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Bellone e Nero Buono, Cincinnato lancia le Riserve per esaltare i due autoctoni di casa
28/05/2019Questo articolo è stato letto 3067 volte!
La storica cooperativa Cincinnato di Cori, dopo oltre 70 anni di attività e con un’esperienza unica sulla vinificazione delle uve autoctone, ha deciso che i tempi erano maturi per allargare gli orizzonti e le aspettative di due vitigni fondamentali per il Lazio come il Bellone e il Nero Buono. Sono queste le uve dalle quali prende vita la maggior parte della produzione della cooperativa presieduta da Nazzareno Milita, finora sfruttate per le loro caratteristiche più immediate e da oggi invece premiate con una scelta difficile ma sfidante, sono state infatti presentate alla stampa (e saranno presto in commercio) le due riserve Enyo e Kora.
Enyo, nome che tornando all’antica Grecia rimanda proprio alla dea Bellona, dopo una leggera macerazione sulle bucce e una permanenza sui lieviti effettua la fermentazione malolattica, affina poi per un anno in acciaio prima dell’imbottigliamento. Kora, dall’antico nome della città di Cori, è un omaggio che la Cincinnato ha voluto fare alle proprie origini. In questo caso il Nero Buono affina per due anni in legno prima di essere imbottigliato, unendo all’attenzione in cantina una maggiore precisione nella scelta delle uve che provengono solo dai migliori vigneti dell’azienda.
La presentazione alla stampa è avvenuta giovedì 23 maggio nei locali di Sviluppo Horeca a Roma, il presidente della Cincinnato Nazzareno Milita, insieme alla responsabile marketing Giovanna Trisorio, hanno guidato i presenti in un percorso di conoscenza e approfondimento dei due vitigni e delle due nuove etichette. Il Bellone, pur essendo coltivato in altre zone del Lazio, vede la sua massima espressione a Cori con una produzione complessiva tra l’80 e il 90% dell’intera regione. Il Nero Buono è coltivato quasi esclusivamente a Cori, fuori dal comune lepino infatti ne sono autorizzati ufficialmente solo 3 ettari in totale. Enyo 2017 e Kora 2015 sono le prime annate di un progetto di approfondimento su questi vitigni partito circa venti anni fa, al momento ne sono prodotte solo 5.000 bottiglie per etichetta.
Un progetto che prende il via subito dopo il lancio del metodo classico millesimato, sempre da uve Bellone, e in contemporanea con la messa in commercio del nuovo vino da uva Malvasia Puntinata. Un’attenzione importante verso i vitigni tradizionali, che la Cincinnato ha fatto propria da sempre, fino a farla diventare una delle sue caratteristiche fondamentali. Anche quando tutti in Italia puntavano sugli internazionali, la Cincinnato ha preferito rimanere ancorata alle radici, al contatto stretto con i propri soci e ad un’idea di cooperativa fatta sì di numeri ma mai senza la qualità.
L’amore per i luoghi d’origine, verdi e ancora in parte incontaminati, ha suggerito anche il passaggio che si sta per concludere e che vedrà presto la luce, una linea certificata biologica che verrà presto svelata nei dettagli. Un’attenzione alla sostenibilità che da sempre fa parte del lavoro dei tecnici e dei soci di Cincinnato, che tra qualche mese sarà anche sugli scaffali delle enoteche e nelle carte dei ristoranti con una certificazione ufficiale.
“Proprio il mondo della ristorazione e delle enoteche – conferma Nazzareno Milita — continua ad essere il mercato di riferimento di Cincinnato per le sue produzioni. È qui che vogliamo farci conoscere sempre di più ed è qui che la nostra capacità di arrivare sul mercato con prezzi validi, senza però fare sconti all’eccellenza nel bicchiere, può fare davvero la differenza. Dopo la presentazione alla stampa, infatti, Enyo e Kora saranno presentati, insieme al resto della produzione, al mondo della ristorazione. Se saremo bravi a farli conoscere per quello che realmente valgono potremo avere davvero grandi soddisfazioni da questi due vini”.
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Giornalista per formazione, amante del buon vino e del buon cibo per tradizione, la comunicazione è il mio lavoro. Sono nato e vivo a Velletri, dopo alcune esperienze nei settimanali cittadini, ho intrapreso un percorso formativo in un quotidiano regionale che mi ha portato a conseguire il titolo di Giornalista Professionista. Poi sono entrato nel mondo della Comunicazione e ho cominciato ad approfondire le conoscenze nel mondo del vino diventando sommelier e relatore per i corsi FISAR (Federazione Italiana Sommelier Albergatori e Ristoratori). Ho ideato e curo l’audio-blog www.enoagricola.org dedicato ai temi dell’enogastronomia.