MARINO/S.Maria delle Mole. BIBLIOPOP: Successo di partecipazione e di valori internazionalisti solidali a evento “CON CUBA PER LA PALESTINA”

MARINO/S.Maria delle Mole. BIBLIOPOP: Successo di partecipazione e di valori internazionalisti solidali a evento “CON CUBA PER LA PALESTINA”

16/10/2018 0 Di Maurizio Aversa

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… Quan­do il Che, trasfor­mò un con­flit­to regionale in lot­ta mon­di­ale con­tro il colo­nial­is­mo.

Otti­ma impres­sione.
Molte donne, e gio­vani donne. Ragazzi trenten­ni, ma anche un gio­vanis­si­mo che ha atti­ra­to l’attenzione e la sti­ma emozion­a­ta di Yousef Salman del­la Comu­nità palesti­nese di Roma e Lazio, per­ché gli ha ricorda­to i pro­pri esor­di nell’impegno sociale e politi­co pub­bli­co. Da palesti­nese perse­gui­tato. Molte, poi, le realtà che han­no rispos­to: da Gen­zano, da Vel­letri, da Roma e tan­tis­si­mi da Mari­no e dalle frazioni di Mari­no, a com­in­cia­re da S. Maria delle Mole. Questo mis­cuglio colpi­va pro­prio per l’eterogeneità del­la rispos­ta alla chia­ma­ta del Cir­co­lo “Gino Done’” del­la Asso­ci­azione di ami­cizia Italia Cuba di Mari­no. Il cir­co­lo ha volu­to ques­ta gior­na­ta, coa­d­i­u­va­to dal­la sezione “Aure­lio Del Gob­bo” dell’Anpi di Mari­no, e dal­la totale disponi­bil­ità di Bib­lioPop “G. Rosati” del­la asso­ci­azione Acab, su un tema dram­mati­co speci­fi­co: Con Cuba per la Palesti­na.
Mar­co Papac­ci.
Con una sot­to­lin­ea­tu­ra stor­i­ca: … Quan­do il Che, trasfor­mò un con­flit­to regionale in lot­ta mon­di­ale con­tro il colo­nial­is­mo. Rifer­en­dosi sia alle posizioni teoriche dei riv­o­luzionari cubani, che alla sto­ria come cronaca che rac­con­ta del viag­gio, inizi anni ses­san­ta, di Ernesto Che Gue­vara che incon­trò i riv­o­luzionari e com­bat­ten­ti palesti­ne­si deter­mi­nati ad ottenere il riconosci­men­to di indipen­den­za con la pro­pria autode­ter­mi­nazione di popo­lo. Pro­prio come ha ricorda­to Mar­co Papac­ci, vicepres­i­dente nazionale del­la asso­ci­azione. Papac­ci, che a fine ser­a­ta ha invi­a­to una pro­pria impres­sione favorev­ole, scriven­do: Com­pli­men­ti vivis­si­mi per la mag­nifi­ca inizia­ti­va a tut­ti i com­pag­ni! Lo stes­so vicepres­i­dente ha, nel suo inter­ven­to, fat­to toc­care con mano un par­el­lelis­mo cir­ca il man­dante uni­co delle tragedie dei due popoli: quel­lo cubano e quel­lo palesti­nese, dovu­to appun­to al com­por­ta­men­to degli USA. Ha ricorda­to Papac­ci, che nel 2011, toc­cò pro­prio a lui, in un even­to pub­bli­co a Roma, di dover par­lare di Vit­to­rio Arrigo­ni, Vic, — il gio­vane inter­nazion­al­ista ucciso dagli israeliani men­tre por­ta­va a ter­mine una delle ennes­ime battaglie per gli aiu­ti al popo­lo palesti­nese occu­pa­to, tramite Free­dom Flotil­la per Gaza -. Vic, noto per il mot­to che ave­va lan­ci­a­to: Stay Human: res­ti­amo umani! E gli israeliani han­no mano lib­era nel fare ciò, gra­zie all’unico Sta­to nel cons­es­so inter­nazionale che lo spal­leg­gia, ed anzi lo sostiene pien­amente: gli Sta­ti Uni­ti d’Amercia. In cam­bio, denun­cia il vicepres­i­dente, Israele, in sede ONU e nelle inizia­tive diplo­matiche inter­nazion­ali, è l’unico Sta­to che appog­gia, gius­ti­fi­ca e sostiene gli USA nel sostenere il bloc­co com­mer­ciale con­tro Cuba (el blo­queo) da settant’anni!
