Marino. Sabato 4 giugno alle ore 18.00 a Bibliopop  Confronto pubblico sui referendum

Marino. Sabato 4 giugno alle ore 18.00 a Bibliopop Confronto pubblico sui referendum

02/06/2022 0 Di Maurizio Aversa

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Toghe di mag­is­trati pog­giate su un tavo­lo di un’aula del tri­bunale. ANSA/MAC


Cosi come abbi­amo fat­to in occa­sione del prece­dente Refer­n­dum, anche in ques­ta occa­sione, Bib­liopop intende offrire un servizio ai cit­ta­di­ni: di conoscen­za per giun­gere ad una lib­era scelta. Abbi­amo invi­ta­to espo­nen­ti del SI e del NO ai ref­er­en­dum pro­posti per i quali si vota il 12 giug­no.

PER IL NO. Il que­si­to sulle modal­ità di pre­sen­tazione delle can­di­da­ture dei mag­is­trati per le elezioni del Csm e quel­lo sul­la parte­ci­pazione dei mem­bri laici alla redazione delle “pag­elle” dei mag­is­trati sono del tut­to irril­e­van­ti ai fini di un migliore fun­zion­a­men­to del­la gius­tizia per i cit­ta­di­ni. Il que­si­to sul­la divi­sione delle car­riere tra Pub­bli­ci min­is­teri e giu­di­ci avrebbe l’u­ni­co effet­to di allon­tanare il Pub­bli­co Min­is­tero dal­la cul­tura del­la giuris­dizione, schi­ac­cian­do­lo su un’at­tiv­ità di polizia. Non a caso è un anti­co cav­al­lo di battaglia del­la destra berlus­co­ni­ana. Il que­si­to sul­la cus­to­dia caute­lare è rifer­i­to a tutte le mis­ure sia coerci­tive che inter­dit­tive e quin­di è ingan­nev­ole. Esclusi i delit­ti di mafia e quel­li commes­si con l’u­so delle armi, l’ef­fet­to sarebbe quel­lo di impedire la cus­to­dia caute­lare non solo per chi ha commes­so reati gravi, ma anche l’al­lon­tana­men­to dal­la casa famil­iare del coni­uge vio­len­to o il divi­eto di avvic­i­na­men­to ai luoghi fre­quen­tati dal­la per­sona vit­ti­ma di atti per­se­cu­tori. Infine il que­si­to sul­l’ab­rogazione del­la legge Sev­eri­no è par­ti­co­lar­mente odioso per­ché abro­ga l’in­tera dis­ci­plina riguardante la deca­den­za e l’in­can­did­abil­ità degli elet­ti con­dan­nati con sen­ten­za defin­i­ti­va a una pena supe­ri­ore a due anni.

PER IL SI. Con il sì viene abroga­to il decre­to e si can­cel­la così l’automatismo: si resti­tu­isce ai giu­di­ci la facoltà di decidere, di vol­ta in vol­ta, se, in caso di con­dan­na, occor­ra appli­care o meno anche l’interdizione dai pub­bli­ci uffi­ci. Resterebbe in vig­ore la carcer­azione pre­ven­ti­va per chi com­mette reati più gravi e si abolirebbe la pos­si­bil­ità che di pro­cedere alla pri­vazione del­la lib­ertà in ragione di una pos­si­bile “reit­er­azione del medes­i­mo reato”. Ques­ta è la moti­vazione che viene uti­liz­za­ta più di fre­quente per dis­porre la cus­to­dia caute­lare. Il mag­is­tra­to dovrà scegliere all’inizio del­la car­ri­era la fun­zione giu­di­cante o requirente, per poi man­tenere quel ruo­lo durante tut­ta la vita pro­fes­sion­ale. Col sì viene riconosci­u­to anche ai mem­bri “laici”, cioè avvo­cati e pro­fes­sori, di parte­ci­pare atti­va­mente alla val­u­tazione dell’operato dei mag­is­trati. Viene abroga­to l’obbligo, per un mag­is­tra­to che voglia essere elet­to di trovare da 25 a 50 firme per pre­sentare la can­di­datu­ra. L’attuale obbli­go impone a col­oro che si vogliano can­di­dare di ottenere il bene­plac­ito delle cor­ren­ti o, il più delle volte, di essere ad esse iscrit­ti. Avrem­mo così votazioni che met­tono al cen­tro il mag­is­tra­to e le sue qual­ità per­son­ali e pro­fes­sion­ali, non gli inter­es­si delle cor­ren­ti o il loro ori­en­ta­men­to politi­co.
INVITIAMO I CITTADINI, I SOCI E I FREQUENTATORI DI BIBLIOPOP E DEL PARCO CARROZZA AD INTERVENIRE

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