Sicilia, arriva il ‘Contratto di Costa’: i detriti proteggeranno dalle mareggiate

Sicilia, arriva il ‘Contratto di Costa’: i detriti proteggeranno dalle mareggiate

24/02/2019 0 Di Redazione

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Arri­ve­rà dai detri­ti da anni intrap­po­la­ti all’in­ter­no dei cor­si d’ac­qua che sfo­cia­no in mare la pri­ma con­tro­mi­su­ra per fron­teg­gia­re il feno­me­no del­l’e­ro­sio­ne lun­go ottan­ta chi­lo­me­tri di costa sici­lia­na, quel­la che va Pat­ti a Tusa, e che rica­de in 14 Comu­ni del Mes­si­ne­se: una volu­mi­no­sa mas­sa natu­ra­le, com­po­sta da ghia­ia e sab­bia, sarà rimos­sa e posi­zio­na­ta a pro­te­zio­ne del lito­ra­le, così come è sta­to fat­to in Olan­da per miti­ga­re gli effet­ti del­le mareg­gia­te del Nord.
Un’o­pe­ra­zio­ne che con­sen­ti­rà al pro­get­to deno­mi­na­to “Con­trat­to di Costa — Tir­re­no 1”, rea­liz­za­to dagli uffi­ci del Com­mis­sa­rio di gover­no con­tro il dis­se­sto idro­geo­lo­gi­co nel­la Regio­ne Sici­lia­na, di entra­re nel­la sua fase ope­ra­ti­va. E’ sta­to il pre­si­den­te Nel­lo Musu­me­ci, insie­me all’as­ses­so­re regio­na­le al Ter­ri­to­rio e ambien­te Toto Cor­da­ro e al diret­to­re del­la Strut­tu­ra com­mis­sa­ria­le Mau­ri­zio Cro­ce, a pre­sen­tar­lo nel salo­ne del cine­ma comu­na­le di Pat­ti, alla pre­sen­za dei sin­da­ci dei Comu­ni inte­res­sa­ti.
«Per la pri­ma vol­ta — ha spie­ga­to il gover­na­to­re — abbia­mo in mano uno stru­men­to uni­co e inno­va­ti­vo per con­tra­sta­re in modo effi­ca­ce e omo­ge­neo il feno­me­no del­l’e­ro­sio­ne. Quel­lo che sta per par­ti­re è il pri­mo, gran­de inter­ven­to di tute­la del­le nostre coste dopo decen­ni di degra­do e di azio­ni por­ta­te avan­ti sen­za una visio­ne d’in­sie­me e che, per que­sto moti­vo, spes­so han­no accen­tua­to le cri­ti­ci­tà anzi­ché risol­ver­le. Ciò che man­ca­va era pro­prio un pia­no orga­ni­co che rispet­tas­se l’e­qui­li­brio com­ples­si­vo dei trat­ti di lito­ra­le con­fi­nan­ti tra loro. Uno sche­ma effi­ca­ce che pros­si­ma­men­te potrà esse­re appli­ca­to in altre zone dove la ter­ra rischia peri­co­lo­sa­men­te di lascia­re spa­zio all’a­van­za­re del mare».
Gli inter­ven­ti pre­vi­sti arre­che­ran­no un dop­pio, imme­dia­to bene­fi­cio: sarà eli­mi­na­to il rischio di even­tua­li eson­da­zio­ni di fiu­mi e tor­ren­ti e si potrà riat­ti­va­re il tra­spor­to soli­do flu­via­le a bene­fi­cio del rie­qui­li­brio idro­geo­lo­gi­co del ter­ri­to­rio e del natu­ra­le man­te­ni­men­to del­la spiag­gia rico­strui­ta. Dopo il ripa­sci­men­to, il lito­ra­le sarà moni­to­ra­to per un perio­do di cir­ca un anno in modo da acqui­si­re indi­ca­zio­ni pre­ci­se sul­l’im­pat­to del­le maree e sui pun­ti mag­gior­men­te aggre­di­ti dal­l’e­ro­sio­ne: si otter­rà, in pra­ti­ca, una cor­ret­ta tara­tu­ra dei model­li nume­ri­ci di pre­vi­sio­ne indi­spen­sa­bi­li per otti­miz­za­re la pro­get­ta­zio­ne del­le cosid­det­te ope­re di dife­sa, a comin­cia­re da bar­rie­re e pen­nel­li in mate­ria­le lapi­deo.
«Oggi — ha sot­to­li­nea­to l’as­ses­so­re Cor­da­ro — pren­de for­ma uno stru­men­to pen­sa­to, pro­get­ta­to e rea­liz­za­to per la sal­va­guar­dia di uno dei trat­ti di costa più bel­li del­la Sici­lia. Lo stru­men­to del “Con­trat­to di Costa”, come già abbia­mo spe­ri­men­ta­to per quel­lo di fiu­me, ha in sé le poten­zia­li­tà di un’in­te­sa che ser­ve a riu­ni­re allo stes­so tavo­lo tut­ti i sog­get­ti respon­sa­bi­li del ter­ri­to­rio per defi­ni­re le stra­te­gie da con­di­vi­de­re, non solo per la sal­va­guar­dia ma anche per lo svi­lup­po del­la risor­sa mare che, per una regio­ne come la nostra, rap­pre­sen­ta una risor­sa turi­sti­ca di eccel­len­za».
Le ripre­se effet­tua­te con un dro­ne, dal­l’Uf­fi­cio con­tro il dis­se­sto idro­geo­lo­gi­co, non lascia­no dub­bi sul­l’ur­gen­za di inter­ve­ni­re: sul lito­ra­le di Pat­ti il mare lam­bi­sce case, capan­no­ni, ter­re­ni di pasco­lo e, per­fi­no, le strut­tu­re di un vil­lag­gio turi­sti­co. Su quel­lo di San Gior­gio, a Gio­io­sa Marea, l’ac­qua sem­bra adden­ta­re la stra­da, un par­cheg­gio e un cam­po di cal­cio men­tre a Pirai­no, dove le onde arri­va­no a pochi metri dai pilo­ni che sor­reg­go­no un trat­to di stra­da fer­ra­ta, per una serie di vil­let­te il desti­no pare segna­to e una, in par­ti­co­la­re, sem­bra ora­mai pog­gia­re sul nul­la. Insie­me a Tusa, gli altri Comu­ni coin­vol­ti nel pro­get­to sono Acque­dol­ci, Bro­lo, Capo d’Or­lan­do, Caro­nia, Mot­ta D’Af­fer­mo, Naso, Rei­ta­no, San­t’A­ga­ta di Mili­tel­lo, San­to Ste­fa­no di Cama­stra e Tor­re­no­va.
«La pro­gram­ma­zio­ne di un inter­ven­to su un’a­rea così vasta — ha spie­ga­to Mau­ri­zio Cro­ce — ha richie­sto uno sfor­zo tec­ni­co non indif­fe­ren­te per il qua­le rin­gra­zio tut­ti i com­po­nen­ti del­lo staff del­la Strut­tu­ra che l’han­no con­dot­ta e por­ta­ta a ter­mi­ne. Mai pri­ma d’o­ra, con­tro il feno­me­no del­l’e­ro­sio­ne costie­ra, si era mes­so a pun­to un pro­get­to orga­ni­co e di ampio respi­ro, capa­ce di anda­re al di là del­le esi­gen­ze dei sin­go­li ter­ri­to­ri. Ades­so, il vero pun­to di for­za, ciò che ren­de­rà vin­cen­te que­sto pro­get­to, è la glo­ba­li­tà d’a­zio­ne per­ché ogni sin­go­la ope­ra­zio­ne risul­te­rà fun­zio­na­le a tut­te le altre, garan­ten­do nel tem­po la sal­va­guar­dia dei lito­ra­li. Va da sé, comun­que, che sarà data prio­ri­tà a quel­le esi­gen­ze impel­len­ti che met­to­no a rischio infra­strut­tu­re e vite uma­ne».
 