Mau­ro Avel­lo.
Intan­to che i video selezionati e allesti­ti dal cir­co­lo, diret­ti da Gior­gia Gal­li, pren­de­vano vita sul fon­do parete cur­vo del­la ex chieset­ta che è sede di Bib­lioPop, Mau­ro Avel­lo ha accolto gli ospi­ti, con una pun­ta d’orgoglio che traspari­va pro­prio per il colpo d’occhio del­la sala ormai strapi­ena e con le sedie a sup­por­to aggiunte due volte fino a “creare una platea ester­na fuori la por­ta d’ingresso”. Ha illus­tra­to, il seg­re­tario del Cir­co­lo, che l’appuntamento è sta­to forte­mente volu­to da tut­ti i com­po­nen­ti per ricor­dare il grande riv­o­luzionario Ernesto Gue­vara di cui da poco è ricor­so l’anniversario del suo assas­sinio. Ma anche, e soprat­tut­to, per essere qui e ora inci­sivi e parte di un movi­men­to inter­nazionale che non vuole cedere rispet­to alle richi­este di gius­tizia che i popoli recla­mano. Come il popo­lo cubano, come il popo­lo palesti­nese. Avel­lo fa val­u­tazioni col cuore e con la tes­ta: Non era facile ne scon­ta­to, in un paese in palese arretra­men­to cul­tur­ale dove ulti­ma­mente si inau­gu­ra­no solo sedi di casapound….noi rispon­di­amo con una bib­liote­ca, per­ché la cul­tura è uno stru­men­to fon­da­men­tale per lottare e tentare di costru­ire una soci­età migliore. Per l’inaugurazione abbi­amo volu­to orga­niz­zare insieme ai com­pag­ni dell’Anpi di Mari­no un inizia­ti­va che par­lasse anco­ra di resisten­za, di riv­o­luzione, di inter­nazion­al­is­mo, di Cuba e del­la Palesti­na “Siate sem­pre capaci di sen­tire nel pro­fon­do di voi stes­si ogni ingius­tizia commes­sa con­tro chi­unque in qual­si­asi parte del mon­do” Questo è il lasc­i­to morale e politi­co che Ernesto Che Gue­vara ha con­seg­na­to ai pro­pri figli e a tut­ti noi pri­ma di essere assas­si­na­to in Bolivia nel ten­ta­ti­vo di com­piere quel­lo che lui ritene­va il più sacro dei doveri di un riv­o­luzionario: lottare con­tro l’imperialismo ovunque esso sia, per costru­ire un mon­do migliore. In occa­sione del 51° anniver­sario del­la morte del Che abbi­amo volu­to ren­der­gli omag­gio met­ten­do in risalto un even­to ai più sconosci­u­to: il 18 giug­no 1959, quin­di a pochi mesi dal tri­on­fo del­la Riv­o­luzione Cubana, Ernesto Che Gue­vara viene invi­ta­to dall’allora leader dei Pae­si Non Allineati, il pres­i­dente egiziano Nass­er, a far visi­ta alla Palesti­na. Il seg­re­tario del cir­co­lo ricor­da a tut­ti che par­lare quin­di di Cuba e del­la Palesti­na, sig­nifi­ca par­lare del­la stes­sa cosa, due fac­ce del­la stes­sa medaglia: da una parte il tri­on­fo del­la Riv­o­luzione e la costruzione del Social­is­mo in una con­dizione di costante asse­dio politi­co, mil­itare ed eco­nom­i­co dovu­to al crim­i­nale bloc­co degli sta­ti uni­ti, e dall’altra l’eroica Resisten­za del Popo­lo Palesti­nese, sim­bo­lo del­la lot­ta per la lib­er­azione dall’ultimo san­guinario prog­et­to colo­niale, con­tro israele e quel sion­is­mo che altri non è che una ripug­nante for­ma di fas­cis­mo capace di trasfor­mare un popo­lo da vit­ti­ma del male asso­lu­to, la shoa, in carn­efi­ci assas­si­ni. In mez­zo c’è l’uomo ed i suoi dirit­ti, il dirit­to alla ter­ra, il dirit­to alla casa, il dirit­to all’istruzione, alla salute, ad una vita dig­ni­tosa, il dirit­to a com­bat­tere le ingiustizie…il dirit­to alla pace…anche se per questo è costret­to a fare la guer­ra. Has­ta La Vic­to­ria Siempre….Palestina….Patria o Muerte!

