Marino. Intitolato a Maura Carrozza il Parco adiacente la ex chiesetta (oggi BiblioPop). Voto unanime. Due note, Acab e famiglia.

Marino. Intitolato a Maura Carrozza il Parco adiacente la ex chiesetta (oggi BiblioPop). Voto unanime. Due note, Acab e famiglia.

25/07/2019 0 Di Maurizio Aversa

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Mau­ra Car­roz­za, alla inau­gu­razione di una can­ti­na

Mari­no. Inti­to­la­to a Mau­ra Car­roz­za il Par­co adi­a­cente la ex chieset­ta (oggi Bib­lioPop). Voto unanime. Due note, Acab e famiglia, con­seg­nate

Ieri sera, in una sala con­sil­iare sur­riscal­da­ta dal­la tem­per­atu­ra di questi giorni, antic­i­pan­do la dis­cus­sione dell’ordine del giorno – vista la pre­sen­za di cit­ta­di­ni, famil­iari di Mau­ra Car­roz­za e rap­p­re­sen­tan­ti dell’Associazione Acab/BiblioPop – si è vaglia­to e approva­to all’unanimità la deci­sione di inti­to­lazione del Par­co adi­a­cente la ex chieset­ta a S. Maria delle Mole (via Mameli, ango­lo via Bassi) a Mau­ra Car­roz­za. Mau­ra, fu l’ideatrice, insieme ad Alessan­dro Cor­bel­li, del grup­po di lavoro in seno alla orga­niz­zazione comu­nista ter­ri­to­ri­ale per non far abbat­tere il man­u­fat­to del­la ex chieset­ta. Oggi, a trenta anni da quel­la inizia­ti­va, e dopo vicis­si­tu­di­ni, del man­u­fat­to e del par­co adi­a­cente, sem­bra – a giu­di­care anche dalle parole pos­i­tive unanime­mente espresse dal vicesin­da­co, asses­sore alla Cul­tura Pao­la Tiberi, da Fran­ca Sil­vani del PD, da Alessan­dro Blaset­ti del M5S, da Ste­fano Cec­chi del cen­trode­stra, di Enri­co Iozzi del PD – che l’attuale ges­tione di Acab, gra­zie alla real­iz­zazione di Bib­lioPop e del­la manuten­zione del par­co, sia pro­prio eccel­lente. Come chi­ude nel­la nota la rap­p­re­sen­tante del­la famiglia “Inti­to­lar­le questo spazio pub­bli­co per il quale tan­to impeg­no ha pro­fu­so negli anni e dedi­car­lo alla cul­tura è un modo di ricor­dar­la di cui lei sarebbe molto orgogliosa, e anche noi nipoti, che per questo ringrazi­amo Bib­lioPop e il Comune di Mari­no.”.
Imme­di­a­ta sod­dis­fazione è sta­ta espres­sa, “per l’unanimità dei con­sen­si, per l’intitolazione a Mau­ra Car­roz­za e per il riconosci­men­to delle azioni pos­i­tive sociali, cul­tur­ali, ludiche e politiche che la “fuci­na” Bib­lioPop sta por­tan­do avan­ti”, dal Pres­i­dente di Acab, Ser­gio San­ti­nel­li e dal seg­re­tario del­la sezione PCI, Ste­fano Ender­le.
Ora l’appuntamento è, dopo le vacanze estive, alla fes­ta di Bib­lioPop e del­la cul­tura con la posa del­la tar­ga per Mau­ra.

