La vendemmia biologica e biodinamica corese Frutta il Premio Vitae 2016, massimo riconoscimento delle 4 Viti, al Dithyrambus 2010 di Marco Carpineti

La vendemmia biologica e biodinamica corese Frutta il Premio Vitae 2016, massimo riconoscimento delle 4 Viti, al Dithyrambus 2010 di Marco Carpineti

08/10/2015 0 Di Marco Castaldi

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AGRICOLTURA BIOLOGICA E BIODINAMICA CORESEAnche quest’anno la ven­dem­mia core­se si avvia a con­clu­sio­ne all’insegna del­la bio-soste­ni­bi­li­tà, che tro­va la mas­si­ma espres­sio­ne nel lavo­ro quo­ti­dia­no dell’Azienda Agri­co­la Mar­co Car­pi­ne­ti, da vent’anni impe­gna­ta con suc­ces­so nell’agri­col­tu­ra bio­lo­gi­ca, garan­zia di qua­li­tà asso­lu­ta dei vini, con l’impiego di meto­di di pro­du­zio­ne atten­ti alla salu­te dei con­su­ma­to­ri e al rispet­to dell’ambiente.

L’azienda Car­pi­ne­ti inol­tre si sta facen­do apprez­za­re anche per il suo approc­cio all’agri­col­tu­ra bio­di­na­mi­ca, con l’impiego in vigna di due caval­li di raz­za ita­lia­ni. Un pon­te tra pas­sa­to e futu­ro che bene­fi­cia la gestio­ne eco­no­mi­ca d’impresa, la rin­no­va­bi­li­tà dell’energia pro­dot­ta e la fer­ti­li­tà del­la ter­ra e del­le pian­te. Le mac­chi­ne pesan­ti infat­ti aggre­di­sco­no il ter­re­no, schiac­cian­do­lo e com­pat­tan­do­lo fino a ren­der­lo ste­ri­le negli anni. Al con­tra­rio la tra­zio­ne ani­ma­le del caval­lo agri­co­lo ha un impat­to natu­ra­le e non inqui­na, crean­do un rap­por­to di sin­to­nia con l’animale che lavo­ra al fian­co dell’uomo.

La mis­sion di Mar­co Car­pi­ne­ti, che l’accomuna agli altri viti­col­to­ri core­si, con­si­ste nel recu­pe­ro e nel­la valo­riz­za­zio­ne dei viti­gni autoc­to­ni del ter­ri­to­rio, come il Bel­lo­ne, l’uva bian­ca dal­la qua­le Car­pi­ne­ti ottie­ne il suo ori­gi­na­le Kius, spu­man­te uni­co al mon­do, e il Nero Buo­no di Cori, che insie­me al Mon­te­pul­cia­no dà vita ad uno dei suoi vini ros­si, il Dithy­ram­bus, che pren­de il nome da un can­to cora­le che nell’antica Gre­cia veni­va into­na­to al dio Dio­ni­so sot­to l’ispirazione del vino.

Il Dithy­ram­bus 2010 di Mar­co Car­pi­ne­ti ha rice­vu­to nei gior­ni scor­si il mas­si­mo rico­no­sci­men­to del­le 4 VITI nel­la secon­da edi­zio­ne del­la Gui­da ai Vini d’Italia VITAE, edi­ta dall’Associazione Ita­lia­na Som­me­lier, enne­si­ma atte­sta­zio­ne di apprez­za­men­to dell’enocultura core­se a cui si aggiun­ge il recen­te inse­ri­men­to del Cesa­ne­se Lazio IGT Arca­tu­ra 2012 del­la Cin­cin­na­to nel­la pre­sti­gio­sa gui­da eno­lo­gi­ca in lin­gua tede­sca “Merum – Ita­liens beste wei­ne 2015/2016” (miglio­ri vini Ita­lia­ni) che l’ha pre­mia­to con un cuo­ri­ci­no.

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