Yousef Salman.
E’ suf­fi­ciente fare questo? Cosa va fat­to anco­ra da qui? Sono pro­prio i que­si­ti che Avel­lo ha uti­liz­za­to per dare la paro­la a Youssef Salman, il quale ha ricorda­to, che pro­prio questo com­por­ta­men­to cul­tur­ale e politi­co, di con­sapev­olez­za col­let­ti­va, di mobil­i­tazione per­ma­nente, di capac­ità crit­i­ca con­tro l’imperialismo che sot­tomette popoli, o ten­ta di sot­tomet­ter­li, inducen­doli al silen­zio e all’ignoranza sono le migliori azioni che nel­la lun­ga tradizione di lot­ta e di sosteg­no inter­nazionale viene pro­mossa e man­tenu­ta in Italia e qui a Mari­no. Por­ta ad esem­pio, il rap­p­re­sen­tante del­la comu­nità palesti­nese di Roma e del Lazio, quan­to accade giorno dopo giorno, addirit­tura con caden­ze già pre­viste. Come il caso dei ven­er­di di preghiera e di mobil­i­tazione del­la popo­lazione del­la striscia di Gaza, che ogni set­ti­mana man­i­fes­ta vici­no ai con­fi­ni. Ven­erdì scor­so ci sono sta­ti sette mor­ti. Han­no ucciso, gli uomi­ni dell’esercito israeliano, sette ragazz­i­ni. Dis­ar­mati. Che mostra­vano come cat­tive­ria, le urla. Il cui con­tenu­to era solo quel­lo di recla­mare il pro­prio dirit­to ad entrare nelle pro­prie terre. Per questo, per un dirit­to che è riconosci­u­to e sanci­to da risoluzioni dell’ONU, han­no rice­vu­to come rispos­ta il piom­bo, e sono mor­ti assas­si­nati. Yousef ha anche avan­za­to una pro­pos­ta conc­re­ta per dare cor­po a questo tipo di inizia­tive così rius­cite: che si pro­d­u­ca un opus­co­lo, un libret­to pro­prio del­la espo­sizione totale di quan­to sta emer­gen­do nell’incontro a Bib­lioPop.
Bas­sam Saleh.
