Dal 10 al 12 gennaio la prima edizione coinvolge pubblico e scuole con testimonial d’eccezione…

FESTIVAL DELLE INNOVAZIONE DELLA SCIENZA E DELLE ARTI VELLETRI 2019
15/01/2019Questo articolo è stato letto 5831 volte!
Grande partecipazione alla Prima edizione del Festival delle Innovazioni della Scienza e delle Arti, i tre giorni di appuntamenti hanno infatti registrato oltre 2 mila presenze, ed hanno riunito, appassionati di tecnologia, artigiani digitali, scuole, universitari, educatori, i centri di ricerca, artisti, gli studenti, imprenditori e curiosi. L’Isa Festival è nato con l’intento di far conoscere realtà diverse ma tutte unite da un filo conduttore, il metodo. Scoperte, progetti, ricerche, opere artistiche sono importanti non solo perché realizzate ma anche per come sono state realizzate. E su questo tema hanno portato la loro esperienza personaggi come il medico ricercatore Laura Soucek, l’artista Alvaanq, il fisico Alessia Mattacchioni, lo scenografo Gaetano Castelli e molti altri. Tutti accumunati dalla passione per la ricerca e l’innovazione. Altro filo conduttore è stata l’appartenenza, sia per nascita sia per adozione alla città di Velletri. Molti dei professionisti intervenuti vantano infatti numerosi legami con la nostra città.
I tantissimi visitatori del Festival hanno così assistito al racconto di come sia stata creata una galleria d’arte orbitante nello spazio grazie a Paolo Monti, Roberto Somma e Roberto Azzolini. Il fisico Alessia Mattacchioni ha emozionato la sala con il progetto artistico portato avanti all’interno dei laboratori del Cern. Un Auditorium pieno e appassionato ha applaudito Laura Soucek in collegamento dalla Spagna. Il professore Mario Federico Rolfo e il ricercatore Maurizio Gatta, nel corso di scavi a Cisterna di Latina, hanno portato alla luce resti risalenti ai tempi di Neanderthal tra gli altri, rinoceronti e iene. Martina Tesei ha dimostrato l’importanza dei droni per la sicurezza ambientale mentre Francesca Calenne, insieme ai giovani ideatori di GDvERSE, ha posto l’attenzione sull’importanza di luoghi che fungano da incubatori di idee come Lazio Innova.
Il fisico Diego Taglioni ha entusiasmato i ragazzi delle scuole superiori spiegando i big data e l’intelligenza artificiale. Luca Borro ha portato la testimonianza di un intervento di separazione di due gemelle siamesi riuscito ad una innovativa tecnica di stampa in 3D. Il Crea di Velletri ha portato la testimonianza di un nuovo metodo di lavoro che permette di utilizzare anche i sottoprodotti del vino per realizzare nuove categorie commerciali. Lucio Allegretti e Matteo Pallocca hanno portato le loro testimonianze rispettivamente dal mondo della ricerca a da quello della bioinformatica. Ilaria Di Tullio e Ilenia Masi hanno raccontato, ai presenti, le difficoltà che le donne, ancora oggi, possono incontrare nel loro cammino.
I docenti dell’Accademia delle Belle Arti di Roma- sede di Velletri hanno entusiasmato i ragazzi con le infinite possibilità che l’arte offre a chi ne vuole fare una carriera lavorativa. Lucio Argano, per sette anni direttore del Festival del Cinema di Roma ha raccontato la genesi di un progetto culturale. Sergio Gotti, insieme a Silvia Sfrecola Romani, ha portato al pubblico presente in Auditorium, il racconto di come da un materiale povero, come il cartone, sia riuscito a far emergere il Caos e il Silenzio, temi della sua mostra. Il giovane creativo Alvaanq ha testimoniato come, con metodo e fantasia, i grandi sogni, possano realizzarsi anche partendo da una stanza a Velletri.
Il progettisti Federico Ognibene e Marco Frascarolo hanno ‘narrato’ la luce, raccontando i numerosi progetti di illuminazione che hanno realizzato, tra cui quello alla Basilica di San Francesco d’Assisi o quello per le olimpiadi di Rio 2016. Gaetano Castelli, scenografo di diciannove edizioni del Festival di Sanremo, ha raccontato attraverso i suoi lavori, decenni di cultura e storia della televisione italiana.
