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Roma. Il PCI aderisce al Presidio promosso a Trastevere per i cento anni dalla fondazione dell’URSS
23/12/2022Questo articolo è stato letto 25454 volte!

Giacomo De Angelis, Federazione PCI Roma Metropolitana
“I comunisti ci saranno, il Partito Comunista Italiano, ci sarà a Roma venerdì 30 dicembre ore 18:00 in Piazza G. G. Belli (Trastevere) al Presidio per il Centenario dell’URSS. — rende noto Giacomo De Angelis a nome della Federazione comunista di Roma e provincia — Come viene ricordato dai promotori, il 2022 segna il Centenario della formazione dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (URSS), il primo Stato socialista nella storia dell’umanità, la cui Costituzione proclamava che il potere nel Paese appartiene ai lavoratori. La creazione e lo sviluppo dell’URSS divennero l’apice nella storia millenaria della statualità russa. Dalla fondazione e dal consolidamento dell’URSS trasse forza e vigore la prima ondata delle rivoluzioni proletarie che ha fatto la storia del ‘900, con la creazione del campo dei Paesi socialisti che raggruppò fino ad un terzo dell’umanità, con lo sviluppo vittorioso dei movimenti di liberazione nazionale nelle colonie e nelle semi-colonie dell’imperialismo ed infine con l’epoca delle conquiste di civiltà e benessere realizzate tra il 1945 e il 1975 nei Paesi imperialisti come l’Italia.

Giacomo De Angelis, al centro, con Lucia Addario segretaria di Zagarolo e Oreste della Posta segretario regionale PCI Lazio

Alberto Fazolo, scrittore, tra i promotori del Presidio a Trastevere. Qui alla presentazione del suo libro sul Donbass a Bibliopop (Marino)
Il PCI, forte di questi orientamenti, è impegnato sempre più a spendersi per la pace che sia coniugata con l’accettazione da parte dei grandi protagonisti mondiali (a cominciare da USA, UE e NATO) che un nuovo mondo multipolare sia possibile. La Cina è Stato simbolo imprescindibile in questa visione ed è figlio diretto e indiretto della potenza sprigionata nella storia dall’esistenza dell’Unione Sovietica. La guerra tra Russia ed Ucraina, che dal 24 Febbraio scorso si è imposta all’attenzione generale, è da tempo entrata in una nuova fase. La scelta occidentale di inviare all’Ucraina grandi quantità di armi, sempre più sofisticate, addestrandone contemporaneamente i suoi militari all’uso, inizialmente motivata con la necessità di sostenere la resistenza a fronte dell’invasione russa, è oggi dichiaratamente volta a sconfiggere la Russia. Siamo di fronte alla temuta escalation del conflitto, ad una guerra per procura, condotta dagli ucraini per conto degli USA, della NATO: una guerra destinata a durare nel tempo, che porta con sé il rischio della terza guerra mondiale, nucleare, con i prevedibili devastanti esiti. La scelta della pace è stata abbandonata, non è all’ordine del giorno. Come conferma il viaggio di Zelensky da Biden.La posta in gioco del conflitto — conclude l’esponente della Federazione PCI — è sempre più evidente: l’ordine internazionale unipolare a trazione USA, l’assetto geopolitico affermatosi dopo la “guerra fredda”, progressivamente messo in discussione oltre che dalla Russia, dalla Cina e da altri paesi, che insieme rappresentano la stragrande maggioranza dell’umanità e che, pur assai diversi tra loro, propugnano un assetto multipolare, necessario per consentire all’umanità di vincere le grandi sfide che ha davanti. Con tali consapevolezze, e con tali scelte chiare il Partito Comunista Italiano, con una propria delegazione ufficiale sarà presente al Presidio di venerdì 30 dicembre.”.



Un operatore dell’informazione. Un attivista culturale impegnato a diffondere le buone pratiche che aumentano ed estendono la fruizione del miglior bene immateriale di cui l’umanità dispone: il sapere, la conoscenza, la cultura. Questo il mio intimo a cui mi ispiro e la mia veste “giornalistica”. Professionalmente provengo da esperienze “strutturate” come sono gli Uffici Stampa pesanti: La Lega delle Cooperative, Botteghe Oscure. Ma anche esperienze di primo impatto: Italia Radio; e il mondo delle Rassegne Stampa cooperativa DIRE, Diretel, Rastel, Telpress. Per la carta stampata oltre una esperienza “in proprio” come direttore scientifico della rivista “Vini del Lazio”, ho collaborato con Paese Sera, con L’Unità, con Oggi Castelli.