Pro­prio questo ha fat­to parte del lun­go inter­ven­to, pieno di rifer­i­men­ti, citazioni, com­men­ti di Bas­sam Saleh, gior­nal­ista palesti­nese, respon­s­abile del­la Asso­ci­azione “Palesti­na nel cuore” ed espo­nente di Al Fatah. Pro­prio sul­la ques­tione del­la cul­tura, denun­cia il gior­nal­ista, le azioni da tagliago­la di Don­ald Trump, che ha peg­gio­ra­to, se pos­si­bile, le con­seguen­ze di scelte sull’occupazione del­la Palesti­na, ha deter­mi­na­to che gli aiu­ti alla Agen­zia ONU, indipen­dente, idea­ta per aiu­ti uman­i­tari in capo allo stu­dio, alla salute e al sosteg­no sociale, ora non è più finanzi­a­ta. Costrin­gen­do le popo­lazioni ad essere nel­la con­dizione di avere meno cure, meno stu­dio ecc. Un dato, dice Bas­sam, per­centual­mente, gra­zie anche al sosteg­no uman­i­tario ONU, l’impegno nel­lo stu­dio dei gio­vani palesti­ne­si, con moltissi­mi che arrivano alla lau­rea, sono più avan­ti, degli stu­den­ti israeliani che godono di con­dizione sociale e cli­ma politi­co nel loro Sta­to ben dif­fer­ente dai palesti­ne­si oppres­si nel­la Palesti­na occu­pa­ta. Il dato numeri­co è che con la scelta uni­lat­erale degli USA di sot­trar­si agli impeg­ni uman­i­tari sot­to­scrit­ti a liv­el­lo inter­nazionale, sig­nifi­ca non ver­sare 350.000.000 di dol­lari all’Agenzia ONU. Intan­to come rispos­ta imme­di­a­ta il Cana­da, per mostrare una con­tro­ten­den­za ha deciso di ver­sare 50.000.000 in sosteg­no invece. For­tu­nata­mente, ricor­da l’esponente di Fatah, c’è il sosteg­no e la sol­i­da­ri­età inter­nazionale. Migli­a­ia e migli­a­ia sono sta­ti e sono gli stu­den­ti che otten­gono di pot­er­si recare a Cuba a stu­di­are, e questo, in parte, atten­ua la vera e pro­pria azione crim­i­nale statu­nitense con­tro la gio­vane popo­lazione palesti­nese. Un altro aspet­to, nel ricor­dare il seg­no di neo­colo­nial­is­mo infer­to dagli USA nei con­fron­ti del­la Palesti­na che il Che ave­va subito colto pro­prio quan­do si recò tra i Fed­dayn, è tut­to nel­la descrizione dei fat­ti stori­ci: tragi­ci per le vit­time che ha causato in tut­ti questi anni. Cita, Bas­sam, uno scrit­tore e gior­nal­ista israeliano, che in segui­to ad un suo stu­dio-reportage fu cac­cia­to da Israele ed ora vive in Inghilter­ra: Ilan Pappe, attivista del Par­ti­to Comu­nista. Ricor­da la sua denun­cia cir­ca lo stu­dio che con­dusse, su doc­u­men­ti del­lo Sta­to di Israele, che lo por­tarono a com­pi­lare una lista di oltre 420 vil­la­gi rasi al suo­lo per costrin­gere il popo­lo palesti­nese a con­cen­trar­si nel­la striscia di Gaza. Dove ora vivono, in peren­ni campi profughi, 2milioni di per­sone in 37 chilometri­qua­drati di ter­ra. Per fare un gius­to paragone, basti pen­sare che a Mari­no siamo a 27 chilometri­qua­drati e 42mila abi­tan­ti: un altro mil­ione e nove­cen­toses­san­tami­la, tra noi e Cas­tel Gan­dol­fo, ad esem­pio, dove e come ci sareb­bero stati?(ndA). Infine, Bas­sam Saleh, ricor­da che Mau­r­izio Musoli­no (intan­to che su fon­do parete anda­va una immag­ine di Bas­sam con Musoli­no men­tre era­no insieme in Libano), quan­do ci ha las­ci­a­to due anni fa per il ter­ri­bile can­cro che lo ha ucciso, era come sem­pre nel pieno del­la attiv­ità di divul­gazione dei dirit­ti palesti­ne­si, a com­in­cia­re dal ricor­do che ave­va mate­ri­al­iz­za­to con l’associazione per non dimen­ti­care Sabra e Shati­la, ovvero il mas­sacro di cir­ca 3.500 civili il 18 set­tem­bre del 1982. Politi­ca­mente, poi, sot­to­lin­ea, venen­do alla attual­ità, che la posizione che viene sbandier­a­ta, affil­ian­dola alla cosid­det­ta “pri­mav­era ara­ba”, ma anche solo come “novità propos­i­ti­va”, cioè quel­la di indurre
I palesti­ne­si ad accettare una sor­ta di Sta­to plaesti­nese a Gaza, dove mano a mano far affluire anche gli altri delle aree dif­fer­en­ti, mag­a­ri annet­ten­do un pez­zo di altra area, è sem­plice­mente folle, anti­s­tori­co e da cac­cia­ta dei palesti­ne­si dalle loro terre. La Palesti­na, come già ricordò Arafat al quale fu già fat­ta ques­ta pro­pos­ta, è quel­la che com­prende Gerusalemme, che com­prende Geri­co. Altri­men­ti non è Palesti­na: è la depor­tazione di palesti­ne­si!
