Marino. Referendum dell’8–9 giugno su lavoro e cittadinanza. Dal Comitato forte denuncia: incompetenti per conto del Comune impediscono esercizio democratico

Marino. Referendum dell’8–9 giugno su lavoro e cittadinanza. Dal Comitato forte denuncia: incompetenti per conto del Comune impediscono esercizio democratico

09/05/2025 0 Di Maurizio Aversa

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Un momen­to del­la assem­blea a Mari­no


Sarà il “modo dif­fe­ren­te” di attua­re com­por­ta­men­ti fasci­sti­ci che attri­bui­sco­no nega­ti­vi­tà al “fare poli­ti­ca” sep­pur refe­ren­da­ria, oppu­re sem­pli­ce incom­pe­ten­za? Con que­sto dram­ma­ti­co dub­bio sul­lo sfon­do di una cam­pa­gna refe­ren­da­ria che, si avver­te a livel­lo nazio­na­le coi media addo­me­sti­ca­ti e/o silen­ti, a Mari­no, come denun­cia il dott. Corio­la­no Gior­gi par­te­ci­pe del Comi­ta­to per i % SI ai refe­ren­dum, sta assu­men­do aspet­ti di tota­le cen­su­ra. Con un comu­ni­ca­to, l’Associazione “Attua­re la Costi­tu­zio­ne” scri­ve al Pre­fet­to con­tro i com­por­ta­men­ti del Comu­ne di Mari­no. “Il sot­to­scrit­to Corio­la­no Gior­gi, socio dell’Associazione Attua­re la Costi­tu­zio­ne e ade­ren­te al comi­ta­to
refe­ren­da­rio ope­ran­te nel Comu­ne di Mari­no, ha invia­to in data odier­na una for­ma­le richie­sta di chia­ri­men­ti
al Pre­fet­to di Roma, al Sin­da­co di Mari­no e alla Segre­ta­ria comu­na­le, in meri­to alla man­ca­ta auto­riz­za­zio­ne
per lo svol­gi­men­to di atti­vi­tà di volan­ti­nag­gio manua­le in vista dei refe­ren­dum abro­ga­ti­vi dell’8 e 9 giu­gno
2025. La richie­sta, pre­sen­ta­ta uffi­cial­men­te il 7 mag­gio 2025 via PEC, riguar­da­va la distri­bu­zio­ne a mano di
mate­ria­le infor­ma­ti­vo nei mer­ca­ti cit­ta­di­ni di Mari­no Cen­tro e Cava dei Sel­ci in date pre­ce­den­ti il voto.
Tut­ta­via, in data 7 mag­gio, l’ufficio tri­bu­ti mino­ri del Comu­ne, gesti­to dal­la socie­tà ABACO S.p.A., ha
rispo­sto negan­do l’autorizzazione, soste­nen­do che dal 30° gior­no ante­ce­den­te il voto (8 mag­gio 2025)
sareb­be vie­ta­ta qual­sia­si for­ma di pub­bli­ciz­za­zio­ne del­le inten­zio­ni di voto.

Secon­do ABACO, ciò deri­ve­reb­be dal­la leg­ge n. 212/1956, art. 6, la stes­sa richia­ma­ta dal­la Cir­co­la­re Pre­fet­ti­zia n. 21/2025, che vie­ta “il lan­cio o get­to di volan­ti­ni” in luo­ghi pub­bli­ci. Tut­ta­via, come evi­den­zia­to nel­la let­te­ra invia­ta alle auto­ri­tà, la nor­ma vie­ta espli­ci­ta­men­te sol­tan­to la dif­fu­sio­ne indi­scri­mi­na­ta di volan­ti­ni, non la con­se­gna ordi­na­ta e volon­ta­ria a mano nei mer­ca­ti, da par­te di mem­bri di un comi­ta­to refe­ren­da­rio. Stu­pi­sce e pre­oc­cu­pa – si leg­ge nel­la comu­ni­ca­zio­ne – che a pro­nun­ciar­si su una que­stio­ne di tale rile­van­za poli­ti­ca e isti­tu­zio­na­le sia sta­to un ope­ra­to­re eco­no­mi­co pri­va­to, inca­ri­ca­to del­la gestio­ne del­la pub­bli­ci­tà, e non inve­ce i diri­gen­ti o fun­zio­na­ri comu­na­li com­pe­ten­ti. Le inter­pre­ta­zio­ni del­la leg­ge elet­to­ra­le non dovreb­be­ro esse­re dele­ga­te ad azien­de pri­va­te che svol­go­no inca­ri­chi tec­ni­ci.

Nel testo si sot­to­li­nea inol­tre come l’interpretazione restrit­ti­va adot­ta­ta da ABACO, se non cor­ret­ta, potreb­be costi­tui­re un osta­co­lo all’esercizio di un dirit­to costi­tu­zio­nal­men­te garan­ti­to, qua­le la par­te­ci­pa­zio­ne demo­cra­ti­ca attra­ver­so la libe­ra infor­ma­zio­ne elet­to­ra­le. Per tali moti­vi, si è chie­sto al Pre­fet­to e agli altri desti­na­ta­ri del­la mis­si­va un imme­dia­to chia­ri­men­to for­ma­le, affin­ché sia garan­ti­ta la pie­na appli­ca­zio­ne del­le nor­me, evi­tan­do che erra­te inter­pre­ta­zio­ni impe­di­sca­no lo svol­gi­men­to del­la cam­pa­gna refe­ren­da­ria in for­ma leci­ta e civi­le.”. Rife­ri­re­mo, di giu­ste rispo­ste atte­se da Pre­fet­tu­ra per cor­reg­ge­re sia il com­por­ta­men­to cen­so­rio di un pri­va­to, sia il pila­te­sco attua­le com­por­ta­men­to del­la ammi­ni­stra­zio­ne comu­na­le silen­te. Del resto c’è, nel comi­ta­to, chi ritie­ne che se giun­ge­rà giu­sto chia­ri­men­to da Pre­fet­to, ciò non dovreb­be esse­re pre­so a ragio­ne per scio­glie­re rap­por­to fidu­cia­rio di appal­to del ser­vi­zio alla stes­sa socie­tà ABACO da par­te del comu­ne?

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