Canaletto: arriva a Roma il più grande nucleo di opere mai esposto in Italia

Canaletto: arriva a Roma il più grande nucleo di opere mai esposto in Italia

20/04/2018 0 Di Redazione

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Canaletto: arriva a Roma il più grande nucleo di opere mai esposto in Italia

Dall’11 aprile al 19 agosto 2018 il Museo di Roma Palazzo Braschi celebra il grande pittore veneziano a 250 anni dalla sua morte

Roma, 10 apri­le 2018 — Gio­van­ni Anto­nio Canal (Vene­zia 1697 ‑1768) noto come Cana­let­to, vie­ne cele­bra­to con una gran­de retro­spet­ti­va negli spa­zi espo­si­ti­vi del Museo di Roma Palaz­zo Bra­schi a Piaz­za Navo­na dall’11 apri­le al 19 ago­sto 2018. La mostra “Cana­let­to 1697–1768”, pro­mos­sa dall’Asses­so­ra­to alla Cre­sci­ta cul­tu­ra­le di Roma Capi­ta­le — Sovrin­ten­den­za Capi­to­li­na con l’organizzazione dell’Asso­cia­zio­ne Cul­tu­ra­le Meta­Mor­fo­si in col­la­bo­ra­zio­ne con Zète­ma Pro­get­to Cul­tu­ra e a cura di Boże­na Anna Kowalc­zyk, inten­de cele­bra­re il 250° anni­ver­sa­rio del­la mor­te del gran­de pit­to­re vene­zia­no pre­sen­tan­do il più gran­de nucleo di ope­re di sua mano mai espo­sto in Ita­lia: 42 dipin­ti, inclu­si alcu­ni cele­bri capo­la­vo­ri, 9 dise­gni e 16 libri e docu­men­ti d’archivio.  

La mostra è accom­pa­gna­ta da un ciclo di visi­te gui­da­te gra­tui­te per le scuo­le di Roma e del­la cit­tà metro­po­li­ta­na e da una serie di atti­vi­tà didat­ti­che a paga­men­to per il pub­bli­co non sco­la­sti­co secon­do que­sto calen­da­rio: saba­to 14 apri­le ore 16.30; saba­to 28 apri­le ore 17; vener­dì 4 mag­gio ore 17; saba­to 12 mag­gio ore 11; dome­ni­ca 27 mag­gio ore 11; dome­ni­ca 3 giu­gno ore 11; vener­dì 8 giu­gno ore 17; dome­ni­ca 17 giu­gno ore 17; gio­ve­dì 21 giu­gno ore 17; vener­dì 6 luglio ore 17; saba­to 14 luglio ore 11; vener­dì 20 luglio ore 17; dome­ni­ca 5 ago­sto ore 11.

Info e pre­no­ta­zio­ni allo 060608.

Cana­let­to è uno dei più noti arti­sti del Set­te­cen­to euro­peo. Con il suo genio pit­to­ri­co ha rivo­lu­zio­na­to il gene­re del­la vedu­ta ‒ rite­nu­to fino ad allo­ra secon­da­rio ‒ met­ten­do­lo alla pari con la pit­tu­ra di sto­ria e di figu­ra, anzi, innal­zan­do­lo a emble­ma degli idea­li scien­ti­fi­ci e arti­sti­ci dell’Illuminismo.

Il suo per­cor­so affa­sci­na e coin­vol­ge. Dal­la gio­vi­nez­za tra Vene­zia e Roma come uomo di tea­tro e impe­tuo­so pit­to­re di rovi­ne roma­ne, al suo ritor­no da Roma come stel­la nascen­te sul­la sce­na del­le vedu­te vene­zia­ne. Pro­se­gue poi arri­van­do al suc­ces­so inter­na­zio­na­le, con le com­mis­sio­ni degli amba­scia­to­ri stra­nie­ri per le ampie tele che rap­pre­sen­ta­no le feste del­la Sere­nis­si­ma in loro ono­re – in mostra si può ammi­ra­re il magni­fi­co Bucin­to­ro di ritor­no al Molo il gior­no dell’Ascensione del Museo Push­kin – e l’entusiasmo dei turi­sti ingle­si del Grand Tour. Per loro le lumi­no­se vedu­te di Vene­zia, così ric­che di det­ta­gli archi­tet­to­ni­ci e di vita quo­ti­dia­na, rap­pre­sen­ta­no i più incan­te­vo­li sou­ve­nir del viag­gio. Non man­ca­no, però, impre­vi­sti e sfor­tu­ne: a Lon­dra deve pub­bli­ca­re annun­ci sul­la stam­pa per rispon­de­re ad alcu­ne voci deni­gra­to­rie e, tor­na­to a Vene­zia, vie­ne elet­to acca­de­mi­co del­le Bel­le Arti con dif­fi­col­tà. Infi­ne, come acca­de a mol­ti geni, la mor­te lo coglie in pover­tà.