Ugo Ono­rati.
Ugo Ono­rati, in rap­p­re­sen­tan­za dell’Anpi di Mari­no, ha svolto un rac­con­to volto a vedere una lot­ta di resisten­za, quel­la svol­ta dai palesti­ne­si nei con­fron­ti dell’occupante israeliano. L’esponente mari­nese del­la asso­ci­azione dei par­ti­giani ital­iani ha quin­di mes­so in fila, illus­tran­dole, una serie di risoluzioni che negli anni sono state adot­tate dall’ONU cir­ca riconosci­men­ti di dirit­ti ai palesti­ne­si. Purtrop­po, denun­cia Ono­rati, dob­bi­amo costatare che a fronte di deci­sioni, indi­cazioni, frut­to anche di medi­azioni diplo­matiche, oggi non c’è trac­cia del­la appli­cazione di quelle risoluzioni. Per questo è impor­tante che il sosteg­no inter­nazionale non manchi mai. Qui da Mari­no il cir­co­lo di Italia Cuba, così come l’Anpi così come tante altre forze cer­cano sem­pre di garan­tire un sup­por­to ai popoli che recla­mano dirit­ti. Il rap­p­re­sen­tante dell’Anpi sot­to­lin­ea come la ques­tione palesti­nese è anco­ra aper­ta e attuale, mal­gra­do tut­ti gli sforzi degli ulti­mi gov­erni israeliani per far­la dimen­ti­care agli occhi di una sem­pre più dis­trat­ta opin­ione pub­bli­ca mon­di­ale, divenu­ta indif­fer­ente, forse, anche alle rin­no­vate e ripetute esplo­sioni del­la riscos­sa, o intifa­da, palesti­nese, che peri­odica­mente si riac­cende nel­la Striscia di Gaza. In man­can­za di una con­trap­po­sizione riso­lu­ta e com­pat­ta alla cini­ca polit­i­ca las­sista israe­loamer­i­cana, come sostiene Daniel Barem­boim, e di una coscien­za col­let­ti­va sem­pre sveg­lia sul­la situ­azione del popo­lo palesti­nese, la soluzione del con­flit­to si allon­tan­erà sem­pre di più, fino ad annullar­si com­ple­ta­mente. Quin­di è nos­tro dovere, anche come ANPI, oltre che come cit­ta­di­ni di un mon­do libero e uguale, quel­lo di man­tenere viva e attuale la ques­tione palesti­nese.