Il festival ha viaggiato su tre diversi binari offendo differenti esperienze in base all’età dei partecipanti agli eventi. Per gli alunni dei Licei, dell’Istituto Tecnico Agrario, Istituto Tecnico Geometri e dell’Istituto Tecnico Informatico il nodo centrale degli interventi era l’orientamento. Oltre quindi ad assistere ai convegni in cui i relatori hanno raccontato le loro esperienze ed illustrato le materie scientifiche alla base delle loro carriere, gli studenti hanno potuto conoscere e conversare con fisici, bioinformatici, ingegneri, progettisti, astrofici ed artisti prendendo spunto per una possibili e futura carriera universitaria. Per i più giovani invece, grazie alla presenza dei laboratori esperienziali di Fare-Edutainment, è stato possibile uscire dalle aule scolastiche e avvicinarsi alla scienza e all’arte con esperimenti pratici. Nel corso dei pomeriggi dei tre giorni del Festival invece i visitatori dell’Isa Festival hanno potuto assistere alle numerose conferenze tematiche.
Tre i momenti espostivi presenti all’interno degli spazi della Casa delle Culture e della Musica di Velletri. Il Maestro Sergio Gotti con la sua mostra Caos e Silenzio, il Maestro Paolo Monti con le sue video installazioni e la mostra fotografica di Federico Ognibene, che ha raccontato un percorso lungo 50 anni di progetti di light design tra spettacolo, arte e monumenti.
Realizzato grazie ai fondi della Regione Lazio, e fortemente voluto dall’assessore alla Cultura del Comune di Velletri, Romina Trenta, il Festival delle Innovazioni della Scienza e delle Arti è nato anche con l’intento di produrre valore, ovvero ha visto la cooperazione tra attori del territorio, unitosi per valorizzare le esperienze e le risorse presenti, portare alla luce i buoni progetti ed attirare un turismo consapevole. Diverse realtà che si sono incontrate per presentare i propri progetti e condividere le proprie conoscenze e scoperte. Per l’assessore Romina Trenta un valore di un festival si quantifica: “Nell’interesse che genera e nelle contaminazioni che va a intercettare. Tutti gli appuntamenti hanno generato curiosità ed hanno permesso a le moltissime persone intervenute di scoprire qualcosa di nuovo.”
LE DICHIARAZIONI
Gian Paolo Manzella, Assessore Regione Lazio con deleghe allo Sviluppo Economico, Commercio e Artigianato, Start-Up, “Lazio Creativo” e Innovazione: “Noi viviamo in una Regione, il Lazio, che vanta numerose imprese innovative. Basti pensare che grazie a queste imprese riusciamo a coprire tutta la filiera dello Spazio, dalla costruzione dei componenti necessari per costruire la stazione orbitante, al lancio in orbita fino al reperimento dei dati che arrivano dall’Universo. Siamo inoltre una grande Regione dell’arte. Il mio compito come amministratore regionale è, quindi, valorizzare tutto questo, recependo il grande compito della politica moderna: andare a scovare le grandi professioni che esaltino il nostro patrimonio. Siamo la Regione che investe di più, anche grazie ai Fondi Europei. Sentiamo spesso una critica su questo, per questo mi fa piacere dirlo proprio qui, ad un festival nato grazie ai finanziamenti pubblici all’interno di una struttura, l’ex convento del Carmine, recuperato grazie ai Fondi Europi. Un luogo, questo, che fonde antico e moderno insieme anche nel recupero, portando quindi già nella sua struttura quelle idee di innovazione che sono alla base di questo Festival. Mi sento, quindi, di assicurare, con Daniele (Ognibene n.d.r.) che diventi un appuntamento fisso.”
Daniele Ognibene, Consigliere Regione Lazio, Vice Presidente della Commissione Agricoltura, ambiente: “L’Isa Festival, così come eventi simili, servono per guardare fuori dai nostri confini . Velletri può fare tanto nel campo delle innovazioni e dell’arte, basta guardare alla Casa delle Culture e della Musica, è stata recuperata questa struttura grazie a moderne tecniche e successivamente, con questo Festival è stata riempita di contenuti di alta qualità”.
