SANITA’: CAOS NELL’ASL ROMA 6 NELLA GESTIONE DEI TAMPONI

SANITA’: CAOS NELL’ASL ROMA 6 NELLA GESTIONE DEI TAMPONI

15/10/2020 0 Di Giammarco Graziano

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DI SEGUITO RIPORTO LA MIA PERSONALE TESTIMONIANZA CON L’ASL ROMA 6 SULLA GESTIONE DEI TAMPONI:
Come mol­ti di Voi sapran­no sono docen­te e alle­na­to­re di pal­la­vo­lo. In que­sti gior­ni di pie­na pan­de­mia sono, pur­trop­po, entra­to a con­tat­to stret­to con alcu­ni posi­ti­vi. Lavo­ran­do con mino­ri di ogni sor­ta di età (che van­no dagli 11 anni ai 18 anni) mi sono posto in qua­ran­te­na da lune­dì 5 otto­bre. Con gran­de fati­ca, dopo qua­si die­ci ore di fila, sono riu­sci­to ad effet­tua­re il tam­po­ne pres­so l’i­sti­tu­to di zoo­pro­fi­las­si di ciam­pi­no vener­dì 9 otto­bre. Alla data odier­na, nono­stan­te i miei innu­me­re­vo­li sol­le­ci­ti all’A­SL, spe­ci­fi­can­do e sol­le­van­do il pro­ble­ma del­la docen­za, non ho anco­ra rice­vu­to alcun esi­to. Rice­vo nel­la data di mer­co­le­dì 14 otto­bre una tele­fo­na­ta dal­la dott.ssa Aiel­lo del­l’A­SL di Ciam­pi­no, il qua­le mi comu­ni­ca in segre­te­ria di con­tat­tar­La urgen­te­men­te. Nel momen­to in cui ha effet­tua­to la tele­fo­na­ta ero col­le­ga­to da remo­to per un col­le­gio docen­ti, in un momen­to in cui io stes­so sta­vo svol­gen­do il mio inter­ven­to (nel­la mia scuo­la sono refe­ren­te per il ples­so del­la Sc. Secon­da­ria di 1^ Gra­do). Nono­stan­te la bel­lez­za di ben ven­ti­tré ten­ta­ti­vi, svol­ti dal­le ore 17,00 del 14 otto­bre, fino alle ore 12,30 del 15 otto­bre, non rie­sco a pren­de­re la linea con la dott.ssa sopra indi­ca­ta, che si è pre­sen­ta­ta come Diri­gen­te medi­co del­l’I­gie­ne Pub­bli­co del­l’A­SL Roma 6. Rie­sco a par­la­re uni­ca­men­te con la segre­ta­ria, oggi, 15 otto­bre, dopo nume­ro­si ten­ta­ti­vi, alle ore 12,30 che mi comu­ni­ca che “appe­na la dott.ssa sarà libe­ra sarà lei a con­tat­tar­mi”. Fac­cio pre­sen­te che in data odier­na alle ore 13,15 ho un col­le­ga­men­to da remo­to e NON potrò dun­que pren­de­re la linea. Nono­stan­te que­sto, qua­si fat­to appo­sta, la tele­fo­na­ta arri­va alle 13,20, lascian­do­mi, tra l’al­tro, uno sgar­ba­to mes­sag­gio in segre­te­ria tele­fo­ni­ca (asse­ri­sce che ha ten­ta­to nume­ro­se vol­te di con­tat­tar­mi sen­za esi­to — le nume­ro­se vol­te sono due!). Quan­do, alle 13,23 richia­mo mi rispon­de la segre­ta­ria asse­ren­do che la dot­to­res­sa è alte­ra­ta per i due ten­ta­ti­vi fal­li­ti e che attual­men­te ha da fare. Quan­do ten­to di spie­ga­re che anche io lavo­ro e che ci sono degli impe­gni e che, for­se, può indi­ca­re un ora­rio per esse­re richia­ma­ta (non è pen­sa­bi­le sta­re due gior­ni attac­ca­ti al tele­fo­no), la stes­sa riag­gan­cia stac­can­do il tele­fo­no per diver­so tem­po.
Mora­le? dopo qua­si quat­tor­di­ci gior­ni che mi sono posto in autoi­so­la­men­to NON cono­sco anco­ra l’e­si­to del tam­po­ne, l’A­SL non è repe­ri­bi­le e fa anche la pre­zio­sa. Tro­vo tut­to que­sto assur­do”.
Cor­dia­li salu­ti
Giam­mar­co Gra­zia­no

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