Mau­ro Avel­lo, seg­re­tario del cir­co­lo, nel­la sua intro­duzione e salu­to, ha dato il ben­venu­to agli ospi­ti e soprat­tut­to, ai com­pag­ni e cit­ta­di­ni che han­no rispos­to in modo così mas­s­ic­cio. Del resto i lega­mi mat­u­rati da parec­chio tem­po tra le attiv­ità dell’associazione Acab, ed ora del­la aper­tu­ra pres­so la ex chieset­ta di Bib­lioPop, sono per­cor­si fat­ti insieme, così come con tan­ti altri e non ci aspet­ta­va nul­la di meno. Per questo l’annuncio di fare di Bib­lioPop anche la sede di Italia Cuba Mari­no, non des­ta “notizia”, ma solo tap­pa di un cam­mi­no che si sta com­pi­en­do insieme. Il richi­amo ai temi alti del ruo­lo di Cuba, del Che, di Fidel Cas­tro nel­la vicen­da inter­nazionale e seg­nata­mente nell’aiuto inter­nazion­al­ista alla Palesti­na, sono pen­sieri con­di­visi dal­la platea. Che, appun­to, pro­prio per­ché coin­vol­ta, con­sapev­ole e con­sen­ziente, sia quan­do Avel­lo ha rac­con­ta­to la sto­ria di Cuba asse­di­a­ta, o del­la nasci­ta del cir­co­lo a Mari­no, o quan­do si è inter­rot­to per far vision­are i video e le clip, o ha offer­to il micro­fono agli altri parte­ci­pan­ti, sem­pre, c’è sta­to una forte approvazione con calorosi applausi. Per inten­der­ci, non quel­li dei con­venevoli da con­veg­no acca­d­e­mi­co.

Mau­r­izio Aver­sa.
Il trib­u­to alla pic­co­la, ma sig­ni­fica­ti­va sto­ria di Bib­lioPop, la sua nasci­ta, il suo intrec­cio col ruo­lo del PCI che si tro­va inter­roga­to sul­la pos­si­bil­ità di ospitare una bib­liote­ca nascente e, suc­ces­si­va­mente di con­tribuire ad accogliere un grande lasc­i­to, quel­lo librario di Mau­r­izio Musoli­no. Scom­par­so due anni orsono, ed ora vivo con la pre­sen­za cul­tur­ale e intel­let­tuale del suo lavoro pro­fes­sion­ale, del­la sua pas­sione per la Palesti­na e del suo cre­do comu­nista, rap­p­re­sen­ta­ta dai volu­mi a dis­po­sizione pres­so Bib­lioPop Questo il breve rac­con­to svolto da Mau­r­izio Aver­sa, del­la seg­rete­ria del PCI Lazio, nel sot­to­lin­eare che tut­to questo qui real­iz­za­to, è inizia­to con caparbi­età da pochi deter­mi­nati com­pag­ni che han­no prova­to a guardare oltre l’apparente insor­montabile osta­co­lo di non avere né mezzi né schiere di seguaci. Eppure dopo poco più di un anno, la bib­liote­ca popo­lare, nata in uno sem­i­nter­ra­to ha trova­to emer­sione. Una bib­liote­ca popo­lare davvero povera ha trova­to approva­to il pro­prio prog­et­to cul­tur­ale e sociale pro­pos­to al ban­do del comune, tan­to da rice­vere l’assegnazione in ges­tione di un Par­co e di un immo­bile, l’ex chieset­ta. Evi­den­te­mente, come dimostra il grande ruo­lo che svolge il cir­co­lo di Italia Cuba, è il mec­ca­n­is­mo che è felice. Aper­tu­ra cul­tur­ale mas­si­ma, ver­sa­til­ità nel­la pro­pos­ta che non si basa solo sui lib­ri, ma che da quei con­tenu­ti parte, argine sicuro del­la delim­i­tazione antifascista all’interno del det­ta­to cos­ti­tuzionale. Tut­to questo è Bib­lioPop, costru­i­ta mat­tone dopo mat­tone, gra­zie alle don­azioni di Raf­fael­lo Lel­lo Raf­fo, di Mau­r­izio Musoli­no, di Bar­bara Gian­no­li, di Rena­to Ari­oli e di tan­ti e tan­ti altri sin­goli cit­ta­di­ni che han­no con­tribuito con le loro pic­cole don­azioni. Del resto è la cul­tura e la conoscen­za l’unica arma che con­seg­na certez­za di futuro alle gen­er­azioni che ver­ran­no, non la bru­tal­ità e l’ignoranza. In finale di ser­a­ta, Mau­ro Avel­lo, dopo aver ringrazi­a­to le piene disponi­bil­ità offerte sem­pre da Acab e dal pres­i­dente Ser­gio San­ti­nel­li, così come del­la piena col­lab­o­razione dell’Anpi pre­siedu­ta da Anna Maria Scialis e del­la sezione PCI gui­da­ta da Ste­fano Ender­le, ha anche ringrazi­a­to il comune per l’accoglimento del prog­et­to Bib­lioPop che con­sente anche a Italia Cuba, col quale si era­no già svolte anche inizia­tive isti­tuzion­ali; ed ha quin­di offer­to, per l’intervento più atte­so, lo spazio a Mauri­cio Mar­tinez Duque, rap­p­re­sen­tante politi­co del­la Ambas­ci­a­ta del­la Repub­bli­ca di Cuba.
