Rai, Comitato Informazione Pubblica: Nuova diffida contro assunzioni di giornalisti in violazione di legge

Rai, Comitato Informazione Pubblica: Nuova diffida contro assunzioni di giornalisti in violazione di legge

15/01/2019 0 Di Redazione

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L’azienda rispet­ti la leg­ge facen­do scor­re­re la gra­dua­to­ria del­la sele­zio­ne 2015 sen­za alcun pri­vi­le­gio e riser­va ai gior­na­li­sti for­ma­ti pres­so la scuo­la di Peru­gia

Roma, 14 gen­na­io – “Abbia­mo invia­to oggi una secon­da dif­fi­da alla Rai per­ché sia­mo sta­ti infor­ma­ti che la tv di Sta­to si accin­ge a fir­ma­re accor­di per assu­me­re nuo­vi gior­na­li­sti, così igno­ran­do le nor­me che la obbli­ga­no a fare scor­re­re la gra­dua­to­ria 2015 ”. Lo dichia­ra il Comi­ta­to per l’Informazione Pub­bli­ca, fon­da­to da oltre 100 gior­na­li­sti risul­ta­ti ido­nei alla sele­zio­ne pub­bli­ca Rai del 2015 e assi­sti­to dall’avvocato Vin­cen­zo Iaco­vi­no.

“Da più di tre anni stia­mo por­tan­do avan­ti la nostra bat­ta­glia per il meri­to e la tra­spa­ren­za – pro­se­gue la nota del Comi­ta­to –. La Rai si è con­trad­det­ta più vol­te in modo pale­se, l’ultima in ordi­ne di tem­po è sta­ta lo scor­so 3 gen­na­io, quan­do ha final­men­te fir­ma­to un accor­do per esau­ri­re la gra­dua­to­ria 2013 così come sta­bi­li­to dal­la leg­ge di Bilan­cio 2018. Tut­ta­via, l’azienda, nel­la rispo­sta alla nostra pri­ma dif­fi­da data­ta 26 novem­bre, ha affer­ma­to che è pas­sa­to trop­po tem­po dal­la com­po­si­zio­ne del­la nostra gra­dua­to­ria, suc­ces­si­va di due anni a quel­la 2013, per cui nel nostro caso la leg­ge di Bilan­cio 2018 non si appli­che­reb­be. Una linea pale­se­men­te discri­mi­na­to­ria tra le due gra­dua­to­rie e incoe­ren­te rispet­to alla neces­si­tà di rispet­ta­re nel­la sua inte­rez­za le dispo­si­zio­ni del­la leg­ge di Bilan­cio 2018.

Ricor­dia­mo che la mano­vra 2018 sta­bi­li­sce che la Rai non è sog­get­ta alle nor­me sul­la spen­ding review vali­de per la Pub­bli­ca Ammi­ni­stra­zio­ne e le socie­tà par­te­ci­pa­te e per­tan­to deve ‘avvia­re, in un’ottica vir­tuo­sa di rispar­mio a medio-lun­go ter­mi­ne, immis­sio­ni in orga­ni­co di figu­re al livel­lo retri­bu­ti­vo più bas­so, attin­gen­do in pri­mis al per­so­na­le ido­neo inse­ri­to nel­le gra­dua­to­rie 2013 e 2015’.

Con la dif­fi­da odier­na ricor­dia­mo all’azienda i suoi obbli­ghi di leg­ge e avver­tia­mo che chie­de­re­mo con­to ai respon­sa­bi­li in sede non solo civi­le ma anche pena­le e con­ta­bi­le, visto che ino­pi­na­ta­men­te e inu­til­men­te si stan­no spen­den­do sol­di pub­bli­ci”.

Con­clu­de il Comi­ta­to per l’Informazione Pub­bli­ca: “Pro­prio oggi otto scuo­le di gior­na­li­smo (su 11 esi­sten­ti in Ita­lia) han­no scrit­to al pre­si­den­te dell’Ordine dei gior­na­li­sti Car­lo Ver­na una let­te­ra con cui chie­do­no più tra­spa­ren­za per l’accesso in Rai. Le scuo­le in par­ti­co­la­re sot­to­li­nea­no che ‘non si può met­te­re sul­lo stes­so pia­no la sele­zio­ne di acces­so a una scuo­la di gior­na­li­smo e una pro­ce­du­ra pub­bli­ca, con rela­ti­ve gra­dua­to­rie di vin­ci­to­ri e ido­nei sog­get­te a scor­ri­men­to, come la sele­zio­ne svol­ta dal­la Rai nel 2015. Ogni assun­zio­ne in Rai deve avve­ni­re nel rispet­to dei prin­ci­pi di tra­spa­ren­za come san­ci­to dal­la leg­ge 133/2008 e per­tan­to con evi­den­za pub­bli­ca, cioè pro­ce­du­ra con­cor­sua­le e valu­ta­zio­ne ogget­ti­va in vir­tù di cri­te­ri pre­de­ter­mi­na­ti, aper­ta dun­que ai diplo­ma­ti di tut­te le scuo­le di gior­na­li­smo d’Italia rego­lar­men­te costi­tui­te e auto­riz­za­te, con­si­de­ran­do che la giu­ri­spru­den­za domi­nan­te e la Cor­te costi­tu­zio­na­le vie­ta­no i con­cor­si riser­va­ti’”.

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