Ariccia. : Andrea Sonaglioni, PCI,  sulla costituzione della Sezione Anpi

Ariccia. : Andrea Sonaglioni, PCI, sulla costituzione della Sezione Anpi

20/05/2021 0 Di Maurizio Aversa

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Andrea Sonaglioni, seg­re­tario del­la Fed­er­azione Castel­li romani PCI


“Nel giorno del 51° anniver­sario del­la pub­bli­cazione in Gazzetta Uffi­ciale del­lo Statu­to dei Lavo­ra­tori (L.300 del 1970 recante “Norme sul­la tutela del­la lib­ertà e dig­nità dei lavo­ra­tori, del­la lib­ertà sin­da­cale e del­l’at­tiv­ità sin­da­cale nei luoghi di lavoro e norme sul col­lo­ca­men­to”), il Par­ti­to Comu­nista Ital­iano di Aric­cia e dei Castel­li romani accoglie con estremo favore e si impeg­na a pro­muo­vere la mas­si­ma ade­sione e parte­ci­pazione delle iscritte e degli iscrit­ti di Aric­cia al proces­so di for­mazione e cos­ti­tuzione del­la sezione locale del­l’AN­PI, l’Associazione Nazionale Par­ti­giani d’Italia. – così il com­men­to di Andrea Sonaglioni seg­re­tario del­la Fed­er­azione comu­nista dei Castel­li romani — Un invi­to che esten­di­amo a tutte le nos­tre concit­ta­dine e a tut­ti i nos­tri concit­ta­di­ni, in par­ti­co­lar modo ai più gio­vani, che han­no in ani­mo un sin­cero sen­ti­men­to demo­c­ra­ti­co e che han­no a cuore i val­ori dell’uguaglianza e del­la gius­tizia sociale, con­sapevoli di chi e come li ha con­quis­ta­ti e di quan­to è impor­tante preser­var­li ed esten­der­li per costru­ire la soci­età del futuro, la futu­ra uman­ità. Tale impeg­no, infat­ti, si incar­di­na coer­ente­mente con la nos­tra sto­ria e con i val­ori che più di tut­ti ci rap­p­re­sen­tano e tra­man­di­amo, spe­cial­mente se si guar­da all’impegno che il PCI ha pro­fu­so nelle lotte antifas­ciste che han­no inter­es­sato la parte cen­trale del sec­o­lo scor­so. Infat­ti, nonos­tante la clan­des­tinità impos­ta dal regime fascista, il con­trib­u­to del Par­ti­to alla Resisten­za fu colos­sale e deter­mi­nante per la vit­to­ria nel­la lot­ta di Lib­er­azione. Come aus­pi­ca­to dal più grande pen­satore del Nove­cen­to nonché fonda­tore e ispi­ra­tore più alto del nos­tro Par­ti­to, Anto­nio Gram­sci, i comu­nisti han­no vis­su­to, vivono e con­tin­uer­an­no a vivere da par­ti­giani. Il cele­bre bra­no del diri­gente comu­nista sar­do “Odio gli indif­fer­en­ti” è lì a ricor­darce­lo, spe­cial­mente nei seguen­ti pas­sag­gi: “Odio gli indif­fer­en­ti. Cre­do che vivere voglia dire essere par­ti­giani. Chi vive vera­mente non può non essere cit­tadi­no e par­ti­giano. L’indifferenza è abu­lia, è paras­sitismo, è vigli­ac­cheria, non è vita. Per­ciò odio gli indif­fer­en­ti. L’indifferenza è il peso mor­to del­la sto­ria”. E anco­ra: “Sono par­ti­giano, vivo, sen­to nelle coscien­ze del­la mia parte già pul­sare l’attività del­la cit­tà futu­ra che la mia parte sta costru­en­do. E in essa la cate­na sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che suc­cede