Le ope­re in mostra pro­ven­go­no da alcu­ni tra i più impor­tan­ti musei del mon­do, tra cui il Museo Push­kin di Mosca, il Jac­que­mart-André di Pari­gi, il Museo del­le Bel­le Arti di Buda­pe­st, la Natio­nal Gal­le­ry di Lon­dra e il Kun­sthi­sto­ri­sches Museum di Vien­na. Pre­sen­ti anche alcu­ne ope­re con­ser­va­te nel­le col­le­zio­ni bri­tan­ni­che per le qua­li sono sta­te appo­si­ta­men­te crea­te e altre pro­ve­nien­ti dai musei sta­tu­ni­ten­si di Boston, Kan­sas City e Cin­cin­na­ti. Tra le isti­tu­zio­ni musea­li ita­lia­ne pre­sen­ti in mostra con le loro ope­re: il Castel­lo Sfor­ze­sco di Mila­no; i Musei Rea­li di Tori­no; la Fon­da­zio­ne Gior­gio Cini. Isti­tu­to per il Tea­tro e il Melo­dram­ma e le Gal­le­rie del­l’Ac­ca­de­mia di Vene­zia; la Gal­le­ria Bor­ghe­se e le Gal­le­rie Nazio­na­li d’ar­te Anti­ca Palaz­zo Bar­be­ri­ni di Roma.

Tra i capo­la­vo­ri in mostra, oltre al già men­zio­na­to dipin­to del Museo Push­kin, spic­ca­no due ope­re del­la Pina­co­te­ca Gian­ni e Marel­la Agnel­li di Tori­no: Il Canal Gran­de da nord, ver­so il pon­te di Rial­to, e Il Canal Gran­de con San­ta Maria del­la Cari­tà, espo­sti per la pri­ma vol­ta assie­me al mano­scrit­to del­la Biblio­te­ca Sta­ta­le di Luc­ca che ne illu­stra le cir­co­stan­ze del­la com­mis­sio­ne e del­la rea­liz­za­zio­ne.

Una sala ric­ca di pre­sti­ti ecce­zio­na­li – dal museo di Cin­cin­na­ti e da col­le­zio­ni pri­va­te — è dedi­ca­ta alle vedu­te di Roma che Cana­let­to rea­liz­za negli anni del­la matu­ri­tà, sul­la base dei pro­pri dise­gni o del­le stam­pe di Desgo­de­ts, Fal­da, Spec­chi e Du Pérac, alcu­ne del­le qua­li sono rac­col­te negli album pro­ve­nien­ti dal Museo di Roma.

Tra i dipin­ti, alcu­ni dei qua­li espo­sti per la pri­ma vol­ta in Ita­lia, van­no men­zio­na­te le due par­ti di un’unica, ampia tela, raf­fi­gu­ran­te Chel­sea da Bat­ter­sea Reach, taglia­ta pri­ma del 1802 e riu­ni­ta in que­sta mostra per la pri­ma vol­ta. La par­te sini­stra pro­vie­ne da Blic­kling Hall, Natio­nal Tru­st, Regno Uni­to, quel­la destra dal Museo Nacio­nal De Bel­las Artes de la Haba­na, ecce­zio­nal­men­te con­ces­sa in pre­sti­to dal gover­no cuba­no.

Accan­to ai dipin­ti sono espo­sti 9 dise­gni, dai pic­co­li stu­di pre­pa­ra­to­ri ai magni­fi­ci fogli di ampie dimen­sio­ni accu­ra­ta­men­te rifi­ni­ti e desti­na­ti ai più raf­fi­na­ti col­le­zio­ni­sti o a esse­re inci­si, come L’incoronazione del doge sul­la Sca­la dei Gigan­ti, del­la serie del­le Solen­ni­tà doga­li, con­ces­so in pre­sti­to da Jean-Luc Baro­ni Ltd. di Lon­dra.

La scel­ta è inte­sa a illu­stra­re la gene­si del­le crea­zio­ni dell’artista, sve­lan­do il lavo­ro “die­tro le quin­te”, la sua capa­ci­tà di cat­tu­ra­re la real­tà e di tra­sfor­mar­la con la fan­ta­sia, facen­do così dis­sol­ve­re l’immagine ste­reo­ti­pa­ta di “Cana­let­to foto­gra­fo”. Vie­ne pre­sen­ta­ta la sua inte­ra para­bo­la come pit­to­re e dise­gna­to­re per defi­nir­ne le diver­se fasi tec­ni­che e sti­li­sti­che: dal­la manie­ra libe­ra e dram­ma­ti­ca del­le pri­me ope­re – sul­le qua­li si è posto un accen­to par­ti­co­la­re – alle imma­gi­ni più affa­sci­nan­ti di Vene­zia e a quel­le ele­gan­ti del sog­gior­no di nove anni in Inghil­ter­ra, fino ai tar­di, sofi­sti­ca­ti capric­ci. Altro tema ricor­ren­te in mostra è l’indagine sul col­le­zio­ni­smo del­le sue ope­re.

