Roma. I comunisti di Roma e provincia impegnati per manifestare per la pace il 19 a Piazza Don Bosco

Roma. I comunisti di Roma e provincia impegnati per manifestare per la pace il 19 a Piazza Don Bosco

15/03/2022 0 Di Maurizio Aversa

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Il segre­ta­rio del­la Fede­ra­zio­ne Metro­po­li­ta­na di Roma, Vir­gi­lio Seu fa “appel­lo pres­san­te ai com­pa­gni e alle com­pa­gne di Roma e pro­vin­cia per la par­te­ci­pa­zio­ne e, quin­di per la pie­na riu­sci­ta di que­sto appun­ta­men­to di lot­ta per la pace. E’ una gior­na­ta di impe­gno da rea­liz­za­re col cor­teo da Piaz­za Don Bosco a Piaz­za dei Con­so­li, a Cine­cit­tà. Nel cuo­re del quar­tie­re popo­la­re. Dia­mo appun­ta­men­to qui con le ban­die­re e gli stri­scio­ni e le paro­le d’ordine che val­go­no per le idea­li­tà che sup­por­ta­no, e per l’attualità dei com­por­ta­men­ti poli­ti­ci e gover­na­ti­vi a cui gli Sta­ti e la UE dovreb­be­ro ispi­rar­si per com­por­re per la via diplo­ma­ti­ca la guer­ra in cor­so.”.
Il segre­ta­rio del­la Fede­ra­zio­ne Metro­po­li­ta­na di Roma, Vir­gi­lio Seu ed il segre­ta­rio nazio­na­le del PCI Mau­ro Alboresi[/caption]


“Cosa dicia­mo? – si chie­de il diri­gen­te comu­ni­sta – que­sto: ‑Imme­dia­to “ces­sa­te il fuo­co”; ‑Fuo­ri l’I­ta­lia dal­la guer­ra; ‑Fuo­ri la Nato dal­l’Eu­ro­pa; ‑Via le basi dai quar­tie­ri popo­la­ri; ‑No all’e­co­no­mia di guer­ra e all’in­vio di armi, sì alle spe­se socia­li; ‑Basta pro­pa­gan­da di guer­ra. Una linea che è for­te di un ragio­na­men­to comu­ne che Wal­ter Tuc­ci, del­la segre­te­ria di Fede­ra­zio­ne, ha avu­to modo di con­fron­ta­re e con­cor­da­re con le altre for­ze poli­ti­che, socia­li e asso­cia­zio­ni che com­pon­go­no l’”Assemblea roma­na con­tro la guer­ra” la con­fer­ma del­la piat­ta­for­ma poli­ti­ca e di indi­riz­zo, così come le moda­li­tà e l’appuntamento stes­so”. Ora è neces­sa­rio pas­sa­re alla fase del­la orga­niz­za­zio­ne. Del resto il docu­men­to che indì­ce l’appuntamento è chia­ro: “Nel cuo­re di Cine­cit­tà è pre­sen­te il Coman­do Ope­ra­ti­vo Inter­for­ze, la strut­tu­ra mili­ta­re più impor­tan­te del­le for­ze arma­te del Pae­se, obiet­ti­vo sen­si­bi­le che entre­reb­be nel miri­no imme­dia­to di un’e­ven­tua­le guer­ra gene­ra­liz­za­ta, come paven­ta­to dal­l’in­ter­ven­ti­smo mostra­to dal gover­no Dra­ghi alle Came­re. I quar­tie­ri popo­la­ri del­la cit­tà già sof­fro­no le con­se­guen­ze di un’e­co­no­mia di guer­ra che col­pi­sce dura­men­te le tasche dei pro­pri abi­tan­ti, come testi­mo­nia­no i rin­ca­ri dei prez­zi ali­men­ta­ri ed ener­ge­ti­ci… l’As­sem­blea riba­di­sce la neces­si­tà di por­ta­re avan­ti paro­le d’or­di­ne chia­re che met­ta­no al cen­tro gli inte­res­si popo­la­ri e un pro­gram­ma poli­ti­co di rifiu­to del­la guer­ra e l’av­vio di un per­cor­so di pace “giu­sta”, fat­ta di coo­pe­ra­zio­ne, soli­da­rie­tà e giu­sti­zia socia­le, garan­ten­do l’au­to­de­ter­mi­na­zio­ne dei popo­li, per cui dal 2014 lot­ta­no i cit­ta­di­ni del­le Repub­bli­che popo­la­ri del Don­bass.”.

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