non è dovu­ta al caso, alla fatal­ità, ma è intel­li­gente opera dei cit­ta­di­ni. Non c’è in essa nes­suno che stia alla fines­tra a guardare men­tre i pochi si sac­ri­f­i­cano, si sve­nano. Vivo, sono par­ti­giano. Per­ciò odio chi non parteggia, odio gli indif­fer­en­ti”. A ulte­ri­ore tes­ti­mo­ni­an­za del peso e del ruo­lo rivesti­to dal PCI nel­la Resisten­za e nel­la lot­ta di Lib­er­azione, — con­tin­ua il diri­gente comu­nista — è bene ricor­dare gius­to qualche esem­pio, sep­pur in maniera estrema­mente sin­tet­i­ca, dell’immane attiv­ità svol­ta dal Par­ti­to: dopo aver paga­to in misura mag­giore dis­crim­i­nazioni, pestag­gi, reclu­sioni e con­danne all’esilio, il PCI pro­mosse l’istituzione del Comi­ta­to di Lib­er­azione Nazionale, cos­ti­tuì le Brigate Garibal­di con le loro decine di migli­a­ia di par­ti­giani e par­ti­giane com­bat­ten­ti, isti­tuì i com­mis­sari politi­ci nelle stesse Brigate Garibal­di fon­da­men­tali per moti­vare i com­po­nen­ti delle brigate, raf­forzarli ide­o­logi­ca­mente e accrescerne l’o­mo­geneità polit­i­ca; e poi coordinò i Cor­pi Volon­tari del­la Lib­ertà, i Grup­pi di Azione Patri­ot­ti­ca, le Squadre di Azione Patri­ot­ti­ca, le indomite staffette, cos­ti­tuì il Fronte del­la Gioven­tù, i Tri­umvi­rati Insur­rezion­ali, l’U­nione Donne Ital­iane, guidò il coor­di­na­men­to coi sin­da­cati nelle lotte operaie, diresse le espe­rien­ze di democrazia pro­gres­si­va delle Repub­bliche Antifas­ciste. Inter­minabile, poi, l’elenco delle com­pagne e dei com­pag­ni elet­ti nell’Assemblea Cos­tituente, di cui for­ni­amo una ver­sione ristret­ta solo ai più conosciu­ti: Palmiro Togli­at­ti, Nilde Iot­ti, Lui­gi Lon­go, Con­cet­to March­esi, Tere­sa Mat­tei, Gior­gio Amen­dola, Ilio Baron­ti­ni, Adele Bei, Giuseppe Doz­za, Nadia Gal­li­co Spano, Giuseppe di Vit­to­rio, Giro­lamo Li Causi, Angi­o­la Minel­la, Tere­sa Noce, Agosti­no Novel­la, Gian Car­lo Pajet­ta, Maria Mad­dale­na Rossi, Mau­ro Scoc­ci­mar­ro, Pietro Sec­chia, Emilio Sereni e il Pres­i­dente dell’Assemblea Cos­tituente Umber­to Ter­raci­ni che ha scol­pi­to con la sua fir­ma, in eter­no, la pro­mul­gazione del­la Cos­ti­tuzione. Molte le tes­ti­mo­ni­anze diret­ta­mente ricon­ducibili ad Aric­cia, come quel­la del com­pag­no Guer­ri­no Peruc­ca, par­ti­giano, seg­re­tario del PCI di Aric­cia e pri­mo Sin­da­co elet­to demo­c­ra­ti­ca­mente del­la nos­tra cit­tà; oppure quel­la del nos­tro concit­tadi­no com­pag­no Dante Frances­chi­ni, par­ti­giano a Firen­ze insieme a San­dro Per­ti­ni e com­po­nente indis­pend­abile del­la scor­ta dei seg­re­tari CGIL Giuseppe Di Vit­to­rio e Agosti­no Novel­la e suc­ces­si­va­mente del Seg­re­tario del PCI Enri­co Berlinguer. Tut­ti per­son­ag­gi mem­o­ra­bili, tut­ti comu­nisti. Moltissime altre ver­ran­no ricor­date durante l’iniziativa di domeni­ca 23 mag­gio, a par­tire dalle ore 18:00 a Piaz­za­le Mazz­i­ni (Belvedere di Aric­cia). Ebbene, visti gli