EMILIANO A INAUGURAZIONE ANNO GIUDIZIARIO CORTE DEI CONTI PUGLIA

EMILIANO A INAUGURAZIONE ANNO GIUDIZIARIO CORTE DEI CONTI PUGLIA

22/02/2019 0 Di Redazione

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Il pre­si­den­te del­la Regio­ne Puglia, Miche­le Emi­lia­no, ha par­te­ci­pa­to que­sta mat­ti­na all’inaugurazione dell’anno giu­di­zia­rio del­la Cor­te dei Con­ti del­la Puglia.

Emi­lia­no ha dichia­ra­to che “ho tro­va­to mol­to sod­di­sfa­cen­ti entram­bi i discor­si, sia del pre­si­den­te Fran­ce­sco Pao­lo Roma­nel­li che del pro­cu­ra­to­re Car­me­la de Gen­na­ro. Qui si svol­go­no atti­vi­tà di con­trol­lo indi­spen­sa­bi­li per il buon anda­men­to del­la pub­bli­ca ammi­ni­stra­zio­ne. Dai discor­si fat­ti emer­ge l’eroismo dei tan­ti pic­co­li e gran­di ammi­ni­stra­to­ri del­la Regio­ne Puglia che si bat­to­no ogni gior­no per fare le cose per bene”.

“La capa­ci­tà di costrui­re un capo di impu­ta­zio­ne per com­por­ta­men­ti irre­go­la­ri non è faci­le – ha aggiun­to — Quan­do è capi­ta­to di accor­ger­mi che rispet­to a dei paga­men­ti di spe­se lega­li appa­ren­te­men­te mini­mi, di poche cen­ti­na­ia di euro, for­se c’era qual­co­sa che non anda­va, ho sco­per­to una truf­fa da ven­ti milio­ni di euro. Ma non tut­ti gli ammi­ni­stra­to­ri sono inqui­ren­ti di pro­fes­sio­ne. Non è faci­le per una per­so­na com­ple­ta­men­te al di fuo­ri del con­te­sto giu­ri­di­co con­ce­pi­re un’accusa. 

Biso­gne­reb­be pro­ba­bil­men­te meglio assi­ste­re le pub­bli­che ammi­ni­stra­zio­ni da par­te del­le for­ze dell’ordine e da par­te del­le stes­se Magi­stra­tu­re, biso­gna accom­pa­gna­re que­ste per­so­ne, non lasciar­le sole. 

Però nei discor­si sia del pre­si­den­te Roma­nel­li sia del pro­cu­ra­to­re de Gen­na­ro l’accenno ad una sor­ta di tuto­rag­gio nei con­fron­ti degli ammi­ni­stra­to­ri per bene deve esse­re col­to. 

Natu­ral­men­te il nume­ro del per­so­na­le del­la Cor­te dei Con­ti è tal­men­te scar­so – e rivol­go un appel­lo al Gover­no per­ché rin­for­zi la Cor­te dei Con­ti del­la Puglia – che addos­sar­gli anche il com­pi­to di for­ma­re un po’ meglio dal pun­to di vista con­ta­bi­le tut­ti gli ammi­ni­stra­to­ri è dav­ve­ro dif­fi­ci­le. Ma non si fa un cor­so a chi diven­ta sin­da­co: deve impa­ra­re a nuo­ta­re da solo ed è mol­to com­pli­ca­to”. 

Sui quat­tro­mi­la fasci­co­li aper­ti in Puglia Emi­lia­no ha sot­to­li­nea­to che “si trat­ta del­le denun­ce, mol­te del­le qua­li ano­ni­me. Abbia­mo una par­ti­co­la­re capa­ci­tà di lan­cia­re il sas­so e di nascon­de­re la mano. Tut­te le denun­ce che non sono for­ma­li, ven­go­no fat­te in manie­ra ano­ni­ma. 

È un brut­to vizio, per­ché se uno ci met­te la fir­ma è meglio: spes­so l’anonimo vie­ne pre­so da un furo­re che gli fa aggiun­ge­re cose che non han­no fon­da­men­to e que­sto com­pli­ca il lavo­ro dei magi­stra­ti che devo­no poi discer­ne­re le cose vere dal­le fal­se. 

Quin­di: più fir­me sot­to le denun­ce e meno espo­sti ano­ni­mi”. 

Sul­la situa­zio­ne in Sani­tà Emi­lia­no ha pre­ci­sa­to che “in pas­sa­to nel set­to­re sani­ta­rio ci sono sta­ti scan­da­li gra­vis­si­mi, men­tre in que­sti anni del mio gover­no ci sono sta­ti degli even­ti tri­sti, ma che riguar­da­va­no fat­ti che non con­cer­ne­va­no la sani­tà puglie­se. 

Natu­ral­men­te la sor­ve­glian­za è sem­pre altis­si­ma, per­ché sono 40mila dipen­den­ti con un bud­get di 7 miliar­di di euro annui che deve esse­re con­trol­la­to minu­to per minu­to, per­ché qual­cu­no potreb­be por­tar via qual­co­sa, fare un appal­to in modo nega­ti­vo o sba­glia­re nell’approccio di un ban­do, di una gara. 

La Regio­ne Puglia è gran­de e com­ples­sa come una nazio­ne. Con­trol­la­re tut­to que­sto non è sem­pli­ce però lo stia­mo facen­do con gran­de dedi­zio­ne. 

Sia­mo for­tu­na­ti per­ché c’è un rigo­re, che vie­ne poi cer­ti­fi­ca­to dal­la Cor­te dei Con­ti nei giu­di­zi di pari­fi­ca, che ogni anno ci dà tra le miglio­ri regio­ni ita­lia­ne dal pun­to di vista con­ta­bi­le. Cer­to si deve sta­re con gli occhi aper­ti. La stam­pa ser­ve anche a que­sto: a sor­ve­glia­re la spe­sa pub­bli­ca e ad aiu­ta­re sia la Cor­te dei con­ti che noi ad indi­vi­dua­re le cose che non van­no. I cit­ta­di­ni poi han­no lo smart­pho­ne con cui coglie­re tut­ti gli aspet­ti con­tro­ver­si”. 

Sul­la gara per la risto­ra­zio­ne in sani­tà Emi­lia­no ha infi­ne aggiun­to che “noi abbia­mo sem­pre un’idea: quel­la di favo­ri­re le impre­se che inten­do­no strut­tu­rar­si in modo impor­tan­te sul nostro ter­ri­to­rio. Voglia­mo che le impre­se si inse­di­no e dia­no lavo­ro. Non voglia­mo che vin­ca­no le gare e poi le subap­pal­ti­no a pic­co­le azien­de che non rie­sco­no mai a fare con­cor­ren­za alle impre­se più gros­se. Di qui l’idea del lot­to uni­co. Abbia­mo com­pre­so che il lot­to uni­co spa­ven­ta anco­ra qual­cu­no, come l’Anac e altri sog­get­ti, e sic­co­me la gara la dob­bia­mo fare sen­za per­de­re tem­po, abbia­mo fat­to tre lot­ti che pro­ba­bil­men­te dan­no la stes­sa pos­si­bi­li­tà alle impre­se di gesti­re in modo radi­ca­to sul nostro ter­ri­to­rio un’attività nel­la qua­le spen­de­re­mo mol­ti sol­di, che biso­gna fare in modo sia­no por­ta­ti via da chi non fa il lavo­ro ma si limi­ta a vin­ce­re la gara. È una cosa mol­to deli­ca­ta per non stroz­za­re le azien­de subap­pal­tan­ti”.

 

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