Speciale Elezioni 2021 — Gianfranco Venanzoni: programma, liste, simboli

Speciale Elezioni 2021 — Gianfranco Venanzoni: programma, liste, simboli

08/09/2021 1 Di puntoacapo

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Gianfranco Venanzoni

Candidato a Sindaco di Marino

Gian­fran­co Venan­zoni, can­dida­to sin­da­co del Coor­di­na­men­to di Cen­trosin­is­tra per Mari­no, 49 anni, è nato a Mari­no.
Sposato con Clau­dia, è padre di tre figli: Mat­teo, Sofia e Ric­car­do.
Lau­re­ato in Econo­mia a La Sapien­za col mas­si­mo dei voti, è dot­tore  com­mer­cial­ista e revi­sore legale.
Nel 2016 la pri­ma elezione in Con­siglio comu­nale nelle file del Pd.
Nel cor­so del­la con­sigliatu­ra matu­ra la con­vinzione di pot­er e dover fare di più per miglio­rare Mari­no: dal cen­tro stori­co alle frazioni.
Un ter­ri­to­rio ric­co di poten­zial­ità inespresse che meri­ta un cam­bio di pas­so in ter­mi­ni ammin­is­tra­tivi che favorisca una com­p­lessi­va oper­azione di recu­pero e mod­ern­iz­zazione del tes­su­to urbano e sociale all’insegna del­la con­cretez­za, delle capac­ità e delle com­pe­ten­ze da met­tere al servizio del­la col­let­tiv­ità.
Una coal­izione plu­rale e uni­ta di cen­trosin­is­tra, riformista, lib­er­alde­mo­c­ra­t­i­ca e mod­er­a­ta si è riconosci­u­ta nelle pro­poste e nel­la figu­ra di Gian­fran­co Venan­zoni, pro­po­nen­do­lo come can­dida­to sin­da­co alle prossime elezioni comu­nali di Mari­no del 3 e 4 otto­bre 2021. La scelta conc­re­ta per una Mari­no migliore.

SIMBOLI A SOSTEGNO DEL CANDIDATO

 

 

LISTE 

PROGRAMMA ELETTORALE

Una polit­i­ca respon­s­abile al servizio del­la cit­tà

Una polit­i­ca che ascol­ta e non si chi­ude in se stes­sa. Una polit­i­ca respon­s­abile che sceglie sen­za divider­si

  • con­tenu­ti di ques­ta pro­pos­ta pro­gram­mat­i­ca sono il por­ta­to finale e comunque sem­pre aper­to alla prat­i­ca del­l’as­colto atten­to delle parole, dei sug­ger­i­men­ti e delle istanze del­la cit­tà e dei mari­ne­si.
  • can­dida­to Sin­da­co Gian­fran­co Venan­zoni, i sin­goli can­di­dati delle liste che lo sup­por­t­ano, tut­ti i grup­pi diri­gen­ti delle forze politiche e civiche che han­no lavo­ra­to a questo pro­gram­ma elet­torale han­no atti­va­to un con­fron­to aper­to e per­ma­nente con la cit­tà al servizio delle neces­sità e dei bisog­ni rac­colti tra la gente, den­tro il tes­su­to pro­dut­ti­vo e com­mer­ciale, all’in­ter­no dei quartieri, delle frazioni e del­la nos­tra rete asso­cia­ti­va. La rielab­o­razione di ques­ta cap­il­lare e dif­fusa attiv­ità di ascolto è sta­to il pun­to di parten­za di una suc­ces­si­va dis­cus­sione pub­bli­ca, aper­ta, traspar­ente e parte­ci­pa­ta affinché le sin­gole pro­poste per Mari­no con­tenute in questo doc­u­men­to fos­sero il frut­to del con­fron­to e del­lo scam­bio di opin­ioni ed idee con la comu­nità a cui esse sono ded­i­cate.

Una polit­i­ca che voglia prog­ettare e costru­ire con seri­età e lungimi­ran­za un pen­siero ed una strate­gia che diven­ti azione col­let­ti­va deve avere la forza, le energie ed il cor­ag­gio di impostare un lavoro di questo tipo.

Questo è quel­lo che siamo abit­uati a fare rifuggen­do dalle scor­ci­a­toie facili degli slo­gan vuoti per­ché siamo con­vin­ti che le pro­poste per ess­er serie, sosteni­bili e con­crete deb­bano da un lato val­oriz­zare il cap­i­tale di azioni messe in cam­po in tut­ti questi anni e dal­l’al­tro saper gestire le crit­ic­ità ed i bisog­ni nuovi con stru­men­ti, prog­et­ti ed idee all’al­tez­za delle sfide che siamo chia­mati ad affrontare.

Quel­la di Mari­no è una comu­nità con solide radi­ci demo­c­ra­tiche e cul­tura polit­i­ca, una comu­nità capace di per­cor­rere strade altrove smar­rite di parte­ci­pazione, può far­lo anche nel momen­to in cui la frat­tura tra cit­ta­di­ni e polit­i­ca si è fat­ta sem­pre più larga e coin­volge par­ti­ti, isti­tuzioni, rap­p­re­sen­tanze sociali.

Il cen­trosin­is­tra politi­co e civi­co di ques­ta cit­tà può e deve ripar­tire dal pro­prio radica­men­to nel ter­ri­to­rio e dal­la capac­ità di stare den­tro la vita quo­tid­i­ana delle per­sone. A mag­gior ragione può e deve far­lo nei tem­pi del­la dis­il­lu­sione ver­so il futuro, in tem­pi in cui l’e­go­is­mo sem­bra pren­dere il sopravven­to sulle risposte del­lo Sta­to sociale, den­tro un quadro nazionale ed inter­nazionale avvolto da una spi­rale di risen­ti­men­to e di odio dei penul­ti­mi con­tro gli ulti­mi men­tre la dis­tan­za tra ric­chi e poveri aumen­ta sen­za trovare osta­coli. La peg­giore destra del dopoguer­ra ha inva­so la dis­cus­sione pub­bli­ca pro­po­nen­do tasse piat­te sen­za pro­gres­siv­ità, ruspe che dis­trug­gono sen­za costru­ire, slo­gan facili quan­to inutili, risposte sem­pli­ci a prob­le­mi com­p­lessi cre­an­do ai soli fini elet­torali una nuo­va fron­tiera del­lo smar­ri­men­to.

Il cen­trosin­is­tra politi­co e civi­co di ques­ta cit­tà sente forte il sen­so di apparte­nen­za alla pro­pria comu­nità, il priv­i­le­gio di aver­la servi­ta con com­pe­ten­za e umiltà (con la deter­mi­nazione e la sper­an­za di con­tin­uare a far­lo) riconoscen­do il lim­ite del­la conoscen­za indi­vid­uale per attin­gere al quel pat­ri­mo­nio ines­tima­bile di conoscen­za e intel­li­gen­za dif­fusa dei cit­ta­di­ni.

Mari­no con la sua grande labo­riosità e capac­ità di tenu­ta sociale, con la qual­ità del­la vita che ha cer­ca­to di man­tenere anche nei tem­pi duri del­la crisi eco­nom­i­ca del­l’ul­ti­mo decen­nio non si è mai pie­ga­ta a forme di iso­la­men­to e mar­gin­al­iz­zazione man­i­fe­s­tando invece la sua grande capac­ità di rein­ven­tar­si e man­tenere una pro­pria vital­ità eco­nom­i­ca. Lo ha fat­to e potrà con­tin­uare a far­lo gra­zie alla pro­pria iden­tità col­let­ti­va, al buon gov­er­no, ai val­ori ed alle com­pe­ten­ze, alla lungimi­ran­za di politiche che guardassero con fidu­cia al pro­prio futuro, alla costan­za nel tenere in equi­lib­rio le mul­ti­for­mi esi­gen­ze e gli svariati inter­es­si che la attra­ver­sano tenen­do la bar­ra drit­ta sul binomio dirit­ti — doveri, con­fer­en­do dig­nità al con­cet­to di cit­tad­i­nan­za.

Ecco come e per­ché pro­poni­amo alla nos­tra cit­tà questo pro­gram­ma elet­torale ed una sta­gione di buon gov­er­no tenen­do assieme il tan­to che ci unisce e superan­do il poco che ci divide. Con­ti­amo di far­lo con il sup­por­to di tut­ti col­oro che, cit­ta­di­ni, asso­ci­azioni, grup­pi avvertono il peri­co­lo di una involuzione demo­c­ra­t­i­ca che aleg­gia nel Paese e nel lin­guag­gio di una polit­i­ca che non fa parte del­la nos­tra sto­ria e del­la nos­tra cul­tura civile, sociale e demo­c­ra­t­i­ca.

 

“Non si può capire una cit­tà sen­za pri­ma amar­la. Per quel­lo che è sta­ta, per quel­lo che è, per quel­lo che sog­ni­amo che sia”

L’ambiente visto come un unicum da tutelare

       Un verde urbano aper­to, sicuro, cura­to e bel­lo

       Il pat­ri­mo­nio boschi­vo

       La tutela del benessere ani­male

Il verde urbano, nelle sue svari­ate espres­sioni e forme, assolve a numerose fun­zioni che con­cor­rono tutte all’aumento del benessere dei cit­ta­di­ni. Per questo è nec­es­sario che esso sia cura­to per quel­lo esistente, e prog­et­ta­to per quel­lo che ver­rà, in modo pun­tuale e mira­to alle speci­fiche esi­gen­ze dei cit­ta­di­ni, alle carat­ter­is­tiche delle aree, alle fun­zioni che si inten­dono esaltare, al con­testo pae­sag­gis­ti­co, stori­co e ambi­en­tale in cui si inserisce.

Tra gli ele­men­ti cui des­tinare le mag­giori atten­zioni, anche per ragioni legate alla sicurez­za, ci sono sicu­ra­mente gli alberi, gli organ­is­mi veg­e­tali che soli­ta­mente rag­giun­gono le mag­giori dimen­sioni e che neces­si­tano di speci­fiche azioni di cura e mon­i­tor­ag­gio per la loro cor­ret­ta con­ser­vazione ma anche per garan­tire la sicurez­za dei cit­ta­di­ni e dei luoghi dove sono inser­i­ti (strade, piazze, parchi e gia­r­di­ni).

Il tema del verde pub­bli­co può e deve oggi essere affronta­to in modo sis­tem­ati­co ed è impor­tante pot­er con­tare su risorse e stru­men­ti tec­ni­ci idonei per una cor­ret­ta piani­fi­cazione, prog­et­tazione, ges­tione e fruizione degli spazi ver­di al fine di mas­simiz­zarne i numerosi ben­efi­ci ambi­en­tali min­i­miz­zan­done i rischi. Fra le mis­ure essen­ziali per avere una Mari­no più verde, più attrat­ti­va, più cura­ta ed in gen­erale più vivi­bile occorre:

  • in pri­mo luo­go avviare ed aggiornare con caden­za annuale un cen­si­men­to gen­erale del verde e met­ter­lo in relazione al sis­tema infor­ma­ti­vo ter­ri­to­ri­ale;
  • un piano comu­nale del verde ed un bilan­cio arboreo da far con­fluire in una visione d’insieme nel­la cor­nice di una cor­ret­ta prog­et­tazione del verde pub­bli­co, in un’ottica ori­en­ta­ta alla sosteni­bil­ità ambi­en­tale ed eco­nom­i­ca anche attra­ver­so l’incentivazione e la pro­mozione dell’adozione da parte di cit­ta­di­ni ed asso­ci­azioni;
  • avviare uno stu­dio sul­lo sta­to di salute del nos­tro pat­ri­mo­nio arboreo comu­nale, occorre pre­dis­porre un piano del Verde, che accom­pa­g­ni il nat­u­rale ciclo di vita delle piante con nuove piantu­mazioni e sos­ti­tuzioni dotan­do il bilan­cio comu­nale di un appos­i­to capi­to­lo di spe­sa e delle rel­a­tive risorse finanziare;
  • val­oriz­zare la “gior­na­ta dell’albero” e pro­gram­mazione di nuove piantu­mazioni in relazione alle nuove nascite;
  • effet­tuare cam­pagne di pre­ven­zione ed adottare mis­ure sanzion­a­to­rie per abban­dono rifiu­ti nell’ambiente;
  • poten­ziare la dotazione degli con­teni­tori rifiu­ti con appos­i­to rac­cogli­tore delle sigarette per dis­in­cen­ti­vare l’abbandono sul suo­lo pub­bli­co, prog­ettare speci­fiche sab­biere sia nei parchi pub­bli­ci, sia nelle aree boschive (Bar­co Colon­na) per facil­itare la rac­col­ta delle deiezione dei nos­tri “ami­ci domes­ti­ci”.
  • in questo con­testo assume par­ti­co­lare ril­e­van­za, il recu­pero e la val­oriz­zazione del Bosco Fer­en­tum e del Bar­co Colon­na

Le ulte­ri­ori azioni da met­tere in cam­po:

  • manuten­zione del verde pub­bli­co„ ad oggi prati­ca­mente inesistente, anche con l’ausilio di forme di co-ges­tione e con­ven­zion­a­men­to tra ente locale e asso­ci­azioni e/o sis­tema coop­er­a­ti­vo sociale per la ges­tione, la manuten­zione e la vig­i­lan­za dei parchi e gia­r­di­ni pub­bli­ci;
  • creare una spe­ciale task force “unità Gia­r­di­ni” all’interno del­la nos­tra azien­da in house;
  • dotare i gia­r­di­ni pub­bli­ci di nuovi giochi inclu­sivi prog­et­tati e pen­sati per favorire la sen­so­ri­al­ità e l’accessibilità da parte di tut­ti i bam­bi­ni;
  • sper­i­men­tazione di ulte­ri­ori e nuove forme di ges­tione dei parchi in col­lab­o­razione con il pri­va­to e/o il pri­va­to sociale anche favoren­done l’adozione da parte di cit­ta­di­ni e asso­ci­azioni per una ges­tione parte­ci­pa­ta degli spazi con­nes­sa a ben­efi­ci e/o incen­ti­vazioni legati ai trib­u­ti locali;
  • val­oriz­zazione dei per­cor­si attrez­za­ti sportivi e pedonali sfrut­tan­do l’immensa poten­zial­ità dei nos­tri Parchi e Boschi comu­nali alles­ten­do su tali tragit­ti “palestre a cielo aper­to” e “per­cor­si vita”;
  • orga­niz­zazione di nuove forme di manuten­zione del ter­ri­to­rio con oper­a­tori speci­fi­ca­mente ded­i­cati allo scopo;
  • real­iz­zazione di un cap­il­lare con­trol­lo delle aree a ris­chio e stesura di un pro­gram­ma di inter­ven­ti pri­or­i­tari;
  • stu­dio e prog­et­tazione di inter­ven­ti di sis­temazione e miglio­ra­men­to delle aree a ris­chio inon­dazione, frana ed ero­sione con tec­niche ingeg­ner­is­tiche a bas­so impat­to ambi­en­tale (bioingeg­ne­r­ia) che favoriscano e prevedano l’u­so del leg­no e dei veg­e­tali;
  • pre­dis­po­sizione di un piano-pro­gram­ma tec­ni­co ed eco­nom­i­co di ges­tione degli inter­ven­ti su base pluri­en­nale;
  • real­iz­zazione di un rego­la­men­to comu­nale sul verde urbano pub­bli­co e pri­va­to;
  • pro­mozione di inizia­tive per la dif­fu­sione e l’in­cre­men­to del verde urbano attra­ver­so la pianta­gione di nuovi alberi su aree pub­bliche in col­lab­o­razione con il set­tore del­la scuo­la ai sen­si di quan­to dis­pos­to dal­la L. n° 10/2013.
  • poten­zi­a­men­to del­la col­lab­o­razione e dell’integrazione con gli Enti Parchi al fine di val­oriz­zare in modo inte­gra­to speci­ficità nat­u­ral­is­tiche, artis­tiche e cul­tur­ali del ter­ri­to­rio.

La tutela del benessere animale

È ormai con­sol­i­da­ta in cit­tà e più in gen­erale nel Paese una forte sen­si­bil­ità in favore dei dirit­ti degli ani­mali e par­al­le­la­mente si è affer­ma­ta l’idea di come un con­testo favorev­ole al loro benessere pro­d­u­ca ester­nal­ità pos­i­tive per tut­ti i cit­ta­di­ni.

Risul­ta dunque fon­da­men­tale man­tenere un’in­ter­locuzione per­ma­nente tra l’am­min­is­trazione comu­nale e le asso­ci­azioni ani­mal­iste per pro­gram­mare ed orga­niz­zare le attiv­ità e le azioni pro­muoven­do una vas­ta gam­ma di prog­et­ti riv­olti a cit­ta­di­ni di tutte le età, dalle scuole alle case di riposo, per edu­care e sen­si­bi­liz­zare la comu­nità al rispet­to degli ani­mali nonché alla tutela ed alla sal­va­guardia dei dirit­ti degli ani­mali e con­tro i fenomeni di randag­is­mo;

  • in pri­mo luo­go, anche in relazione ad alcune pos­i­tive espe­rien­ze che ci ven­gono da realtà esterne e interne al nos­tro ter­ri­to­rio, c’è bisog­no di indi­vid­uare e pre­dis­porre speci­fiche aree attrez­zate dis­lo­cate nei quartieri e nelle frazioni per la sgam­bat­u­ra dei cani;
  • allo stes­so tem­po vi è la neces­sità di pro­durre un miglio­ra­men­to del­la pulizia delle strade preve­den­do dis­trib­u­tori di sac­chet­ti o speci­fiche aiuole da des­ti­nar­si a sab­biere per la rac­col­ta delle deiezioni, in modo da pro­muo­vere gesti di civiltà da parte dei padroni di ani­mali e poten­zian­do al con­tem­po gli stru­men­ti di con­trol­lo e sanzione per chi non rispet­ta la rego­la del­la rac­col­ta delle deiezioni canine;
  • è forte infine la neces­sità di pro­muo­vere cam­pagne di sen­si­bi­liz­zazione mirate rispet­to al prob­le­ma degli abban­doni di ani­mali domes­ti­ci. Anche in questo caso è fon­da­men­tale il con­trib­u­to del­l’as­so­ci­azion­is­mo che si occu­pa di randag­is­mo e la sua capac­ità di coin­vol­gere com­pe­ten­ze speci­fiche in gra­do di anal­iz­zare il fenom­e­no dal pun­to di vista soci­o­logi­co e antropo­logi­co for­nen­do utili indi­cazioni per la pre­ven­zione e riduzione del fenom­e­no;
  • in tale otti­ca sarà pre­m­i­nente atti­vare forme di sen­si­bi­liz­zazione ed edu­cazione dei cit­ta­di­ni (sot­to­lin­e­an­do in par­ti­co­lare l’im­por­tan­za di iden­ti­fi­care il pro­prio ani­male domes­ti­co, ridurre le nascite e rispet­tar­lo in tutte le sue forme) tramite la creazione di uno sportel­lo “Tutela e benessere degli ani­mali” col­lo­ca­to pres­so la sede Comu­nale ed attra­ver­so un cen­si­men­to aggior­na­to semes­trale delle colonie feline e le rel­a­tive oper­azioni di ster­il­iz­zazione;

Ridare vita a Marino: riqualificazione e rigenerazione del tessuto urbano

Pro­gram­mazione e Prog­et­tazione del ter­ri­to­rio — Urban­is­ti­ca e Lavori Pub­bli­ci

È fini­to il tem­po del­la spec­u­lazione edilizia e dei piani rego­la­tori inten­sivi l’ampliamento del par­co dell’appia anti­ca è una realtà inelut­ta­bile e con­di­visa.