Orlando Pocci, Sindaco Comune di Velletri: “Voglio evidenziare l’importanza di un festival divulgativo come l’Isa per i giovani. In uno spazio come il Festival delle Innovazioni della Scienza e delle Arti possono ascoltare, fare domande e avere i primi contatti con scienziati, ricercatori, artisti, divulgatori e capire come orientarsi nella scelta dell’indirizzo di studi da intraprendere all’Università. Per i più giovani, grazie ai laboratori esperienziali, il Festival è stato utile per vivere diversi attività legate alla scienza e all’arte, fuori da un’aula scolastica ed ha permesso loro di toccare con mano diversi ambiti. Ma questo appuntamento ha avuto il pregio di essere trasversale e di interessare ogni fascia d’età ”
Romina Trenta, Assessore alla Cultura Comune di Velletri: “Quando scegliamo un metodo e lo portiamo avanti con passione abbiamo già raggiunto un risultato. Con il tema di questo Festival, il metodo appunto, abbiamo cercato di evidenziare l’importanza della cultura che comprende la scienza e l’innovazione e come si sviluppano nei vari ambiti, anche artistici. Ma la ricerca non può, ovviamente, restare fine a se stessa, per questo è fondamentale divulgare, da qui è nata l’idea del Festival. Vorrei ringraziare tutta la macchina amministrativa del Comune di Velletri, il mio assessorato, il presidente della Commissione Cultura Giorgio Zaccagnini, i tecnici e le tutte le persone che ci hanno permesso di realizzare questo evento. Grazie a tutti, vi diamo appuntamento al 2020!”
Giorgio Zaccagnini, Presidente Commissione Cultura Comune di Velletri: “Quella del Festival delle Innovazioni della Scienza e delle Arti è stata innanzitutto una sfida a viso aperto alla superficialità e all’improvvisazione che sembrano invadere la nostra quotidianità. In questi tre giorni abbiamo voluto dimostrare che i risultati gli obiettivi che ciascuno di noi si prefigge hanno bisogno di poggiare saldamente su un metodo di lavoro per essere raggiunti. Questa è la premessa intorno alla quale abbiamo costruito il Festival. Il grosso lo hanno fatto i ricercatori, gli scienziati, gli artisti, gli imprenditori e gli studenti che hanno voluto condividere i loro progetti, i loro studi, le loro ambizioni, le loro esperienze di vita. Tutti o quasi legati in qualche modo a Velletri, l’altro elemento caratterizzante di questo festival e forse anche il più romantico. Ringrazio pubblicamente l’assessore alla Cultura Romina Trenta e la struttura comunale. L’idea è quella di inserire il festival tra gli eventi che la città offre annualmente, con l’ambizione di renderlo un appuntamento qualificante del territorio. E la partecipazione a questi tre giorni ricchi di appuntamenti è un segnale entusiasmante e tutt’altro che scontato. Quando decidi di sperimentare nuove forme di coinvolgimento infatti ti assumi il rischio che accompagna ogni novità, ma questo Festival è stata l’ulteriore conferma del fermento culturale che si respira a Velletri e che l’assessorato alle Politiche Culturali sta cercando di esaltare e favorire, con appuntamenti di qualità che permettono la crescita collettiva della città.”
ALCUNI INTERVENTI
(sul sito www.isafestival.it tutti i relatori del Festival)
Laura Soucek, medico ricercatore: “Per me tutto è iniziato a Velletri, ero uno dei tanti pendolari che, ogni mattina, prendeva il treno dalla stazione locale per raggiungere l’università a Roma. Ed è nelle aule de La Sapienza che ho individuato la proteina che potrebbe permettere di sconfiggere il cancro. Mi era stato detto che era impossibile, che la mia scoperta non era importante e successivamente, quando ho insistito e fatto ricerche, mi era stato detto che anche se la mia fosse stata una scoperta valida non c’erano i fondi adeguati. Così sono partita da Velletri prima alla volta degli Stati Uniti d’America e poi per la Spagna. Ora ho fondato una mia società e, dopo vent’anni di sperimentazioni, sono pronta: la mia scoperta sta per essere immessa sul mercato come farmaco per la cura contro il cancro, un farmaco che, a differenza delle cure odierne come la chemio, non danneggia anche le cellule sane del malato. Non so se ho seguito un metodo, forse il mio metodo è stata la testardaggine un po’ tipica di tutti i veliterni.”