La nota di Acab/BiblioPop al Con­siglio comu­nale del 24 luglio per Mau­ra Car­roz­za
Domani 24 luglio, ver­so le ore 18.30, il Con­siglio comu­nale di Mari­no dis­cuterà il pun­to all’ordine del giorno che prevede l’intitolazione del Par­co adi­a­cente Bib­lioPop, la ex chieset­ta di via Ugo Bassi a S. Maria delle Mole, a Mau­ra Car­roz­za. Noi dell’associazione Acab, di Bib­lioPop che gestisce anche il par­co, ne siamo feli­ci e invi­ti­amo tut­ti i cit­ta­di­ni ad assis­tere ai lavori dell’assemblea a Palaz­zo Colon­na.
L’undici luglio del 1992, la Repub­bli­ca, dopo una inten­sa attiv­ità di sen­si­bi­liz­zazione da parte di cit­ta­di­ni di S. Maria delle Mole- Mari­no, pub­bli­ca­va il reso­con­to di un bene da sot­trarre, prob­a­bil­mente, ad un abbat­ti­men­to di un man­u­fat­to. Un man­u­fat­to, nep­pure grande, nep­pure bel­lo, nep­pure al cen­tro del­la frazione, anzi di “sguin­cio” all’intera area urbana. Però, sig­ni­fica­ti­vo. Era sig­ni­fica­ti­vo, sostenne Mau­ra Car­roz­za, a capo del grup­po di lavoro che con por­tav­oce Alessan­dro Cor­bel­li, appro­fondirono e spie­garono in riu­nioni e riu­nioni pres­so la sezione del Par­ti­to Comu­nista Ital­iano, il per­ché anda­va con­dot­ta una battaglia per sal­vare quei quat­tro mat­toni dal tet­to mez­zo crol­la­to. Il PCI, intan­to si rinomi­na­va in PdS. E nel­la nuo­va veste di Par­ti­to del­la Sin­is­tra, Mau­ra Car­roz­za, che con Alessan­dro Cor­bel­li ed altri tre com­pag­ni for­ma­vano la nuo­va seg­re­taria polit­i­ca del­la Sezione, pro­mosse una rac­col­ta firme. Rac­col­ta firme che mes­sa nelle mani degli ammin­is­tra­tori del Comune di Mari­no, fos­se in gra­do di mod­i­fi­care le inten­zioni di buttare giù l’immobile-quasi rud­ere. Centi­na­ia e centi­na­ia, cir­ca 3.000 alla fine del­la cam­pagna, nep­pure lun­ga, furono le firme che sostenevano la richi­es­ta. In ver­ità, non ci furono forze che aper­ta­mente osta­co­larono l’analisi e la pro­pos­ta avan­za­ta dal grup­po di lavoro dei comu­nisti. Ciò che va ricorda­to, in questo frangente, è che Mau­ra Car­roz­za, pure ani­ma­trice, atti­va assai nel­la vicende e nelle cose del­la polit­i­ca ammin­is­tra­ti­va mari­nese, non volle mai essere elet­ta in con­siglio comu­nale. Parte­cipò alle elezioni ma non volle mai voti bloc­cati sul suo nome. Questo va sot­to­lin­eato, per­ché è vero che mol­ta del­la sua attiv­ità polit­i­ca, sociale, cul­tur­ale, la con­cretiz­zò all’interno del lavoro e dell’impegno sin­da­cale; così come del lavoro e dell’impegno del par­ti­to, ma ques­ta sua idea, non fu una attiv­ità spuria, uni­ca e casuale. Tutt’altro, come molte altre idee pro­gram­matiche e politiche che il col­let­ti­vo comu­nista mari­nese, il grup­po diri­gente ampio che gui­da­va e orga­niz­za­va il par­ti­to a Mari­no e nelle sue cinque sezioni ter­ri­to­ri­ali, ave­va spes­so in Mau­ra Car­roz­za la val­i­da com­pagna diri­gente che trova­va idee inno­v­a­tive, che medi­a­va situ­azioni di val­u­tazioni con­trap­poste e così via. Quin­di, oggi, che il Con­siglio comu­nale di Mari­no inti­toli, su sol­lecitazione e pro­pos­ta del­la Giun­ta che ha recepi­to la richi­es­ta “nat­u­rale” del­la Asso­ci­azione Acab, emanazione diret­ta di quel­la sto­ria polit­i­ca e cul­tur­ale e di quel grup­po – anche ana­grafi­ca­mente, ma non solo – che anco­ra oggi ripro­pone fun­zioni sociali, cul­tur­ali e politiche per quel luo­go sal­va­guarda­to dall’abbattimento, non solo non fa una cosa spuria, ma deve essere con­sapev­ole che real­iz­za, chi­u­den­do­lo, un per­fet­to cer­chio rosso che lega i cit­ta­di­ni impeg­nati, all’utilizzo dei beni pub­bli­ci, per farne fruire diret­ta­mente pro­prio tut­ta la comu­nità. Che poi questo coin­ci­da col riconosci­men­to del ruo­lo di Mau­ra Car­roz­za, sig­illan­do il suo nome a questo luo­go (il Par­co del­la ex chieset­ta) di Bib­lioPop, è solo la esem­pli­fi­cazione sim­bol­i­ca che ben rap­p­re­sen­ta tut­to ciò. Con­fidi­amo che nes­sun voto del Con­siglio comu­nale voglia man­care da questo bel riconosci­men­to che può essere ascrit­to alla sen­si­bil­ità e lungimi­ran­za sociale e cul­tur­ale di tut­ti i chia­mati in causa. In con­clu­sione, come ha ben ricorda­to un com­pag­no descriven­do suc­cin­ta­mente il chi era Mau­ra: Mau­ra Car­roz­za ha intrec­cia­to tut­ta la sua vita con la polit­i­ca e con il sin­da­ca­to. Il PCI e la CGIL sono sta­ti i pun­ti fer­mi del­la sua mil­i­tan­za. Una don­na che ha fat­to del­la sua
