Iniziativa Comune: “La buona (e cattiva) Pasqua della politica”

Iniziativa Comune: “La buona (e cattiva) Pasqua della politica”

26/03/2018 0 Di Marco Montini

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“Anche ques­ta è fat­ta! Baci spon­tanei, per­du­ti abbrac­ci, salam­elec­chi, pac­che sulle spalle. L’ac­cor­do tra gli opposti ha fun­zion­a­to. Parte la XVIII leg­is­latu­ra, anche se non man­cano i mugug­ni e vola qualche vaf­fa..! Non siamo inter­es­sati a met­tere il dito nel­la pia­ga, ma solo per osser­vare il nos­tro ruo­lo di divul­ga­tori volon­tari di notizie vere, che i Cit­ta­di­ni han­no il dirit­to di conoscere, in ordine ai fat­ti del­la Polit­i­ca ital­iana”. A par­lare è Roc­co Tiso, por­tav­oce di “Inizia­ti­va Comune” -, neona­to grup­po di Coop­er­azione e Pro­poste, com­pos­to da “Radi­ci” (Rag­grup­pa­men­to cor­pi inter­me­di nes­suno toc­chi le radi­ci), “Con­feu­ro” (Con­fed­er­azione degli agri­coltori europei e del mon­do) e “Sogget­to giuridi­co” (Organ­is­mo di aggregazione inter­cat­e­go­ri­ale e coin­vol­gi­men­to dei cit­ta­di­ni) – che par­la del momen­to politi­co-isti­tuzionale del nos­tro Paese: “Alla Sen­a­trice e alto Mag­is­tra­to Maria Elis­a­bet­ta Alber­ti Casel­lati, neo Pres­i­dente del Sen­a­to del­la Repub­bli­ca e all’Onorev­ole Rober­to Fico, nuo­vo Pres­i­dente del­la Cam­era dei Dep­u­tati, fac­ciamo gli auguri per un profi­c­uo lavoro. Le cariche isti­tuzion­ali, pre­scindono dal par­ti­to con il quale si viene elet­ti. I cit­ta­di­ni san­no che le autorità cos­ti­tu­ite sono imparziali e nel con­tem­po si con­sid­er­a­no servi­tori del­la Repub­bli­ca Ital­iana”. Ques­ta la sper­an­za, che ha il sapore di con­sapev­olez­za, espres­sa da Inizia­ti­va Comune, sec­on­do la quale “I val­ori, la legal­ità, la coeren­za, l’a­gire negli inter­es­si gen­er­ali del Paese, il rispet­to delle regole, devono essere la stel­la polare che guidano le isti­tuzioni demo­c­ra­tiche. Nelle con­dizioni in cui si ritro­va il Bel­paese, pos­si­amo rap­p­re­sentare l’an­sia, le sper­anze di quan­ti cre­dono nelle sem­pli­ci e chiare norme del­la Cos­ti­tuzione”.

Pre­so atto del­l’asse tra M5S e Lega, per il por­tav­oce Tiso res­ta l’ur­gen­za ragion­a­ta di dare un Gov­er­no all’I­talia. Ora toc­ca al Pres­i­dente Mattarel­la, tessere la tela per for­mare un nuo­vo Esec­u­ti­vo, che sia soli­do e reg­ga l’ur­to di col­oro che non ci stan­no: “Per gli aspi­ran­ti — dice -, sarà una Pasqua sen­z’ab­bac­chio! Il Pres­i­dente Mattarel­la, rin­vian­do le con­sul­tazioni ha volu­to far capire a noi mor­tali che “mala tem­po­ra cur­runt”, in nome del­la Repub­bli­ca ci sono i deb­iti  da ono­rare si com­in­cia con Pasqua sen­z’ab­bac­chio!”. Pas­sa­ta la fes­ta, dunque, occorre chiarez­za su un Gov­er­no, basato su basi solide e con­crete: “Pri­mo, una mag­gio­ran­za ampia, per un gov­er­no di prospet­tive — affer­mano da Inizia­ti­va Comune -. Poi, pro­gram­mi in lin­ea con le esi­gen­ze dei cit­ta­di­ni, ma sen­za sforare il deb­ito pub­bli­co, rispet­tan­do gli impeg­ni pre­si con la Ue”. E anco­ra, sever­ità per la scelta del pres­i­dente incar­i­ca­to. Pas­sato il ner­vo­sis­mo, restano le promesse! Il prossi­mo gov­er­no sarà la tavoloz­za dei suoi col­ori, parte con 30 mil­iar­di, già impeg­nati”, ricor­da Tiso. 12,4 per lo stop agli aumen­ti Iva dal prossi­mo Pri­mo gen­naio; 12,1 per rispettare degli obi­et­tivi di riduzione del deficit, scrit­ti nei doc­u­men­ti di finan­za pub­bli­ca, e “vig­i­lati” dall’Europa; 2,4 per il rin­no­vo dei con­trat­ti del pub­bli­co impiego, e di molti enti locali; 3,2 spese “indif­feri­bili”, per le mis­sioni inter­nazion­ali, azioni di cop­er­tu­ra e guerre, arma­men­ti, aerei da bom­bar­da­men­ti e poi la dife­sa comune euro­pea. “Quin­di con la con­seg­na del­la cam­panel­la, Gen­tiloni cede al neo Pre­mier anche l’agenda “obbli­ga­ta” per 30 mil­iar­di — sot­to­lin­ea il por­tav­oce di Inizia­ti­va Comune, che infine con­clude -. Poi ci sareb­bero da man­tenere anche gli impeg­ni elet­torali. Pri­or­i­tari­a­mente c’è il red­di­to di cit­tad­i­nan­za, l’au­men­to delle pen­sioni, inves­ti­men­ti, lavoro dig­ni­toso per tut­ti e poi! L’ul­ti­ma bazzeco­la sono gli 80 mil­iar­di di inter­es­si per i deb­iti che han­no fat­to gli altri a nome nos­tro, sen­za dimen­ti­care le “cam­biali” in sca­den­za con la Ue. Su tut­to  ci sono  gli elet­tori del­la sper­an­za”.

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