Mauri­cio Mar­tinez Duque.
Ha ringrazi­a­to e rin­no­va­to gli impeg­ni che già Cuba persegue a liv­el­lo inter­nazionale, ed in par­ti­co­lare per la Palesti­na. L’esponente cubano, ha sot­to­lin­eato – in una diret­ta simul­tanea con tradut­tore Papac­ci – nel­la sua chiara espo­sizione in spag­no­lo, atti­ran­do l’attenzione dei parte­ci­pan­ti, per­ché ha per­cor­so con bre­vi con­cetti tut­to quan­to Cuba ha fat­to, fa ora, e con­tin­uerà a fare per il popo­lo Palesti­nese, e per tut­ti i popoli in cer­ca di autode­ter­mi­nazione con­tro il colo­nial­is­mo, il neo­colo­nial­is­mo, l’imperialismo. Mauri­cio Duque ha ricorda­to che, ad esem­pio, tra Cuba e la Palesti­na esistono accor­di di coop­er­azione in mate­ria di edu­cazione supe­ri­ore e cul­tura. Vige un accor­do di coop­er­azione sporti­va che stringe i lega­mi cubano-palesti­ne­si nell’ambito delle attiv­ità umane. Sol­i­da­ri­età, ami­cizia e un forte impeg­no carat­ter­iz­zano le relazioni di Cuba con la Palesti­na, un popo­lo che è sim­bo­lo mon­di­ale di resisten­za – pro­prio come la resisten­za che ha vis­su­to l’Italia – ma anche di sper­an­za. Un’attenzione par­ti­co­lare, l’esponente dell’ambasciata di Cuba, l’ha ris­er­va­ta a tut­ti i com­pag­ni, e a tutte le asso­ci­azioni che peri­odica­mente si mobil­i­tano e real­iz­zano incon­tri come quel­li di Bib­lioPop che sono il miglior modo per rispon­dere alle cam­pagne di dis­in­for­mazione inter­nazionale che l’imperialismo, con gli Sta­ti Uni­ti in tes­ta, svol­go­no su tutte le situ­azioni in cui sono pro­prio gli USA ad essere i fero­ci oppres­sori, i manipo­la­tori, ovvero ami­ci sosten­i­tori o man­dan­ti di chi lo fa. Invece, appun­to, questo tipo di incon­tri sono l’antidoto, sono la maniera di uti­liz­zare un pat­ri­mo­nio librario come quel­lo che è sta­to qui pre­sen­ta­to e mes­so a dis­po­sizione di gio­vani e cit­ta­di­ni, per appro­fondire, per pren­dere visione, per far­si una pro­pria idea che non pas­si per gli ordi­ni di ver­ità det­tati dall’informazione dro­ga­ta. Ricor­dan­do che al cul­mine delle opere scritte, ad inter­cettare la vita di sper­an­za e di realtà che vige a Cuba e che cer­chi­amo di far conoscere a tut­to il mon­do, c’è sem­pre un grande moto di val­ori e di pas­sioni ed una grande poe­sia che sin­te­tizzi­amo nel con­cet­to: Has­ta la Vic­to­ria Siem­pre!

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