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Ladispoli, Affare campo sportivo: il Comitato per la Legalità chiede di sospendere tutto in attesa del referendum
17/09/2015Questo articolo è stato letto 3421 volte!
Ladispoli, Affare campo sportivo: chiediamo una mozione per sospendere ogni azione in attesa del referendum
La città continua a manifestare disapprovazione per l’affare del campo sportivo e la vicenda monta sempre di più perché, in questo caso, come mai in precedenza, si rivela la vera contrapposizione sociale della città di Ladispoli: da un lato gli interessi dei cittadini e la valorizzazione del territorio; dall’altro gli accordi e le questioni oscure, connotate da atti dispersi, amministratori in conflitto di interessi e consiglieri comunali asserviti.
La vicenda, che qualcuno sperava di aver messo a tacere, torna sulla cronaca grazie alla partecipazione del sindaco Paliotta a una trasmissione di radio radicale (link in fondo alla pagina) nel corso della quale persino il “guru” Oliviero Toscani, che dimostra di conoscere Ladispoli e averla già fotografata e annoverata tra le “città peggiori, dal punto di vista urbanistico” costruite senza gusto da “geometri asserviti a logiche di partito”, contesta la decisione assunta dal Consiglio Comunale.
A sostegno della decisione, balbettando, il sindaco Paliotta, afferma che si tratterebbe di un opera che restituisce servizi a un zona della città che ne è priva. E che la decisione sarà oggetto di un referendum tra i cittadini del Cerreto.
.Al riguardo è opportuno precisare che non è affatto vero che la zona non ha servizi.poco più a est, infatti, sorge una piazza (che il Comune avrebbe acquisito per compensazione urbanistica, proprio da un altro parente della stessa famiglia in gioco, ma ancora dimentica di incamerare al patrimonio comunale) che rappresenta il centro del quartiere. E più a ovest, invece, sorge un vero e proprio “centro commerciale a cielo aperto”, cioè Viale Italia. E’ evidente che la decisione del sindaco (e di chi lo sostiene) oltre a costruire un ulteriore obbrobrio, certamente arrecherà seri danni al sistema del piccolo commercio, già in gravi difficoltà.
Per quanto riguarda il referendum che il sindaco invoca, in modo insincero, per tacitare chi insiste sulla illegittimità e inopportunità dell’operazione, si rileva che, proprio oggi, 6 settembre, ricorre un anno dalla presentazione della richiesta da parte di diverse associazioni (nella foto), di dotare il Comune, di un regolamento che ne permetta il regolare svolgimento, senza che ciò abbia portato ad alcuna decisione al riguardo.
Ebbene, poiché il sindaco continua ad affermare, anche nella trasmissione di radio radicale, di volere rispettare la volontà dei cittadini attraverso l’indizione di un referendum, chiediamo a uno o più consiglieri comunali, a dimostrazione del “reale rispetto della volontà dei cittadini” di volere presentare una mozione affinché si impegni l’amministrazione comunale a sospendere ogni azione a vantaggio del progetto presentato da “piazza grande”, fino al completo espletamento del referendum e in relazione all’esito che ne scaturirà.
Comitato per la Legalità
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