Marino. Il PCI: ha vinto il SI. Siamo consapevoli delle possibilità di unità della sinistra e di un radicamento culturale, sociale e politico in cui siamo protagonisti

Marino. Il PCI: ha vinto il SI. Siamo consapevoli delle possibilità di unità della sinistra e di un radicamento culturale, sociale e politico in cui siamo protagonisti

23/09/2020 0 Di Maurizio Aversa

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Con Mar­co Ono­frio, Ste­fa­no Ender­le e Mau­ro Avel­lo, alla Con­fe­ren­za stam­pa di lan­cio del­l’i­dea di pro­por­re la coa­li­zio­ne Esse­re Mari­no — dicem­bre 2019.


Votan­ti del Refe­ren­dum in Ita­lia, qua­si 54%. Nel Lazio cir­ca il 46% meno 8% del­la media nazio­na­le. Poco meno la media del­la pro­vin­cia di Roma col 45%. Assai meno nel comu­ne di Mari­no dove il voto è sta­to eser­ci­ta­to dal 41% cir­ca degli elet­to­ri. Ciò ci aiu­ta a foto­gra­fa­re alcu­ne valu­ta­zio­ni ogget­ti­ve. Che, ad esem­pio il qua­si 70% del SI nazio­na­le rispon­de sen­za dub­bio allo schie­ra­men­to che era qua­si del 90% del­le for­ze uffi­cia­li in cam­po, per­den­do quin­di con­sen­si pro­prio tra le fila stes­se dei soste­ni­to­ri del SI. Nel Lazio poi tale dif­fi­col­tà è anco­ra mag­gio­re per­ché solo cir­ca il 66% è la scel­ta del SI. Così come è in modo for­te pre­sen­te il NO nel­la pro­vin­cia di Roma con qua­si il 37%. Que­sto dato a Mari­no, dove avreb­be dovu­to esse­re oltre­mo­do pre­pon­de­ran­te il SI vista la con­co­mi­tan­za del Gover­no loca­le a gui­da M5S, e lo schie­ra­men­to del SI con un cen­tro­de­stra che si sta ricom­pat­tan­do in modo for­te, oltre che dal­la uffi­cia­li­tà del SI – anche se va det­to che qui espo­nen­ti non secon­da­ri loca­li si sono spe­si per il NO – Non è anda­to oltre, anzi un po’ al di sot­to del­la media nazio­na­le al 69%. Ciò lascia spa­zio alle seguen­ti con­si­de­ra­zio­ni: di natu­ra poli­ti­ca, che mostra come il cli­ma anti­po­li­ti­ca è anco­ra for­te­men­te atti­vo e ser­ve soprat­tut­to alla destra in rimon­ta cul­tu­ra­le nel Pae­se per de ideo­lo­giz­za­re (appa­ren­te­men­te) il con­fron­to poli­ti­co e le pro­po­ste che inve­ce sem­pre più han­no base e sapo­re anti­o­pe­ra­io, anti­co­sti­tu­zio­na­le, anti­re­si­sten­zia­le, anti­po­po­la­re. Altra con­si­de­ra­zio­ne di natu­ra del peso del­le for­ze in cam­po: dove a fron­te di una ogget­ti­va e pro­po­si­ti­va for­za dia­lo­gan­te del NO, soprat­tut­to visi­bi­le gra­zie all’area anti­fa­sci­sta, demo­cra­ti­ca, socia­li­sta e comu­ni­sta ha pro­prio nel nome del­la dife­sa costi­tu­zio­na­le rac­co­glie­re qua­si il 31% del NO. Qua­si 4.500 cit­ta­di­ni, a fron­te del misto/minestrone poli­ti­co dell’altra spon­da che ha rac­col­to 10.000 cit­ta­di­ni. Ciò, cer­to ben sapen­do che un que­si­to refe­ren­da­rio ha un tema pre­ci­so, ma anche non sot­to­va­lu­tan­do che 4.500 che scel­go­no di rico­no­scer­si pro­fon­da­men­te nel­la dife­sa del­la Costi­tu­zio­ne è un buon gra­do di ter­re­no fer­ti­le sul qua­le costrui­re for­ti rap­pre­sen­tan­ze popo­la­ri, del­la sini­stra uni­ta, con il pro­ta­go­ni­smo di socia­li­sti e comu­ni­sti pro­prio qui a Mari­no, dove non a caso tali for­ze han­no pro­fon­de radi­ci. Cosa dob­bia­mo fare a sini­stra? E’ sem­pli­ce, duro e corag­gio­so insie­me. Si trat­ta d’ora in avan­ti, e sapen­do che è alle por­te anche un con­fron­to elet­to­ra­le per il Comu­ne nel 2021, di chia­ri­re se spa­zi pro­gram­ma­ti­ci, se scel­te per la cit­tà, a comin­cia­re da una visio­ne che non abbia l’orizzonte di un lustro ma ven­ten­na­le, pos­so­no esse­re ter­re­no comu­ne per sal­va­guar­da­re il popo­lo mari­ne­se, le gio­va­ni gene­ra­zio­ni, l’idea di Mari­no nei Castel­li roma­ni all’interno del­la cit­tà metro­po­li­ta­na e del Lazio. Se pos­sa­no esse­re ful­cro vero, non tat­ti­co, non pre­del­li­no per inu­ti­li e impro­ba­bi­li car­rie­re per­so­na­li, da offri­re sen­za veli e sen­za remo­re a chi voglia soste­ne­re il ritor­no del­la poli­ti­ca di pas­sio­ne. Un uma­ne­si­mo del­la poli­ti­ca che libe­ri dal­la super­fi­cia­li­tà, dai para­gra­fi e dai com­mi e resti­tui­sca ai moti dell’anima e alla bel­lez­za del­le idee che mira­no alla con­cre­tez­za del­la gestio­ne del pote­re per l’utopia pos­si­bi­le. E’ nostro com­pi­to prio­ri­ta­rio dia­lo­ga­re e tro­va­re con­sen­so cul­tu­ra­le, socia­le e poli­ti­co tra le miglia­ia di cit­ta­di­ni che han­no scel­to di non anda­re a vota­re: che non han­no segui­to cioè, mas­si­ma­men­te, né le aspet­ta­ti­ve del M5S, né le indi­ca­zio­ni del­la destra.

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