Alvaanq, artista: “La mia carriera ha preso il via dalla mia stanza a Velletri. Pubblicavo sui social i miei disegni ed ecco che un giorno un artista famoso, Chris Brown, ha condiviso un mio lavoro. Ho ottenuto in pochissimo tempo oltre 250 mila visualizzazioni. E’ tutto partito così, da allora ho disegnato numerose copertine di Lp di artisti famosi, aziende come Nike e Prada mi hanno ingaggiato come testimonial, e la maggior parte di tutto questo l’ho fatto da Velletri, servendomi solo di una connessione. Ora da pochi mesi mi sono trasferito a Milano per esigenze lavorative ma il mio motore e forse, il metodo, rimangono la mia famiglia e i miei amici che sono a Velletri”
Gaetano Castelli, scenografo di programmi come Fantastico e Sanremo. Da vent’anni cura le scene del Moulin Rouge a Parigi: “In tutti questi anni di carriera di quello che sono più orgoglioso sono i successi dei mie allievi. Purtroppo oggi molti si definiscono artisti senza averne le possibilità Faccio un esempio: oggi tutti de-costruiscono, destrutturano ma per farlo, per ‘distruggere’ occorre conoscere la storia dell’arte, la pittura, occorre aver imbrattato chilometri di tele con la pittura del passato prima di passare all’astrattismo. Se non lo conosci non puoi ‘distruggerlo’. Si sta perdendo l’artigianalità, che era il punto di forza dell’Italia. Avevamo grandi maestri artigiani ma oggi i canali televisivi comprano i format, realizzando così scenografia tutte uguali in tutto il mondo come il Grande Fratello o XFactor e così i grandi artigiani non servono più. Nel mondo della scenografia, inoltre, come in molti ambiti oggi, si è persa la magia con l’avvento di internet.”
Federico Ognibene, con la sua azienda progettista sistemi di illuminazione che sono impiegati in tutto il mondo, dai Festival di Sanremo, alle Olimpiadi, alla Basilica di San Francesco d’Assisi: “Ho avuto il piacere di partecipare attivamente a questo evento, sia come organizzatore che come ospite e devo dire che sono molto soddisfatto, ed in parte stupito, della positiva risposta di così tanto pubblico. Durante il mio primo talk del venerdì ho visto persone emozionarsi e ragazzi stupirsi, e questo è un bene. Riuscire poi a portare al Festival ed intervistare una vera star come Gaetano Castelli (che mi conosce da quando ero un fanciullo) è stato un grande orgoglio, e un tuffo nel passato. E poi il sabato, durante la conferenza sulla luce che ho tenuto assieme al mio caro amico e collega di tante battaglie Marco Frascarolo, in un Auditorium strapieno e vivo, con tante domande e tanti stimoli per il futuro, è stato appagante. In un luogo d’altri tempi, nella casa delle culture e della Musica, si è veramente assistiti alla nascita — o forse ad un risveglio — di una voglia di conoscenza, di cultura e soprattutto, di meraviglia. Grazie al nostro assessore alla Cultura Romina Trenta (peraltro ottima presentatrice), alla nostra addetta stampa Eugenia Belvedere, a Giorgio Zaccagnini, a Luca Masi, e ai tanti amici e colleghi che hanno contribuito alla riuscita di questa edizione, come Silvia Sfrecola Romani e Sergio Gotti.
Cerchiamo ora di capitalizzare quanto di buono è stato fatto e pensiamo al prossimo Festival.”
Paolo Maria Monti, Roberto Azzolini, Roberto Somma
Un artista, un astrofico e un manager dello spazio, insieme per raccontare un innovativo progetto artistico-scientifico ideato dall’artista Paolo Monti e realizzato in collaborazione con il gruppo di Astrodinamica dell’ateneo romano. L’opera TazebAu si compone di banconote di dollaro denudate dei simboli, sulle quali vengono apposte le firme delle persone incontrate sul cammino: un metaforico superamento di tutte le frontiere, una riconversione del valore nominale in valore relazionale. Il materiale raccolto è stato poi mandato in orbita in una sorta di prima galleria orbitante nello spazio.