La tutela del ter­ri­to­rio e delle risorse nat­u­ral­is­tiche e la loro val­oriz­zazione sono azioni con­crete oltre che parole-chi­ave del nos­tro pro­gram­ma per Mari­no, pur­tut­tavia, la soluzione non può cer­to essere l’azione vin­col­is­ti­ca indis­crim­i­na­ta che, come nel pas­sato, gen­era solo abu­sivis­mo e inges­satu­ra di una tra le più impor­tan­ti voci dell’economia ital­iana.

E’ cer­ta­mente nec­es­sario dotar­si di stru­men­ti urban­is­ti­ci che regoli­no la capac­ità edi­fi­ca­to­ria da piani­fi­care e pro­gram­mare in una prospet­ti­va di medio-lun­go peri­o­do, coni­u­gan­do il binomio tutela ambi­en­tale e svilup­po eco­nom­i­co, sino ad arrivare ad un obi­et­ti­vo di minor con­sumo di suo­lo pos­si­bile com­pat­i­bile con le dinamiche demogra­fiche, essendo evi­dente a tut­ti che le opere di mar­ca­to inter­esse pub­bli­co con­tribuis­cono anche queste al con­sumo del suo­lo mari­nese.

Il minor con­sumo di suo­lo pos­si­bile e mag­giori dotazioni di servizi per la col­let­tiv­ità può essere perse­gui­to con lo svilup­po di un nuo­vo Piano Urban­is­ti­co Comu­nale Gen­erale a misura d’uomo e cal­i­bra­to sulle reali neces­sità espan­sive fon­dan­ti sul­lo stu­dio atten­to delle dinamiche demogra­fiche e migra­to­rie, con una par­ti­co­lare atten­zione alle Norme Tec­niche di Attuazione e prog­et­tan­do meti­colosi e lungimi­ran­ti piani pluri­en­nali di attuazione.

Atte­so che il potere di piani­fi­cazione in mate­ria urban­is­ti­ca appar­tiene in via prin­cip­i­ale al Comune, si pro­ced­erà a val­oriz­zare le zone di ter­ri­to­rio di par­ti­co­lare pre­gio attra­ver­so inter­ven­ti di riqual­i­fi­cazione che ter­ran­no con­to delle des­ti­nazione e delle speci­fiche vocazioni nat­u­ral­is­tiche, stori­co-arche­o­logiche e ambi­en­tali, arti­gianali e com­mer­ciali insis­ten­ti sul nos­tro ter­ri­to­rio.

Ripar­tire da qui sig­nifi­ca non pro­gram­mare in maniera dis­senna­ta, ma uti­liz­zare il pat­ri­mo­nio esistente, anche pri­va­to, e ricon­ver­tir­lo, oltre a real­iz­zare infra­strut­ture e servizi nec­es­sari mai real­iz­za­ti per neg­li­gen­za o per immo­bil­is­mo oppor­tunis­ti­co o per mera inca­pac­ità di visione dell’attuale ammin­is­trazione.

Dal 2007, anno di entra­ta in fun­zione del PRG di Desideri ad oggi, il Comune ha incas­sati oltre 40 mil­ioni di oneri con­ces­sori e mon­e­tiz­zazione stan­dard, di cui cir­ca 12 mil­ioni incas­sati dall’Amministrazione attuale; questi oneri per la loro natu­ra stra­or­di­nar­ia, e non ripetibili, per legge dove­vano essere imp­ie­gati per l’au­men­to degli stan­dard urban­is­ti­ci (scuole, parchi, parcheg­gi, verde pub­bli­co attrez­za­to etc ), ma nei fat­ti gran parte uti­liz­za­ti per manuten­zioni ordi­nar­ie delle strut­ture comu­nali.

La prossi­ma ammin­is­trazione per pot­er sod­dis­fare i bisog­ni di spazi a verde, parcheg­gi e scuole, dovrà atti­vare due pro­ce­dure:

  1. a) il finanzi­a­men­to ester­no (Regione — sta­to — Fon­di europei)
  2. b) ridis­eg­nare un piano urban­is­ti­co di medi­azione tra la dimin­uzione del con­sumo del ter­ri­to­rio e la cresci­ta degli stan­dard, vis­to che le due vari­anti dall’Amministrazione uscente — Vari­ante di rigen­er­azione e PUGC — con­cepite con il solo stru­men­to dei PUA, non con­sente l’au­men­to degli stan­dard nelle zone B di com­ple­ta­men­to, pur essendo mag­gior­mente antropiz­zate e bisog­nose di spazi.

Le azioni concrete in ambito privato

  • avviare il recu­pero e la manuten­zione del pat­ri­mo­nio edilizio pri­va­to esistente e la sua val­oriz­zazione attra­ver­so mec­ca­n­is­mi di ricon­ver­sione. Sia il pat­ri­mo­nio pub­bli­co in dis­u­so (ad es. il Palaghi­ac­cio), sia even­tu­ali volu­mi industriali/artigianali dismes­si, potran­no essere des­ti­nati ad un uti­liz­zo cul­tur­ale, sporti­vo, sociale;
  • avviare un piano di recu­pero del cen­tro stori­co, inte­so sia come mon­u­men­to urban­is­ti­co sia come espres­sione mate­ri­ale del­la sto­ria e del­l’i­den­tità locale, attra­ver­so una rego­la­men­tazione comu­nale del­la pig­men­tazione delle fac­ciate (piano del col­ore) e un restau­ro degli edi­fi­ci in fun­zione anti­sis­mi­ca e di ammod­er­na­men­to delle strut­ture. Gli uffi­ci comu­nali sem­pli­ficher­an­no le pro­ce­dure ammin­is­tra­tive e forni­ran­no il sup­por­to tec­ni­co e infor­ma­ti­vo nell’esecuzione dei lavori sug­li immo­bili abi­ta­tivi cen­si­ti a tale riguar­do. In par­al­le­lo al piano del col­ore va avvi­a­to un proces­so vir­tu­oso di restau­ro del­l’edilizia minore che preve­da il ripristi­no di mate­ri­ali e tec­niche tradizion­ali, sec­on­do un mod­el­lo alter­na­ti­vo a quel­li cor­ren­ti che trop­po spes­so han­no detur­pa­to l’edilizia stor­i­ca, Per facil­itare tali dinamiche di recu­pero l’Amministrazione comu­nale dovrà, quan­do con­sen­ti­to, pro­muo­vere spe­ciali con­ven­zioni con le banche per l’ottenimento di finanzi­a­men­ti des­ti­nati alle opere di risana­men­to del pat­ri­mo­nio edilizio pri­va­to di inter­esse stori­co. Ques­ta azione può riavviare il set­tore dell’edilizia spe­cial­mente nel­la fas­cia delle pic­cole e medie imp­rese arti­giane locali;
  • avviare e real­iz­zare la creazione di un’area arti­gianale per creare un mini dis­tret­to di eccel­len­ze arti­gianali al fine di legare le varie maes­tranze e micro aziende insis­ten­ti sul ter­ri­to­rio; Mari­no è l’unico comune dei Castel­li Romani in cui non esiste un polo indus­tri­ale arti­gianale, ma le realtà esisten­ti sono polver­iz­zate sul ter­ri­to­rio cre­an­do dis­ec­onomie per la cit­tà e per la sua cresci­ta eco­nom­i­ca, questo è tan­to più grave quan­do si guar­da il posizion­a­men­to geografi­co del nos­tro ter­ri­to­rio, poiché Mari­no è il pri­mo dei comu­ni ad essere con­nes­so con Roma per vic­i­nan­za e per facil­ità di acces­so; avviare il recu­pero e la manuten­zione del pat­ri­mo­nio edilizio pri­va­to esistente e la sua val­oriz­zazione attra­ver­so mec­ca­n­is­mi di rigen­er­azione, facil­itare e incen­ti­vare la ricon­ver­sione even­tu­ali volu­mi indus­tri­ali o a servizi dismes­si che potran­no essere des­ti­nati ad un uti­liz­zo cul­tur­ale, sporti­vo, sociale – prog­et­to tri­an­go­lo del­lo sport ex Palaghi­ac­cio;
  • avviare un piano di recu­pero oltre che del Cen­tro stori­co anche dei Cen­tri delle aree per­iferiche, con­cretiz­zan­do la sal­va­guardia delle aree con­ter­mi­ni a coro­na, nel rispet­to del­lo svilup­po e dei topon­i­mi di pre­gio;
  • i parchi e le aree ver­di dovran­no essere il fiore all’occhiello dell’Amministrazione, puli­ti, curati, con­trol­lati e fruibili anche e soprat­tut­to per il tem­po libero con aree attrez­zate – Par­co del­la Pace dovrà rap­p­re­sentare il bigli­et­to da visi­ta del­la nos­tra Cit­tà. A tale riguar­do si potran­no con la mas­si­ma flessibil­ità affi­dare le aree ver­di attrez­zate a comi­tati e asso­ci­azioni di quartiere, o a pri­vati in fun­zione di ritorno pub­blic­i­tario, medi­ante speci­fiche con­ven­zioni. Vicev­er­sa i ban­di pub­bli­ci per la real­iz­zazione di aree ver­di dovran­no prevedere in sede con­trat­tuale anche il man­ten­i­men­to del­la piantu­mazione effet­tua­ta.

Per le Opere Pub­bliche è indis­pens­abile par­tire dall’elenco degli impeg­ni   incom­piu­ti e dal­la map­patu­ra aggior­na­ta di cosa non è sta­to real­iz­za­to (eco­cen­tro, scuo­la di cava dei sel­ci, palestre sco­las­tiche, man­ca­ta acqui­sizione di trat­ti stradali strate­gi­ci come via del divi­no more, via del­la Falcog­nana e di tutte quelle strade pub­bliche non anco­ra acquisite a pat­ri­mo­nio dell’ente in adem­pi­men­to ad atti d’obbligo sot­to­scrit­ti dall’Ente stes­so, l’illuminazione stradale, allac­ci alla rete fog­nar­ia, trat­ti fog­nari mai real­iz­za­ti come via Gio­van­ni XXIII).

Ripar­tire da qui sig­nifi­ca avere una percezione conc­re­ta del­la realtà, non utopi­ca, uti­liz­zare il pat­ri­mo­nio esistente, anche pri­va­to, e ricon­ver­tir­lo, oltre a real­iz­zare infra­strut­ture e servizi nec­es­sari mai real­iz­za­ti per neg­li­gen­za.

Le azioni concrete in ambito pubblico:

  • avviare il recu­pero del pat­ri­mo­nio pub­bli­co in dis­u­so (ad es. ex mat­ta­toio, l’ostello); facil­itare con­sul­tazioni con le Asso­ci­azioni dei Pro­pri­etari e degli Inquili­ni, final­iz­zate all’ap­provazione di un accor­do per gli affit­ti;
  • atti­vare la parte­ci­pazione ai ban­di e alle richi­este per la real­iz­zazione di inter­ven­ti di edilizia eco­nom­i­ca e popo­lare sul ter­ri­to­rio del Comune, in ragione del­la neces­sità di allog­gi per famiglie apparte­nen­ti a fasce deboli che potreb­bero, in tal modo, accedere a una vita dig­ni­tosa, veden­do sod­dis­fat­to il dirit­to pri­mario alla casa;
  • val­oriz­zare il   sis­tema   agro-ambi­en­tale e arche­o­logi­co e ricre­ati­vo del­l’Ap­pia Anti­ca-Mugilla-Falcog­nana-Divi­no Amore, assec­on­dan­done la vocazione det­ta­ta dal­lo stes­so PTPR (Piano Ter­ri­to­ri­ale Pae­sis­ti­co Regionale), ma mit­i­can­done le incom­pat­i­bil­ità di coesisten­za con il tes­su­to urbano già antropiz­za­to. Si dovrà eseguire una razion­al­iz­zazione delle scelte ammin­is­tra­tive assunte nel­la con­sigliatu­ra pas­sa­ta e dagli Enti sovra­or­di­nati, ove incom­pat­i­bili con la nor­male pro­gram­mazione o addirit­tura in vio­lazione del­la giurispru­den­za vigente; fare una ric­og­nizione dei con­tenziosi in cor­so val­u­tan­done i pos­si­bili esi­ti attra­ver­so il sup­por­to di un team legale di riconosci­u­ta e com­pro­va­ta lev­atu­ra pro­fes­sion­ale. Gli atti ammin­is­tra­tivi assun­ti, ove palese­mente con­fliggen­ti con le basi del dirit­to ammin­is­tra­ti­vo, andran­no, attra­ver­so un per­cor­so di ragionev­ole anal­isi com­par­a­ti­va degli sce­nari giuridi­ci pos­si­bili, annul­lati nell’interesse gen­erale dell’Ente. 

Focus nelle aree

  • San­ta Maria delle Mole– Palaver­ta nei pri­mi tre anni di gov­er­no van­no recu­perati spazi a parcheg­gi e verde al fine di decon­ges­tionare i nuclei di Via A. Sci­esa e Aldo Moro, ormai oltremo­do sat­uri, a tale scopo è pre­vista una prog­et­tual­ità che inter­es­sa le aree libere con­fi­nan­ti con la fer­rovia che si prestano all’attenuazione delle prob­lem­atiche esisten­ti, ridan­do respiro ai cit­ta­di­ni. Medes­i­ma prog­et­tual­ità andrà impronta­ta per la parte cen­trale di San­ta Maria, in cui ci sono aree affer­en­ti l’area del­la stazione fer­roviaria, che han­no poten­ziale per rag­giun­gere tali final­ità pub­bliche.
  • Cava dei Sel­ci:recu­pero a pat­ri­mo­nio dell’Ente dell’ex fab­bri­ca­to Ste­fer con una des­ti­nazione a servizi di pub­bli­ca util­ità; anal­isi di fat­tibil­ità con prog­et­tual­ità avente final­ità di pub­bli­ca util­ità dell’intera area ex Palaghi­ac­cio;
  • Frat­toc­chie: avvio di inter­locuzioni prog­et­tuali per are in con­ven­zione aree poste tra via Net­tunense Vec­chia e vico­lo del divi­no amore al fine di recu­per­are servizi di pub­bli­ca util­ità; avvio di un: prog­et­to di pedonal­iz­zazione parziale di Via Net­tunense Vec­chia, cir­ca 100 metri lin­eari per la porzione che riguar­da il vec­chio cen­tro di Frat­toc­chie; ver­i­fi­ca di fat­tibil­ità per la real­iz­zazione di una nuo­va scuo­la, di un par­co e di rel­a­tivi parcheg­gi tenu­to con­to del­la scarsa dotazione in situ di servizi pub­bli­ci Revi­sioni prog­et­tuali del cen­tro anziani e dell’ex edi­fi­cio Asl in via c. Piz­zar­do.
  • Fontana sala: Recu­pero igien­i­co san­i­tario di Rio Pet­roso, in cui viene pre­vista la costruzione di un piano rialza­to rispet­to al canale di rac­col­ta acqua, con altez­za pari al sed­ime stradale, ren­den­do fruibile l’area attra­ver­so la real­iz­zazione di ter­raz­za­men­to da des­ti­nar­si a parcheg­gio.
  • Mari­no cen­tro: Restau­ro scali­na­ta Mon­u­men­tale (Cave di Peperi­no) con mate­ri­ali locali, prog­et­to di nuo­va illu­mi­nazione tec­no­logi­ca­mente più effi­ciente, pur man­te­nen­done i canoni di com­pat­i­bil­ità stori­co artis­ti­ca con quel­la esistente ormai vetus­ta. Val­u­tazione parcheg­gio di scam­bio su via dei laghi con navet­ta tur­is­ti­ca che accom­pa­gna i vis­i­ta­tori domes­ti­ci e tur­is­ti­ci al cen­tro stori­co.

Marino città nei parchi, città attrattiva

Com­mer­cio, Mar­ket­ing ter­ri­to­ri­ale, Enogas­trono­mia, Tur­is­mo

Turismo fattore di crescita socio – economica

La val­oriz­zazione del pat­ri­mo­nio artis­ti­co, architet­ton­i­co e arche­o­logi­co del ter­ri­to­rio  

Ren­dere “il Tur­is­mo” un vero e pro­prio traino per l’intera comu­nità cit­tad­i­na col suo indot­to dal pun­to di vista occu­pazionale e per le entrate gen­er­ate dall’incremento del vol­ume d’affari di ris­toran­ti, bar, bot­teghe arti­giane e eser­cizi com­mer­ciali in gen­erale.

Occorre cam­biare approc­cio rispet­to a temi come quel­lo del­la ges­tione dei rifiu­ti, del­la riv­o­luzione green e del tur­is­mo. Mai come oggi è vitale immag­inare un uni­co filo comune che ten­ga uni­ti questi fon­da­men­tali aspet­ti del­la nos­tra econo­mia, ripen­sare una comu­nità attra­ver­so prog­et­ti che siano gli uni com­ple­men­tari agli altri; questo è l’unico modo che abbi­amo per svilup­pare un’economia che rilan­ci il tur­is­mo rispet­tan­do lo stra­or­di­nario pat­ri­mo­nio nat­u­ral­is­ti­co ed arche­o­logi­co che Mari­no possiede. L’attenzione dimostra­ta dal­la Regione Lazio rispet­to al nos­tro ter­ri­to­rio si è tradot­to nel provved­i­men­to che ricon­giunge il Par­co dell’Appia Anti­ca con quel­lo dei Castel­li Romani, cir­ca 20mila ettari che porter­an­no i tur­isti dalle terme di Cara­calla e Piaz­za Venezia fino al cuore di Mari­no. Non cogliere ques­ta oppor­tu­nità sarebbe un errore imper­don­abile. Abbi­amo final­mente la pos­si­bil­ità di sfruttare Roma come volano e non essere invece penal­iz­za­ti dal­la sua vic­i­nan­za. Tut­to il com­par­to tur­is­ti­co è sem­pre più focal­iz­za­to ver­so un’attenzione alla sosteni­bil­ità e, di con­seguen­za, una Ammin­is­trazione capace ha l’obbligo di inter­cettare queste sen­si­bil­ità mod­ern­iz­zan­do e miglio­ran­do la pro­pria offer­ta ricetti­va. Par­al­le­la­mente al tur­is­mo inter­nazionale andrà imple­men­ta­to quel­lo cosid­det­to di prossim­ità, un tur­is­mo che vede i viag­gia­tori sem­pre più atten­ti a quali strut­ture ricettive scegliere in base non solo alla qual­ità dell’accoglienza ma anche all’attenzione che dimostra­no ver­so l’ambiente. Tut­to ciò porterà inevitabil­mente alla riscop­er­ta dei pic­coli borghi che, fuori dai gran­di cir­cuiti tur­is­ti­ci, dovran­no essere in gra­do di aumentare la qual­ità del­la loro offer­ta.

Tut­ti gli oper­a­tori del set­tore andran­no coin­volti diret­ta­mente attra­ver­so l’istituzione di tavoli di lavoro per­ma­nen­ti final­iz­za­ti alla piani­fi­cazione di una nuo­va e mod­er­na offer­ta tur­is­ti­ca che pun­ti sulle eccel­len­ze del ter­ri­to­rio, che com­pren­da il val­ore, anche eco­nom­i­co di un tur­is­mo espe­rien­ziale. I fon­di europei e quel­li region­ali andran­no inter­cettati per miglio­rare le strut­ture, ren­der­le all’avanguardia dal pun­to di vista ener­geti­co, miglio­rare la for­mazione degli stes­si impren­di­tori del set­tore, fare di Mari­no un brand riconosci­bile e riconosci­u­to.

Il cen­tro stori­co di Mari­no, trai borghi più bel­li d’Italia, deve tornare ad essere val­oriz­za­to con rasseg­ne musi­cali, cin­e­matogra­fiche, mostre espos­i­tive di liv­el­lo inter­nazionale. Sarà isti­tu­ito un tavo­lo per­ma­nente con la Regione Lazio final­iz­za­to all’inserimento sis­tem­ati­co di Mari­no in tut­ti i cir­cuiti tur­is­ti­ci pro­mossi dal­la Regione.

Il con­fron­to con le asso­ci­azioni di cat­e­go­ria, Con­fe­ser­centi e Con­f­com­mer­cio, è sta­to una occa­sione impor­tante per appro­fondire alcu­ni temi fon­da­men­tali legati allo svilup­po delle attiv­ità com­mer­ciale del­la nos­tra cit­tà. Abbi­amo con­di­vi­so l’idea che l’interesse pub­bli­co per una migliore vivi­bil­ità e sicurez­za urbana pas­sa anche attra­ver­so la vivac­ità e qual­ità del com­mer­ciale cit­tadi­no, dal­la per­sis­ten­za degli eser­cizi di vic­i­na­to, dal miglio­ra­men­to delle con­dizioni di mobil­ità urbana. Alla luce di quest’analisi si pro­pone:

  • la cos­ti­tuzione di un tavo­lo di con­fron­to aper­to e per­ma­nente tra Comune ed Asso­ci­azioni di Cat­e­go­ria per trasfor­mare le crit­ic­ità in oppor­tu­nità e stru­men­ti di azione;
  • un rin­no­va­to piano del com­mer­cio con un cal­en­dario di even­ti con­di­vi­so dove il mar­ket­ing e l’animazione ter­ri­to­ri­ale sap­pi­ano incro­cia­re le poten­zial­ità del tes­su­to com­mer­ciale e pos­sano inte­grar­si con la fil­iera del tur­is­mo e con il cartel­lone delle attiv­ità A par­tire dai due even­ti prin­ci­pali oltre la Sagra dell’Uva (i.e. la notte bian­ca e la fes­ta del com­mer­cio) servirà ripen­sare la pro­gram­mazione ed uti­liz­zare i bud­get a dis­po­sizione per l’intero cartel­lone delle inizia­tive;
  • l’organizzazione di una fes­ta di capo­dan­no in cit­tà e quel­la del Ben­venu­to e dell’integrazione al servizio dell’aggregazione sociale e del­la fil­iera con­nes­sa agli even­ti con­nes­si;
  • azioni ed agevolazioni con­crete con un fon­do a dis­po­sizione dei negozi di vic­i­na­to di qual­ità che cos­ti­tu­is­cono pre­si­di sociali insos­ti­tu­ibili nei quartieri e nelle frazioni;
  • un fon­do di risorse ded­i­cate alle attiv­ità com­mer­ciali che vor­ran­no aderire ad una pro­pos­ta sper­i­men­tale di pro­l­unga­men­to orario fino alle ore 21 in alcu­ni mesi dell’anno (Dicem­bre, Luglio, Aprile, Novem­bre);
  • un piano del­la sos­ta gra­tui­ta min­i­ma ed un sis­tema del­la mobil­ità urbana che con­tem­peri i bisog­ni dei res­i­den­ti con le esi­gen­ze degli eser­centi favoren­do le pre­sen­ze dei vis­i­ta­tori;
  • la val­oriz­zazione del cen­tro com­mer­ciale nat­u­rale con il raf­forza­men­to del pla­fond di con­tribu­ti a fon­do per­du­to e sgravi fis­cali a chi lan­cia una nuo­va idea di com­mer­cio ed uti­liz­za i fon­di sfit­ti;
  • il rifi­nanzi­a­men­to e man­ten­i­men­to di uno stru­men­to impor­tante come quel­lo del “cred­i­to agevola­to” che garan­tis­ca la ristrut­turazione inter­na ed ester­na degli eser­cizi non solo com­mer­ciali;
  • un nuo­vo piano di armo­niz­zazione e val­oriz­zazione dei Dehors;
  • agevolazioni fis­cali tramite lo stru­men­to del Patrocinio di tutte quegli even­ti (inau­gu­razioni inizio attiv­ità, com­plean­no annuale attiv­ità, even­ti par­ti­co­lari) che risul­ter­an­no essere stru­men­to di val­oriz­zazione del tes­su­to com­mer­ciale;
  • riv­is­i­tazione delle imposte del­la pub­blic­ità sulle inseg­ne dei negozi;
  • costru­ire il prog­et­to “Mari­no Even­ti”, (un nuo­vo sogget­to giuridi­co che potrà nascere ex novo oppure da una ristrut­turazione o riprog­et­tazione di sogget­ti già esisten­ti), una nuo­va soci­età di scopo chia­ma­ta ad attuare le scelte di piani­fi­cazione even­ti cit­ta­di­ni  quali la Sagra dell’Uva,  la Notte Bian­ca, la Fes­ta del Com­mer­cio, fino alla Fes­ta di Capo­dan­no. Mari­no Even­ti dovrà ess­er in gra­do di rac­cogliere i fon­di per le inizia­tive ed orga­niz­zarle sapen­do aprir­si a pro­ced­i­men­ti di evi­den­za pub­bli­ca per rac­cogliere pro­poste per l’ideazione e la ges­tione del cal­en­dario even­ti cit­ta­di­ni. Lo stru­men­to giuridi­co ed eco­nom­i­co così strut­tura­to sarà affi­an­ca­to da un Comi­ta­to Sci­en­tifi­co coor­di­na­to dal Comune,  a cui dovran­no senz’altro pren­der parte atti­va le asso­ci­azioni di cat­e­go­ria, i com­mer­cianti e le asso­ci­azioni di pro­tezione civile che si occu­per­an­no del­la sicurez­za nonché le varie pro­fes­sion­al­ità e com­pe­ten­ze pronte a dare una mano sul Mari­no Even­ti potrà inoltre svilup­pare in  modo omo­ge­neo il sis­tema del­la pro­mozione e pub­blic­ità delle inizia­tive;
  • real­iz­zare il prog­et­to “Mari­no in mostra e nel mon­do” per la pro­mozione del­la cit­tà attra­ver­so la mes­sa a dis­po­sizione di uno spazio in cui tutte le aziende ed imp­rese locali che parte­ci­pano a even­ti, mostre, fiere nazion­ali ed inter­nazion­ali espon­gono la pro­pria attiv­ità subito pri­ma (in antepri­ma) o subito dopo la Fiera.

ATTIVITÀ PRODUTTIVE FILIERA CORTA KM ZERO ENOGASTRONOMIA D’ECCELLENZA

La nos­tra cit­tà deve diventare pro­tag­o­nista di even­ti impor­tan­ti legati all’enogastronomia in sen­so ampio. Tali man­i­fes­tazioni dovran­no coin­vol­gere le aziende vitivini­cole e agri­cole ubi­cate nel nos­tro ter­ri­to­rio e nel quad­rante del­la Cit­tà Met­ro­pol­i­tana di com­pe­ten­za, oltre ai ris­toran­ti ed i pub­bli­ci eser­cizi mari­ne­si.

Le azioni con­crete che pro­poni­amo:

  • l’incentivazione del­la fil­iera cor­ta ed il sup­por­to alle aziende vitivini­cole e agri­cole del ter­ri­to­rio anche attra­ver­so la pro­mozione e l’organizzazione di gior­nate “slow food”;
  • il raf­forza­men­to del­la col­lab­o­razione tra Ammin­is­trazione e l’associazione di cat­e­go­ria Coldiret­ti per pro­muo­vere sul ter­ri­to­rio e sper­i­men­tan­do ulte­ri­ori occa­sioni in altri aree come potrebbe essere il parcheg­gio anti­s­tante il Palaghi­ac­cio dove orga­niz­zare un “mer­ca­to men­sile dei castel­li romani” al fine di aumentare i fat­turati degli oper­a­tori che già occu­pano altri mer­ca­ti­ni rion­ali e delle frazioni di Mari­no ;
  • svilup­pare le man­i­fes­tazioni “I Giove­di del Gus­to” in col­lab­o­razione tra impren­di­tori agri­coli, viti­coltori e ris­toran­ti cit­ta­di­ni per far conoscere al pub­bli­co i prodot­ti enogas­tro­nomi­ci del­la nos­tra cit­tà e dare la pos­si­bil­ità ai ris­toran­ti cit­ta­di­ni di creare ser­ate ad hoc a prezzi calmierati che pro­muo­vano la pro­fes­sion­al­ità dei ris­tora­tori;
  • atti­vare un trekking cit­tadi­no enogas­tro­nom­i­co coin­vol­gen­do i pub­bli­ci eser­cizi vista la ric­chez­za di trac­ciati stori­co artis­ti­ci e nat­u­ral­is­ti­ci di cui è dota­to il nos­tro ter­ri­to­rio;
  • atti­vare in sin­er­gia con gli oper­a­tori inizia­tive che pos­sano garan­tire la mas­si­ma dif­fu­sione di tut­ti quei brand enogas­tro­nomi­ci in gra­do di rac­con­tare la sto­ria del nos­tro ter­ri­to­rio attra­ver­so la  dif­fu­sione   del­la cul­tura del vino, del cibo sano, del­la sal­va­guar­da e tutela del benessere;
  • creare un cor­ner bren­diz­za­to nell’aeroporto Pas­tine in col­lab­o­razione con gli altri comu­ni che parte­ci­pano al Con­sorzio SBCR (Sis­tema Bib­lioteche dei Castel­li Romani), diven­tan­do tale sogget­to l’unico e il solo vei­co­lo in gra­do di river­sare, con­vogliare e ind­i­riz­zare ver­so il nos­tro ter­ri­to­rio le migli­a­ia di vis­i­ta­tori stranieri che atter­ra­no all’aeroporto Pas­tine ma che fino ad oggi sfug­gono al nos­tro cir­cuito tur­is­ti­co cit­tadi­no

IL TURISMO

Mari­no si dovrà rein­ventare cit­tà tur­is­ti­ca e dell’accoglienza gra­zie alla pre­sen­za del Mitreo e degli innu­merevoli  beni stori­ci artis­ti­ci sia civi­ci che reli­giosi di cui è ric­co il nos­tro comune, e  in virtù delle varie man­i­fes­tazioni culturali/sportive/ecc che sare­mo in gra­do di prog­ettare. L’Ufficio tur­is­ti­co, dovrà svilup­pare, ampli­are relazioni strette con altri Pae­si europei in modo di raf­forzare la rete cul­tur­ale tur­is­ti­ca e neu­rale del­la nos­tra cit­tà

Le azioni con­crete:

  • Raf­forza­men­to dell’Uffi­cio tur­is­ti­co attra­ver­so forme di ristrut­turazione dell’attività ed una col­lab­o­razione più sin­er­gi­ca con gli oper­a­tori nazion­ali ed inter­nazion­ali;
    • creazione di “fil­iere del tur­is­mo” che vedano col­le­gati in un per­cor­so tra arte e buon cibo le aziende agri­cole ed i musei cit­ta­di­ni;
    • atti­vare prog­et­ti per “sve­lare” la cit­tà ai suoi cit­ta­di­ni, che potran­no diventare i migliori ambas­ci­a­tori del­la cit­tà stes­sa;
    • Mari­no des­ti­nazione tur­is­ti­ca che deve cer­care anche i suoi mer­cati di nic­chia, il prin­ci­pale tra questi lega­to alla Sagra dell’Uva, il sim­bo­lo del­la cit­tà nel mon­do;
    • la creazione di una mobil­ità cit­tad­i­na attra­ver­so l’uso di veicoli elet­tri­ci in gra­do di trasportare i vis­i­ta­tori dal Mitreo a Palaz­zo Colon­na, al museo Mas­troian­ni, a vil­la Desideri Museo pas­san­do per il cen­tro cit­tadi­no stori­co favoren­do la nat­u­rale attiv­ità del­lo shop­ping, pas­san­do poi per la street art favorita dal­la pre­sen­za dell’ isti­tu­to d’arte Mer­curi-Amari favoren­do così la vital­ità del­la cit­tà stes­sa e del suoi luoghi del buon vivere impronta­ta su una filosofia di una Mari­no “cit­tà slow”;
    • la creazione di una agen­da dig­i­tale degli even­ti e delle oppor­tu­nità pre­sen­ti in cit­tà.

Euro-progettare Marino

L’accesso ai finanzi­a­men­ti europei come stru­men­to per real­iz­zare una Mari­no migliore

Formazione, lavoro, ambiente, cultura

Saran­no le pri­or­ità che nei prossi­mi cinque anni di gov­er­no del­la cit­tà porter­e­mo avan­ti. Mari­no non può più per­me­t­ter­si di igno­rare le oppor­tu­nità che la Com­mis­sione Euro­pea offre alle ammin­is­trazioni per inves­ti­men­ti legati ai pilas­tri del­la nos­tra soci­età

FORMAZIONE – SCUOLA – ASSOCIAZIONISMO

Solo pochi giorni fa la Regione Lazio ha strut­tura­to e pro­gram­ma­to un piano di for­mazione inno­v­a­ti­vo e sper­i­men­tale, per raf­forzare la cosid­det­ta “capac­i­tazione” (capac­i­ty build­ing) degli Enti ter­ri­to­ri­ali in mate­ria di pro­gram­mazione euro­pea. Scopo dell’iniziativa è accrescere e per­fezionare le com­pe­ten­ze spe­cial­is­ti­co-oper­a­tive del per­son­ale degli Enti locali sul­la pro­gram­mazione e sul­la prog­et­tazione euro­pea 2021–2027 (politiche e stru­men­ti finanziari del­la pro­gram­mazione euro­pea: Pro­gram­mi a Ges­tione Diret­ta dell’UE, POR, PON), nonché a pro­muo­vere la cos­ti­tuzione sul ter­ri­to­rio regionale di un mod­el­lo orga­niz­za­ti­vo volto a favorire la creazione di part­ner­ship comu­nali, e/o miste, di carat­tere ter­ri­to­ri­ale e/o tem­ati­co, quale stru­men­to di sup­por­to alla pro­gram­mazione delle poli­cies locali e allo svilup­po di prog­et­tual­ità ter­ri­to­ri­ali inte­grate, in lin­ea con l’Asse Ter­ri­to­ri­ale, la cui intro­duzione è pre­vista nell’ambito dell’OP5 ”Un’Europa più vic­i­na ai cit­ta­di­ni” del nuo­vo POR FESR 2021–2027.

Una Ammin­is­trazione che lavo­ra in modo effi­cace in ques­ta direzione ha l’ob­bli­go di rac­cogliere istanze, stu­di­are i prob­le­mi e met­tere nelle con­dizioni le realtà ter­ri­to­ri­ali che oper­a­no nel Ter­zo Set­tore di svol­gere il pro­prio lavoro assieme agli uffi­ci comu­nali, in un lavoro di con­tin­uo scam­bio di idee, nel quale gli stru­men­ti a dis­po­sizione degli uni vengano rec­i­p­ro­ca­mente mes­si a dis­po­sizione degli altri.

La scuo­la deve tornare ad essere il luo­go chi­ave del­la nos­tra comu­nità. Non bas­ta riconoscere solo a parole il ruo­lo cen­trale degli isti­tu­ti sco­las­ti­ci di ogni ordine e gra­do nel­la for­mazione didat­ti­ca e per­son­ale dei nos­tri ragazzi; occorre met­tere inseg­nan­ti e diri­gen­ti sco­las­ti­ci nelle con­dizioni di accedere ai fon­di europei pen­sati per loro, decine di mil­ioni di euro des­ti­nati all’alta for­mazione in gra­do di fare la dif­feren­za. Un inseg­nante che ha a dis­po­sizione i migliori stru­men­ti per svol­gere il pro­prio lavoro si tradur­rà in un gio­vane mag­gior­mente prepara­to ad affrontare le sfide del­la sua vita. Par­tire dalle scuole, dalle nos­tre ragazze e ragazzi per per­me­t­ter­gli di com­pren­dere quante occa­sioni han­no di viag­gia­re e miglio­rare le pro­prie com­pe­ten­ze sen­za sbor­sare un cen­tes­i­mo. Loro sono i cit­ta­di­ni europei del futuro e devono essere pron­ti alle nuove sfide lavo­ra­tive con le quali saran­no chia­mati a con­frontar­si. 

Le azioni concrete

  • Si pro­ced­erà alla ric­og­nizione degli impianti sportivi esisten­ti sul ter­ri­to­rio, alla for­mu­lazione di un Piano di servizi per lo sport e il tem­po libero. Si indi­viduer­an­no le caren­ze (piscine, piste di atlet­i­ca, cal­cet­to ecc.) e i campi abban­do­nati per inter­venire suc­ces­si­va­mente. Così pure si ridis­tribuiran­no più razional­mente ed equa­mente gli spazi asseg­nati, in accor­do con la Con­sul­ta del­lo sport che sarà isti­tui­ta entro un anno.
  • Si tornerà a pro­muo­vere a Frat­toc­chie e San­ta Maria delle Mole la Fes­ta di Anna Peren­na per la riscop­er­ta delle mem­o­rie boville­si del­la comu­nità, in col­lega­men­to con la ripropo­sizione delle Ferie Latine che si ter­ran­no nel cen­tro stori­co. Con tali inizia­tive si pro­muove non soltan­to la cul­tura di iden­tità locale, ma anche il tur­is­mo.
  • Saran­no con­cor­dati gli obi­et­tivi da rag­giun­gere e i mezzi da met­tere a dis­po­sizione delle Pro Loco del ter­ri­to­rio, o di altre asso­ci­azioni, che effet­ti­va­mente col­la­bori­no con il Comune per la pro­mozione del­la cul­tura e del tur­is­mo. Altret­tan­to l’Amministrazione si muoverà per col­lab­o­rare con le asso­ci­azioni di volon­tari­a­to oper­an­ti nel ter­ri­to­rio comu­nale nei diver­si set­tori su prog­et­ti coor­di­nati di inter­esse col­let­ti­vo, accoglien­do e soste­nen­do le loro pro­poste, ma ricon­ducen­dole a un dis­eg­no di inter­esse gen­erale.
  • Saran­no val­oriz­za­ti i mon­u­men­ti e i luoghi di inter­esse artis­ti­co e arche­o­logi­co di pri­maria impor­tan­za, recu­peran­doli e apren­doli al pub­bli­co con final­ità non solo di mera con­ser­vazione, ma anche di fruizione eco­nom­i­ca e tur­is­ti­ca, avval­en­dosi anz­i­tut­to delle risorse cul­tur­ali pre­sen­ti sul ter­ri­to­rio. Fra questi beni si elen­cano som­mari­a­mente: il Mitreo; il Cir­co ago­nale di Boville, il trat­to mari­nese dell’Appia Anti­ca tra Frat­toc­chie e San­ta Maria delle Mole; la Torre d’Ammonte; il pat­ri­mo­nio pit­tori­co e architet­ton­i­co baroc­co; i per­cor­si sot­ter­ranei attuali e altri ulte­ri­or­mente fruibili.
  • A Cava dei Sel­ci sarà riavvi­a­ta e poten­zi­a­ta la man­i­fes­tazione Bovillestate già nel­l’es­tate del 2011 per poi far­la svilup­pare nel tem­po, carat­ter­iz­zan­dola come even­to impor­tante e fis­so per la nos­tra comu­nità e come grande avven­i­men­to cul­tur­ale enogas­tro­nom­i­co sociale e aggrega­ti­vo.
  • La Sagra del­l’U­va di Mari­no sarà com­ple­ta­mente riprog­et­ta­ta in fun­zione dei tem­pi attuali, man­te­nen­done le carat­ter­is­tiche tradizion­ali, ma riem­pi­en­dola di con­tenu­ti cul­tur­ali di liv­el­lo inter­nazionale e con un’of­fer­ta qual­i­ta­ti­va di liv­el­lo supe­ri­ore a quel­lo attual­mente rag­giun­to.
  • Si isti­tuirà una fes­ta inter­cul­tur­ale di Ben­venu­to, con caden­za annuale, dove le comu­nità straniere pre­sen­ti sul nos­tro ter­ri­to­rio potran­no pre­sentare, attra­ver­so loro spazi espos­i­tivi e con man­i­fes­tazioni speci­fiche, le loro tradizioni di orig­ine, i cos­tu­mi, le usanze, i prodot­ti gas­tro­nomi­ci e quel­li cul­tur­ali (musiche, spet­ta­coli, danze). Il parcheg­gio anti­s­tante il Palaghi­ac­cio affac­cia­to sul­la via Appia potrebbe essere ospi­tale per tale man­i­fes­tazione, suf­fi­cien­te­mente ampio da accogliere espres­sioni cul­tur­ali prove­ni­en­ti anche da altri comu­ni del­la Regione.
  • Si val­uterà la pos­si­bil­ità e l’op­por­tu­nità, entro un anno, di isti­tuire a San­ta Maria delle Mole una Fes­ta del­l’Ac­qua con inizia­tive di set­tore di alto liv­el­lo cul­tur­ale e di richi­amo tur­is­ti­co.
  • Saran­no rial­lac­ciati i rap­por­ti tra le cit­tà gemel­late e il nos­tro Comune. Saran­no avviati con loro prog­et­ti di parte­nar­i­a­to pre­visti dal­la Comu­nità Euro­pea. Si avvier­an­no con loro e si inten­si­ficher­an­no scam­bi cul­tur­ali, di per­sone e di prodot­ti.
  • Sarà com­ple­ta­to il prog­et­to di fat­tibil­ità per una nuo­va scuo­la supe­ri­ore nel Comune di Mari­no, d’in­te­sa con gli enti sovra­or­di­nati, sul­la base dei flus­si degli stu­den­ti e delle neces­sità ter­ri­to­ri­ali, nel­la pre­vi­sione di aprire un liceo ad ind­i­riz­zo musi­cale su ter­reni comu­nali (area ex Ste­fer a Cava dei Sel­ci).
  • Andrà elab­o­ra­to un Piano di ric­og­nizione e di inter­ven­to delle scuole del ter­ri­to­rio, per conoscere il reale fab­bisog­no di nuovi plessi sco­las­ti­ci, gli inter­ven­ti strut­turali su quel­li esisten­ti attra­ver­so un crono­pro­gram­ma di azione pub­bli­ca che por­ti a un’­ef­fet­ti­va mes­sa in sicurez­za, o di ristrut­turazione degli immo­bili sco­las­ti­ci di pro­pri­età comu­nale.
  • Il Comune avvierà tra gli alun­ni delle scuole dell’obbligo una conoscen­za dell’ambiente, dei mon­u­men­ti, delle mem­o­rie storiche e artis­tiche dell’intero ter­ri­to­rio, attra­ver­so scam­bi di vis­ite gui­date, con­cor­si a tema, mostre, sec­on­do un prog­et­to speci­fi­co che miri alla ric­og­nizione e allo scam­bio delle iden­tità locali, a un’integrazione del­la cit­tad­i­nan­za mino­rile del cen­tro stori­co con le frazioni, a una mat­u­razione del sen­so civi­co per il rispet­to dei luoghi.

LAVORO
La pan­demia non ha fat­to altro che accel­er­are nel­la maniera più dolorosa il proces­so di ripen­sa­men­to del mon­do del lavoro nel­la sua interez­za, met­ten­do in ginoc­chio interi com­par­ti e, al con­tem­po, val­oriz­zan­do altri set­tori che acquisendo una cen­tral­ità mai avu­ta pri­ma d’ora rap­p­re­sen­ter­an­no un’opportunità occu­pazionale per le future gen­er­azioni. Col­oro i quali han­no per­so il lavoro non pos­sono sen­tir­si abban­do­nati dalle Isti­tuzioni, e i Comu­ni rap­p­re­sen­tano il pri­mo balu­ar­do a tutela dei cit­ta­di­ni in dif­fi­coltà. La Regione Lazio e l’Europa met­tono a dis­po­sizione pro­gram­mi di ricol­lo­cazione lavo­ra­ti­va, di aggior­na­men­to pro­fes­sion­ale e di for­mazione con­tin­ua speci­fi­ca pro­prio per agevolare un pron­to rein­ser­i­men­to nel mer­ca­to atti­vo del lavoro. Il Comune ha il dovere di infor­mare, incen­ti­vare questi per­cor­si total­mente gra­tu­iti, accom­pa­g­nan­do i suoi cit­ta­di­ni in queste fasi tan­to del­i­cate. Con i fon­di europei è pos­si­bile creare anche una soci­età più gius­ta, più coesa che non las­cia indi­etro nes­suno.

AMBIENTE

Il Comune deve tornare ad essere per­cepi­to dai cit­ta­di­ni come il garante degli inter­es­si del­la col­let­tiv­ità e può rius­cir­ci solo coin­vol­gen­dola atti­va­mente nei pro­ces­si deci­sion­ali. Le asso­ci­azioni di cat­e­go­ria, la pic­co­la e media impre­sa, gli stu­den­ti, i liberi pro­fes­sion­isti. Tut­ti abbi­amo ben chiara in mente la con­vinzione che sia nec­es­sario ripen­sare il nos­tro modo di agire, il modo di fare busi­ness. Ognuno con il pro­prio per­cor­so e le pro­prie con­vinzioni ma insieme nel difend­ere una reale polit­i­ca eco­nom­i­co-ambi­en­tale nel­la quale non ci sia spazio solo per i veti ma che sia con­sapev­ole che con­cetti come rigen­er­azione urbana e risparmio ener­geti­co siano una delle oppor­tu­nità che abbi­amo per creare posti di lavoro, per riqual­i­fi­care spazi da donare alla cit­tà, per abbat­tere dras­ti­ca­mente i costi delle tasse sui rifiu­ti.

Le azioni con­crete

  • Intrapren­dere un’azione di con­cer­tazione con le autorità sovra­or­di­nate per con­trastare l’in­quina­men­to acus­ti­co e ambi­en­tale derivante dai voli di aero­mo­bili su Frat­toc­chie e San­ta Maria delle Mole, prove­ni­en­ti dal­l’aero­por­to di Ciampino, con pro­poste di soluzioni alter­na­tive allo sta­to attuale.
  • Da subito i parchi e le aree ver­di dovran­no essere il fiore all’occhiello dell’Amministrazione, puli­ti, curati, con­trol­lati e fruibili anche e soprat­tut­to per il tem­po libero con aree attrez­zate. A tale riguar­do si potran­no con la mas­si­ma flessibil­ità affi­dare le aree ver­di attrez­zate a comi­tati e asso­ci­azioni di quartiere, o a pri­vati in fun­zione di ritorno pub­blic­i­tario, medi­ante speci­fiche con­ven­zioni. Vicev­er­sa i ban­di pub­bli­ci per la real­iz­zazione di aree ver­di dovran­no prevedere in sede con­trat­tuale anche il man­ten­i­men­to del­la piantu­mazione effet­tua­ta.
  • Un prog­et­to ambi­en­tale speci­fi­co con final­ità cul­tur­ali e tur­is­tiche dovrà essere elab­o­ra­to nei riguar­di di tut­ta l’area del Par­co Colon­na, dal Teatro delle acque fino alle Cave di peperi­no e alla sopras­tante Mac­chia dell’Intergo (via dei Laghi), attra­ver­so un per­cor­so di risana­men­to e riu­ti­liz­zo inte­gra­to delle emer­gen­ze arche­o­logiche e ambi­en­tali pre­sen­ti in situ, tra le quali si evi­den­ziano: la cenosi boschi­va del Bar­co e il suo recu­pero bio­logi­co-botan­i­co, il San­tu­ario dell’Acqua San­ta, la Torre di guardia con i Fontanili d’Ammonte, la passeg­gia­ta lun­go il Rivus Fer­enti­nae.
  • Elab­o­razione di un piano per la sos­ti­tuzione e l’istal­lazione di nuovi impianti di illu­mi­nazione pub­bli­ca con il sis­tema autoal­i­men­tante a cos­to zero per il Comune.
  • Avvi­a­men­to di un piano ener­geti­co comu­nale per l’istal­lazione di impianti foto­voltaici e minieoli­ci su immo­bili di pro­pri­età pub­bli­ca (scuole, palestre, impianti sportivi ecc.) e di pro­pri­età pri­va­ta in accor­do di pro­gram­ma con i con­do­mi­ni del ter­ri­to­rio. Ogni nuo­va con­ces­sione edi­fi­ca­to­ria dovrà essere sogget­ta, pre­via mod­i­fi­ca del rego­la­men­to edilizio, all’istal­lazione di impianti a energie rin­nov­abili, o impronta­ta alle norme di bioar­chitet­tura.

CULTURA — TURISMO

Porre Mari­no al cen­tro di un polo tur­is­ti­co ben più ampio, in una visione che persegua la real­iz­zazione di una rete di Comu­ni in gra­do di costru­ire parte­nar­iati strate­gi­ci capaci di val­oriz­zare il pat­ri­mo­nio pae­sag­gis­ti­co, cul­tur­ale ed enogas­tro­nom­i­co del ter­ri­to­rio trop­po spes­so igno­ra­to a causa del­la vic­i­nan­za con la cit­tà di Roma. Le poten­zial­ità del Par­co dell’Appia Anti­ca, le sue carat­ter­is­tiche arche­o­logiche e nat­u­ral­is­tiche sono infi­nite, così come i Fon­di des­ti­nati alla cul­tura dal­la Com­mis­sione Euro­pea. Solo di con­cer­to con tutte le realtà asso­cia­tive del ter­ri­to­rio sare­mo in gra­do di pro­muo­vere la cit­tà di Mari­no cre­an­do un indot­to in ter­mi­ni eco­nomi­ci per tut­ti i com­mer­cianti del­la cit­tà. La creazione di un Uffi­cio Europa dovrà essere l’arma in più per accedere a queste pos­si­bil­ità.

Marino città alla pari

Una cit­tà che accoglie, pro­tegge e si prende cura

Le azioni con­crete

Par­ità, Pari Oppor­tu­nità e dirit­ti Civili e Umani: Azioni di mon­i­tor­ag­gio, pre­ven­zione e con­trasto di tutte le dis­crim­i­nazioni e le forme di vio­len­za legate a genere, raz­za ed ori­en­ta­men­to ses­suale, tese al supera­men­to degli stereotipi di genere, sia pres­so le isti­tuzioni sco­las­tiche di ogni ordine e gra­do e in sin­er­gia con le asso­ci­azioni e tut­ti gli organ­is­mi e isti­tuzioni coin­volti nelle final­ità.

  • Dif­fu­sione del­la cul­tura delle Pari Oppor­tu­nità, anche e soprat­tut­to met­ten­do a dis­po­sizione risorse impor­tan­ti per la real­iz­zazione di inizia­tive e azioni con­crete. Mon­i­tor­ag­gio appli­cazione del quadro nor­ma­ti­vo di rifer­i­men­to.
  • Pro­mozione politiche di con­cil­i­azione vita-lavoro.

Impul­so a un’imprenditoria fem­minile pro­tag­o­nista del sis­tema pro­dut­ti­vo del ter­ri­to­rio (start up, micro­cre­d­i­to) con atti­vazione sportel­lo (Pun­to Impre­Do) di servizio info e sup­por­to per la dif­fu­sione di tut­ti gli incen­tivi e le oppor­tu­nità di liv­el­lo europeo, nazionale, regionale e locale.

- Atti­vazione Sportel­lo Antiv­i­o­len­za e Stalk­ing.

- Atti­vazione Osser­va­to­rio NO‑D (No Dis­crim­i­nazioni) con­tro ogni for­ma di odio e dis­crim­i­nazione dovu­ta al genere, all’età, alle diverse abil­ità, all’origine etni­ca, alla lin­gua, alla raz­za, alla reli­gione e all’orientamento ses­suale.

- Impul­so alle politiche di ammin­is­trazione di genere: adozione pro­ce­dure per la val­u­tazione in otti­ca di genere di ogni rego­la­men­to e atto ammin­is­tra­ti­vo. Adozione di un lin­guag­gio non ses­sista negli atti pub­bli­ci e negli atti ammin­is­tra­tivi interni. Adozione pro­ce­dure per la redazione del Bilan­cio di Genere per anal­iz­zare e val­utare in otti­ca di genere le scelte politiche e gli impeg­ni eco­nomi­ci-finanziari dell’amministrazione.

- Real­iz­zazione “Casa delle Donne”: luo­go di cul­tura, servizi, memo­ria, sto­ria. Luo­go di pre­sidio e dif­fu­sione dei Dirit­ti  Umani e Civili. Luo­go dove col­lo­care gli sportel­li pre­visti nel pre­sente piano di azioni.

Marino città dello sport

La cul­tura del­lo sport come stile di vita

Negli ulti­mi anni abbi­amo assis­ti­to a delle scarse politiche sportive con inves­ti­men­ti che non sono sta­ti suf­fi­ci­en­ti a garan­tire spazi per favorire la social­ità e la vivi­bil­ità del ter­ri­to­rio. Un per­cor­so che non va mai con­sid­er­a­to esauri­to ma che anzi deve essere oltreché con­sol­ida­to e arric­chi­to pro­gres­si­va­mente nel­la con­sapev­olez­za che la qual­ità del­la vita si mis­uri anche sul­la plu­ral­ità di oppor­tu­nità offerte ai cit­ta­di­ni per vivere il pro­prio tem­po libero, rius­cen­do a sod­dis­fare gusti e bisog­ni diver­si.

Sebbene la prat­i­ca del­lo sport inte­so come stile di vita inter­es­si for­tu­nata­mente un con­sid­erev­ole numero di cit­ta­di­ni di ogni età c’è però da dire che in una soci­età che offre al mon­do dei gio­vani occa­sioni sem­pre più fre­quen­ti di com­por­ta­men­to scor­ret­ti è indis­pens­abile garan­tire soprat­tut­to ai bam­bi­ni ed al mon­do gio­vanile una sem­pre mag­giore incen­ti­vazione del­la prat­i­ca sporti­va soste­nen­do con ogni deter­mi­nazione pos­si­bile le attiv­ità delle asso­ci­azioni sportive legate al volon­tari­a­to ed ogni prog­et­to che sin dalle scuole pos­sa aumentare la platea dei nos­tri ragazzi che prat­i­cano sport.

Il prog­et­to del­la creazione di una polisporti­va comu­nale

Garan­tire la pos­si­bil­ità a chi­unque di svol­gere pub­bli­ca­mente e gra­tuita­mente il mag­gior numero di attiv­ità sportive è uno degli obi­et­tivi che la futu­ra ammin­is­trazione mari­nese dovrà perseguire. Con inves­ti­men­ti con­tenu­ti è pos­si­bile creare aree di sport e aggregazione. I suc­ces­si degli atleti ital­iani alle recen­tis­sime Olimpia­di di Tokyo ci impon­gono di riflet­tere e stu­di­are seri­amente sul­la fon­dazione di una Polisporti­va Mari­no Comu­nale parte­ci­pa­ta in par­ti eque dalle soci­età sportive del ter­ri­to­rio. Una realtà che unis­ca alla grande tradizione calcis­ti­ca di Mari­no, anche gli sport olimpi­ci e par­alimpi­ci nei quali un numero sem­pre mag­giore di gio­vani, anche mari­ne­si, si dilet­tano a vari liv­el­li, por­tan­do a casa un numero  sem­pre mag­giore di vit­to­rie anche a liv­el­lo ago­nis­ti­co. Questo potrà dar modo, in prospet­ti­va, alla Cit­tà di Mari­no, attra­ver­so la sua Polisporti­va, di divenire una realtà attrat­ti­va, capace di avvic­inare atleti da tut­ta Italia (come sta già avve­nen­do in realtà dei Castel­li Romani gra­zie a dis­ci­pline come la scher­ma).

Gli even­ti sportivi: una occa­sione per la cit­tà

Dob­bi­amo lavo­rare per attrarre a Mari­no even­ti sportivi, di diver­so liv­el­lo e impat­to, sia esso inter­nazionale, nazionale o locale, per l’in­dub­bia ricadu­ta pos­i­ti­va sul­la cul­tura sporti­va, sul­la pro­mozione e vis­i­bil­ità del­la cit­tà e sul tes­su­to eco­nom­i­co. Dob­bi­amo cogliere i pos­i­tivi influs­si del cosid­det­to “tur­is­mo sporti­vo”, un tur­is­mo lega­to all’at­tiv­ità ordi­nar­ia (cam­pi­onati e tornei di valen­za regionale e nazionale ai quali parte­ci­pano le nos­tre asso­ci­azioni) ed ai gran­di even­ti sportivi val­oriz­zan­dola nos­tra prossim­ità al G.R.A. di Roma e alla pre­sen­za del nos­tro tri­an­go­lo del­lo sport ubi­ca­to nel­la local­ità Cava dei Sel­ci tra il Par­co del­la Pace e via del Sas­sone, ovvi­a­mente pas­san­do per una pos­si­bile prog­et­tual­ità che dovrà coin­vol­gere la strut­tura ormai dismes­sa del Palaghi­ac­cio di Mari­no.

Le strut­ture sportive

Il por­ta­to di una visione che vede lo sport come cifra del­la qual­ità del­la vita e pre­sidio sociale è cos­ti­tu­ito da tutte le strut­ture sportive pre­sen­ti in cit­tà. Impor­tan­za ril­e­vante dovrà essere data alla val­oriz­zazione del­lo Sta­dio Comu­nale “Domeni­co Fiore” e alla riqual­i­fi­cazione del polo sporti­vo di Cava dei Sel­ci — il tri­an­go­lo del­lo sport, la strut­tura dismes­sa del Palaghi­ac­cio di Mari­no. È nec­es­sario per questo un piano di ammod­er­na­men­to di tut­ti gli impianti cit­ta­di­ni attra­ver­so inter­ven­ti di impian­tis­ti­ca sporti­va, tenen­do con­to delle attuali nor­ma­tive in questo sen­so, per il nec­es­sario adegua­men­to.

Gli stru­men­ti a dis­po­sizione per il reper­i­men­to delle risorse nec­es­sarie sono i fon­di nazion­ali ed europei per l’impian­tis­ti­ca sporti­va ma soprat­tut­to lo stru­men­to del­la finan­za di prog­et­to, un pos­i­ti­vo binomio tra pub­bli­co e pri­va­to sociale.

Fon­da­men­tale sarà dare la gius­ta ril­e­van­za a tut­ti gli sport, nes­suno dei quali dovrà essere con­sid­er­a­to minore o di serie “B”, come spes­so avviene, ma val­oriz­zare al meglio il poten­ziale umano a dis­po­sizione.

Nuovi spazi appaiono indis­pens­abili, più fun­zion­ali e mod­erni, capaci di essere effi­ci­en­ti dal pun­to di vista ener­geti­co, adeguati sot­to ogni pro­fi­lo del­la sicurez­za, acces­si­bili a chi­unque e dunque meglio gestibili da parte delle asso­ci­azioni sportive.

I nuovi impianti, tra cui anche una palestra comu­nale, dovran­no garan­tire una capien­za e una fun­zion­al­ità nec­es­sarie non solo per le esi­gen­ze sportive del ter­ri­to­rio ma anche per avere la pos­si­bil­ità di ospitare even­ti di carat­tere cul­tur­ale, musi­cale e ricre­ati­vo.

Dovrà essere real­iz­za­ta una strut­tura poli­va­lente in bioedilizia e bioar­chitet­tura in project financ­ing ded­i­ca­ta agli sport cosid­det­ti minori, pallavo­lo, bas­ket, scher­ma, dan­za, bal­lo e gin­nas­ti­ca, con par­ti­co­lare atten­zione per le attiv­ità ded­i­cate alla bam­bine ed al mon­do dei dis­abili.

Servirà inoltre recu­per­are, risco­prire e val­oriz­zare i nos­tri parchi e cor­ri­doi ver­di dotan­doli di aree attrez­zate e per­cor­si vita al servizio dei sem­pre più numerosi cit­ta­di­ni che si ten­gono in movi­men­to con la cor­sa e lunghe passeg­giate per la nos­tra cit­tà.

Servirà pen­sare alla prog­et­tazione e all’ubicazione di un vero circuito/struttura ded­i­ca­to alla prat­i­ca del ciclis­mo e al servizio delle dis­ci­pline sportive ivi prat­i­ca­bili

Ciclo dei rifiuti e Polo ambientale — Economia circolare. Green economy.

La ges­tione dei Rifiu­ti

La Sfi­da di pro­gram­ma

Una comu­nità con­sapev­ole deve saper­si assumere la respon­s­abil­ità del­la ges­tione dei pro­ces­si prove­ni­en­ti dalle attiv­ità eco­nomiche-indus­tri­ali e del loro impat­to ambi­en­tale nel pre­sente sen­za scari­care sul futuro il peso delle pro­prie attiv­ità, ma anzi, assumen­dosi il com­pi­to di provare a las­cia­re l’ambiente in uno sta­to migliore di come l’ha trova­to. Nei dibat­ti­ti inter­nazion­ali il tema dell’approvvigionamento delle materie  prime e la ges­tione del ciclo dei rifiu­ti è diven­ta­to sem­pre più cen­trale. Da una pul­sione eco­nom­i­ca gen­erale fon­da­ta sull’idea con­sum­ista dell’usa e get­ta si è pro­gres­si­va­mente svilup­pa­ta una sen­si­bil­ità in mer­i­to alla cosid­det­ta “econo­mia cir­co­lare” e “green econ­o­my”, una pos­tu­ra gen­erale degli asset­ti eco­nomi­ci e sociali che priv­i­le­gi la creazione  e lo svilup­po di fil­iere cir­co­lari che con­sen­tano il rici­clo, il riu­so e la rigen­er­azione del­la materie prime generan­do molti ed impor­tan­ti van­tag­gi: dal minor spre­co di risorse esauri­bili alla dras­ti­ca riduzione nel­la pro­duzione di rifiu­ti, dal­la creazione di nuovi posti di lavoro sia nel set­tore del­la ricer­ca che in quel­lo del­la man­i­fat­tura al miglio­ra­men­to com­p­lessi­vo dell’ambiente. Pur trat­tan­dosi di tem­atiche dal pro­fi­lo inter­nazionale e mon­di­ale pos­si­amo però affer­mare che Mari­no possie­da tut­ti gli ele­men­ti per assumere un ruo­lo pilota nel­la sper­i­men­tazione e nel­la pro­mozione di un micro­sis­tema sosteni­bile.

LA VISIONE

Per avviare una svol­ta conc­re­ta sul­la ges­tione dei rifiu­ti dob­bi­amo puntare ad incre­mentare la rac­con­ta dif­feren­zi­a­ta sul nos­tro ter­ri­to­rio, cer­can­do di avvic­i­nar­ci il più pos­si­bile ai risul­tati dei “comu­ni più vir­tu­osi d’Italia”.

La nos­tra Ammin­is­trazione si por­rà come obi­et­ti­vo quel­lo di coin­vol­gere atti­va­mente i cit­ta­di­ni, dai più pic­coli alle per­sone più adulte, all’interno di una cam­pagna di sen­si­bi­liz­zazione vol­ta al riu­ti­liz­zo ed alla riduzione dei rifiu­ti all’origine. Ques­ta cam­pagna preved­erà come pun­to di parten­za le scuole, per un coin­vol­gi­men­to cres­cente delle nuove gen­er­azioni.

In tale ambito la pos­si­bil­ità di creare del polo ambi­en­tale di Mari­no può cer­ta­mente ind­i­riz­zarsi ver­so l’idea di svilup­po di una econo­mia cir­co­lare che guar­di ad una diver­sa visione del rifi­u­to: da sem­plice prodot­to di scar­to a pos­si­bile risor­sa utile allo svilup­po eco­nom­i­co e occu­pazionale del ter­ri­to­rio, in una log­i­ca  di sosteni­bil­ità ambi­en­tale all’interno delle cinque parole fon­da­men­tali che devono stare alla base del  rap­por­to con i rifiu­ti: Riduzione, Riu­ti­liz­zo, Rici­clo, Recu­pero, Riu­so in ottem­per­an­za all’ultima Diret­ti­va Euro­pea in tema di rifiu­ti.

RIDUZIONE: pre­dis­porre ogni misura in modo che si rid­u­ca la for­mazione del rifi­u­to.

RIUTILIZZO: atti­vare oper­azioni che con­sen­tano una nuo­va des­ti­nazione d’uso dei rifiu­ti.

RICICLO: trasfor­mare i rifiu­ti per ottenere nuovi prodot­ti, mate­ri­ali e sostanze da uti­liz­zare sia nel­la loro fun­zione orig­i­nar­ia sia in altre modal­ità. Tale oper­azione potrà prevedere, gra­zie al coin­vol­gi­men­to dei finanzi­a­men­ti europei e ai comu­ni del quad­rante, il recu­pero di mate­ri­ale organ­i­co per la pro­duzione di ener­gia.

Essendo le ISOLE ECOLOGICHE un pun­to nevral­gi­co, diviene fon­da­men­tale crearne di nuove all’interno del ter­ri­to­rio comu­nale, par­tendo dal­lo sposta­men­to dell’attuale iso­la eco­log­i­ca sita in via Fer­en­tum in una sede più con­sona ed effi­ciente. Pre­ven­den­do a scala più ampia, inter­co­mu­nale, stazioni eco­logiche per la sep­a­razione di rifiu­ti dif­feren­ziati par­ti­co­lari e riu­ti­liz­z­abili.

Un altro inter­ven­to impor­tante sarà incen­ti­vare il com­postag­gio domes­ti­co, essendo i rifiu­ti soli­di urbani com­posti di cir­ca il 30% di frazione organ­i­ca, dif­fi­cile ed onerosa da smaltire. Per tale moti­vo favorire­mo la pro­duzione del com­post da parte dei cit­ta­di­ni, che potrà essere poi usato come concime.

Si pro­ced­erà all’introduzione di una tar­if­fa pun­tuale: cias­cu­na attiv­ità pagherà in base alla quan­tità di indif­feren­zi­a­to prodot­to.

Altri inter­ven­ti pre­visti saran­no: l’estensione del servizio degli ispet­tori ambi­en­tali e delle guardie ambi­en­tali volon­tarie, video trap­pole per lo sver­sa­men­to abu­si­vo, esten­sione dell’orario di aper­tu­ra del cen­tro di rac­col­ta esistente e la creazione di empo­ri sol­i­dali: un cen­tro di rac­col­ta, di riparazione e di riu­so sol­i­dale dei  rifiu­ti ingom­bran­ti.

Le azioni con­crete:

  • Il Comune di Mari­no ha avvi­a­to il servizio di rac­col­ta dei rifiu­ti “por­ta a por­ta”. Un sis­tema “por­ta a por­ta” este­so a tut­to il ter­ri­to­rio comu­nale ma che ha con­sen­ti­to fino ad oggi di rag­giun­gere la per­centuale di rac­col­ta dif­feren­zi­a­ta infe­ri­ore al 70%, tale risul­ta­to infe­ri­ore a quan­to pre­vis­to trae orig­ine, oltre che nel­la cat­ti­va ges­tione e pro­gram­mazione, dall’incapacità di piani­fi­care una atten­ta e com­pat­i­bile riduzione, al net­to delle riduzioni tem­po­ra­nee di cam­pagna elet­torale, pro­gres­si­va del­la TARI atta ad incen­ti­vare i com­por­ta­men­ti vir­tu­osi dei cit­ta­di­ni tut­ti ed a facil­itare il pas­sag­gio a quel­lo che deve essere l’obiettivo ulti­mo dell’implementazione del­la tar­if­fazione pun­tuale, uni­co stru­men­to in gra­do di far innalzare la per­centuale di rac­col­ta dif­feren­zi­a­ta, attra­ver­so un mec­ca­n­is­mo di pre­mi­al­ità e incen­ti­vazione, a cifre net­ta­mente supe­ri­ori a quelle rag­giunte dall’amministrazione uscente;
  • Ma se dif­feren­ziare attiene alla logis­ti­ca, al sis­tema di rac­col­ta nonché alla col­lab­o­razione da parte dei cit­ta­di­ni la fase del rici­clo e del recu­pero dei rifiu­ti dif­feren­ziati impli­ca la real­iz­zazione di pro­ces­si pro­dut­tivi ed indus­tri­ali dove si chi­udono molti cicli del­la
  • Le plas­tiche, il vetro, l’alluminio, i met­al­li rot­ta­mati, i poli­ac­cop­piati (come ad esem­pio il tetra pack) e la car­ta ven­gono avviati a rici­clo.
  • Mente Meri­ta un cen­no speci­fi­co il trat­ta­men­to dell’organico capace di pro­durre ener­gia elet­tri­ca dai rifiu­ti organi­ci, oltre a com­post uti­liz­z­abile in agri­coltura: la via vir­tu­osa del­la nos­tra econo­mia cir­co­lare pas­sa anche attra­ver­so ques­ta impor­tante Rite­ni­amo nec­es­saria ed ormai matu­ra la real­iz­zazione di un impianto comu­nale di trat­ta­men­to e trasfor­mazione dell’umido per attuare un vero e con­cre­to ciclo eco­logi­co del rifi­u­to che si con­clu­da nel­la trasfor­mazione del­lo stes­so in una risor­sa eco­nom­i­ca utile alla comu­nità nel pieno rispet­to dell’ecosistema e del ter­ri­to­rio.

 Le ulte­ri­ori azioni con­crete da perseguire:

  • nes­sun metro quadro di esten­sione del con­sumo di suo­lo per siti di smal­ti­men­to resid­uale dei rifiu­ti;
  • a cias­cuno il suo: esten­sione del­la tar­if­fa pun­tuale su tut­to il ter­ri­to­rio comu­nale, giun­gen­do pro­gres­si­va­mente ad un alleg­ger­i­men­to com­p­lessi­vo del­la Tari: cias­cu­na famiglia/attività paga in base alla quan­tità di indif­feren­zi­a­to prodot­to;
  • per l’attuazione del prog­et­to di esten­sione occorre pas­sare attra­ver­so per­cor­si di con­di­vi­sione e parte­ci­pazione del­la popo­lazione anche tramite il coin­vol­gi­men­to delle asso­ci­azioni del ter­ri­to­rio;
  • anche in ragione del pas­sag­gio alla tar­if­fazione pun­tuale servirà pre­dis­porre uno sportel­lo ded­i­ca­to, in col­lega­men­to con il sogget­to gestore, per l’assistenza delle esi­gen­ze dei cit­ta­di­ni, per favorire la dimin­uzione del­la pro­duzione dei rifiu­ti del­la plas­ti­ca, prog­ettare e pro­gram­mare d’intesa ad Acea Ato 2 la real­iz­zazione delle “Casette dell’Acqua Buona” sul­la scor­ta del­la pos­i­ti­va espe­rien­za in altri comu­ni lim­itrofi;
  • per favorire la dimin­uzione del­la pro­duzione dell’organico, incen­ti­vare la dis­tribuzione di com­postiere;
  • incen­ti­vare il recu­pero degli oli esausti anco­ra non molto dif­fusi;
  • incen­ti­vare il recu­pero delle pile esauste pres­so le attiv­ità com­mer­ciali anche queste anco­ra non molto dif­fusi
  • poten­ziare le cam­pagne di infor­mazione sulle buone pratiche del­la rac­col­ta e le indi­cazioni del rifi­u­tario sia tramite la ridis­tribuzione car­tacea che attra­ver­so i canali telem­ati­ci;
  • sper­i­men­tazione di una rimod­u­lazione del­la rac­col­ta por­ta a por­ta anche in modal­ità not­tur­na;
  • revi­sione del sis­tema di rac­col­ta por­ta a por­ta nel cen­tro stori­co, per ren­der­lo più effi­cace ed effi­ciente, con
  • l’obiettivo di miglio­rare anche il deco­ro visi­vo
    • esten­sione del servizio degli ispet­tori ambi­en­tali e delle guardie ambi­en­tali volon­tarie ed aumen­to delle tele­camere al fine di pre­venire e reprimere abban­doni dei rifiu­ti;
    • incen­ti­vazione del­la edu­cazione civi­ca ed ambi­en­tale nelle scuole per favorire la con­sapev­olez­za che una riduzione dei rifiu­ti e, con­seguente­mente, dei costi pas­sa inevitabil­mente da un com­por­ta­men­to cor­ret­to nel­la rac­col­ta dif­feren­zi­a­ta e nel rici­clo da parte degli uten­ti anche attra­ver­so la pro­mozione di vis­ite gui­date e lab­o­ra­tori all’interno degli eco­cen­tri e dell’impianto in prog­et­tazione;
    • i cam­bi­a­men­ti cli­mati­ci ed il tema delle bio­di­ver­sità deb­bono portare ad uno svilup­po dell’educazione ambi­en­tale orga­niz­za­to come sis­tema aper­to in cui rac­cogliere l’offerta dei vari sogget­ti sul ter­ri­to­rio e con­vogliar­la alle strut­ture sco­las­tiche che potran­no scegliere fra i pro­gram­mi pre­dis­posti dal mon­do delle asso­ci­azioni, con apposi­ti ban­di annu­ali;
    • sper­i­men­tazione all’interno delle ludoteche di una rete di CEA (Cen­tri Edu­cazione Ambi­en­tale);
    • raf­forzare le politiche di recu­pero dell’evasione del trib­u­to per una ques­tione di equi­tà sociale e per rag­giun­gere l’obiettivo “pagare tut­ti per pagare meno”;
    • con­tin­uare nelle politiche di riduzione dei costi gen­er­ali del servizio;
    • real­iz­zazione sul ter­ri­to­rio comu­nale di un cen­tro del riu­so nell’ottica di favorire lo scam­bio e il riu­ti­liz­zo di ogget­ti usati con­tra­stan­do e superan­do la cul­tura del­lo spre­co delle risorse e del­lo “usa e get­ta”;
    • rimod­u­lare ed esten­dere ulte­ri­or­mente l’orario di aper­tu­ra del cen­tro di rac­col­ta di via Fer­en­tum e miglio­rare la fruibil­ità da parte dell’utenza;
    • sper­i­men­tazione del­lo “spazz­i­no di quartiere” per un con­tat­to più diret­to con la cit­tad­i­nan­za e per l’affiancamento allo spaz­za­men­to mec­ca­ni­co;
    • indi­vid­uare rispet­to all’amianto piattaforme di servizi con­ven­zionati con il Comune per favorire lo smal­ti­men­to da parte dei pri­vati svilup­pan­do le linee gui­da del­la Regione in mate­ria;
    • l”Emporio sol­i­dale”: real­iz­zare un cen­tro di rac­col­ta, riparazione e riu­so sol­i­dale degli ingom­bran­ti (ad es. mobili ed arre­di) nel­la nuo­va area dell’ecocentro, da real­iz­zare entro 24 mesi dall’insediamento del­la nuo­va ammin­is­trazione, in cui sia pos­si­bile donare gli ogget­ti che non ser­vono più, far­li riparare, trasfor­mare e ricol­lo­car­li su un mer­ca­to Ogget­ti per la casa, mobilio, vesti­ti, calza­ture, ogget­ti per i bam­bi­ni, utili, bel­li, eco­nomi­ci e in gra­do di dare un aiu­to con­cre­to a per­sone che si trovano in gravi situ­azioni di svan­tag­gio sociale ed eco­nom­i­co . Pro­mozione dell’attività del cen­tro attra­ver­so gior­nate pro­mozion­ali come “svuo­ta can­tine”

Marino e la sua Scuola

La cosid­det­ta soci­età del­l’in­for­mazione impone lo svilup­po di conoscen­ze incre­men­tali e l’es­pan­sione del­la for­mazione con­tin­ua a cui deve affi­an­car­si un mod­el­lo di svilup­po capace di pro­muo­vere la costruzione del­la soci­età del­la conoscen­za e garan­tire l’ac­qui­sizione delle com­pe­ten­ze di cit­tad­i­nan­za per il pieno eser­cizio del­la fun­zione civi­ca e sociale. Il pilas­tro su cui pog­gia­re ogni polit­i­ca ori­en­ta­ta a gov­ernare e non subire le trasfor­mazioni veloci del mon­do glob­al­iz­za­to non può che essere una scuo­la mod­er­na, accogliente, inclu­si­va, una scuo­la capace di fornire stru­men­ti per favorire un approc­cio criti­co di anal­isi del­la realtà e di inte­grazione delle diver­sità.

L’articolo 34 del­la cos­ti­tuzione con­ferisce alle isti­tuzioni il com­pi­to di ren­dere effet­ti­vo il dirit­to uni­ver­sale all’istituzione (obbli­ga­to­ria e gra­tui­ta) con borse di stu­dio, asseg­ni famigliari e altre provvi­den­ze. La crisi gen­er­a­ta dal­la pan­demia Covid-19 ha avu­to un impat­to sig­ni­fica­ti­vo sul­la situ­azione educa­ti­va già crit­i­ca. La crisi san­i­taria, la con­seguente crisi eco­nom­i­ca e la chiusura delle scuole han­no scon­volto la vita dei bam­bi­ni, dei gio­vani e delle loro famiglie. Gli stu­den­ti han­no riscon­tra­to dif­fi­coltà nel­la fruizione del­la scuo­la a dis­tan­za sia per i bam­bi­ni del­la scuo­la per l’infanzia, pri­maria e sec­on­daria di pri­mo gra­do.

L’organizzazione del­la didat­ti­ca in pre­sen­za e a dis­tan­za, la for­mazione e il reclu­ta­men­to dei docen­ti, l’edilizia e i trasporti richiedono un sostanziale ripen­sa­men­to dell’intero mod­el­lo sco­las­ti­co. È emer­so come l’apprendimento non deve essere den­tro i con­fi­ni del­la classe e quin­di la neces­sità di ridefinire la comu­nità educa­ti­va o di apprendi­men­to.

Dovran­no essere messe a dis­po­sizione strut­ture e spazi alter­na­tivi come parchi, teatri, bib­lioteche, archivi, cin­e­ma e musei per svol­gere attiv­ità didat­tiche com­ple­men­tari a quelle tradizion­ali, è impor­tante col­le­gare famiglie, scuo­la, servizi e isti­tuzione che mette al cen­tro i dirit­ti dei bam­bi­ni, dei ragazzi e delle ragazze.

Per edu­care un bam­bi­no serve “un intero vil­lag­gio” (come sostiene Papa Francesco) e come isti­tuzione abbi­amo il com­pi­to di costru­ire questo vil­lag­gio come con­dizione per edu­care, bonif­i­can­do il ter­reno dalle dis­crim­i­nazioni e colti­van­do fra­ter­nità.

Dopo anni di trascu­ratez­za, il Covid-19 ha ripor­ta­to alla rib­al­ta la scuo­la. Oggi c’è più con­sapev­olez­za che sen­za una buona offer­ta for­ma­ti­va non c’è futuro.

Le linee gui­da approvate dal Gov­er­no per il Recov­ery Plan, dove “isti­tuzione e for­mazione” cos­ti­tu­is­cono una delle sei macro aree su cui inten­dono spendere le risorse in arri­vo dall’Europa. Spendere per la ristrut­turazione delle aule le quali non devono più essere per il allu­ni un pol­laio. Dig­i­tal­iz­zazione e Inno­vazione dove l’Italia si piaz­za quart’ultima fra i pae­si dell’Unione Euro­pea.

Il Covid ci por­ta a un biv­io: o sare­mo capaci di cam­biare rot­ta oppure il sis­tema sco­las­ti­co col­lasserà. L’uso in classe del com­put­er e del­lo smart­phone (riabil­i­ta­to da molti docen­ti) si riv­el­erà van­tag­gioso per tutte le dis­ci­pline.

Nel­la scuo­la: palestre, audi­to­ri­um, cor­tili e spazi all’aperto potreb­bero essere uti­liz­za­ti come aule. Cercher­e­mo di abbat­tere emis­sioni di gas Ran­dom nel rispet­to delle norme di legge a tutela del­la salute. Il servizio ris­torazione non avver­rà più nel luo­go men­sa per evitare gli assem­bra­men­ti; orga­nizzer­e­mo flus­si di acces­so in orari diver­si. Nelle mense sco­las­tiche non più uso di lavas­toviglie ma di bot­tigli­ette di plas­ti­ca, piat­ti, posate e bic­chieri riu­ti­liz­z­abile o biodegrad­abili 100% e acqua del rubi­net­to. Bisogna val­oriz­zare la cul­tura culi­nar­ia locale e del Lazio. Edu­cazione fisi­ca in luoghi pos­si­bil­mente all’aperto o in asso­ci­azioni sportive. Creazione di una bib­liote­ca dove gli alun­ni potran­no recar­si a grup­pi per fare lezione.

L’amministrazione si farà a cari­co di sostenere le famiglie, com­p­rese quelle straniere in dif­fi­coltà eco­nomiche, tramite sus­si­di. Penser­e­mo a isti­tuire come una vol­ta il medico sco­las­ti­co.

Grande sog­no è quel­lo di una costruzione di un isti­tu­to supe­ri­ore in zona. A coro­n­a­men­to di un prog­et­to scuo­la che intende lavo­rare per la nos­tra comu­nità con un futuro migliore e gius­to, non è pos­si­bile dimen­ti­care gli “ulti­mi”: i dis­abili, e, quin­di penser­e­mo per essi un inclu­sione sco­las­ti­ca vera, e pre­dis­porre­mo un servizio medico di diag­nos­ti­ca pre­coce e ter­apie riabil­i­ta­tive all’interno degli edi­fi­ci sco­las­ti­ci e durante gli orari di lezione.

Obi­et­tivi

  • Pren­der­si cura del­l’edilizia sco­las­ti­ca sig­nifi­ca inoltre pro­gram­mare in modo strut­tura­to e dedi­care con­seguen­ti risorse agli inter­ven­ti di manuten­zione ordi­nar­ia e stra­or­di­nar­ia in virtù di una pro­gram­mazione pluri­en­nale con ordine di pri­or­ità lega­to, in pri­mo luo­go alla sicurez­za, alla igiene, ma anche alla “buona vivi­bil­ità”. È indub­bio che un ambi­ente deco­roso, rende accogliente e piacev­ole la per­ma­nen­za, favoren­do il “benessere” con buona ricadu­ta anche sui pro­ces­si di apprendi­men­to.
  • In ques­ta direzione van­no pros­e­gui­ti i pro­gram­mi annu­ali di tin­teggiatu­ra degli ambi­en­ti interni e di cura degli ambi­en­ti esterni con con­seguente sos­ti­tuzione e imple­men­tazione delle strut­ture ludiche e di sup­por­to alla didat­ti­ca quali sono la manuten­zione e la for­ni­tu­ra di arre­di, anche per le clas­si che adot­tano la metodolo­gia del “Sen­za zaino”, nonché le dotazioni infor­matiche e le infra­strut­ture dig­i­tali (con­nes­sione, fibra otti­ca…)

Le azioni con­crete:

  • Creare una Com­mis­sione Men­sa come sup­por­to all’Am­min­is­trazione e alla dietista dell’ ASL con cui si dovrà inter­a­gire, per miglio­rare la qual­ità del servizio;
  • coin­vol­gere la Com­mis­sione Men­sa nel­la prog­et­tazione di per­cor­si di edu­cazione ali­menta­re in lin­ea con le linee gui­da del­la Regione (da inte­grare con le inizia­tive didat­tiche di edu­cazione ali­menta­re pro­mosse nelle scuole);
  • pro­muo­vere una cul­tura nuo­va del­l’al­i­men­tazione con sper­i­men­tazione di piat­ti non conosciu­ti dai gio­vani ( piat­ti uni­ci, piat­ti a base di pro­teine veg­e­tali ecc.);
  • miglio­rare gli ambi­en­ti di refezione, soprat­tut­to per l’aspet­to lega­to al rumore dif­fu­so;
  • supera­men­to del sis­tema del­la tar­if­fazione a fasce ed intro­duzione del­la “tar­if­fa pun­tuale del­la refezione” affinché la con­tribuzione del­la famiglia al servizio sia esat­ta­mente indi­vid­u­a­ta in relazione all’ISEE.
  • rivedere la posizione dei plessi e le prob­lem­atiche legate allo svilup­po delle varie aree in cui insistono, pro­cedere ad una ottimiz­zazione e quin­di anche ad un riesame dei rispet­tivi ter­ri­tori di com­pe­ten­za, tenen­do con­to anche delle den­sità demogra­fiche delle zone di rifer­i­men­to.

La qual­ità del­la pro­pos­ta for­ma­ti­va deve super­are la fram­men­tazione e la occa­sion­al­ità per la ricer­ca di un dis­eg­no educa­ti­vo che abbia una con­ti­nu­ità sia in oriz­zon­tale con tut­ti i sogget­ti educa­tivi del ter­ri­to­rio sia in ver­ti­cale con tut­ti i seg­men­ti del sis­tema sco­las­ti­co. Sarà real­iz­za­to un Pat­to per la Scuo­la per favorire un coor­di­na­men­to fra i tre Isti­tu­ti Com­pren­sivi e il Comune al fine di gestire:

  • la prob­lem­at­i­ca delle iscrizioni con la con­seguente dis­tribuzione in modo equo ed equi­li­bra­to nel ter­ri­to­rio comu­nale, con con­seguente soluzione di prob­lem­atiche legate alle liste di atte­sa in caso di non pos­si­bil­ità di accoglien­za da parte dei plessi;
  • l’ac­coglien­za degli iscrit­ti in cor­so d’an­no con con­seguente sup­por­to alle famiglie;
  • la prog­et­tazione in sin­er­gia con quel­la scolastica;il cal­en­dario sco­las­ti­co;
  • ogni deci­sione che investe attiv­ità for­ma­ti­va ed educa­ti­va nel ter­ri­to­rio.

Sem­pre nel­l’ot­ti­ca del­la pro­mozione del­la qual­ità del sis­tema educa­ti­vo occorre:

  • poten­ziare i rap­por­ti Scuo­la-Famiglia pro­muoven­do l’at­ti­vazione di lab­o­ra­tori inseg­nan­ti, bam­bi­ni e gen­i­tori;
  • poten­ziare espe­rien­ze che han­no dato buoni risul­tati nel pas­sato, in modo da inter­venire su ciò che da più par­ti si evi­den­zia come una “emer­gen­za educa­ti­va” (favorire la parte­ci­pazione dei gen­i­tori nel­la scuo­la potrebbe miglio­rare l’in­ter­ven­to educa­ti­vo, pro­muoven­do l’idea che occor­ra un cam­bi­a­men­to cul­tur­ale e riducen­do i con­flit­ti decisa­mente dan­nosi per una sana cresci­ta del­la comu­nità cit­tad­i­na);
  • pro­muo­vere, incen­ti­vare e raf­forzare il prog­et­to “Con­tro il Bullis­mo e il Cyber Bullis­mo” riv­olto agli stu­den­ti delle sec­on­darie di pri­mo e sec­on­do gra­do, pen­sato per miglio­rare il benessere a scuo­la ma anche il benessere nel­la cit­tà, negli spazi extrasco­las­ti­ci fre­quen­tati dai ragazzi o sui mezzi pub­bli­ci. Per questo moti­vo si darà vita ad un pro­to­col­lo di inte­sa tra diver­si sogget­ti del ter­ri­to­rio (Comune, scuole, asso­ci­azioni, Forze del­l’Or­dine, Azien­da USL) per lavo­rare insieme agli stu­den­ti su queste tem­atiche sem­pre più attuali e com­p­lesse. Sarà impor­tante pros­eguire nelle attiv­ità di sen­si­bi­liz­zazione e pro­mozione;
  • definire ori­en­ta­men­ti per la comu­ni­cazione tra scuo­la e servizi sociali e sociosan­i­tari, per la pro­tezione e la tutela dei dirit­ti dei bam­bi­ni e dei ragazzi nel con­testo sco­las­ti­co;
  • definire ori­en­ta­men­ti per la comu­ni­cazione tra scuo­la e servizi sociali e sociosan­i­tari, per la ges­tione di situ­azioni di dis­a­gio psi­co­logi­co e famil­iare dei bam­bi­ni e dei ragazzi nel con­testo sco­las­ti­co;
  • svilup­pare una sem­pre mag­gior sosteg­no ai pro­ces­si di auto­va­l­u­tazione, da effet­tuar­si all’in­ter­no delle scuole con l’ausilio di per­cor­si di mon­i­tor­ag­gio for­ni­ti dal­l’Osser­va­to­rio Sco­las­ti­co Provin­ciale (OSP) e dai risul­tati INVALSI sui pro­ces­si di apprendi­men­to. In quan­to ogget­tivi, anche se con alcune crit­ic­ità, questi for­niscono una base di ragion­a­men­to per indi­vid­uare even­tu­ali dif­fi­coltà da parte delle scuole a rag­giun­gere risul­tati per la lot­ta all’in­suc­ces­so sco­las­ti­co. L’Ente Locale ha un ruo­lo impor­tante nel sup­port­are le scuole a risol­vere le crit­ic­ità legate sia all’e­d­u­cazione, sia agli apprendi­men­ti;
  • si dovran­no prog­ettare speci­fi­ci pro­gram­mi di sup­por­to educa­ti­vo ver­so le famiglie numerose, perseguen­do al con­tem­po stan­dard educa­tivi di liv­el­lo e con­tem­po­ranea­mente sti­mo­lare la nasci­ta di nuclei famigliari sem­pre più numerosi

Scuo­la pri­maria e sec­on­daria di pri­mo gra­do

Una prog­et­tazione inte­gra­ta fra Scuo­la ed Ente Locale garan­tisce la real­iz­zazione di per­cor­si educa­tivi per la pre­ven­zione del dis­a­gio, per l’Arte, per la musi­ca, per il teatro, per l’e­d­u­cazione alla cit­tad­i­nan­za. A par­tire dalle espe­rien­ze fino­ra messe in cam­po occorre atti­vare una anal­isi sui risul­tati e sul­la loro ricadu­ta sui per­cor­si di edu­cazione e di apprendi­men­to e con­tes­tual­mente oper­are una riprog­et­tazione ove nec­es­saria tenen­do con­to anche del muta­to quadro educa­ti­vo e delle nuove esi­gen­ze favoren­do le seguen­ti attiv­ità:

  • per­cor­si di arte per gli alun­ni del­la scuo­la di base;
  • spet­ta­coli per alun­ni del­l’in­fanzia, del­la Pri­maria e Media al Teatro di Vil­la Desideri e nei luoghi di cul­tura di pro­pri­età comu­nale;
  • edu­cazione sci­en­tifi­ca: Lab­o­ra­to­rio Didat­ti­co Ter­ri­to­ri­ale per i saperi sci­en­tifi­ci riv­olto alla scuo­la di base e sec­on­daria;
  • prog­et­ti speci­fi­ci com­bat­tere il dis­a­gio sco­las­ti­co e favorire l’integrazione alun­ni stranieri;
  • prog­et­ti per l’e­d­u­cazione alla cit­tad­i­nan­za con­dot­ti dalle asso­ci­azioni attive sul ter­ri­to­rio (ad esem­pio, per la pro­mozione di una cul­tura atten­ta alla con­dizione del­la don­na);
  • riv­is­i­tazione del mod­el­lo che prevede l’es­per­to in classe per una accen­tu­azione, invece, del sup­por­to all’in­seg­nante e delle espe­rien­ze da far fare ai bambini/ragazzi, cre­an­do cioè ambi­en­ti di apprendi­men­to com­pleti e sig­ni­fica­tivi nel­l’am­bito dei lin­guag­gi artis­ti­ci.
  • la bib­liote­ca come pre­sidio cul­tur­ale, luo­go di incon­tro sig­ni­fica­ti­vo che ha rag­giun­to pic­chi di uten­ze gior­naliere davvero sig­ni­fica­tive;
  • prog­ettare una nuo­va scuo­la supe­ri­ore nel Comune di Mari­no, d’in­te­sa con gli enti sovra­or­di­nati, sul­la base dei flus­si degli stu­den­ti e delle neces­sità ter­ri­to­ri­ali, nel­la pre­vi­sione di aprire un liceo ad ind­i­riz­zo musi­cale su ter­reni comu­nali.

La Cultura e la Scuola: due ambiti strettamente connessi e reciprocamente funzionali

Si trat­ta di due mon­di forte­mente legati: sen­za la gius­ta for­mazione sco­las­ti­ca non può esser­ci un liv­el­lo di cul­tura adegua­to agli stan­dard attuali nec­es­sari anche per accedere nel­la stra­grande mag­gio­ran­za delle posizioni lavo­ra­tive disponi­bili.

Sen­za scuole di istruzione sec­on­daria dif­fi­cil­mente pos­si­amo immag­inare una nuo­va sta­gione di cresci­ta dei nos­tri gio­vani.

La pre­sen­za dell’ottimo Isti­tu­to d’Arte, oggi liceo artis­ti­co, a Mari­no cen­tro non è suf­fi­ciente a garan­tire una offer­ta for­ma­ti­va com­ple­ta e fun­zionale al rilan­cio cul­tur­ale che urge per la comu­nità e il ter­ri­to­rio comu­nale di Mari­no.

Dob­bi­amo pot­er ampli­are lo scher­mo di pos­si­bil­ità da met­tere a dis­po­sizione dei nos­tri ragazzi anche con accor­di con isti­tu­ti già esisten­ti che pos­sano real­iz­zare suc­cur­sali sul nos­tro ter­ri­to­rio comu­nale.

Fon­da­men­tale per com­pletare l’offerta cul­tur­ale com­ple­mentare a quel­la scolastico/accademica del nos­tro ter­ri­to­rio:

  • Provvedere ad adeguare in ter­mi­ni di capienza/agibilità e com­ple­ta­men­to dei lavori del­la Sala Teatro Vit­to­ria e prog­ettare un cam­pus musi­cale “Caris­si­mi & Friends” con sale prove, stu­di di reg­is­trazione e spazi d’incontro tra gio­vani di Mari­no, dei comu­ni lim­itrofi, di Roma e di ogni dove all’insegna del­la con­t­a­m­i­nazione artis­ti­ca
  • che sul nos­tro ter­ri­to­rio ha conosci­u­to gran­di fasti, tan­to in ambito musi­cale quan­to recita­ti­vo. A par­tire pro­prio dal com­pos­i­tore mari­nese, con­sid­er­a­to uno dei padri del­la musi­ca mod­er­na.
  • Rine­goziare con il Sis­tema Bib­liote­cario dei Castel­li Romani in ter­mi­ni di per­son­ale le strate­gie orga­niz­za­tive, la ges­tione, gli orari e il per­son­ale in forze alla bib­liote­ca comu­nale. Creazione di pun­ti lettura/studio in strut­ture comu­nali da indi­vid­uare nei ter­ri­tori a valle.
  • Riaprire l’Ostello del­la Gioven­tù (ex con­ven­to agos­tini­ano) di piaz­za Garibal­di.

Ed inoltre dare una ulte­ri­ore, deci­si­va, organ­i­ca spin­ta, come Ammin­is­trazione comu­nale, alle realtà artis­tiche locali di liv­el­lo attra­ver­so l’organizzazione sul ter­ri­to­rio comu­nale di mostre, con­veg­ni, incon­tri tesi a pro­muo­vere artisti, intel­let­tuali e opere di val­ore nate dall’arte di cit­ta­dine e cit­ta­di­ni di Mari­no o incentrate/ambientate/inscenate o raf­fig­u­ran­ti sto­rie, tradizioni e bellezze mari­ne­si.

IL COMMERCIO E LO SVILUPPO DI MARINO

Favorire il com­mer­cio cit­tadi­no a par­tire da un nuo­vo pat­to tra imp­rese e Comune per avviare un piano di rilan­cio par­tendo da riqual­i­fi­cazione urbana e nuo­va strate­gia di mar­ket­ing ter­ri­to­ri­ale.

La visione

Il com­mer­cio è da decen­ni motore del­lo svilup­po locale e ha con­tribuito in modo deter­mi­nante a costru­ire l’identità del paese che oggi conos­ci­amo. Le dinamiche dell’economia mon­di­ale han­no tut­tavia grad­ual­mente inciso sem­pre più anche sulle attiv­ità di Mari­no ponen­do oggi sot­to pres­sione l’impianto che siamo abit­uati a conoscere. L’effetto com­bi­na­to dell’assenza di cresci­ta eco­nom­i­ca che per­du­ra da lun­go tem­po, l’indifferenza e l’incapacità del­la ammin­is­trazione dell’amministrazione uscente di gestire del deco­ro urbano e l’assenza di una razionale cura del verde, la perdi­ta di una iden­tità com­mer­ciale chiara e del­la pres­sione dell’e‑commerce e del­la grande dis­tribuzione sta met­ten­do in forte dif­fi­coltà molti oper­a­tori del set­tore.

L’amministrazione comu­nale ente che con­tribuisce a deter­minare lo svilup­po del ter­ri­to­rio ha la respon­s­abil­ità di guidare la fase di rilan­cio con­div­i­den­do una visione di cresci­ta che con­tribuis­ca a creare prospet­tive lavo­ra­tive e impren­di­to­ri­ali per i cit­ta­di­ni gen­zane­si. Per con­tribuire a ricreare queste prospet­tive per il com­par­to va defini­ta una chiara iden­tità di paese attra­ver­so una strate­gia che preve­da diverse linee di inter­ven­to:

  • la definizione di un nuo­vo piano di comu­ni­cazione e mar­ket­ing ter­ri­to­ri­ale;
  • la creazione di un tavo­lo di lavoro per­ma­nente di rap­p­re­sen­tanze del set­tore, per un con­fron­to costante sulle linee strate­giche e d’indirizzo del set­tore com­mer­cio;
  • l’investimento su l’at­trat­ti­va tur­is­ti­ca del paese dec­li­na­ta però con inter­ven­ti che oggi più che mai abbrac­ciano ambiti trasver­sali;
  • la definizione di inter­ven­ti di arredo urbano fun­zion­ali a vivere a pieno “l’esperienza Gen­zanese”;
  • la definizione di un cal­en­dario di even­ti pub­bli­ci che pos­sa gener­are indot­to per l’economia locale.
  • La sem­pli­fi­cazione dei pro­ces­si ammin­is­tra­tivi;

Net­work d’Impresa

Serve creare una rete d’impresa che rico­pre un ruo­lo inno­v­a­ti­vo di pro­mozione del com­mer­cio e di val­oriz­zazione dell’aggregazione cul­tur­ale e sociale. A Mari­no non esistono o sono com­ple­ta­mente destrut­turate non svol­gen­do la loro attiv­ità in modo com­ple­mentare rap­p­re­sen­tan­do il mon­do enogas­tro­nom­i­co e quel­lo più stret­ta­mente com­mer­ciale.

Le reti con­sentono di real­iz­zare inter­ven­ti di riqual­i­fi­cazione urbana, cam­pagne di pro­mozione e val­oriz­zazione, piani di mar­ket­ing ter­ri­to­ri­ale. Al fine di mas­simiz­zare l’attività di entrambe e quin­di il ben­efi­cio per la cit­tà dob­bi­amo raf­forzare il rap­por­to tra queste e l’amministrazione comu­nale per:

  • con­sen­tire una ges­tione più effi­ciente di lun­go peri­o­do per la rac­col­ta di risorse finanziarie pri­vate e per l’acquisizione di risorse consulenziali/manageriali nec­es­sarie allo svilup­po e la cresci­ta del­la sfera com­mer­ciale e di quel­la dell’enogastronomia;
  • lavo­rare su obi­et­tivi strate­gi­ci con­di­visi com­ple­tan­do prog­et­ti di for­mazione per indi­vid­uare e cos­ti­tuire man­ag­er di rete e garan­tire tem­pi bre­vi e cer­ti nei pro­ced­i­men­ti ammin­is­tra­tivi-autor­iz­za­tivi;
  • reperire risorse aggiun­tive di finanzi­a­men­to com­bi­nan­do fonti isti­tuzion­ali (ban­di) oper­a­tori com­mer­ciali e attiv­ità pro­dut­tive, per innescare un cir­co­lo vir­tu­oso di svilup­po ed inves­ti­men­to cred­i­bile.

Pro­ces­si ammin­is­tra­tivi e autor­iz­za­tivi sem­pli­fi­cati.

Serve con­tin­uare l’opera di dig­i­tal­iz­zazione e di sem­pli­fi­cazione del proces­so ammin­is­tra­ti­vo e autor­iz­za­ti­vo per evitare che le imp­rese deb­bano recar­si fisi­ca­mente a uno sportel­lo. Già ora molti pro­ces­si sono gesti­ti attra­ver­so appo­site pro­ce­dure infor­matiche a cui accedere tramite il por­tale del Comune ed occorre con­tin­uare nel loro svilup­po e raf­forza­men­to per garan­tire la fruibil­ità anche in mobil­ità. Tut­ti i pro­ces­si devono essere gesti­ti attra­ver­so appo­site pro­ce­dure infor­matiche a cui accedere tramite il por­tale del Comune. Ciò garan­tirà tem­pi cer­ti, il con­trol­lo dell’iter del pro­ced­i­men­to e il mon­i­tor­ag­gio.

Serve imple­mentare l’esperienza del­lo Sportel­lo uni­co, quale uni­co pun­to d’accesso e di rac­cor­do dei vari uffi­ci com­pe­ten­ti dell’amministrazione su tut­ti i temi del com­mer­cio, unifi­care il proces­so ammin­is­tra­ti­vo con un uni­co respon­s­abile ammin­is­tra­ti­vo, raf­forzare lo Sportel­lo uni­co per inse­di­a­men­ti com­mer­ciali che richiedano autor­iz­zazioni urban­is­tiche.

Impianti led al pos­to delle plance nel cuore delle aree com­mer­ciali del­la Cit­tà.

Tec­nolo­gie avan­zate, eco-com­pat­i­bil­ità e costi ridot­ti: impianti pub­blic­i­tari high-tech. L’utilizzo di queste tec­nolo­gie con­sen­tirà di lim­itare l’impatto ambi­en­tale riducen­do l’u­ti­liz­zo di mate­ri­ali da smaltire e di veico­lare mes­sag­gi di inter­esse pub­bli­co. Sarà pos­si­bile prevedere la dif­fu­sione di un mes­sag­gio isti­tuzionale nell’arco di tutte le fasce orarie.

Il van­tag­gio esteti­co e fun­zionale di questi sup­por­ti, in armo­nia con l’aspetto urbano del­la cit­tà, con­sen­tirà di mas­simiz­zare l’efficienza del mes­sag­gio com­mer­ciale e infor­ma­ti­vo specie in occa­sioni di even­ti pub­bli­ci a tut­to van­tag­gio del­la rete com­mer­ciale. Quan­to alla trasmis­sione di immag­i­ni a mes­sag­gio vari­abile gov­er­na­ta da remo­to, sarà con­sen­ti­ta la sola impian­tis­ti­ca inno­v­a­ti­va che garan­tis­ca all’Amministrazione modal­ità di con­trol­lo sulle ripro­duzioni, non inter­ferisca con la sicurez­za stradale e che infine sia con­forme alle dis­po­sizioni region­ali in mate­ria di inquina­men­to lumi­noso e orari di speg­n­i­men­to.

Rel­a­ti­va­mente al cam­po di appli­cazione sulle vie cen­trali e a mag­gior vocazione com­mer­ciale del paese le trasfor­mazioni di impianti da pit­tori­co a LED riguarder­an­no le instal­lazioni per gli impianti mono­fac­ciali ader­en­ti a pareti.

Ver­rà mod­i­fi­ca­to il rego­la­men­to che dis­ci­plina l’affissione comu­nale per inserire tar­if­fazioni mod­u­lari a sec­on­do dei peri­o­di di inserzione per col­oro che inten­dono ben­e­fi­cia­re di una vet­ri­na pub­blic­i­taria “prime” nei giorni di mag­giore afflus­so tur­is­ti­co (es. Sagra dell’Uva, Notte bian­ca, Boville estate) legati ad even­ti pub­bli­ci. Tali risorse ver­ran­no des­ti­nate a capi­toli di spe­sa atti a mas­simiz­zare l’investimento in questo tipo di inizia­tive.

Le ulte­ri­ori azioni con­crete da perseguire:

  • Sem­pli­fi­cazione delle pro­ce­dure ammin­is­tra­tive per l’apertura di nuovi eser­cizi com­mer­ciali.
  • Razion­al­iz­zazione del dial­o­go tra le PROLOCO e le asso­ci­azioni dei com­mer­cianti per indi­vid­uare soluzioni con­di­vise tra tut­ti gli oper­a­tori del set­tore (il sen­so di rete).
  • Creazione di una ban­ca dati del­la dis­tribuzione ter­ri­to­ri­ale delle imp­rese arti­giane al fine di prog­ettare almeno un Net­work imma­te­ri­ale di realtà dialo­gan­ti in atte­sa di real­iz­zare una area arti­gianale uni­ca, che ren­da tan­gi­bile fisi­ca­mente la rete di inter­azioni fun­zion­ali che immag­ini­amo.
  • Riqual­i­fi­cazione com­mer­ciale del cen­tro stori­co con rel­a­ti­vo riordi­no urban­is­ti­co dell’intera
  • Miglio­ra­men­to del­la qual­ità delle attiv­ità ricettive (tur­is­mo ed enogas­trono­mia)
  • Saran­no pro­mosse intese tra l’Amministrazione Comu­nale e gli eser­centi per incen­ti­vare la con­ces­sione di licen­ze com­mer­ciali e per l’apertura di eser­cizi ded­i­cati alla ven­di­ta di prodot­ti locali.
  • Attra­ver­so una stret­ta col­lab­o­razione tra le PROLOCO e le asso­ci­azioni di cat­e­go­ria, ver­ran­no indi­vid­u­ate norme di ind­i­riz­zo speci­fiche per ogni set­tore al fine di ori­entare i nuovi eser­centi ed assi­cu­rare una reale parte­ci­pazione degli oper­a­tori di set­tore alle scelte deci­sion­ali col­let­tive (ad esem­pio la ques­tione del­la lib­er­al­iz­zazione degli orari di eser­cizio e delle aper­ture domeni­cali e fes­tive, e del­la pedonal­iz­zazione del cen­tro stori­co sec­on­do giorni ed orari presta­bil­i­ti).
  • Sarà pre­vis­to un piano di rilan­cio dei Cen­tri com­mer­ciali nat­u­rali, inte­si come aggregazione di eser­cizi com­mer­ciali, al fine di esaltare e pro­muo­vere le eccel­len­ze e le tradizioni del nos­tro ter­ri­to­rio, anche attra­ver­so la creazione di siti ad hoc per il com­mer­cio e l’artigianato, svilup­pan­do in par­ti­co­lare la sezione dell’e‑commerce ovvero la ven­di­ta in Italia e all’estero di prodot­ti locali tradizion­ali tramite web. Uti­liz­zare il brand “Sagra dell’Uva “ per la veico­lazione delle nos­tre eccel­len­ze del set­tore.
  • Sarà pre­vis­to un piano di aiu­to per le aziende a ris­chio di chiusura attra­ver­so incen­tivi all’innovazione ed alla ricon­ver­sione e forme di col­lab­o­razione tra scuole ed arti­giani per dif­fondere la cul­tura del lavoro arti­giano tra le gio­vani gen­er­azioni, anche uti­liz­zan­do gli stru­men­ti leg­isla­tivi di garanzia gio­vani e l’alternanza scuo­la lavoro. Sarà inoltre favorita la for­mazione di coop­er­a­tive sociali attra­ver­so il reper­i­men­to di apposi­ti fon­di europei.
  • Al fine di ren­dere facil­mente rag­giun­gi­bili a tur­isti e res­i­den­ti i pun­ti di acces­so alla cit­tà, sarà miglio­ra­ta la via­bil­ità, preve­den­do la pos­si­bil­ità di zone di parcheg­gio ad esen­zione tick­et per peri­o­di di tem­po lim­i­ta­to e rive­den­do le tar­iffe del parcheg­gio mul­ti­p­i­ano qua­si del tut­to inuti­liz­za­to, e saran­no cre­ate appo­site aree per la sos­ta di pull­man e camper.
  • Per incre­mentare il tur­is­mo sfrut­tan­do la vic­i­nan­za con Roma e rilan­cia­re l’occupazione, sarà favorita l’apertura di nuove strut­ture ricettive e rilan­ci­a­ta la strut­tura dell’Ostello del­la gioven­tù

Sanità Ospedale S. Giuseppe di Marino

I fon­di stanziati dal­la Regione Lazio (qua­si 11 mil­ioni di euro) per il pre­sidio ospedaliero del San Giuseppe rap­p­re­sen­tano una chiara inver­sione di ten­den­za che cer­ti­fi­ca la volon­tà da parte delle Isti­tuzioni di puntare sul nos­tro noso­comio. A tale propos­i­to, è sta­ta già acquis­ta­ta una TAC mul­ti­dis­ci­pli­nare che nelle prossime set­ti­mane sarà oper­a­ti­va pres­so il S. Giuseppe di Mari­no.

È un gran­dis­si­mo risul­ta­to, frut­to del­la profi­cua e costante inter­locuzione por­ta­ta avan­ti dal sot­to­scrit­to, gra­zie all’instancabile e impre­scindibile sup­por­to del­la coal­izione che mi sostiene, con la direzione gen­erale dell’Azienda San­i­taria Locale.

LE AZIONI CONCRETE:

  • imple­mentare l’offerta del­la chirur­gia a bas­sa e media inten­sità che pos­sa prevedere il poten­zi­a­men­to delle quat­tro sale oper­a­to­rie esisten­ti e la mes­sa in fun­zione a regime delle due sale per la chirur­gia ambu­la­to­ri­ale; creazione di quat­tro posti let­to per la one day surgery. Quest’ultima prevede il per­not­ta­men­to del paziente nel giorno di ese­cuzione del­l’in­ter­ven­to;
  • poten­zi­a­men­to dell’alta diag­nos­ti­ca per immag­i­ni, che vede come pun­to di parten­za impre­scindibile la per­ma­nen­za nel pre­sidio ospedaliero delle branche spe­cial­is­tiche pre­sen­ti e pros­egue con l’acquisizione di apparec­chia­ture quali tac e riso­nan­za, oltre l’acquisizione del nuo­vo apparec­chio radi­o­logi­co mul­ti­dis­ci­pli­nare da ubi­care nei locali esisten­ti del­la radi­olo­gia;
  • creazione di un Pre­sidio di Assis­ten­za Ter­ri­to­ri­ale (PAT) ded­i­ca­to alla visi­ta e trat­ta­men­to delle patolo­gie urgen­ti a bas­sa grav­ità aper­to H 24 dan­do sostan­za ad un vero e pro­prio pun­to di pri­mo soc­cor­so;
  • creazione di un repar­to di degen­za a ges­tione infer­mieris­ti­ca per le dimis­sioni pro­tette o sim­ili che comunque garan­tis­ca prestazioni san­i­tarie aggiun­tive ai cit­ta­di­ni, in oper­a­tiv­ità h24;
  • real­iz­zazione di prog­et­to rel­a­ti­vo all’Ospedale di Comu­nità che innalz­erà il liv­el­lo delle prestazioni san­i­tarie spe­cial­is­tiche in ambito ter­ri­to­ri­ale, poten­zi­a­men­to del polo H1 in sin­er­gia con le fun­zion­al­ità com­ple­men­tari dell’Ospedale di Fras­cati.

La Fiscalità locale come stimolo per la crescita

Riduzione tas­sazione locale: uno sti­mo­lo per la cresci­ta.

La fase emer­gen­ziale COVID-19 sta gra­van­do sulle finanze degli enti pub­bli­ci locali. Oggi si apre tut­tavia una fines­tra di oppor­tu­nità lega­ta all’utilizzo di fon­di europei e region­ali e del PNRR che incen­ti­vano aziende e nuclei famil­iari ad inve­stire sul ter­ri­to­rio con con­seguente ricadu­ta sul­la col­let­tiv­ità. L’amministrazione deve rilan­cia­re queste inizia­tive per porre le basi per una sta­gione di svilup­po locale che inci­da durevol­mente sul paese.

Il Comune ha dovu­to far fronte ad impor­tan­ti riduzioni dei trasfer­i­men­ti statali e region­ali, che met­tono sot­to pres­sione il rispet­to degli equi­lib­ri di bilan­cio. Non volen­do ridurre i servizi, e doven­do nel con­tem­po rispettare i lim­i­ti imposti dal Pat­to di Sta­bil­ità Inter­no, si farà ricor­so agli stru­men­ti fis­cali con­sen­ti­ti dal­la nor­ma­ti­va nazionale, riducen­do al mas­si­mo l’impatto sui con­tribuen­ti meno abbi­en­ti e su deter­mi­nate cat­e­gorie di immo­bili.

In par­ti­co­lare, van­no con­sid­er­ate linee di inter­ven­to utili:

  • molte attiv­ità com­mer­ciali e ris­tora­tive han­no subito pesan­tis­sime ricadute per effet­to delle impli­cazioni dell’emergenza COVID. Nel rego­la­men­to Cos­ap (occu­pazione suo­lo pub­bli­co) preve­di­amo di inter­venire con l’abbattimento del­la tar­if­fa per le occu­pazioni di suo­lo pub­bli­co al fine di:
  • incen­ti­vare l’utilizzo di spazio ester­no per ottem­per­are alle nor­ma­tive sul dis­tanzi­a­men­to sociale;
  • SUOLO PUBBLICO GRATIS PER CHI RISTRUTTURA. Ambito ter­ri­to­ri­ale: tut­to il ter­ri­to­rio Prog­et­to: Riqual­i­fi­cazione del pat­ri­mo­nio immo­bil­iare di Mari­no. Esen­zione totale del­la tas­sa per tut­to il 2021/2022  per chi mon­ta un pon­teg­gio nel comune di Mari­no. Un incen­ti­vo che si inserisce in una fines­tra tem­po­rale che vede in cam­po altri provved­i­men­ti statali (Ecobonus, Sis­mabonus) e che rap­p­re­sen­ta un seg­nale di conc­re­ta atten­zione al set­tore edile da tem­po in crisi.
  • sostenere le attiv­ità eco­nomiche e dunque di con­ver­so l’in­dot­to indi­ret­to sul­l’e­cono­mia locale e sulle finanze comu­nali nel medio ter­mine;
  • riqual­i­fi­care ed abbel­lire le vie com­mer­ciali del paese preve­den­do che tale misura incen­ti­vante sia sogget­ta al rispet­to da parte degli eser­centi di linee gui­da real­iz­za­tive;
  • inter­ven­ti per calmier­are o pos­tic­i­pare il paga­men­to del­l’onere pre­vis­to per le par­tite iva che insistono nel mer­ca­to.

