Cori: Domenico Gallo spiega le ragioni del NO al referendum costituzionale

Cori: Domenico Gallo spiega le ragioni del NO al referendum costituzionale

30/06/2016 0 Di Marco Castaldi

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L’incontro pub­bli­co si ter­rà lune­dì 4 Luglio, alle ore 18, nel­la sala con­si­lia­re del Comu­ne di Cori. La cit­ta­di­nan­za è invi­ta­ta a par­te­ci­pa­re.

Lune­dì 4 Luglio, alle ore 18:00, pres­so l’aula con­si­lia­re del Comu­ne di Cori si ter­rà un incon­tro pub­bli­co per illu­stra­re alla cit­ta­di­nan­za i moti­vi per i qua­li dovreb­be­ro vota­re NO al refe­ren­dum costi­tu­zio­na­le del pros­si­mo Otto­bre. L’iniziativa è orga­niz­za­ta dal ‘Comi­ta­to per il No nel refe­ren­dum sul­le modi­fi­che alla Costi­tu­zio­ne’ al qua­le ha ade­ri­to la sezio­ne loca­le ‘Enri­co Ber­lin­guer’ del Par­ti­to Comu­ni­sta Ita­lia­no.

Al dibat­ti­to inter­ver­rà l’Onorevole Dome­ni­co Gal­lo, magi­stra­to e attua­le giu­di­ce del­la Cor­te di Cas­sa­zio­ne, col­la­bo­ra­to­re di diver­si quo­ti­dia­ni e rivi­ste, auto­re e coau­to­re di nume­ro­si libri, da sem­pre impe­gna­to nel mon­do dell’associazionismo e del movi­men­to per la pace, già Sena­to­re del­la Repub­bli­ca per una legi­sla­tu­ra e atti­vo nei comi­ta­ti per la dife­sa del­la Costi­tu­zio­ne.

Il vero obiet­ti­vo del­la rifor­ma Ren­zi-Boschi è lo spo­sta­men­to dell’asse isti­tu­zio­na­le a favo­re dell’esecutivo, in siner­gia con la leg­ge elet­to­ra­le «Ita­li­cum» già appro­va­ta. Un com­bi­na­to dispo­sto che avrà come uni­co risul­ta­to l’azzeramento del­la rap­pre­sen­ta­ti­vi­tà del Sena­to e l’indebolimento radi­ca­le del­la rap­pre­sen­ta­ti­vi­tà del­la Came­ra dei Depu­ta­ti, con con­se­guen­ti riper­cus­sio­ni sull’assetto gene­ra­le dei rap­por­ti tra i pote­ri del­lo Sta­to.

Bal­lot­tag­gio, pre­mio di mag­gio­ran­za alla sin­go­la lista, soglie di acces­so, voto bloc­ca­to sui capi­li­sta con­se­gne­ran­no la Came­ra nel­le mani del lea­der del par­ti­to vin­cen­te, anche con pochi voti, nel­la com­pe­ti­zio­ne elet­to­ra­le, secon­do il model­lo dell’uomo solo al coman­do, in tota­le anti­te­si all’originaria archi­tet­tu­ra costi­tu­zio­na­le fon­da­ta sul­la sovra­ni­tà popo­la­re, sul­la par­te­ci­pa­zio­ne demo­cra­ti­ca, sul­la rap­pre­sen­tan­za poli­ti­ca, sull’equilibrio dei pote­ri.

LE RAGIONI DEL NO ALLA DEFORMA DELLA COSTITUZIONE. Non supe­ra il bica­me­ra­li­smo, lo ren­de più con­fu­so e crea con­flit­ti di com­pe­ten­za tra Sta­to e Regio­ni, tra Came­ra e nuo­vo Sena­to. Non sem­pli­fi­ca, mol­ti­pli­ca i pro­ce­di­men­ti legi­sla­ti­vi e incre­men­ta la con­fu­sio­ne. I costi del­la poli­ti­ca pote­va­no esse­re vera­men­te taglia­ti in altri modi, visto che il nuo­vo Sena­to farà rispar­mia­re solo un quin­to del­la spe­sa attua­le. Non inno­va, anzi con­ser­va e raf­for­za il pote­re cen­tra­le a dan­no del­le auto­no­mie.

È illegittima, perché prodotta da un Parlamento eletto con una legge elettorale (Porcellum) dichiarata incostituzionale. Non garantisce la sovranità popolare e l’equilibrio tra i poteri costituzionali, perché insieme alla nuova legge elettorale (Italicum) concentra il potere, con il premio di maggioranza, condizionando anche gli organi di garanzia (Presidente della Repubblica e Corte Costituzionale).

Mar­co Castal­di

Addet­to Stam­pa & OLMR

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