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I soci fondatori dei Moderati Italiani
Sala piena al Teatro Comunale di via Garibaldi e molto interesse nella kermesse inaugurale dell’associazione a Grottaferrata, svoltasi martedì 17 gennaio, davanti a sostenitori e diversi volti noti della politica e dell’Associazionismo locale.
COMUNICATO STAMPA
Un decalogo sulle ragioni e l’identità politica dei Moderati e uno slogan: “Imparare a pensare”.
Si è presentata così l’associazione Moderati Italiani con il gruppo di soci fondatori al completo e un folto numero di simpatizzanti , sostenitori e amici a riempire la sala del Teatro Comunale di Grottaferrata.
Massimo De Nicola
Numerosi i grandi temi abbracciati dagli interventi delle prime tessere dei Moderati Italiani che hanno letto e commentato i dieci punti sui quali si fonderanno l’azione e il pensiero dell’associazione che mira a un ritorno al senso più autentico della politica “e crede nei valori della democrazia quale strumento primario per assolvere alle diverse esigenze dei popoli”.
Questo il primo dei dieci punti, introdotto dal presidente dell’associazione, l’imprenditore Massimo De Nicola, noto e stimato nei Castelli Romani anche per l’impegno nel mondo dello sport.
Nei vari interventi si sono soffermati sui temi fondanti del “vivere civile all’interno della comunità” che sono poi alla base dell’iniziativa politica dei Moderati Italiani che intendono tornare d’attualità con temi e proposte in risposta “ai movimenti dei no e dei vaffa che proprio non ci piacciono”
Sono stati poi introdotti dal presidente gli altri soci fondatori: dall’imprenditore Fabrizio Santarelli, il quale ha spiegato, restando sulla traccia del secondo punto del decalogo, come un moderato “approcci alla vita con spirito costruttivo , con l’intento di trovare sempre una soluzione alle innumerevoli problematiche dei tempi e della personale quotidianità, attraverso un confronto costante con l’altro”.
Altro che può essere — e spesso è, specie per chi si dedica all’impegno civico – la persona più debole, la minoranza da difendere, “concetto portante del pensiero moderato”, punto sottolineato dal socio fondatore l’architetto Paolo Loria avvicinatosi alla nuova associazione con un percorso nel mondo delle nuove professioni, a confronto con le frontiere più ampie della società.
L’associazione Moderati Italiani “solleciterà ogni istituzione ad applicarsi al fine di comprendere il mondo del XXI secolo e trovare soluzioni all’avanzare della povertà, delle discriminazioni e dei disagi sociali”.
Centrale nell’operato della nuova associazione sarà il concetto di educazione civica “da riproporre come percorso primario nelle scuole per avviare le future generazioni verso una convivenza civile e democratica”, punto su cui si sono soffermati oltre a Loria, il socio fondatore Roberto Testi, un percorso di impegno sociale e politico a Grottaferrata. Entrambi hanno sottolineato l’impegno del socio più giovane, il 25enne Andrea Grebello “con il quale — ha detto il presidente De Nicola – c’è un continuo confronto generazionale che arriva fino alle cose più pratiche”.
La platea del Teatro comunale di Grottaferrata
Proprio il giovane socio fondatore sarà l’anello di congiunzione con i progetti per il sociale.
In tal senso Fabrizio Santarelli ha ripreso con il punto nel quale i Moderati sottolineano come ne loro dna “oltre a considerare ed analizzare i macrosistemi , lavorerà sui territori locali per trovare soluzioni pratiche e veloci alle problematiche di quelle aree” e, entrando in uno dei punti focali del dibattito italiano e europeo “pur consapevole della complessità e vastità dell’argomento, si pone nei confronti del fenomeno delle migrazioni con spirito di giusta accoglienza ma fermamente convinto che chiunque ha il dovere di rispettare le leggi , la cultura e le tradizioni del Paese che l’ha accolto”.
Continuando e compiendo idealmente il percorso logico, l’architetto Paolo Loria ha ripreso col penultimo punto nel quale i Moderati italiani hanno fatto cenno “all’Europa come un’opportunità a condizione che l’attuale Costituzione Europea sia modificata a favore dell’emancipazione sociale, culturale, sanitaria e lavorativa dei popoli e non, come è ora, sbilanciata a favore di una globalizzazione selvaggia , priva di regole, che favorisce esclusivamente i movimenti speculativi finanziari”, sproporzione economicistica che porta ogni moderato alla necessità di “constatare come i concetti di classe operaia e classe capitalistica abbiano assunto significati e rappresentanze molto diverse , meno individuabili e più soggette a rapidissime trasformazioni , rispetto al pensiero dell’800 e ‘900 e quindi prende atto di quanto sia necessario elaborare nuovi ideali per governarne le distorsioni e le incongruenze “.
Convinzione che ha portato il presidente Massimo De Nicola a ricordare, in conclusione, come “sia necessario applicarsi quotidianamente sui territori in cui si vive e lavorare sulla comprensione e lo sviluppo delle idee e dei principi alla base dell’impegno dei Moderati Italiani , affinché ciò sia ascoltato ad un livello più in alto e soprattutto possa essere realizzato”.
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