Pomezia. Referendum, mobilitazione nella realtà pometina, interviene Nardi Spi-Cgil

Pomezia. Referendum, mobilitazione nella realtà pometina, interviene Nardi Spi-Cgil

29/05/2025 0 Di Maurizio Aversa

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(in col­la­bo­ra­zio­ne con Mau­ro Di Fabri­zio)

Si vota per que­si­ti fon­da­men­ta­li per il pae­se, i cit­ta­di­ni con pie­na coscien­za e demo­cra­zia faran­no una scel­ta signi­fi­ca­ti­va per del­le leg­gi, per mol­ti risul­ta­te
distor­te e col­me di lacu­ne. Dome­ni­ca 9 giu­gno dal­le ore 7.00 alle ore 23.00 e lune­dì dal­le ore 7.00 alle ore 15.00 urne aper­te. Mol­ti i comi­ta­ti che si sono e si stan­no mobi­li­tan­do per il sì nel­le piaz­ze ita­lia­ne per la cam­pa­gna refe­ren­da­ria che la Cgil dal 5 apri­le ha mes­so in moto tut­to ciò con la rac­col­ta fir­me e atten­zio­nan­do la nostra regio­ne si evin­ce una spal­ma­tu­ra omo­ge­nea di asso­cia­zio­ni e par­ti­ti dif­fe­ren­ti a secon­da dei comu­ni, che par­te­ci­pa­no in modo uni­ta­rio.

I que­si­ti sono cin­que: 1° licen­zia­men­ti ille­git­ti­mi (Jobs act) Se vin­ce il si tor­na il dirit­to al rein­te­gro del licen­zia­to sen­za giu­sta cau­sa e se il lavo­ra­to­re a un con­trat­to fra­gi­le si ha più tute­le.
2° tet­to inden­ni­tà per licen­zia­men­ti nel­le pic­co­le impre­se Il giu­di­ce sen­za limi­ti deci­de il risar­ci­men­to e nel­le pic­co­le azien­de in modo che si avrà più giu­sti­zia nel­le pic­co­le azien­de. 3° con­trat­ti a tem­po deter­mi­na­to Per fare i con­trat­ti a tem­po a ter­mi­ne ser­vi­ran­no moti­vi seri e lo sco­po è limi­ta­re la pre­ca­rie­tà. 4° sicu­rez­za sul lavo­ro (appal­ti e subap­pal­ti) Vin­cen­do il si la dit­ta prin­ci­pa­le sarà sem­pre respon­sa­bi­le e quin­di mag­gior moni­to­rag­gio e pro­te­zio­ne su infor­tu­ni e mor­ta­li­tà sul lavo­ro.
5° cit­ta­di­nan­za ita­lia­na Pas­sag­gio per richie­der­la da 10 anni a 5 anni, appli­can­do que­sto “dirit­to” per chi con­tri­bui­sce (da decen­ni) con il lavo­ro nel­la socie­tà.
La real­tà pome­ti­na.
Pome­zia vive il refe­ren­dum spin­ta soprat­tut­to dal­la CGIL anel­lo car­di­ne di que­ste pro­ba­bi­li rifor­me, dove si uni­sco­no par­ti­ti e asso­cia­zio­ni che muo­vo­no i fili nell’idea di con­sa­pe­vo­lez­za che i cin­que que­si­ti sono uno sno­do ini­zia­le e pro­po­si­ti­vo per un riav­vi­ci­na­men­to di for­ze di cen­tro sini­stra e non solo spes­so in con­tra­sto tra loro anche in que­sta real­tà loca­le. Si sono tenu­ti nel­la cit­ta­di­na degli avve­ni­men­ti con­di­vi­si per dare peso ed inte­res­se ad una sto­ria poli­ti­ca cit­ta­di­na fram­men­ta­ria e vizia­ta da super­fi­cia­li­tà e inco­stan­za con la spe­ran­za di ren­de­re par­te­ci­pe i cit­ta­di­ni trop­po distan­te dal­le clas­si poli­ti­che che di vol­ta in vol­ta si sono sus­se­gui­te alla gui­da muni­ci­pio comu­na­le. La cosa più impor­tan­te è pla­sma­re con il voto la pro­po­sta refe­ren­da­ria. Sia­mo sicu­ri che ogni cit­ta­di­no ha cap­ta­to il signi­fi­ca­to di esse­re l’ago del­la bilan­cia di alcu­ni cam­bia­men­ti che può appor­ta­re nel siste­ma lavo­ro e cit­ta­di­nan­za? E soprat­tut­to è sta­ta data infor­ma­zio­ne capil­la­re sugli argo­men­ti o si è anda­to in super­fi­cie per cer­ca­re di media­re e non alza­re trop­po i toni nel­la “paci­fi­ca
cit­ta­di­na pome­ti­na”?

Abbia­mo incon­tra­to Mas­si­mo Nar­di che da qua­si 3 anni è il segre­ta­rio gene­ra­le del­la Lega Lito­ra­nea Spi Cgi, e abbia­mo chie­sto­dei refe­ren­dum e ci ha rispo­sto: “Quel­lo dei 5 Refe­ren­dum del 8 e 9 giu­gno è il perio­do senz’altro più impe­gna­ti­vo e fati­co­so per la mole di lavo­ro, gli spo­sta­men­ti il con­ti­nuo con­fron­to con la gen­te che la pen­sa nei modi più dispa­ra­ti. Però le atte­sta­zio­ni e le esor­ta­zio­ni ad anda­re avan­ti su que­sta stra­da sono all’ordine del gior­no e sem­pre più nume­ro­se. Ormai la gen­te infor­ma­ta dai nostri volan­ti­nag­gi è tan­ta. Que­sto con­ti­nuo scen­de­re in stra­da è bel­lo e ci fa cono­sce­re da tan­te per­so­ne”. — e ha ulte­rior­men­te spe­ci­fi­ca­to Nar­di- “Il lavo­ro rispet­to ad anni fa, è deca­du­to di valo­re, sopraf­fat­to dal­la Finan­za i qua­li dik­tat sono tal­men­te for­ti da entra­re nel rap­por­to tra dato­re di lavo­ro e lavo­ra­to­re. Oggi il Lavo­ro è pre­ca­rio, non digni­to­so, mal paga­to. Il lavo­ra­to­re tipo è uno che per gal­leg­gia­re deve dire sem­pre sì altri­men­ti “ce n’è un altro che aspet­ta il tuo posto”. E così se ne sono anda­ti gran par­te dei dirit­ti.”. — ed ha co0ncluso il segre­ta­rio spi cgil — “Allo­ra cin­que SI per rida­re fidu­cia ai lavo­ra­to­ri, per non far­li mori­re, per non far­li arri­va­re alla soglia dei 50 anni sen­za mai aver cono­sciu­to un con­trat­to a tem­po inde­ter­mi­na­to, per toglie­re ai dato­ri di Lavo­ro l’arma del licen­zia­men­to per ingiu­sta cau­sa tan­to con due spic­ci ti togli dal­le sca­to­le un lavo­ra­to­re che chie­de l’applicazione dei suoi dirit­ti. La spe­ran­za di rag­giun­ge­re il quo­rum si fa sem­pre più rea­le.”. e ci salu­ta così: “E allo­ra scap­po per­ché mi aspet­ta un volan­ti­nag­gio ad Anzio…”

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