indipen­den­za e del­la sua autono­mia i val­ori non negozi­a­bili del­la sua esisten­za. Le sue ceneri sono per sem­pre parte del luo­go che più ha ama­to in vita. Nata a Roma il 7 otto­bre 1940, mor­ta a Mari­no il 18 mag­gio 2018
Il Pres­i­dente di Acab, Ser­gio San­ti­nel­li.
Il ricor­do dei famil­iari di Mau­ra Car­roz­za let­to in Con­siglio comu­nale
Mi chi­amo Mara e sono la nipote più grande di Mau­ra. Vor­rei qui ricor­dar­la come la zia nubile che ha rap­p­re­sen­ta­to una figu­ra fem­minile autono­ma e indipen­dente, lib­era dagli impeg­ni di una famiglia con figli e mar­i­to, la cui vita era proi­et­ta­ta com­ple­ta­mente nel­la sfera pub­bli­ca, tra il lavoro nel sin­da­ca­to e la mil­i­tan­za nel Par­ti­to Comu­nista Ital­iano. Pro­prio la polit­i­ca l’ha resa una pre­sen­za impor­tante nel­la comu­nità dei Castel­li: Mau­ra parla­va con le per­sone, ded­i­ca­va loro il suo tem­po
e per questo pen­so che inti­to­lar­le il Par­co di Bib­lioPop sia un bel modo per ricor­dar­la e ringraziar­la del suo impeg­no per il ter­ri­to­rio. Mau­ra, Zia Mau­ra per tut­ta la mia infanzia, era nata nel 1940 e ci sep­a­r­a­vano 19 anni. Era la zia gio­vane che si ves­ti­va benis­si­mo, che era fan dei Bea­t­les, che viag­gia­va spes­so e che face­va, a noi nipoti, regali strepi­tosi. E fuma­va come un tur­co, la ricor­do
sem­pre con una sigaret­ta in mano. Si trasferì a Frat­toc­chie con i suoi gen­i­tori (miei non­ni mater­ni) nel lon­tano ’69 in quel­la che sarebbe diven­ta­ta la casa di rifer­i­men­to del­la famiglia e che ci ha vis­to crescere e diventare adul­ti nel cor­so di innu­merevoli pranzi e inter­minabili chi­ac­chier­ate post­pran­di­ali a cui si uni­vano spes­so ami­ci e com­pag­ni. Il Vil­lag­gio, chia­mava­mo così il com­pren­so­rio dove abita­vano, era il frut­to di un prog­et­to architet­ton­i­co all’avanguardia dell’epoca, e intorno c’era solo la cam­pagna. Mau­ra ha per­ciò vis­su­to la cresci­ta del ter­ri­to­rio tessendo una rete di relazioni che cresce­va insieme ad esso. Era­no gli anni 70 e ricor­do pic­col­is­sime Feste
dell’Unità a cui parte­ci­pa­va tut­ta la famiglia. Una vita piena di impeg­ni e di tante sod­dis­fazioni, ma anche fati­cosa per­ché Mau­ra era una pen­dolare. Il lavoro alla Fed­er­mez­zadri del­la CGIL era quel­lo che mia madre era sta­ta costret­ta a las­cia­re dopo aver avu­to me per un più acces­si­bile impiego min­is­te­ri­ale: face­va l’orario spez­za­to e si rifi­u­tarono di dar­le l’orario uni­co. Ricor­do di quan­do la anda­vo a trovare nel bel palaz­zo di Via Bon­com­pag­ni, a ridos­so di Via Vene­to. Poi la mez­zadria venne aboli­ta e ci fu la CIA cioè la Con­fed­er­azione Ital­iana Agri­coltori e una nuo­va sede in Via Flaminia poco lon­tano da Piaz­za del Popo­lo. Rag­giun­gere questi luoghi da Frat­toc­chie era un viag­gio e far­lo tut­ti i giorni anche piut­tosto pesante. Stac­care la spina diven­ta­va una neces­sità irri­n­un­cia­bile. La domeni­ca era ded­i­ca­ta a ricari­care le bat­terie tra lavoro a maglia, cru­civer­ba e let­ture. E poi c’era il suo buen retiro, Ver­naz­za alle Cin­queterre, incan­tev­ole paese affac­cia­to sul mare del Ponente lig­ure, che negli anni Ses­san­ta era un pos­to parec­chio inter­es­sante fre­quen­ta­to
com’era da artisti e intel­let­tuali. Divenne subito il suo rifu­gio dove trascor­re­va le vacanze estive e ogni ponte pos­si­bile, e dove portò tut­ta la famiglia. Avrebbe volu­to che le sue ceneri fos­sero dis­perse in quel mare davan­ti al luo­go in cui ave­va las­ci­a­to il cuore. Inti­to­lar­le questo spazio pub­bli­co per il quale tan­to impeg­no ha pro­fu­so negli anni e dedi­car­lo alla cul­tura è un modo di ricor­dar­la di cui lei sarebbe molto orgogliosa, e anche noi nipoti, che per questo ringrazi­amo Bib­lioPop e il Comune di Mari­no.
Mara Spic­cia­riel­lo

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