Agricoltura, Confeuro: “Più cemento e meno terra per piccoli e medi produttori”

Agricoltura, Confeuro: “Più cemento e meno terra per piccoli e medi produttori”

12/12/2024 0 Di Marco Montini

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“Da una par­te in Ita­lia cre­sce il con­su­mo di suo­lo, dall’altra aumen­ta­no le dif­fi­col­tà di acces­so ai ter­re­ni per i pic­co­li e medi agri­col­to­ri. Con­feu­ro inten­de espri­me­re gran­de pre­oc­cu­pa­zio­ne per il trend in atto nel nostro Pae­se, dove la rea­liz­za­zio­ne di super­fi­ci arti­fi­cia­li sta acce­le­ran­do, rag­giun­gen­do rit­mi che non si osser­va­va­no da anni e allon­ta­nan­do­si, al con­tem­po, dagli obiet­ti­vi soste­ni­bi­li dell’Agenda 2030 e dal­le pro­gram­ma­zio­ni Ue. Sia­mo di fron­te a un feno­me­no allar­man­te, che rischia di com­pro­met­te­re non solo la soste­ni­bi­li­tà ambien­ta­le ma anche le oppor­tu­ni­tà pre­sen­ti e futu­re di tan­ti pro­dut­to­ri del set­to­re pri­ma­rio. Que­sto per­ché ogni anno, etta­ri pre­zio­si di ter­re­ni agri­co­li rischia­no di esse­re tra­sfor­ma­ti in aree urba­niz­za­te o infra­strut­tu­ra­li, spes­so sen­za una pia­ni­fi­ca­zio­ne stra­te­gi­ca. Que­sto pro­ces­so non solo dimi­nui­sce la super­fi­cie col­ti­va­bi­le, ma rovi­na anche la capa­ci­tà del set­to­re agri­co­lo di tute­la­re la sicu­rez­za ali­men­ta­re e pre­ser­va­re il nostro pae­sag­gio rura­le. Una altra gra­ve cri­ti­ci­tà è poi rap­pre­sen­ta­ta dal­le costan­ti com­pli­ca­zio­ni di acces­so alla ter­ra per i gio­va­ni agri­col­to­ri e le pic­co­le azien­de. L’aumento dei costi dei ter­re­ni, l’accaparramento del­le risor­se da par­te di gran­di azien­de o mul­ti­na­zio­na­li, non­ché la man­can­za di mez­zi neces­sa­ri per favo­ri­re il ricam­bio gene­ra­zio­na­le rap­pre­sen­ta­no un osta­co­lo tan­gi­bi­le all’ingresso di nuo­ve for­ze nel com­par­to. Sen­za dimen­ti­ca­re gli effet­ti del cam­bia­men­to cli­ma­ti­co che, in alcu­ni casi come la Sici­lia, stan­no por­tan­do alla deser­ti­fi­ca­zio­ne di varie aree rura­li, com­pro­met­ten­do la vita­li­tà eco­no­mi­ca e socia­le di mol­te comu­ni­tà. Alla luce di que­sto sce­na­rio da allar­me ros­so, dun­que, Con­feu­ro chie­de al gover­no Melo­ni e al mini­stro Lol­lo­bri­gi­da inter­ven­ti mira­ti e con­cre­ti: ad esem­pio, la ste­su­ra di un nuo­vo pia­no nazio­na­le per la dife­sa del suo­lo agri­co­lo, che rego­li la cemen­ti­fi­ca­zio­ne sel­vag­gia e valo­riz­zi i ter­re­ni agri­co­li come risor­sa stra­te­gi­ca. Allo stes­so tem­po, van­no raf­for­za­ti i pro­gram­mi di sup­por­to per i gio­va­ni, favo­ren­do l’accesso ai ter­re­ni attra­ver­so age­vo­la­zio­ni fisca­li, fon­di dedi­ca­ti e un uso più equo del­le ter­re pub­bli­che dispo­ni­bi­li. Soste­ne­re l’agricoltura fami­lia­re e le pic­co­le impre­se è un dove­re, soprat­tut­to in que­sti tem­pi di cri­si eco­no­mi­ca, con­flit­ti e glo­ba­liz­za­zio­ne galop­pan­te”.

Cosi, in una nota stam­pa, Andrea Tiso, pre­si­den­te nazio­na­le Con­feu­ro, la Con­fe­de­ra­zio­ne degli agri­col­to­ri Euro­pei e del Mon­do

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