Alessia Mattacchioni, fisica: “Il Cern, oltre a studiare l’accelerazione delle particelle, ci sono degli artisti che traducono in forma d’arte che sia arte e pittura il lavoro degli scienziati. Questo rende più fruibili alle persone il lavoro del Cern. Fumetti, sculture, dipinti, non ci sono limiti all’espressività degli artisti. L’arte si è fatta da tramite tra le persone che non studiano scienza e la scienza stessa. E così la scoperta del Bosone di Higgs è diventata una composizione musicale.”
Matteo Pallocca, bioinformatico: “Quando, alla domanda che lavori svolgi, rispondo bioinformatico, nessuno capisce cosa intendo. Non esisteva infatti, fino all’anno scorso, un corso di studi per questa professione che unisce conoscenze informatiche a conoscenze di biologia. Quindi alla domanda cosa faccio rispondo che il mio principale soggetto di studio è il DNA e le proteine, tramite l’utilizzo del computer, che usa per raccogliere, consultare, analizzare i dati biologici al fine di comprendere i meccanismi biologici.”
Luca Borro, tecnologia 3D: “All’ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma è arrivato il caso di due gemelline unite per il torace. Grazie alla stampa 3D abbiamo potuto studiare meglio l’anatomia di queste pazienti. I due cuori erano praticamente attaccati e il 3D ci ha permesso di capire come era posto lo sterno delle due bambine e, all’equipe medica, di intervenire con la massima precisione. Dopo questa esperienza è evidente che ogni ospedale, non solo pediatrico, possa beneficiare molto dell’utilizzo delle nuove tecnologie come il 3D, la stampa 3D, la realtà virtuale e aumentata e tutte le tecnologie immersive. Quindi, secondo il mio modesto parere, tutti i nuovi ospedali dovrebbero avere al loro interno un dipartimento di innovazione tecnologica che connetta i medici con la tecnologia al servizio della salute umana in maniera trasversale.”
IN MOSTRA
Sergio Gotti — “Nelle antiche cosmologie con il greco χάος (caos) si indicava “il complesso degli elementi materiali senza ordine preesistente al Cosmo”ovvero un Universo disordinato in contrapposizione ad un Universo Ordinato” come dire il prima ed il dopo, il bello e il brutto, il bianco e il nero, il pieno e il vuoto, il rumore e il silenzio… Ma il caos fa rumore?” A partire da questa domanda Sergio Gotti ha costruito la sua ultima mostra allestita a Palazzo della Cultura e della Musica a Velletri concepita come una sorta di installazione teatralizzata. “Siamo abituati alle sue roboanti sculture meccaniche ed alle sue splendide scenografie teatrali ma stavolta l’artista le ha messe insieme per creare un ambiente esperienziale, in cui gli spettatori diventano attori. Anche se non sappiamo cosa ci aspetta, appare subito evidente quanto diventi indispensabile prepararsi ad affrontare la grande galleria di ritratti, maschere e volti, che ricopre, con un effetto che i museografi chiamerebbero ad incrostazione, da quadreria seicentesca, tutte le pareti di una scatola-contenitore talmente grande da poterci entrare. Un’opera talmente imponente ed ambiziosa che sembra incredibile sia stata realizzata con il cartone. Un materiale umile, povero, che Sergio ha coraggiosamente richiamato dal mondo dell’imballaggio a quello dell’arte. La tecnica è straordinaria e sfida i benpensanti (è stato costretto a scriverlo “tagliato ed assemblato a mano”) ma su tutto è il dono di animare demiurgicamente la materia a stupire: come un moderno Prometeo o un dr. Frankenstein contemporaneo, Sergio conferisce al cartone una energia nuova, vibrante, palpabile, come attingendo all’origine naturale per risvegliarne lo spirito assopito. Questa installazione, apparentemente semplice e chiara, lineare, quasi ludica, in realtà è connotata da implicazioni e significati tali da essere una delle opere più complesse di Sergio Gotti, che “danza con il tempo come un filo d’erba[i]” (Battiato) e suona come un sereno ma inesorabile memento mori, un ammonimento misterioso sul senso non solo dell’arte ma della vita” (abstract dal catalogo a cura di Silvia Sfrecola Romani).