Il per­cor­so, con­ce­pi­to come un vero e pro­prio dos­sier sul­la per­so­na­li­tà e la crea­ti­vi­tà di Cana­let­to, si sno­da attra­ver­so otto sezio­ni che rac­con­ta­no il suo rap­por­to con il tea­tro, il capric­cio archeo­lo­gi­co ispi­ra­to alle rovi­ne dell’antica Roma, i pri­mi suc­ces­si a Vene­zia, gli anni d’oro, il rap­por­to con i suoi col­la­bo­ra­to­ri e l’atelier e la pre­sen­za del nipo­te Ber­nar­do Bel­lot­to (con alcu­ni pre­ci­si con­fron­ti tra le ver­sio­ni del mae­stro e dell’allievo del­la stes­sa vedu­ta), le vedu­te di Roma e dell’Inghilterra, gli ulti­mi fuo­chi d’artificio al ritor­no a Vene­zia. Com­ple­ta­no il per­cor­so espo­si­ti­vo alcu­ni docu­men­ti dell’Archivio di Sta­to di Vene­zia.

In occa­sio­ne dell’esposizione vie­ne pub­bli­ca­to un ric­co ed esau­sti­vo cata­lo­go, edi­to da Sil­va­na Edi­to­ria­le e a cura di Boże­na Anna Kowalc­zyk, che inclu­de alcu­ni sag­gi sul­l’ar­ti­sta e la sua ope­ra, pre­sen­tan­do al pub­bli­co e agli stu­dio­si gli esi­ti del­le più recen­ti ricer­che sto­ri­che e archi­vi­sti­che, così come i risul­ta­ti degli stu­di sul­la sua tec­ni­ca e il suo meto­do di lavo­ro.

SCHEDA INFO

 

Mostra Cana­let­to 1697–1768

 

Dove Museo di Roma a Palaz­zo Bra­schi

Piaz­za Navo­na, 2; Piaz­za San Pan­ta­leo, 10

 

Aper­tu­ra al pub­bli­co

 

11 apri­le – 19 ago­sto 2018

Dal mar­te­dì alla dome­ni­ca dal­le ore 10 – 19 (la bigliet­te­ria chiu­de alle 18). Gior­ni di chiu­su­ra: lune­dì, 1 mag­gio

 

Enti pro­mo­to­ri

 

 

Orga­niz­za­zio­ne

 

A cura di

 

Spon­sor Mostra

 

 

Spon­sor Siste­ma Musei In Comu­ne

 

Con il con­tri­bu­to di

 

Roma Capi­ta­le, Asses­so­ra­to alla Cre­sci­ta cul­tu­ra­le — Sovrin­ten­den­za Capi­to­li­na ai Beni Cul­tu­ra­li

 

Meta­Mor­fo­si in col­la­bo­ra­zio­ne con Zète­ma Pro­get­to Cul­tu­ra

 

Boże­na Anna Kowalc­zyk

 

BNL Grup­po BNP Pari­bas

Listo­ne Gior­da­no

 

 

Fer­ro­vie del­lo Sta­to Ita­lia­ne

 

Fon­da­zio­ne Gugliel­mo Gior­da­no
Fon­da­zio­ne Enzo Hru­by

Isti­tu­to Nazio­na­le di Archi­tet­tu­ra

 

Spon­sor tec­ni­ci

 

 

 

Media Spon­sor

                                         

iGuz­zi­ni

Mon­te­no­vi
Rotas

 

Sky Arte Hd
Arte­ma­ga­zi­ne

 

Cata­lo­go

 

Sil­va­na edi­to­ria­le

Bigliet­ti

 

Bigliet­to “solo mostra”: inte­ro € 11; ridot­to € 9; Spe­cia­le Scuo­la € 4 ad alun­no (ingres­so gra­tui­to ad un docen­te accom­pa­gna­to­re ogni 10 alun­ni); Spe­cia­le Fami­glia: € 22 (2 adul­ti più figli al di sot­to dei 18 anni)

Bigliet­to inte­gra­to Museo di Roma + Mostra (per non resi­den­ti a Roma): inte­ro € 17; ridot­to: € 13

Bigliet­to inte­gra­to Museo di Roma + Mostra (per resi­den­ti a Roma):
inte­ro € 16; ridot­to € 12

Gra­tui­to per le cate­go­rie pre­vi­ste dal­la tarif­fa­zio­ne vigen­te

 

Info Tel. 060608 (tut­ti i gior­ni ore 9.00 — 19.00)

www.museodiroma.it; www.museiincomune.it #Cana­let­to­Ro­ma

 

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