ‘Sport is inclu­sion’. Spes­so sen­ti­amo di tornei di vari sport in cui c’è una squadra di ragazzi con la Sin­drome di Down, o con altra patolo­gia. Quel­la non è inclu­sione. Inclu­sione è creare squadre miste, sen­za dif­feren­ze e sen­za etichette. Inclu­sione è aggregazione. In questo sen­so dob­bi­amo bat­ter­ci per aumentare gli inter­ven­ti a liv­el­lo educa­ti­vo, indi­vid­uan­do azioni riabil­i­ta­tive e psi­co-educa­tive per aiutare i bam­bi­ni sin dai pri­mi anni  e poi, con un proces­so grad­uale, con­tin­uare per il resto del­la vita, non solo quel­la sco­las­ti­ca. Ho conosci­u­to sogget­ti con poten­zial­ità enor­mi che, se ben incanalati nel­la soci­età, pos­sono avere un futuro bril­lante in vari set­tori, dall’economia alla musi­ca, per esem­pio.

Quin­di Pan­tel­le­ria e Roma unite per cer­care di avvic­inare tutte le forme di dis­abil­ità allo sport?

Cer­to. A Pan­tel­le­ria han­no già sper­i­men­ta­to vari tipi di sport con inizia­tive di cal­cio balil­la, staffet­ta, cal­cet­to e così via. A Roma ci con­cen­tr­ere­mo sul rug­by pres­so l’unico cen­tro sporti­vo comu­nale sen­za bar­riere architet­toniche, il Cen­tro Sporti­vo Vianel­lo di Via Pelori­tana.

Prossi­mi even­ti in pro­gram­ma?

A fine mag­gio, nel­lo stes­so Cen­tro Sporti­vo, fare­mo un’altra inizia­ti­va analo­ga, in un cer­to sen­so quel­la del 6 sarà pro­pe­deu­ti­ca a ques­ta.

In un mon­do imbrut­ti­to e incat­tiv­i­to, anche i dis­abili sono bersaglio di attac­chi immo­ti­vati sui social o in tv, men­tre ci si bat­te per una mag­giore inclu­sione, che effet­to fan­no questi attac­chi?

Pen­so a Gre­ta Thum­berg e a quel­lo che si è scate­na­to con­tro di lei, che ha la Sin­drome di Asperg­er. Gril­lo, Rita Pavone, la Maglie, chi la insul­ta o la prende in giro si mac­chia di un atto gravis­si­mo. Che esem­pio diamo alle gio­vani gen­er­azioni? Ci vuole più respon­s­abil­ità e coscien­za e dob­bi­amo capire che chi è dis­abile, chi è affet­to da autismo, vuole solo essere con­sid­er­a­to come gli altri e avere le stesse pos­si­bil­ità che han­no tut­ti gli altri.

Chi ha la respon­s­abil­ità più grande in questo?

La polit­i­ca in prim­is che deve fare meno chi­ac­chiere e più fat­ti e anche la tv e i media, che di dis­abil­ità par­lano sem­pre meno e se ne par­lano lo fan­no solo per fat­ti di cronaca. In specie la tv pub­bli­ca potrebbe fare molto di più sulle tem­atiche dell’ambiente e del­la dis­abil­ità. Aus­pichi­amo che ques­ta gior­na­ta di sen­si­bi­liz­zazione indichi anche un cam­bi­a­men­to di rot­ta su questi temi.

 

Piergiorgio Benvenuti e Giuliana Salce

Pier­gior­gio Ben­venu­ti e Giu­liana Salce

 

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