Paolo Maria Monti — Tra le tante collaborazioni con scienziati di varia formazione che si sono succedute negli anni di particolare rilievo è stata quella con il fisico Roberto Azzolini, responsabile dell’Area Artide e Antartide del CNR-PNRA che ha rappresentato l’Italia anche nello European Polar Board e nel Comitato Internazionale per la Scienza Artica (IASC), nel 2015 è trai curatori al Complesso del Vittoriano della mostra “Missione Antartide: 30 anni di ricerca italiana nel continente estremo”
L’incontro con Roberto Azzolini, che da molti anni vive a Velletri al quale è da sempre legato, ha visto realizzarsi probabilmente per la prima volta in Italia la partecipazione di un artista all’interno di un convegno scientifico. Era infatti il 1998 quando Azzolini lo invitò al Convegno Internazionale “The Artic Global Change. NY-Alesund”, tenutosi nella straordinaria cornice di Villa Rufolo a Ravello con la partecipazione del critico d’arte Paolo Balmas, un combinato che segna probabilmente in Italia un precedente sul “metodo”, allora ancora inusuale. Nel 2010 ha preso avvio il sodalizio tra Paolo Monti e l’ingegnere elettronico Roberto Somma, uno dei massimi esperti di Spazio avendo lavorato fin dagli esordi nel settore spaziale con varie competenze e Senior Advisor del Presidente e Amministratore Delegato di Talhes Alenia Space Italia. Si è occupato attivamente anche del rischio di impatto di asteroidi con la Terra che gli è valso il riconoscimento dell’Accademia Russa delle Scienze con un asteroide a lui dedicato dal nome Robersomma 7323. Nel 2014 è moderatore per i 50 Anni di Spazio in Italia nella Commemorazione del 50° dal lancio del San Marco1 all’Agenzia Spaziale Italiana
Dal 2011, con l’invio in orbita dell’opera di Monti TazebAu s’pace – Sindone 21’37” all’interno del satellite EduSat dell’A.S.I. monitorata dal N.O.R.A.D. ID: 37788, Roberto Somma lo ha sempre affiancato negli interventi legati allo Spazio divenendo il suo Infra-descrittore-cosmico.
Sempre nel 2011 Azzolini e Somma sono intervenuti alla giornata di studi Partenza Bruciante. L’Arte Infra-Vista dall’Alto dedicata al lancio dell’opera in orbita, dove relatori di discipline diverse si sono succeduti nell’auditorio della Gipsoteca alla Facoltà di Lettere dell’Università Sapienza di Roma dal titolo Partenza Bruciante. L’Arte Infra-Vista dall’Alto.
Il Festival dell’Innovazione, della Scienza e delle Arti per Monti è stato il contesto ideale per riaffermare il Metodo, invitando nuovamente Roberto Azzolini e Roberto Somma ad affiancarlo nel trattare con maggiore ampiezza i contenuti presenti nelle installazioni in mostra. Argomenti trattati con sguardi incrociati, come quello della terra vista dalla spazio e viceversa, dove il tema del Festival diviene il legante per stimolarne il coinvolgimento del pubblico
Federico Ognibene, CEO della ILM Lighting. — Al Festival delle Innovazioni della Scienza e delle Arti, il ‘narratore’ della luce Federico Ognibene ha portato oltre cinquant’anni di lavori e di progetti provenienti dai suoi archivi di famiglia. Dai primi anni, segnati da una fruttuosa collaborazione tra Marcello Ognibene ed i progettisti della RAI Radiotelevisione italiana con la realizzazione degli impianti di illuminazione delle scenografie dei più grandi successi dell’epoca d’oro della televisione, inventando di fatto la tricromia a catodo freddo (la possibilità di miscelare i colori rosso, verde e blu delle luci per generare infinite tonalità di colore). La mostra ha fatto conoscere ai visitatori molti dei progetti e degli apparecchi di illuminazione della ILM che hanno permesso di esaltare gioielli dell’arte e dell’architettura come la Chiesa di Santa Caterina a Lucca (uno dei 100 luoghi del cuore del FAI) o la Basilica Papale di San Francesco di Assisi (patrimonio mondiale dell’umanità), di aiutare l’università Roma TRE a vincere il SOLAR Decathlon 2014 diventando di fatto campioni del mondo e vincendo e anche il primo premio in Lighting Design, fornire supporto tecnologico per la stesura delle linee guida della nuova illuminazione del Colosseo, realizzare la nuova illuminazione dello storico parco di attrazioni del Luneur e l’illuminazione di Casa Italia alle Olimpiadi di Rio 2016 e PyeongChang 2018.
