Marino. Multiservizi, Stefano Cecchi risponde e smentisce Carlo Colizza “Ho letto con molta attenzione il…
Marino. Ballottaggio Cecchi/Colizza. Chiunque sarà il sindaco sarà inadeguato e privo di cultura antifascista questo emerge dalle risposte/non risposte che in modo inaudito sono state rese
14/10/2021Questo articolo è stato letto 2057 volte!
Stefano Enderle, come gli altri candidati sindaco che sono usciti di scena al primo turno delle amministrative 2021 per il consiglio comunale e il sindaco di Marino, ha accettato l’invito da parte della giornalista Francesca Marrucci, di porre una domanda durante il confronto tra Colizza e Cecchi a poche ore dal voto di ballottaggio. Il segretario del PCI ha quindi pronunciato questi quesiti andati in onda di fornte ai due candidati: “Antifascismo. Questo è il tema del quesito che vogliamo porre come comunisti ai due candidati sindaco giunti al ballottaggio. Purtroppo l’attualità dei rigurgiti fascisti nel nostro Paese non sono mai sopiti come dimostra il salto di qualità tentato sabato scorso con l’assalto alla Cgil. Questo vuol dire che in termini di educazione delle nuove generazioni e in termini di nettezza del profilo che le istituzioni democratiche devono avere, quindi anche i comuni, è chiaro e non può essere un argomento come gli altri. E’ il discrimine. L’ha posto tante volte l’ANPI, l’abbiamo posto noi comunsiti ed altri. Lo richiediamo ora con risposta netta: Vanno adottati strumenti ancor più estesi e finanziati dal comune per educare all’antifascismo? Va condivisa, anche con atti formali di natura politico-amministrativa, la richiesta di scioglimento dei gruppi che si richiamano al fascismo? Va finalmente cancellata l’inutile cittadinanza onoraria a Benito Mussolini (a Marino come in altre città) nel nostro comune? Sono tre punti ma è il medesimo quesito sull’antifascismo. Grazie.”. Ebbene, in modo inaudito, sorprendente, quando la giornalista ha dato la parola ai due candidati sindaco per esprimersi sulla domanda abbiamo ascoltato questo: da parte di Stefano Cecchi – del resto sostenuto dalla Lega e bramoso di ricevere consensi dallo sconfitto De Santis di Fratelli d’Italia – (riassunto del pensiero): “L’antifascismo non sta nel programma elettorale di Stefano Cecchi come coalizioneNon si tratta di parlare di fascismo o antifascismo, le cose che sono accadute sono atti di persone senza senno. Si tratta di dialogare tra persone e persone con buon senso ce ne sono. Io del resto ho sempre avuto comportamenti democratici.” Per quanto riguarda la risposta di Carlo Colizza – che forse vuole più acquisire consensi dall’area sparsa a destra che del centrosinistra – è stata questa (riassunto del pensiero): “io credo che l’antifascismo sia professare cosa c’è nella Carta costituzionale. Parlare di intervento degli enti locali che si esprimano sullo scioglimento della extradestra parliamo di qualcosa fuori contesto. Quello che posso dire è che parlano le storie. Tutto ciò che è condanna come quanto accaduto alla cgil ma anche durante amnifestazioni al di là dei colori. Spiego anche che come per la mozione contro Mussolini e per la Segre le stesse passano se i consiglieri le votano.”. Quindi chiunque sarà, il punto di partenza è che la conoscenza della storia e l’educazione antifascista programmata è roba secondaria. Che l’antifascismo non è tema con cui fare i conti perché basta far parlare le persone. Che Mussolini può essere cittadino onorario di Marino sia per Cecchi che per Colizza! A noi sembra vergognoso, candidati sindaco: il fascismo non è un’opinione, è un crimine.
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Un operatore dell’informazione. Un attivista culturale impegnato a diffondere le buone pratiche che aumentano ed estendono la fruizione del miglior bene immateriale di cui l’umanità dispone: il sapere, la conoscenza, la cultura. Questo il mio intimo a cui mi ispiro e la mia veste “giornalistica”. Professionalmente provengo da esperienze “strutturate” come sono gli Uffici Stampa pesanti: La Lega delle Cooperative, Botteghe Oscure. Ma anche esperienze di primo impatto: Italia Radio; e il mondo delle Rassegne Stampa cooperativa DIRE, Diretel, Rastel, Telpress. Per la carta stampata oltre una esperienza “in proprio” come direttore scientifico della rivista “Vini del Lazio”, ho collaborato con Paese Sera, con L’Unità, con Oggi Castelli.