ITALIA, TISO(IC): “ITALIANI DISINTERESSATI. COLPA DEI POLITICI TUTTO “SOCIAL” E ZERO PROPOSTA”

ITALIA, TISO(IC): “ITALIANI DISINTERESSATI. COLPA DEI POLITICI TUTTO “SOCIAL” E ZERO PROPOSTA”

12/09/2018 0 Di Marco Montini

Que­sto arti­co­lo è sta­to let­to 2076 vol­te!

Nel­l’at­tua­le con­te­sto poli­ti­co, sono tan­ti colo­ro che si eser­ci­ta­no a fare giu­sti­zia som­ma­ria, cri­ti­ca­re l’a­zio­ne altrui, sen­za pro­por­re, sug­ge­ri­re, cor­reg­ge­re, con­si­de­ran­do­si pre­sun­tuo­sa­men­te custo­di del­le nuo­ve veri­tà al pun­to di rite­ne­re inu­ti­le ogni for­ma di con­fron­to, di scel­ta e respon­sa­bi­li­tà in ordi­ne ai pro­ble­mi del vive­re civi­le, nel rispet­to del­le rego­le. Infat­ti, dire sem­pli­ce­men­te che le cose van­no male e basta è come ammet­te­re le pro­prie respon­sa­bi­li­tà di aver con­sen­ti­to ad altri di sce­glie­re e deci­de­re, dan­do loro la facol­tà di agi­re sen­za curar­si di dove ed in qua­le dire­zio­ne va lo Sti­va­le. E non ci si può mera­vi­glia­re, dun­que, quan­do, in meri­to ai nostri con­cit­ta­di­ni, meno del 10% par­la di poli­ti­ca, men­tre solo il 17% ascol­ta i dibat­ti­ti poli­ti­ci, una fet­ta mol­to pic­co­la del­la popo­la­zio­ne par­te­ci­pa a comi­zi o a cor­tei, e meno dell’1% svol­ge atti­vi­tà di volon­ta­ria­to per i par­ti­ti. Negli ulti­mi anni, inol­tre, qual­co­sa e cam­bia­to: han­no pre­so pie­de i “social”, una sor­ta di adu­nan­za per­ma­nen­te dove si discu­te, sen­za par­la­re, e giù ingiu­rie, invet­ti­ve, in dife­sa non di un con­cet­to, una pro­po­sta. Alla luce di tut­to que­sto, pos­sia­mo affer­ma­re con cer­tez­za che, oggi, la poli­ti­ca è in decli­no per il livel­lo cul­tu­ra­le che vola bas­so, poche pro­po­ste, spes­so illu­so­rie, ma a coman­da­re sono i soli­ti, più o meno cono­sciu­ti. Occor­re un inter­ven­to che pun­ti a nobi­li­ta­re la poli­ti­ca, libe­ra­re intel­li­gen­ze, capa­ci­tà, bra­vu­ra, crea­ti­vi­tà ossia le miglio­ri ener­gie di ogni età e con­di­zio­ne socia­le, per dar cor­po, ani­ma, pen­sie­ro e vita alle rea­li aspi­ra­zio­ni del­la gen­te rispet­to­sa del­le rego­le costi­tu­zio­na­li. La Demo­cra­zia, non si rea­liz­za nel­l’e­ser­ci­zio del dirit­to alla paro­la, ma nel dove­re di sape­re ascol­ta­re anche i più fle­bi­li lamen­ti di quan­ti non han­no voce per far­si sen­ti­re, anzi, pri­vi­le­gian­do tali lamen­ti, per­ché in essi c’è la voce più vici­na alla real­tà”.

Così, in una nota, il por­ta­vo­ce di Ini­zia­ti­va Comu­ne, Roc­co Tiso.

Related Images: