L’aggressione speculativa a Via Vascarelle riguarda sia Grottaferrata che Marino, denuncia il PCI

L’aggressione speculativa a Via Vascarelle riguarda sia Grottaferrata che Marino, denuncia il PCI

01/07/2021 0 Di Maurizio Aversa

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Nico­la Casu­bo­lo, respon­sa­bi­le PCI Grot­ta­fer­ra­ta


Da quan­do la Giun­ta civi­ca si è inse­dia­ta a Grot­ta­fer­ra­ta, abbia­mo visto la cre­sci­ta espo­nen­zia­le di gru e di can­tie­ri nel nostro pae­se. Quel­lo che non han­no potu­to fare è solo que­stio­ne di tem­po, nuo­ve vil­let­te a schie­ra, anche in zone di rilie­vo idri­co e archeo­lo­gi­co, sono sor­te un po’ ovun­que sal­va­guar­dan­do solo l’in­te­res­se di pochi e cono­sciu­ti costrut­to­ri. Poco han­no fat­to le oppo­si­zio­ni in con­si­glio comu­na­le, anzi han­no poi alla fine aval­la­to l’o­pe­ra­to del­la Giun­ta, por­tan­do come scu­sa i famo­si “dirit­ti acqui­si­ti” che già da tem­po ves­sa­no il ter­ri­to­rio. Nul­la è sta­to fat­to per man­te­ne­re e ristrut­tu­ra­re i ser­vi­zi pub­bli­ci. Nuo­ve costru­zio­ni, nuo­vo cemen­to, nuo­ve case costrui­te ed inven­du­te. Lo svi­lup­po di un pae­se, che si basa sul­le Varian­ti del Pia­no Rego­la­to­re, cela inte­res­si pri­va­ti e spe­cu­la­zio­ni sul­la salu­te dei cit­ta­di­ni. Non si pro­nun­cia­no sul nume­ro mas­si­mo degli abi­tan­ti che il ter­ri­to­rio può soste­ne­re, non guar­da­no le dif­fi­col­tà di cir­co­la­zio­ne se non per costrui­re nuo­ve stra­de ed allar­ga­re le zone di poten­zia­le edi­fi­ca­bi­li­tà, un esem­pio è que­sto nuo­vo fan­to­ma­ti­co cen­tro spor­ti­vo con annes­so cen­tro com­mer­cia­le in pie­na ZONA AGRICOLA ai con­fi­ni con Mari­no (zona via Vasca­rel­le).

Ste­fa­no Ender­le, ope­ra­io comu­ni­sta can­di­da­to a Sin­da­co di Mari­no


QUANTO MANCHERA’ PER VEDERE VALLE MARCIANA EDIFICATA? Quan­do si por­te­ran­no avan­ti i lavo­ri di sal­va­guar­dia del ter­ri­to­rio? Il fos­so del­l’ac­qua Maria­na, quel­lo che i pae­sa­ni cono­sco­no come Mara­na, eson­da, stra­ri­pa ogni anno ma nul­la vie­ne fat­to, solo pro­mes­se. Con­ti­nua­re ad edi­fi­ca­re sen­za por­ta­re modi­fi­che alle fogne, alla rete idrica,vuol dire cal­pe­sta­re l’e­si­sten­za dei cit­ta­di­ni e favo­ri­re gli inte­res­si dei costrut­to­ri. Poi­ché que­sto ulti­mo fat­to coin­vol­ge, di fat­to, se non ammi­ni­stra­ti­va­men­te, il Comu­ne di Mari­no, l’Amministrazione del­la cit­tà del­la Sagra dell’Uva non ha nul­la da ecce­pi­re? I cit­ta­di­ni che risie­do­no lì nel­le zone limi­tro­fe, si. Così non va bene. Il PCI SI OPPORRA’ insie­me alle asso­cia­zio­ni che tute­la­no il ter­ri­to­rio con­tro ogni altra spe­cu­la­zio­ne pri­va­ta e sarà sem­pre in cam­po per la sal­va­guar­dia del­l’am­bien­te. L’am­bien­ta­li­smo sen­za anti­ca­pi­ta­li­smo è giar­di­nag­gio.

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