ROM, ROCCA (FDI): CERTIFICATO FALLIMENTO RAGGI-M5S.

ROM, ROCCA (FDI): CERTIFICATO FALLIMENTO RAGGI-M5S.

16/01/2020 0 Di Marco Montini

Que­sto arti­co­lo è sta­to let­to 2239 vol­te!

Quan­to sta emer­gen­do in que­ste ore cer­ti­fi­ca il tota­le fal­li­men­to del Pia­no Rom del M5S capi­to­li­no, un fal­li­men­to che ave­va­mo annun­cia­to sin dal gior­no del­la pre­sen­ta­zio­ne.

Con arro­gan­za e non poche pole­mi­che il M5S boc­ciò la nostra deli­be­ra di ini­zia­ti­va popo­la­re per la chiu­su­ra dei cam­pi rom, la moti­va­zio­ne fu “abbia­mo il nostro pia­no”, per­fet­to, ora i roma­ni san­no che quel pia­no non solo è fal­li­to ma è irrea­liz­za­bi­le.

Dichia­ra Fede­ri­co Roc­ca respon­sa­bi­le degli enti loca­li di Fra­tel­li d’Italia.

Pre­ve­de­va­no buo­ni casa, men­tal coach, inse­ri­men­ti lavo­ra­ti­vi e l’obbligo dei geni­to­ri rom di man­da­re i figli scuo­la. Nul­la di tut­to ciò è acca­du­to anzi, i bam­bi­ni rom che van­no a scuo­la sono dimi­nui­ti del 56% in 2 anni.

Nel frat­tem­po in cit­tà oltre ai cam­pi rego­la­ri e tol­le­ra­ti, sono sor­te cir­ca 300 barac­co­po­li e per la rimo­zio­ne di alcu­ne di que­ste sono sta­ti spe­si oltre 3 milio­ni di € ed inol­tre sono sta­ti spe­si dopo due anni e mez­zo 30 mln di € (dati for­ni­ti dall’Associazione 21 Luglio). Non si vede­va un qua­dro simi­le dai tem­pi di Rutel­li sin­da­co.

Un pia­no fal­li­to e 4 anni di tem­po per­si per dare del­le rego­le e rior­di­na­re un qua­dro del­le pre­sen­ze dei rom nel­la cit­tà di Roma, infat­ti, pre­so atto di tut­to ciò alla Rag­gi non resta che stan­zia­re sol­di per fare degli sgom­be­ri, un dispe­ra­to ten­ta­ti­vo di recu­pe­ra­re qual­che voto ma che non pro­dur­rà nes­sun miglio­ra­men­to del­la situa­zio­ne.

Dal­le poli­ti­che abi­ta­ti­ve, ai rom, alla mobi­li­tà, al tema rifiu­ti, non c’è un pro­ble­ma risol­to o che abbia visto l’inizio di un pro­gram­ma rea­liz­za­bi­le, è un fal­li­men­to su tut­ta la linea – con­clu­de Roc­ca — la Rag­gi e il M5S dovreb­be­ro pren­der­ne atto e ave­re la digni­tà di dimet­ter­si, inve­ce di con­ti­nua­re a fare dan­ni.

Related Images: