Marino. Scuola e Covid: saranno problemi

Marino. Scuola e Covid: saranno problemi

18/08/2020 1 Di Maurizio Aversa

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Poche set­ti­ma­ne dopo inse­dia­men­to Giun­ta M5S, il PCI a col­lo­quio con pro­po­ste e richie­ste. Ad acco­glier­le anche l’at­tua­le con­si­glie­re regio­na­le Mar­co Cac­cia­to­re — ora non più M5S -. Le richie­ste, sen­za mai esse­re moti­va­te furo­no accan­to­na­te dal Sin­da­co Coliz­za e dal­la Giun­ta.


Gli acco­mo­da­men­ti e le mez­ze misu­re non ser­vo­no. Così come gesti­ta, e con i risul­ta­ti annun­cia­ti, nono­stan­te la buo­na volon­tà, è pre­ve­di­bi­le che ci saran­no seri pro­ble­mi alla ripre­sa dell’anno sco­la­sti­co per i docen­ti, per il per­so­na­le che lavo­ra nel­le scuo­le, per gli stu­den­ti ed il loro dirit­to allo stu­dio. Non pos­sia­mo che imma­gi­na­re azio­ni di riven­di­ca­zio­ne e di lot­ta. Comin­cia­mo con la que­stio­ne del pre­ca­ria­to. In un modo o nell’altro, la vicen­da del loc­k­do­wn ave­va dato la oppor­tu­ni­tà di chiu­de­re la sta­gio­ne del pre­ca­ria­to. Inve­ce no, la Mini­stra Azzo­li­na e il Gover­no, han­no per­vi­ca­ce­men­te sbar­ra­to la stra­da ad una qual­sia­si solu­zio­ne. Ora per que­sto ci sarà un con­fu­so reclu­ta­men­to di pre­ca­ri dove neces­sa­rio. Sem­bra che per quan­to attie­ne il per­so­na­le ATA la situa­zio­ne sia anco­ra peg­gio. Comun­que di tut­te e due que­ste situa­zio­ni, la comu­ni­ca­zio­ne del­la Giun­ta comu­na­le di Mari­no è total­men­te reti­cen­te. Pur­trop­po, que­ste scel­te sono diret­ta­men­te col­le­ga­te alle con­se­guen­ze che avran­no gli stu­den­ti e gli alun­ni per gli anni a veni­re cir­ca la loro pre­pa­ra­zio­ne e, di fat­to, ver­rà mes­so in discus­sio­ne l’effettivo dirit­to allo stu­dio di ognu­no di loro. L’errore macro­sco­pi­co, che l’amministrazione ha com­piu­to nel­la pre­di­spo­si­zio­ne dell’apertura dell’anno sco­la­sti­co, è sta­to quel­lo di rin­chiu­de­re tut­to nel con­fron­to con gli esper­ti. Di fat­to tra­sfor­man­do la ria­per­tu­ra del­le scuo­le in pre­ven­zio­ne ad un con­fron­to tra super addet­ti ai lavo­ri. Inten­dia­mo­ci, que­sto con­fron­to era da fare. Ma non si dove­va uti­liz­za­re l’esito, e for­se lo si dove­va intrec­cia­re nel per­cor­so, come comu­ni­ca­zio­ne di deci­sio­ni assun­te. Come se la giun­ta fos­se un gran­de uffi­cio tec­ni­co allar­ga­to ad altri tec­ni­ci, e come se l’assessore e la giun­ta fos­se­ro un capouf­fi­cio. Annun­cia il comu­ne che si sono riu­ni­ti “ oltre­ché Sin­da­co e Asses­so­ri, anche gli Uffi­ci Comu­na­li, i Diri­gen­ti Sco­la­sti­ci e la Mul­ti­ser­vi­zi dei Castel­li di Mari­no”. Que­sta assen­za di dia­lo­go, di con­fron­to con geni­to­ri, con i lavo­ra­to­ri, con le for­ze poli­ti­che e socia­li (non a caso, per scel­ta del M5S non esi­sto­no più le Con­sul­te comu­na­li che qui sareb­be­ro sta­te, e pos­so­no esse­re pros­si­ma­men­te se scop­pie­ran­no pro­ble­mi alla ripre­sa dell’anno sco­la­sti­co). Eppu­re la pic­co­la gran­de scuo­la del­la gestio­ne covid in ver­sio­ne con­di­vi­sa dell’associazionismo e del volon­ta­ria­to dovreb­be aver inse­gna­to qual­co­sa! Inve­ce no, tran­ne i rin­gra­zia­men­ti uffi­cia­li (che era­no dun­que solo for­ma­li?) e qual­che gio­chi­no spor­co (a loro insa­pu­ta, ricor­da­te il M5S che stru­men­ta­liz­zò gli aiu­ti di asso­cia­zio­ni e volon­ta­ri di Mari­no come fos­se­ro “cosa loro”?), non sem­bra che la Giun­ta M5S abbia volu­to ave­re un con­fron­to con la comu­ni­tà mari­ne­se. Inten­dia­mo­ci, la scel­ta, nel caso di coin­vol­gi­men­to ampio, secon­do noi, sareb­be comun­que dovu­ta rima­ne­re nel­le mani di chi gui­da l’amministrazione. Ma que­sto è il pas­sa­to e una pez­za non è pos­si­bi­le met­ter­ce­la. Per le scel­te “con­cre­te” come ven­go­no defi­ni­te, inve­ce abbia­mo da obiet­ta­re, Innan­zi­tut­to, il sacri­fi­cio del­le moda­li­tà di uti­liz­zo, for­se non per tut­ti, e addi­rit­tu­ra, da un com­men­ti­no pre­sen­te nel comu­ni­ca­to, per­fi­no un aumen­to men­sa. No non va pro­prio bene. Gio­van­ni Cena, è ritrat­to in una foto di ini­zio seco­lo, in una barac­ca al cen­tro dei Pra­to­ni del Viva­ro (for­se la foto è rin­trac­cia­bi­le pres­so il Par­co dei Castel­li roma­ni) men­tre impar­ti­sce una lezio­ne a degli stu­den­ti, volen­te­ro­sis­si­mi, figli di peco­rai e con­ta­di­ni. Cioè, le strut­tu­re, pur­chè di sal­va­guar­dia anti­Co­vid (per­ché è que­sta l’emergenza, come abbia­mo sen­ti­to dal­la vicen­da del­la cat­ti­va gestio­ne di pre­ven­zio­ne del­le scuo­le in Ger­ma­nia dove stan­no scop­pian­do nume­ro­si casi di con­ta­gio), pos­so­no esse­re altre dai ples­si sco­la­sti­ci. Se l’Amministrazione, come sem­bra, ne ave­va repe­ri­te, non dove­va mol­la­re.

Ristrut­tu­ra­re prov­vi­so­ria­men­te, per poi ripor­ta­re a regi­me, equi­va­le a fare le buche e poi rico­prir­le: abba­stan­za inu­ti­le. Rica­va­re aule, dal­la sospen­sio­ne dei labo­ra­to­ri, dal­la modi­fi­ca degli spa­zi comu­ni non sem­bra una cosa mol­to lun­gi­mi­ran­te, esclu­so il fat­to di voler man­te­ne­re tut­to – come si dichia­ra – nei mede­si­mi ples­si già noti ai geni­to­ri e quin­di vie­ne scel­to per loro! Ma per­ché non sen­tir­li pri­ma e duran­te l’assunzione del­le deci­sio­ni? E’ così scan­da­lo­so? Per la Giun­ta sem­bra di si! Infi­ne la maz­za­ta: per tut­to quan­to mes­so in atto, una del­le con­se­guen­ze sicu­re, sarà la can­cel­la­zio­ne dei ser­vi­zi pre e post sco­la­sti­ci. Così, can­di­da­men­te, vie­ne annun­cia­to alla par­te che for­se mag­gior­men­te ha neces­si­tà socia­le e tro­va com­ple­tez­za edu­ca­zio­na­le nel­la for­mu­la del­la orga­niz­za­zio­ne rivol­ta agli alun­ni e stu­den­ti di pre e post scuo­la, e pro­ba­bil­men­te anche alle fami­glie, che tale dirit­to vie­ne can­cel­la­to! E’ fol­lia pura. E’ pro­prio quan­to di più lon­ta­no può offri­re come solu­zio­ne di sicu­rez­za un ente loca­le che voglia sod­di­sfa­re al meglio i biso­gni dei cit­ta­di­ni, tut­ti, maga­ri a comin­cia­re dal­le fasce più debo­li. Per que­sti prov­ve­di­men­ti, inclu­se le moda­li­tà, noi fos­si­mo in cat­te­dra, darem­mo un sono quat­tro con richie­sta di veni­re accom­pa­gna­ti dai geni­to­ri imme­dia­ta­men­te.

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