Nel rego­la­men­to Cos­ap (occu­pazione suo­lo pub­bli­co) preve­di­amo di inter­venire con l’abbattimento del­la tar­if­fa per le occu­pazioni di suo­lo pub­bli­co legate al posizion­a­men­to di pon­teg­gi per la riqual­i­fi­cazione delle fac­ciate. Tale misura incen­ti­vante è vol­ta, insieme alla pos­si­bil­ità di far ricor­so ad Ecobonus e Sis­mabonus a sti­mo­lare in modo ril­e­vante inter­ven­ti di riqual­i­fi­cazione delle fac­ciate che gener­i­no:

  1. un effet­to volano sull’economia locale;
  2. la riqual­i­fi­cazione delle fac­ciate degli edi­fi­ci del paese

Con­trasto all’evasione fis­cale e riscos­sione dei trib­u­ti. Il Comune persegue l’onere del­la riscos­sione diret­ta dei trib­u­ti con l’obiettivo di miglio­rare l’efficienza e di ridurre i costi per i cit­ta­di­ni. Ciò avviene attra­ver­so il poten­zi­a­men­to del servizio di riscos­sione che oggi risul­ta anco­ra rel­a­ti­va­mente poco svilup­pa­to e povero di risorse.

Le pri­or­ità politiche più urgen­ti per la prossi­ma ammin­is­trazione comu­nale sono dunque:

  • la riduzione selet­ti­va del cari­co fis­cale locale a van­tag­gio dei red­di­ti bassi e delle attiv­ità pro­dut­tive vir­tu­ose o col­pite dal­la crisi, preser­van­do gli equi­lib­ri di bilan­cio;
  • l’efficientamento del­l’azione di con­trasto dell’evasione e di riscos­sione dei trib­u­ti;
  • l’aumento degli spazi di autono­mia fis­cale per il Comune

La riduzione del cari­co fis­cale potrebbe avvenire attra­ver­so un mix di stru­men­ti, in par­ti­co­lare riducen­do l’ad­dizionale comu­nale e l’Imu. Nel pri­mo caso l’obiettivo è quel­lo di aumentare il red­di­to disponi­bile per le famiglie a bas­so red­di­to e per le attiv­ità eco­nomiche col­pite dal­la crisi. Nel sec­on­do caso si trat­ta di com­pletare l’operazione, già avvi­a­ta dal gov­er­no con l’abolizione dell’imposta sul­la pri­ma casa, di ribi­lan­ci­a­men­to del pre­lie­vo a van­tag­gio degli immo­bili ad uso abi­ta­ti­vo e degli immo­bili pro­dut­tivi.

Inoltre, è nec­es­sario usare la leva fis­cale per:

  • incen­ti­vare la nasci­ta di attiv­ità eco­nomiche e pro­dut­tive ad alto val­ore aggiun­to e impat­to occu­pazionale;
  • ridurre l’onere fis­cale derivante da Cos­ap e Tari per le attiv­ità com­mer­ciali nelle zone del­la cit­tà;
  • incen­ti­vare i com­por­ta­men­ti vir­tu­osi di imp­rese e cit­ta­di­ni nel cor­ret­to rici­clag­gio dei rifiu­ti attra­ver­so appo­site rimod­u­lazioni del­la Tari.

Marino smart city: il digitale a servizio di cittadini e imprese

La situ­azione emer­gen­ziale causa­ta dal­la pan­demia Covid-19 e lo sce­nario attuale di con­viven­za con il virus han­no accel­er­a­to i pro­ces­si di tran­sizione dig­i­tale già in atto. Agevolare il rap­por­to tra pub­bli­ca ammin­is­trazione e cit­ta­di­ni, tra pub­bli­ca ammin­is­trazione ed imp­rese gra­zie all’u­ti­liz­zo delle nuove tec­nolo­gie, miglio­ran­do l’ac­ces­si­bil­ità e fruibil­ità dei servizi, aumen­tan­do l’of­fer­ta e sem­pli­f­i­can­do i pro­ces­si buro­crati­ci è la sfi­da da cogliere per ren­dere Gemano nuo­va­mente com­pet­i­ti­va sul ter­ri­to­rio e miglio­rare la qual­ità del­la vita nel­la nos­tra cit­tà.

Lo scenario attuale: il “new normal” digitale

La pan­demia Covid-19 ha tra­volto rad­i­cal­mente abi­tu­di­ni e stili di vita, velo­ciz­zan­do pro­ces­si di trasfor­mazione dig­i­tale già in atto. Dal­lo smart work­ing alla didat­ti­ca a dis­tan­za, dai servizi del­lo shar­ing e gig econ­o­my alle nuove modal­ità di comu­ni­cazione ed erogazione dei servizi da parte del­la pub­bli­ca ammin­is­trazione, il dig­i­tale ha svolto un ruo­lo fon­da­men­tale nel­la quo­tid­i­an­ità di ognuno di noi.

Oggi, dove la fase attuale di con­viven­za con il virus impone la neces­sità di coni­u­gare il rispet­to di norme pru­den­ziali come il dis­tanzi­a­men­to sociale e il divi­eto di assem­bra­men­ti con la riparten­za a regime delle diverse attiv­ità eco­nomiche e sociali, pro­prio le nuove tec­nolo­gie pos­sono sostenere in maniera effi­cace ques­ta duplice esi­gen­za.

Un “new nor­ma?, come è sta­to defini­to in maniera effi­cace, nel seg­no del dig­i­tale, che non è lega­to solo alla con­tin­gen­za del­la pan­demia, ma è in gra­do di creare val­ore sul ter­ri­to­rio se tradot­to, in maniera effi­cace ed inclu­si­va, in nuovi servizi per i cit­ta­di­ni, per le imp­rese e per il ter­zo set­tore.

Accel­er­are ver­so una Mari­no Smart City sig­nifi­ca lavo­rare per una cit­tà più acces­si­bile, con meno buro­crazia, con servizi inno­v­a­tivi e all’a­van­guardia, volano per una rinasci­ta sociale, tur­is­ti­co-cul­tur­ale ed eco­nom­i­ca. Una cit­tà che usa la tec­nolo­gia non come un fine, ma come un mez­zo per rius­cire a inno­vare e miglio­rare i servizi che offre a cit­ta­di­ni ed imp­rese e la qual­ità del­la vita in gen­erale.

 

Trasfor­mazione dig­i­tale, meno buro­crazia e servizi più vici­ni al cit­tadi­no

La pub­bli­ca ammin­is­trazione locale deve essere pro­tag­o­nista del proces­so di trasfor­mazione dig­i­tale, snel­len­do le pro­ce­dure interne ed esterne attra­ver­so la loro dema­te­ri­al­iz­zazione, al fine di miglio­rare sen­si­bil­mente i pro­pri servizi, evi­tan­do gli sprechi e risparmian­do risorse eco­nomiche. A tal fine è nec­es­sario imple­mentare l’of­fer­ta di servizi online acces­si­bili sul por­tale inter­net del Comune, per ren­dere più sem­plice per i cit­ta­di­ni e per le imp­rese l’accesso a dei “fas­ci­coli dig­i­tali” con­te­nen­ti tutte le infor­mazioni che riguardano il loro rap­por­to con l’amministrazione, risol­ven­do così inoltre le prob­lem­atiche legate alla trasparen­za.

Ciò potrà grad­ual­mente portare alla riduzione degli sportel­li fisi­ci e dei costi ad essi asso­ciati, in una otti­ca di ottimiz­zazione del­la spe­sa. L’o­bi­et­ti­vo da perseguire è quel­lo di riavvic­inare i cit­ta­di­ni, che pos­sono con­tare su servizi all’avanguardia, svilup­pati su misura, in base ai loro bisog­ni reali e sem­pli­fi­care il rap­por­to con tutte le realtà pro­dut­tive, agevolan­do le loro attiv­ità sul ter­ri­to­rio. Un per­cor­so da portare a com­pi­men­to attra­ver­so il com­ple­ta­men­to del­l’in­fra­strut­tura dig­i­tale, la pre­dis­po­sizione di idonea for­mazione e la col­lab­o­razione con nuove com­pe­ten­ze e aziende inno­v­a­tive, che sap­pi­ano dare un appor­to deci­si­vo nel­lo sfruttare i gran­di van­tag­gi del­la tran­sizione dig­i­tale.

Ultimare l’infrastruttura digitale minima

Il Comune di Mari­no deve com­pletare il proces­so di trasfor­mazione dig­i­tale intrapre­so con l’ac­ces­so all’Anagrafe nazionale del­la popo­lazione res­i­dente (ANPR) e l’implementazione del servizio di paga­men­to dig­i­tale attra­ver­so la piattafor­ma PagoPA. Il novero dei servizi sogget­ti a paga­men­to dig­i­tale va amplia­to e com­ple­ta­to, così come è nec­es­sario real­iz­zare l’in­te­grazione con il sis­tema uni­co di iden­tità dig­i­tale Spid, oggi non atti­vo.

Miglio­rare l’in­fra­strut­tura dig­i­tale sig­nifi­ca inoltre garan­tire con­net­tiv­ità inter­net veloce in tutte le aree del­la cit­tà, dal cen­tro alle zone per­iferiche, per assi­cu­rare la pos­si­bil­ità di acces­so ai servizi dig­i­tali a tut­ti i cit­ta­di­ni. Il Comune dovrà agevolare prog­et­ti di raf­forza­men­to del­la con­net­tiv­ità e indi­vid­uare zone del ter­ri­to­rio comu­nale strate­giche all’in­tro­duzione di Wi-Fi access point gra­tu­iti, sul­l’e­sem­pio delle espe­rien­ze locali più vir­tu­ose.

Un Comune digitale e accessibile

Accel­er­are i pro­ces­si di dig­i­tal­iz­zazione interni sig­nifi­ca por­si l’o­bi­et­ti­vo di aumentare la facil­ità di acces­so ai cit­ta­di­ni, ren­dere traspar­ente il per­cor­so dei doc­u­men­ti e diminuire i costi ges­tion­ali. A par­tire dal­la dema­te­ri­al­iz­zazione doc­u­men­tale, che offre la conc­re­ta pos­si­bil­ità di real­iz­zare ingen­ti ben­efi­ci, in ter­mi­ni di risparmio e di effi­ca­cia. Pro­to­col­lo e fir­ma dig­i­tale degli atti, asseg­nazione telem­at­i­ca agli uffi­ci des­ti­natari, ges­tione del flus­so doc­u­men­tale tra gli uffi­ci attra­ver­so scrivanie vir­tu­ali, sono azioni che van­no in ques­ta direzione. Ma la dig­i­tal­iz­zazione deve inve­stire nec­es­sari­a­mente anche il rap­por­to tra pub­bli­ca ammin­is­trazione, cit­ta­di­ni e imp­rese, in un’ot­ti­ca di mag­giore acces­si­bil­ità e trasparen­za. Creare fas­ci­coli dig­i­tali del cit­tadi­no e delle imp­rese, rac­cogli­tori all’in­ter­no dei quali sono pre­sen­ti doc­u­men­ti, richi­este, pratiche. Un uni­co pun­to di acces­so che con­tenga tutte le infor­mazioni e i dati archiviati nei sis­te­mi ana­grafi­ci per­me­t­ten­do, ad esem­pio, la con­sul­tazione del pro­prio sta­to ana­grafi­co e di quel­lo del­la pro­pria famiglia, l’ac­ces­so ai dati del­la tessera elet­torale e ai dati cat­a­stali del­la pro­pria res­i­den­za, la ges­tione delle iscrizioni a scuo­la, alla men­sa e ad altri servizi legati ai figli o ad altri com­po­nen­ti del nucleo famil­iare, o di pot­er rice­vere infor­mazioni rel­a­tive alle prin­ci­pali sca­den­ze, adem­pi­men­ti o avvisi. Dig­i­tal­iz­zare il rap­por­to tra pub­bli­ca ammin­is­trazione e cit­ta­di­ni sig­nifi­ca inoltre sem­pli­fi­care i pro­ces­si: ren­dere la mod­ulis­ti­ca com­pi­l­abile online, inte­grare sis­te­mi di infor­mazione medi­ante assis­ten­ti vir­tu­ali a sup­por­to delle oper­azioni online del cit­tadi­no, miglio­rare l’es­pe­rien­za vir­tuale in ter­mi­ni di acces­si­bil­ità e intel­li­gi­bil­ità del por­tale inter­net comu­nale.

Startup, imprese innovative e i nuovi servizi digitali per i comuni

Le start­up e le imp­rese dig­i­tali sono oggi le gran­di pro­tag­o­niste del­la cresci­ta eco­nom­i­ca a liv­el­lo glob­ale e le loro soluzioni sono sem­pre più al cen­tro del­la nos­tra vita quo­tid­i­ana: dal­la shar­ing econ­o­my, all’e-com­merce, alle app. Il con­trib­u­to che queste aziende pos­sono offrire per la trasfor­mazione dig­i­tale delle cit­tà è duplice: da un lato pos­sono garan­tire soluzioni dig­i­tali pronte all’u­so, in gra­do di miglio­rare i servizi esisten­ti, dal­l’al­tro pos­sono arric­chire l’of­fer­ta stes­sa dei servizi, cre­an­do val­ore per l’in­tera comu­nità. Il loro ruo­lo di poten­ziale accel­er­a­tore nel­la dig­i­tal­iz­zazione del­la pub­bli­ca ammin­is­trazione è sta­to riconosci­u­to recen­te­mente anche dal Gov­er­no, che con l’ar­ti­co­lo 75 del decre­to Cura Italia ha sta­bil­i­to che le pub­bliche ammin­is­trazioni pos­sano acquistare beni e servizi dig­i­tali con una pro­ce­du­ra negozi­a­ta, ma sen­za ban­do di gara e in dero­ga ad ogni dis­po­sizione di legge diver­sa da quel­la penale, se il for­n­i­tore dei servizi ven­ga selezion­a­to tra almeno quat­tro oper­a­tori eco­nomi­ci, di cui una start­up inno­v­a­ti­va o una pic­co­la e media impre­sa inno­v­a­ti­va. Appli­cazioni e nuove soluzioni web pos­sono miglio­rare sen­si­bil­mente la qual­ità del­la vita anche a liv­el­lo locale. Dal­la pos­si­bil­ità di preno­tare i servizi e gli spazi comu­nali tramite app, elim­i­nan­do i tem­pi di atte­sa e miglio­ran­do al con­tem­po la ges­tione del lavoro per i dipen­den­ti, all’in­for­mazione e mon­i­tor­ag­gio ori­en­ta­to a miglio­rare la rac­col­ta dif­feren­zi­a­ta, alla ges­tione del sis­tema dei parcheg­gi al trasporto pub­bli­co locale, alla val­oriz­zazione dei beni cul­tur­ali sino alla pro­mozione tur­is­ti­ca ed enogas­tro­nom­i­ca, sono diver­si i casi di suc­ces­so che carat­ter­iz­zano Comu­ni oggi all’a­van­guardia nel nos­tro Paese. Best prac­tices da seguire ritaglian­dole sul­la base del con­testo e delle esi­gen­ze del­la nos­tra cit­tà.

Educazione digitale: nessuno escluso dalle nuove tecnologie

La dig­i­tal­iz­zazione por­ta con sé il tema da non sot­to­va­l­utare del “dig­i­tai divide”: quel gap spes­so gen­er­azionale o lega­to a con­dizioni socio-eco­nomiche che non per­me­tte a tut­ti i cit­ta­di­ni di pot­er usufruire dei van­tag­gi delle nuove tec­nolo­gie. Per questo moti­vo, la cresci­ta di nuovi servizi dig­i­tali deve andare di pari pas­so con un’azione di sup­por­to all’al­fa­bet­iz­zazione tec­no­log­i­ca dei sogget­ti più deboli, come adul­ti e anziani. Accrescere le com­pe­ten­ze dig­i­tali del­la popo­lazione sen­za las­cia­re nes­suno indi­etro: per questo moti­vo ver­ran­no real­iz­za­ti incon­tri e ses­sioni for­ma­tive cicliche coin­vol­gen­do la rete del ter­zo set­tore.

Comunicare per includere — un Comune social

La più grande trasfor­mazione dig­i­tale degli ulti­mi decen­ni ha investi­to sicu­ra­mente la comu­ni­cazione, con l’im­por­si dei social net­work non solo come nuovi canali di infor­mazione, ma come impor­tan­tis­si­mi stru­men­ti di mar­ket­ing. Al giorno d’og­gi la pre­sen­za sui diver­si social net­work da parte delle ammin­is­trazioni locali è nec­es­saria almeno sot­to due aspet­ti. Il pri­mo riguar­da la comu­ni­cazione, l’in­for­mazione e l’in­ter­azione con i cit­ta­di­ni. Dati recen­ti mostra­no come la grande mag­gio­ran­za del­la popo­lazione ital­iana sia pre­sente sui social net­work, e come, su alcu­ni di questi canali, l’età media si stia alzan­do costan­te­mente. Comu­ni­care in maniere cor­ret­ta ed effi­cace sui social sig­nifi­ca innanz­i­tut­to raf­forzare il legame con la pro­pria comu­nità: per questo moti­vo ver­ran­no indi­vid­u­ate com­pe­ten­ze idonee a dar voce ai diver­si canali social uffi­ciali del Comune di Mari­no. Il sec­on­do moti­vo che rende nec­es­saria l’adozione di una strate­gia di comu­ni­cazione social mul­ti canale effi­cace è lega­to alla pro­mozione del pat­ri­mo­nio del­la cit­tà. Una ges­tione cor­ret­ta dei diver­si canali social e uno sto­ry­telling effi­cace pos­sono val­oriz­zare espo­nen­zial­mente le bellezze cul­tur­ali, storiche, ambi­en­tali, le tradizioni, gli even­ti e tutte le realtà che oper­a­no nel con­testo cit­tadi­no.

Un Comune social più vici­no al cit­tadi­no e al servizio del ter­ri­to­rio. Nell’ottica dell’amministrazione traspar­ente ver­rà pre­dis­pos­to un Ques­tion Time comu­nale con caden­za men­sile fra la gente, nelle diverse local­ità del ter­ri­to­rio.

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