esi­ti glo­riosi a cui ha con­dot­to, tale incal­co­la­bile con­trib­u­to ha trova­to larga espres­sione nel­la nos­tra Car­ta Cos­ti­tuzionale, i princìpi del­la quale l’An­pi si impeg­na quo­tid­i­ana­mente a difend­ere e far attuare. A mag­gior ragione in un con­testo come quel­lo odier­no con­trad­dis­tin­to da dis­ug­uaglianze strut­turali e con­seguente ele­va­to gra­do di dis­a­gio sociale che tro­va facile appro­do nelle spinte reazionar­ie, nell’intolleranza, nel­la xeno­fo­bia, nel pop­ulis­mo e nel revi­sion­is­mo galop­pante. Ancor più grave se si pen­sa che i cor­re­spon­s­abili sono sogget­ti che si autodefinis­cono di sin­is­tra ma che al Par­la­men­to Europeo — si veda la fan­ta­siosa Risoluzione del set­tem­bre 2019 — votano a favore dell’equiparazione tra naz­i­fas­cis­mo e comu­nis­mo o che si pre­sen­tano insieme alle destre nazion­al­iste in “sol­i­da­ri­età” alle politiche espan­sion­is­tiche e di pulizia etni­ca di Israele a dan­no dei Palesti­ne­si, con­fonden­do sen­za soluzione di con­ti­nu­ità vinci­tori e vin­ti, oppres­si e oppres­sori. Un insul­to alla sto­ria e al per­cor­so demo­c­ra­ti­co del­la nos­tra Repub­bli­ca che l’ANPI Nazionale, come noi tut­ti, ha imme­di­ata­mente ed esplici­ta­mente con­dan­na­to espri­men­do grande pre­oc­cu­pazione. Se, per­tan­to, come recita lo statu­to del­l’An­pi, essa intende con­cor­rere alla piena attuazione, nelle leg­gi e nel cos­tume, del­la Cos­ti­tuzione Ital­iana, frut­to del­la Guer­ra di Lib­er­azione, in asso­lu­ta fedeltà allo spir­i­to che ne ha det­ta­to gli arti­coli, il PCI c’è come c’è sem­pre sta­to; se essa intende tute­lare l’onore e il nome par­ti­giano con­tro ogni for­ma di vilipen­dio o di spec­u­lazione e far valere e difend­ere il dirit­to acquisi­to dei par­ti­giani di parte­ci­pare allo svilup­po morale e mate­ri­ale del Paese, il PCI c’è come c’è sem­pre sta­to; se essa lavori per man­tenere vin­coli di fratel­lan­za tra par­ti­giani ital­iani e par­ti­giani di altri pae­si, il PCI c’è come c’è sem­pre sta­to; se essa intende pro­muo­vere stu­di inte­si a met­tere in rilie­vo l’importanza del­la guer­ra par­ti­giana ai fini del riscat­to del Paese dal­la servitù tedesca e delle ricon­quiste del­la lib­ertà, il PCI c’è come c’è sem­pre sta­to e se essa intende bat­ter­si affinché i princìpi infor­ma­tori del­la Guer­ra di Lib­er­azione divengano ele­men­ti essen­ziali nel­la for­mazione delle gio­vani gen­er­azioni, il PCI c’è come c’è sem­pre sta­to. Alle cit­ta­dine e ai cit­ta­di­ni di Aric­cia – coc­n­lude Andrea Sonaglioni — rib­a­di­amo che ci siamo sta­ti nel­la Resisten­za e nel­la lot­ta di Lib­er­azione, che ci siamo sta­ti nel­l’e­m­anazione e pro­mul­gazione del­la Cos­ti­tuzione e che ci siamo sta­ti e con­tin­uer­e­mo a esser­ci nelle lotte per la sua piena attuazione. Viva i par­ti­giani, viva la Resisten­za, viva il PCI, viva l’ANPI! “.

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