MARINO, PCI: SIAMO CONTRARI ALLA VENDITA DI IMMOBILI DEL COMUNE

MARINO, PCI: SIAMO CONTRARI ALLA VENDITA DI IMMOBILI DEL COMUNE

25/07/2016 0 Di Redazione

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Maurizio Aversa

Mau­r­izio Aver­sa

MARINO, PCI: SIAMO CONTRARI ALLA VENDITA DI IMMOBILI DEL COMUNE. UTILIZZARE I BENI RESIDENZIALI PER POLITICHE ABITATIVE SOCIALI.

Il Comune di Mari­no, cioè il Sin­da­co e la Giun­ta del M5S, sta adot­tan­do una scelta sug­li immo­bili comu­nali che, per la parte che riguar­da gli allog­gi, di fat­to mette fuori casa diverse famiglie che le abi­tano. Per­ché? Per­ché con atto 334 del 17 giug­no 2016, si è deciso di aderire alla pro­pos­ta del­la Agen­zia del Demanio denom­i­na­ta Pro­pos­ta Immo­bili. Cosa con­tiene ques­ta pro­pos­ta? Di prevedere, a favore di enti pro­pri­etari – in questo caso il Comune – due mis­ure: una di sostenere la val­oriz­zazione di beni immo­bili da uti­liz­zare; l’altra di alien­are (che poi vuol dire vendere) i beni immo­bili dan­do i sol­di agli enti pro­pri­etari.

Quin­di in un mero ragion­a­men­to con­tabile (e qui la filosofia polit­i­ca del M5S è forte) hai dei beni, li ven­di e aumen­ti le disponi­bil­ità eco­nomiche per tut­ti i cit­ta­di­ni. Ma è così? In due delle quat­tro pro­poste di inter­ven­to, e guar­da caso pro­prio quelle in cui si ha la tipolo­gia di res­i­den­za, la Giun­ta pro­pone di vendere gli appar­ta­men­ti. Quin­di? Quin­di gli attuali affit­tuari tra qualche tem­po si tro­ver­an­no, nelle migliori delle ipote­si, una pro­pos­ta ad acquistare le case in cui abi­tano. E se gli attuali abi­tan­ti degli appar­ta­men­ti non pos­sono acquistare? Sem­plice, se ne van­no! Ques­ta la scelta polit­i­ca del Sin­da­co e del­la Giun­ta del M5S cir­ca le politiche sociali abi­ta­tive?

Noi comu­nisti siamo con­trari!

L’indicazione dei due immo­bili (ex Mer­ca­to cop­er­to a Mari­no cen­tro, e ex casali Negroni a Frat­toc­chie) pro­posti come val­oriz­zazioni da ottenere, non ci sem­bra una pro­pos­ta neg­a­ti­va. Per ora è solo la parte­ci­pazione alla richi­es­ta dell’Agenzia del Demanio e non è, tranne la tipolo­gia (oper­azioni di svilup­po eco­nom­i­co e sociale) , un prog­et­to conosci­u­to in det­taglio. Si aus­pi­ca che comunque saran­no prog­et­ti a cui far parte­ci­pare non solo even­tu­ali sogget­ti part­ner e gestori, ma, in quan­to beni pub­bli­ci, con­frontati e dis­cus­si pre­ven­ti­va­mente in modo parte­ci­pa­to con tutte le realtà sociali, eco­nomiche, cul­tur­ali e politiche del­la cit­tà.

Per questo, da un lato apprezzi­amo l’intento di val­oriz­zare la parte di bene pub­bli­co inuti­liz­za­to e/o abban­do­na­to e/o sot­touti­liz­za­to. Ma, per la parte delle res­i­den­ze immo­bil­iari, rite­ni­amo una inutile parte­ci­pazione alla log­i­ca ren­ziana dei bilan­ci aset­ti­ci, fat­ti solo di numeri e buoni per ali­menta­re la macel­le­ria sociale! Tut­ti gli inter­ven­ti che riguardano famiglie e res­i­den­ti degli immo­bili van­no innanz­i­tut­to con­frontati pro­prio con chi ci abi­ta e non ad inizia­ti­va già pre­sa.

Quin­di chiedi­amo in maniera net­ta che il Sin­da­co, la Giun­ta e il M5S recedano dal­la volon­tà ragion­ieris­ti­ca di fare cas­set­ta venden­do le case di pro­pri­età del comune dove abi­tano famiglie, per­sone, che non sap­pi­amo – ma pre­sum­i­amo di no – se saran­no in gra­do acquistare le abitazioni in cui vivono. In sostan­za, chiedi­amo che siano elim­i­nate dall’atto 334 le pro­poste che riguardano le res­i­den­ze abi­ta­tive da alien­are.

Ci atten­di­amo risposte pub­bliche ed imme­di­ate!

Nota del­la Com­mis­sione Ammin­is­trazione Comu­nale e Ter­ri­to­rio del PCI, il respon­s­abile Ste­fano Ender­le

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