Aprilia. Sciolto il Comune per mafia. Il PCI chiama all’unità per una Alternativa chiara e concreta

Aprilia. Sciolto il Comune per mafia. Il PCI chiama all’unità per una Alternativa chiara e concreta

19/04/2025 0 Di Maurizio Aversa

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I comu­ni­sti di Apri­lia, con­giun­ta­men­te alla Fede­ra­zio­ne pro­vin­cia­le PCI di Lati­na, gui­da­ta dal­la segre­ta­ria Sonia Peco­ril­li (già can­di­da­ta, con un buon risul­ta­to poli­ti­co e per­so­na­le, alle regio­na­li del Lazio), in meri­to alle noti­zie del­le ulti­me ore sul Comu­ne di Apri­lia, han­no pro­dot­to un documento/comunicato che ripro­du­cia­mo inte­gral­men­te.

Sonia Peco­ril­li, segre­ta­ria pro­vin­cia­le del PCI Lati­na, in un mani­fe­sto elet­to­ra­le alle scor­se regio­na­li del Lazio


C’è un prov­ve­di­men­to del Gover­no. A segui­to di com­mis­sio­ni di acces­so che le pre­fet­tu­re (con­cor­di col Mini­ste­ro dell’Interno ) dei rispet­ti­vi ter­ri­to­ri han­no svol­to con­se­gnan­do i risul­ta­ti ad auto­ri­tà giu­di­zia­ria che segui­va le azio­ni e al Gover­no. Così il Con­si­glio dei mini­stri – su pro­po­sta del mini­stro dell’Interno Mat­teo Pian­te­do­si – ha sciol­to il Comu­ne di Caser­ta per “accer­ta­ti con­di­zio­na­men­ti da par­te del­la cri­mi­na­li­tà orga­niz­za­ta che com­pro­met­to­no il buon anda­men­to dell’azione ammi­ni­stra­ti­va”. Ugual misu­ra è sta­ta pre­sa anche per i comu­ni di Apri­lia, nel Lazio, Bado­la­to e Casa­bo­na in Cala­bria. Saran­no a bre­ve nomi­na­ti i com­mis­sa­ri pre­fet­ti­zi.
Per quan­to con­cer­ne il Comu­ne di Apri­lia — che con­ta cir­ca 75.000 resi­den­ti, risul­tan­do la secon­da cit­tà più popo­lo­sa dopo il capo­luo­go, nel­la pro­vin­cia pon­ti­na, Lati­na che ne ha cir­ca 130.000 -, ricor­dia­mo che le deci­sio­ni di oggi sono figlie dei fat­ti del luglio 2024. Una maxi ope­ra­zio­ne anti­ma­fia por­tò all’arresto (domi­ci­lia­re) del sin­da­co Lan­fran­co Prin­ci­pi cit­ta­di­no, sessant’anni, espo­nen­te di lun­go cor­so di For­za Ita­lia ed elet­to a mag­gio del 2023 con il soste­gno del cen­tro­de­stra. Alcu­ne del­le per­so­ne sot­to­po­ste alle misu­re cau­te­la­ri, dispo­ste dal gip di Roma su richie­sta del­la Dire­zio­ne distret­tua­le anti­ma­fia, era­no accu­sa­te di far par­te di un’associazione mafio­sa radi­ca­ta nel­la cit­tà pon­ti­na. In base a quan­to rico­strui­to dal­le inda­gi­ni – avvia­te a mar­zo del 2018 – ad Apri­lia e nei comu­ni vici­ni (si ram­men­ta­no ana­lo­ghi inter­ven­ti e com­mis­sa­ria­men­ti dei comu­ni di Anzio e Net­tu­no) agi­va infat­ti un’organizzazione che si avva­le­va del­la for­za di inti­mi­da­zio­ne e del­la con­di­zio­ne di assog­get­ta­men­to e di omer­tà per com­met­te­re più delit­ti, tra cui traf­fi­co di dro­ga, rea­ti con­tro la pub­bli­ca ammi­ni­stra­zio­ne, estor­sio­ne aggra­va­ta, rapi­na, lesio­ni e minac­ce, uti­li a impor­si sul ter­ri­to­rio e otte­ne­re il sosten­ta­men­to di affi­lia­ti dete­nu­ti. È sta­ta inol­tre riscon­tra­ta l’attività di usu­ra e di eser­ci­zio abu­si­vo dell’attività finan­zia­ria nei con­fron­ti di com­mer­cian­ti e impren­di­to­ri del­la cit­ta­di­na per gros­se som­me di dena­ro e con l’imposizione di tas­si usu­ra­ri. Per altri inda­ga­ti, inve­ce, le accu­se sono di scam­bio elet­to­ra­le poli­ti­co-mafio­so e con­cor­so ester­no in asso­cia­zio­ne camor­ri­sti­ca. Secon­do la pro­cu­ra­tri­ce aggiun­ta di Roma Ila­ria Calò, respon­sa­bi­le del­la Dda, “l’associazione mafio­sa con­trol­la­va com­ple­ta­men­te il Comu­ne di Apri­lia e dal pun­to di vista eco­no­mi­co-impren­di­to­ria­le e dal pun­to di vista ammi­ni­stra­ti­vo”.

