Beni confiscati o sequestrati: presentata proposta ai comuni di Anzio e di Nettuno

Beni confiscati o sequestrati: presentata proposta ai comuni di Anzio e di Nettuno

14/07/2016 0 Di puntoacapo

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villa_sarsina anzioBeni con­fis­cati o seques­trati: pre­sen­ta­ta pro­pos­ta ai comu­ni di Anzio e di Net­tuno

È sta­ta pro­to­col­la­ta nei giorni scor­si, pres­so i comu­ni di Anzio (il 20/06/16) e di Net­tuno (il 14/07/16), una pro­pos­ta di Rego­la­men­to per la des­ti­nazione e l’utilizzo dei beni seques­trati o con­fis­cati pre­sen­ti sul ter­ri­to­rio, chieden­do che ven­ga approva­to.

La seguente richi­es­ta è sta­ta avan­za­ta e fir­ma­ta da Lib­era Asso­ci­azioni, nomi e numeri con­tro le mafie — Pre­sidio Don Cesare Boschin, Azione Cat­toli­ca del­la Dio­ce­si di Albano, A.G.E.S.C.I. Grup­po Nettuno1, CGIL Cam­era del Lavoro Roma Sud-Castel­li-Pomezia, C.N.G.E.I. Sezione Anzio-Net­tuno ed ind­i­riz­za­ta al Sin­da­co di Anzio Luciano Brus­chi­ni, al Vicesin­da­co di Anzio Gior­gio Zuc­chi­ni, al Pres­i­dente del Con­siglio Comu­nale di Anzio Ser­gio Bor­rel­li, al Sin­da­co di Net­tuno Ange­lo Cas­to e al Pres­i­dente del Con­siglio Comu­nale di Net­tuno Giuseppe Nigro.

Sot­to­lineiamo che nel dicem­bre scor­so ques­ta stes­sa richi­es­ta era già sta­ta pre­sen­ta­ta ai due comu­ni e rego­lar­mente pro­to­col­la­ta, sen­za però rice­vere alcu­na rispos­ta dalle due ammin­is­trazioni.

Di segui­to il testo del­la richi­es­ta:

“L’u­so sociale dei beni con­fis­cati alla crim­i­nal­ità orga­niz­za­ta, come pre­vis­to dal­la legge n. 109 del 2006, cos­ti­tu­isce una impor­tante occa­sione di svilup­po sociale ed eco­nom­i­co del ter­ri­to­rio e un’op­por­tu­nità per creare lavoro.

La legge n. 159 del 2001 (c.d. Codice delle leg­gi anti­mafia) di per sé si limi­ta a dis­porre i cri­teri diret­tivi e i prin­cipi fon­da­men­tali ai quali deve infor­mar­si l’ente ter­ri­to­ri­ale nel­la fase di uti­liz­zazione dei beni seques­trati e asseg­nati in via provvi­so­ria ovvero con­fis­cati, las­cian­do ampio spazio alla potestà rego­la­mentare del sin­go­lo ente.

Da qui nasce la neces­sità di un Rego­la­men­to comu­nale per la des­ti­nazione e l’u­ti­liz­zo di beni seques­trati o con­fis­cati, il quale si pon­ga l’o­bi­et­ti­vo di sta­bilire norme certe final­iz­zate all’im­ple­men­tazione del Codice delle leg­gi anti­mafia e nel cui quadro (dai lim­i­ti strin­gen­ti) l’ente ter­ri­to­ri­ale deb­ba muover­si solo nel rispet­to dei prin­cipi di uguaglian­za, imparzial­ità, trasparen­za, buon anda­men­to e cor­ret­tez­za.”

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