I LABORATORI ESPERIENZIALI
Silvia Sfrecola Romani di Fare Eduintament a nome di tutta la sua associazione sottolinea: “Due storici dell’arte, una psicoterapeuta, una psicologa, due ambientologhe, un esperto informatico. Questa la squadra di sette operatori scientifici di BABYCAMPUS e Fare Edutainment che ha accolto 800 ragazzi tra i 9 ed i 13 anni ai laboratori del I Festival delle Innovazioni di Velletri. Abbiamo parlato di Video Arte, Uso consapevole del cellulare, Filiera produttiva responsabile e QRCode, Tecnologia ed Immaginazione. Uno sforzo immenso per un grande risultato.”
Gli alunni delle scuole hanno così potuto partecipare ai seguenti laboratori:
SMART EXPLORERS | Laboratorio per un uso consapevole del cellulare
Laboratorio scientifico che offre ai ragazzi la possibilità di sfruttare le potenzialità che i cellulari di ultima generazione offrono alla didattica. In un ribaltamento di prospettiva che ne farebbe solo dispositivi per l’altrove e l’irraggiungibile, utilizzeremo gli smartphone per apprendere ed elaborare un dato di partenza, ad esempio una pianta o un ambiente, amplificando la dimensione dell’hic et nunc. La tecnologia viene utilizzata nell’approccio alla conoscenza, del reale e del visibile, per trasformare un telefono in uno strumento di esplorazione e scoperta della realtà. Alla fine dell’attività i ragazzi saranno invitati a produrre un lavoro fotografico con il proprio cellulare.
QR CODE ISTRUZIONI PER L’USO | Per una filiera responsabile dal seme alla carta
Laboratorio didattico a partire dall’installazione di Sergio Gotti “Caos e silenzio” che diventa l’occasione per parlare di filiera della carta, uso e riuso, sostenibilità e responsabilità. Cosa è un QR Code ed a cosa ci serve? Quali informazioni ci offre e come si costruisce? Insegneremo ai ragazzi ad organizzare i dati per costruire la filiera di un prodotto. Nello specifico proveremo ad organizzare e comunicare un circuito responsabile dal seme alla carta che passa per deforestazione controllata, sostenibilità dei processi produttivi, controllo delle risorse energetiche, etc.
M ZONE 37788 _ Quando la tecnologia incontra l’immaginazione.
Un laboratorio scientifico che parte dalle fantasmagoriche installazioni audiovisive messe a disposizione da Paolo Monti e Laura Rossi. Dopo aver effettuato l’esperienza immersiva nelle opere, i ragazzi/visitatori saranno coinvolti in un gioco-dibattito sull’essenza dell’arte scoprendone le possibilità espressive offerte dalle tecnologie contemporanee e sperimentando un approccio divertente al mondo scientifico, dall’esplorazione spaziale alla geometria frattale.
Per maggiori informazioni: www.isafestival.it
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Giornalista per formazione, amante del buon vino e del buon cibo per tradizione, la comunicazione è il mio lavoro. Sono nato e vivo a Velletri, dopo alcune esperienze nei settimanali cittadini, ho intrapreso un percorso formativo in un quotidiano regionale che mi ha portato a conseguire il titolo di Giornalista Professionista. Poi sono entrato nel mondo della Comunicazione e ho cominciato ad approfondire le conoscenze nel mondo del vino diventando sommelier e relatore per i corsi FISAR (Federazione Italiana Sommelier Albergatori e Ristoratori). Ho ideato e curo l’audio-blog www.enoagricola.org dedicato ai temi dell’enogastronomia.