Lan­farn­co Prin­ci­pi il Sin­da­co del cen­tro­de­stra (di For­za Ita­lia) agli arre­sti domi­ci­lia­ri che a giu­gno sarà a pro­ces­so dopo l’in­chie­sta del­la DIA


L’ex sin­da­co di Apri­lia, Lan­fran­co Prin­ci­pi, sarà a giu­di­zio imme­dia­to il 10 giu­gno pros­si­mo davan­ti al tri­bu­na­le di Lati­na insie­me ad altri 18 impu­ta­ti. Poi­chè non c’erano sta­te con­clu­sio­ni comu­ni­ca­te per tem­po, nel­la cit­tà di Apri­lia, mol­ti sog­get­ti poli­ti­ci, sia liste civi­che che par­ti­ti, ave­va­no dato vita negli ulti­mi tem­pi a pro­po­ste per poter­si pre­sen­ta­re alle pros­si­me ele­zio­ni ammi­ni­stra­ti­ve di fine mag­gio. Que­sta deci­sio­ne, ovvia­men­te, cam­bia tut­to. Come Par­ti­to Comu­ni­sta Ita­lia­no notia­mo, oltre la non tem­pe­sti­vi­tà — pure se for­mal­men­te pos­si­bi­le — del­la scel­ta del Gover­no, la gra­vi­tà del­la stes­sa e, fat­to sal­vo il prin­ci­pio del­la respon­sa­bi­li­tà pena­le da com­pro­va­re secon­do giu­di­zio, la dram­ma­ti­ci­tà in cui tut­to ciò si river­sa sul­la cit­tà e i cit­ta­di­ni. Gli ulti­mi, lavo­ra­to­ri e pre­ca­riz­za­ti ma anche gli one­sti pro­dut­to­ri pic­co­li e medi, i com­mer­cian­ti e gli ope­ra­to­ri del set­to­re agri­co­lo, ne rice­ve­ran­no un ogget­ti­vo dan­no, al di là del­le indub­bie capa­ci­tà di “gestio­ne cor­ren­te” che fun­zio­na­ri che saran­no a capo del comu­ne com­mis­sa­ria­to potran­no svol­ge­re. Per il giu­di­zio poli­ti­co non pos­sia­mo non rile­va­re alme­no due ele­men­ti: da un lato la mas­si­ma col­pe­vo­lez­za poli­ti­ca del­la ammi­ni­stra­zio­ne di cen­tro­de­stra e del­le for­ze che l’hanno soste­nu­ta; dall’altra, la giu­sta intui­zio­ne, il lim­pi­do lavo­ro uni­ta­rio pro­po­sto dal­le for­ze di alter­na­ti­va a que­sto sta­to di cose di cui il PCI ha volu­to far par­te. Anzi, oggi, con que­sto nuo­vo maci­gno, e, nel con­tem­po, con una mag­gio­re dispo­ni­bi­li­tà tem­po­ra­le, tale ener­gia uni­ta­ria, che rie­sca a met­te­re insie­me in modo coe­ren­te­men­te chia­ro Buo­na Amministrazione/contro le mafie.

La DIA, Dire­zio­ne Inve­sti­ga­ti­va Anti­ma­fia, nel Comu­ne di Apri­lia, ora sciol­to per mafia


Que­sta pro­po­sta, può esse­re una occa­sio­ne per libe­ra­re for­ze ed ener­gie ovun­que esse sia­no sta­te sopi­te e dare vita ad una pos­si­bi­le rina­sci­ta di Apri­lia, per i cit­ta­di­ni di Apri­lia. Del resto al di là del­le sin­go­le respon­sa­bi­li­tà pena­li, come det­to sopra, la sen­ten­za è già nei prov­ve­di­men­ti ed è poli­ti­ca. Il cen­tro­de­stra è inaf­fi­da­bi­le. For­za Ita­lia per qua­lun­que azio­ne di river­ni­cia­tu­ra vor­rà adot­ta­re non potrà copri­re tut­to lo spor­co. Con­fi­dia­mo nei cit­ta­di­ni che, se vor­ran­no, potran­no esse­re atten­ti valu­ta­to­ri e pro­ta­go­ni­sti del­le scel­te futu­re per cac­cia­re dal comu­ne le destre affi­dan­do­si a solu­zio­ni alter­na­ti­ve di Buon Gover­no che pri­vi­le­gi la Que­stio­ne Mora­le con­cre­ta­men­te.

Il Par­ti­to Comu­ni­sta Ita­lia­no, anche nel suo ulti­mo recen­te con­gres­so nazio­na­le a For­lì, ha con­fer­ma­to la linea­re con­ti­nui­tà per la lot­ta alle mafie e la carat­te­riz­za­zio­ne mas­si­ma degli uomi­ni e del­le don­ne pre­sen­ti nel­le isti­tu­zio­ni per la ret­ti­tu­di­ne e l’a­de­sio­ne vol­ta alla riso­lu­zio­ne del­la Que­stio­ne Mora­le come impe­ra­ti­vo quo­ti­dia­no nel­le pic­co­le e gran­di scel­te.

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