Marino. Il PCI non partecipa a iniziativa comunale. No a mistificazioni storiche asservite dal revisionismo ai fini politici della destra

Marino. Il PCI non partecipa a iniziativa comunale. No a mistificazioni storiche asservite dal revisionismo ai fini politici della destra

09/02/2022 0 Di Maurizio Aversa

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Ste­fa­no Ender­le, segre­ta­rio PCI Mari­no


“Il PCI ritie­ne una offe­sa, para­go­na­bi­le alle pro­vo­ca­zio­ni, il fat­to che una isti­tu­zio­ne esi­sten­te in quan­to par­te e attua­zio­ne del det­ta­to costi­tu­zio­na­le repub­bli­ca­no nato dal­la resi­sten­za, come è il Comu­ne, si met­ta alla stre­gua di un pro­pan­ga­di­sta fasul­lo a fare distor­sio­ni sto­ri­co cul­tu­ra­li solo per fare pia­ce­re ad ardo­ri fuo­ri luo­go di aman­ti del ven­ten­nio.” – così espli­ci­ta il pen­sie­ro dei comu­ni­sti mari­ne­si il segre­ta­rio Ste­fa­no Ender­le -. Quin­di aggiun­ge: “Abbia­mo man­te­nu­to rap­por­ti e dia­lo­go cul­tu­ra­le col pro­fes­sor Ange­lo d’Orsi che fu ospi­te qui a Mari­no nel­la pre­sen­ta­zio­ne di un suo lavoro(un libro ed una rap­pre­sen­ta­zio­ne sce­ni­ca) su Anto­nio Gram­sci. Ad esem­pio, pro­prio per il suo mestie­re di stu­dio­so è impe­gna­to sul tema del ruo­lo del­la sto­ria e degli sto­ri­ci e del­la ricer­ca. Ebbe­ne – pro­se­gue il segre­ta­rio comu­ni­sta – in que­sti gior­ni sta pro­po­nen­do in for­ma pub­bli­ca que­sta rifles­sio­ne: “Dopo l’istituzione del “gior­no del ricor­do”, il 10 feb­bra­io, è con­se­guen­te che si atti­vi in modo mani­fe­sto, vici­no alla ricor­ren­za, il dibat­ti­to poli­ti­co e soprat­tut­to sto­rio­gra­fi­co. In gene­ra­le la misti­fi­ca­zio­ne dei fat­ti, la mani­po­la­zio­ne del­le fon­ti e il loro trat­ta­men­to discu­ti­bi­le quan­do non volu­ta­men­te defor­man­te, la crea­zio­ne di veri e pro­pri fal­si, sono all’ordine del gior­no nel­le vicen­de sto­ri­che che pos­so­no tran­quil­la­men­te esse­re uti­liz­za­te poli­ti­ca­men­te e quin­di rac­con­ta­te in un cer­to modo. La sto­ria vie­ne rita­glia­ta, estra­po­la­ta, decon­te­stua­liz­za­ta al solo fine di demo­niz­za­re una par­te poli­ti­ca o ria­bi­li­tar­ne un’altra., in alcu­ni casi chi non si pie­ga a que­sta deri­va e cer­ca di fare il pro­prio mestie­re di sto­ri­co o libe­ra ricer­ca subi­sce pres­sio­ni, accu­se e limi­ta­zio­ni da quel­le isti­tu­zio­ni che dovreb­be­ro pro­muo­ve­re la ricer­ca sto­ri­ca stes­sa. I mez­zi che alcu­ni per­so­nag­gi in mala fede ado­pe­ra­no per soste­ne­re tesi infon­da­te sono sva­ria­ti e toc­ca­no gli ambi­ti più dispa­ra­ti: dal­la crea­zio­ne di fal­si ad hoc, alla stru­men­ta­liz­za­zio­ne del cor­po del­le don­ne ai fini del­la pro­pria nar­ra­zio­ne di par­te. Il revi­sio­ni­smo sto­ri­co sta assu­men­do una sem­pre mag­gio­re cen­tra­li­tà nel dibat­ti­to poli­ti­co ed acca­de­mi­co.”.

Anche per que­sto, come comu­ni­sti, abbia­mo deci­so di inter­ve­ni­re e par­te­ci­pa­re alle ini­zia­ti­ve pro­mos­se dall’ANPI e da Biblio­Pop a Mari­no, ad esem­pio, che sono momen­ti pub­bli­ci che offro­no appro­fon­di­men­ti non (fasul­la­men­te) scan­da­li­sti­ci, ed anzi con l’intento più sano di impa­ra­re a leg­ge­re la sto­ria, con­te­stua­liz­zan­do­la, e pren­den­do da essa inse­gna­men­to idea­le, valo­ria­le, cul­tu­ra­le e poli­ti­co. Al con­tra­rio, non par­te­ci­pe­re­mo alla ini­zia­ti­va comu­na­le anche per­ché, come dichia­ra­to dagli inten­ti uffi­cia­li del­la comu­ni­ca­zio­ne comu­na­le, il 10 feb­bra­io sarà mes­so in mano ad una asso­cia­zio­ne che ha que­ste basi: “ “Si trat­ta dell’identità ita­lia­na dell’Adriatico orien­ta­le, che affon­da le sue radi­ci nell’Arena di Pola e nel Palaz­zo di Dio­cle­zia­no a Spa­la­to, fio­ri­sce nei leo­ni di San Mar­co che deco­ra­no chie­se, for­tez­ze e palaz­zi nei seco­li di domi­nio del­la Sere­nis­si­ma Repub­bli­ca di Vene­zia dal Gol­fo di Trie­ste alle Boc­che di Cat­ta­ro; quell’identità che ven­ne bru­tal­men­te offe­sa dal regi­me nazio­nal­co­mu­ni­sta titi­no, e che oggi voglia­mo por­ta­re a nuo­vo splen­do­re.”. Per noi è più che suf­fi­cien­te per schie­rar­ci dal­la par­te del­la ragio­ne e del­la ricer­ca non degli pseu­do­sto­ri­ci che in que­sta epo­ca di pan­de­mia sem­bra­no esse­re una sor­ta di “NO RAGIONE”, come i NO VAX!”.

L’in­va­sio­ne e l’oc­cu­pa­zio­ne nazi­fa­sci­sta all’o­ri­gi­ne del­le Foi­be

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