Il 2 aprile si celebra la Giornata Mondiale della consapevolezza sull’autismo,istituita dalle Nazioni Unite nel…
AUTISMO. IL 6 APRILE A ROMA GIORNATA CON OPERATORI, STUDIOSI E FAMIGLIE
25/03/2019Questo articolo è stato letto 1235 volte!
Il 6 aprile a Roma, alla giornata studio ‘Plasmare la complessità, autismo tra mente e corpo’, si confronteranno operatori del settore, professori universitari ed esponenti del mondo delle istituzioni sulle ultime evidenze che arrivano dalle neuroscienze.
PURGATO (ANTENNINA VENEZIA): PER LAVORARE CON AUTISTICI SERVE DOCILITÀ
L’evento è organizzato dall’Università degli studi La Sapienza, l’Istituto di Ortofonologia (IdO) e l’Osservatorio italiano studio e monitoraggio autismo (Oisma) nell’Aula Gerin de La Sapienza, in viale Regina Elena 336 dalle 8.30 alle 16.30, per celebrare la Giornata mondiale della consapevolezza dell’Autismo.
Sarà l’occasione anche per le famiglie di discutere insieme ad esperti nazionali ed internazionali su come possono agire e interagire i genitori, gli insegnanti e gli operatori nell’ambito dei disturbi dello spettro autistico.
“Dopo venti anni a fianco di minori autistici e di operatori che lavorano con loro in un centro diurno (Antennina) ed in un centro residenziale (Antenna 112), il mio intervento cercherà di interpretare e valorizzare la frase di Donna Williams, che nel suo libro ‘Il mio e loro autismo.
Itinerario tra le ombre e i colori dell’ultima frontiera’ scrive senza mezzi termini: ‘La persona autistica si sente meglio se voi seguite la sua guida’. Afferma Nicola Purgato, direttore terapeutico, che parlerà de ‘La plasticità degli operatori a fianco degli autistici’.
“Parlando di ‘plasmare la plasticità’- precisa Purgato- evidenzierò le risorse e le possibilità di ogni persona autistica, ma al contempo voglio sottolineare quali siano le caratteristiche che nella mia esperienza ho colto come fondamentali per ‘seguire’ questi soggetti.
Più che patentini o certificati, che possono venire dopo, ci deve essere ancora prima una certa ‘docilità’ (che potremmo assimilare al tema della ‘plasticità’ dal lato dell’adulto) come minimo comune denominatore di quanti decidono di impegnarsi in questo compito di affiancamento”. È un ingrediente “indispensabile perché avvenga quello che noi chiamiamo ‘un buon incontro’- conclude lo psicoanalista lacaniano- che apre a prospettive educative e cliniche feconde, a volta sorprendenti”.
Il 6 aprile verrà proiettato anche il trailer ‘Be Kind’ dell’attrice e Regista Sabrina Paravicini e del figlio asperger Nino.
Cliccare qui per consultare il programma.
AUTISMO, IDO: CON OPTIMAL OUTCOMES CAMBIATA VISIONE SU SINDROME
“Abbiamo voluto questo convegno all’insegna della complessità e delle possibili trasformazioni”, spiega Magda Di Renzo, responsabile del servizio Terapie dell’Istituto di Ortofonologia (IdO) che, insieme all’università La Sapienza e l’Osservatorio italiano studio e monitoraggio autismo (Oisma), promuove il 6 aprile a Roma la giornata studio dal titolo ‘Plasmare la complessità, autismo tra mente e corpo’.
Dalle 8.30 alle 16.30 nell’Aula Gerin de La Sapienza, in viale Regina Elena 336, operatori del settore, studiosi ed esponenti delle istituzioni si confronteranno con la tematica autismo ed evoluzione dell’uomo alla luce delle recenti evidenze neuroscientifiche.
“Mi soffermerò sulle varie manifestazioni e sulle diverse traiettorie di sviluppo che si possono avere nelle diverse forme di autismo. In particolare- continua la psicoterapeuta- parlerò degli optimal outcomes che fino a poco tempo fa si pensava fossero legati solo a diagnosi inizialmente sbagliate. Ora la letteratura internazionale ci mette a confronto con situazioni diverse”.
Nella sua relazione Di Renzo cercherà di aprire una riflessione “sugli aspetti psicopatologici che si costellano quando un bambino esce al di fuori della classificazione Ados di autismo”. Per optimal outcomes si intende “non soltanto un miglioramento delle capacità cognitive, ma una capacità di adattamento in ambito sociale”.
L’IdO già da qualche anno ha “individuato un gruppo di bambini i cui predittori di sviluppo consentono di predire una buona evoluzione. La precocità della diagnosi ci ha permesso di aumentare il numero di esiti positivi- precisa la studiosa- ma c’è ancora moltissimo da lavorare e soprattutto non bisogna confondere l’uscita dalla classificazione con il guarire dall’autismo. Tengo a sottolineare che è cambiata la nostra visione dell’autismo- conclude- e poter dire che esistono degli optimal outcomes e che esiste la possibilità di avere delle evoluzioni positive è molto importante”.
Sanità. Lavoro, quanto costa il non utilizzo dei soggetti con autismo?
“Il sei aprile presenteremo uno studio sulle diverse opportunità di redistribuzione del reddito di welfare e sulle opportunità nell’ambito del mondo del lavoro che possono essere previste da un punto di vista normativo per i soggetti con disturbi dello spettro autistico”. Lo fa sapere Gianni Carbone, professore di Economia Aziendale dell’Università La Sapienza di Roma, che sarà tra i relatori del convegno ‘Plasmare la complessita’, autismo tra mente e corpo’, organizzato a Roma dall’Università degli studi La Sapienza, l’Istituto di Ortofonologia (IdO) e l’Osservatorio italiano studio e monitoraggio autismo (Oisma). Il convegno si svolgerà a Roma nell’Aula Gerin de La Sapienza in viale Regina Elena 336 dalle 8.30 alle 16.30.
“Il non utilizzo nel processo produttivo di soggetti con caratteristiche funzionali a volte anche superiori ai normodotati comporta una spesa. Questa possibilità- continua carbone- che non viene mai presa in considerazione, è stata spesso studiata come un’opportunità che favorirebbe la produttività anche dei soggetti normodotati. Una convivenza produttiva tra soggetti con autismo e soggetti normodotati potrebbe generare dei processi produttivi innovativi”.
L’utilizzo lavorativo “varia in base alla gravità del disturbo- precisa il professore universitario- coloro che presentano problemi relazionali possono essere utilizzati in ambito informatico. In ogni caso, le aziende che inseriscono nei processi produttive soggetti con autismo avrebbero l’opportunità di destare un effetto marketing immediato”. Le persone coinvolte in un disturbo dello spettro autistico “riescono molto bene nell’ambito della manualità. Da un punto di vista produttivo/creativo, altri ambiti lavorativi sono quelli della pasticceria, dell’applicazione tecnologica dei legnami e dell’arte. L’attività artistica- conclude Carbone- permette di dimostrare manualmente quello che non riescono poi a dare da un punto di vista sociale”.
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