Il con­ve­gno di Pat­ti, intro­dot­to dai salu­ti del pri­mo cit­ta­di­no Mau­ro Aqui­no, ha offer­to la pos­si­bi­li­tà ai rela­to­ri di con­fron­tar­si sul tipo di inter­ven­ti da effet­tua­re per neu­tra­liz­za­re i pro­ces­si ero­si­vi e sui pas­si avan­ti com­piu­ti dal­le scien­ze idrau­li­che. Sono inter­ve­nu­ti i docen­ti del­le uni­ver­si­tà di Mes­si­na e Cata­nia, Gio­van­ni Ran­daz­zo ed Enri­co Foti, il respon­sa­bi­le dei labo­ra­to­ri tec­no­lo­gi­ci e di ricer­ca Beton­te­st Cor­ra­do Mona­ca, Filip­po D’A­sco­la del­l’I­sti­tu­to supe­rio­re per la Pro­te­zio­ne e la ricer­ca ambien­ta­le e il diri­gen­te gene­ra­le ad inte­rim del­l’Au­to­ri­tà idri­ca Sal­va­to­re Coci­na.
Un secon­do Con­trat­to di Costa, per la zona sud-est del­l’I­so­la, è già sta­to sot­to­scrit­to con i sin­da­ci di 12 Comu­ni. E’ in fase di ela­bo­ra­zio­ne e inte­res­se­rà cir­ca cen­to­cin­quan­ta chi­lo­me­tri di lito­ra­le com­pre­so tra Ragu­sa e Vit­to­ria. Anche qui l’Uf­fi­cio con­tro il dis­se­sto idro­geo­lo­gi­co sta effet­tuan­do una serie meti­co­lo­sa di ripre­se aeree per sti­la­re la map­pa di quei trat­ti in cui il feno­me­no ero­si­vo è mag­gior­men­te accen­tua­to.
In Ita­lia, il Con­trat­to di Costa van­ta un solo pre­ce­den­te, quel­lo del­la Regio­ne Vene­to. Le risor­se già a dispo­si­zio­ne per fare par­ti­re gli inter­ven­ti sul­la fascia tir­re­ni­co nebroi­dea ammon­ta­no a 38 milio­ni di euro e pro­ven­go­no dal Pat­to per il Sud.
litorale capo d'orlando

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