Bellone e Nero Buono, Cincinnato lancia le Riserve per esaltare i due autoctoni di casa

Bellone e Nero Buono, Cincinnato lancia le Riserve per esaltare i due autoctoni di casa

28/05/2019 0 Di Fabio Ciarla

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La sto­ri­ca coo­pe­ra­ti­va Cin­cin­na­to di Cori, dopo oltre 70 anni di atti­vi­tà e con un’esperienza uni­ca sul­la vini­fi­ca­zio­ne del­le uve autoc­to­ne, ha deci­so che i tem­pi era­no matu­ri per allar­ga­re gli oriz­zon­ti e le aspet­ta­ti­ve di due viti­gni fon­da­men­ta­li per il Lazio come il Bel­lo­ne e il Nero Buo­no. Sono que­ste le uve dal­le qua­li pren­de vita la mag­gior par­te del­la pro­du­zio­ne del­la coo­pe­ra­ti­va pre­sie­du­ta da Naz­za­re­no Mili­ta, fino­ra sfrut­ta­te per le loro carat­te­ri­sti­che più imme­dia­te e da oggi inve­ce pre­mia­te con una scel­ta dif­fi­ci­le ma sfi­dan­te, sono sta­te infat­ti pre­sen­ta­te alla stam­pa (e saran­no pre­sto in com­mer­cio) le due riser­ve Enyo e Kora.

Enyo, nome che tor­nan­do all’antica Gre­cia riman­da pro­prio alla dea Bel­lo­na, dopo una leg­ge­ra mace­ra­zio­ne sul­le buc­ce e una per­ma­nen­za sui lie­vi­ti effet­tua la fer­men­ta­zio­ne malo­lat­ti­ca, affi­na poi per un anno in accia­io pri­ma dell’imbottigliamento. Kora, dall’antico nome del­la cit­tà di Cori, è un omag­gio che la Cin­cin­na­to ha volu­to fare alle pro­prie ori­gi­ni. In que­sto caso il Nero Buo­no affi­na per due anni in legno pri­ma di esse­re imbot­ti­glia­to, unen­do all’attenzione in can­ti­na una mag­gio­re pre­ci­sio­ne nel­la scel­ta del­le uve che pro­ven­go­no solo dai miglio­ri vigne­ti dell’azienda.

 

La pre­sen­ta­zio­ne alla stam­pa è avve­nu­ta gio­ve­dì 23 mag­gio nei loca­li di Svi­lup­po Hore­ca a Roma, il pre­si­den­te del­la Cin­cin­na­to Naz­za­re­no Mili­ta, insie­me alla respon­sa­bi­le mar­ke­ting Gio­van­na Tri­so­rio, han­no gui­da­to i pre­sen­ti in un per­cor­so di cono­scen­za e appro­fon­di­men­to dei due viti­gni e del­le due nuo­ve eti­chet­te. Il Bel­lo­ne, pur essen­do col­ti­va­to in altre zone del Lazio, vede la sua mas­si­ma espres­sio­ne a Cori con una pro­du­zio­ne com­ples­si­va tra l’80 e il 90% dell’intera regio­ne. Il Nero Buo­no è col­ti­va­to qua­si esclu­si­va­men­te a Cori, fuo­ri dal comu­ne lepi­no infat­ti ne sono auto­riz­za­ti uffi­cial­men­te solo 3 etta­ri in tota­le. Enyo 2017 e Kora 2015 sono le pri­me anna­te di un pro­get­to di appro­fon­di­men­to su que­sti viti­gni par­ti­to cir­ca ven­ti anni fa, al momen­to ne sono pro­dot­te solo 5.000 bot­ti­glie per eti­chet­ta.

Un pro­get­to che pren­de il via subi­to dopo il lan­cio del meto­do clas­si­co mil­le­si­ma­to, sem­pre da uve Bel­lo­ne, e in con­tem­po­ra­nea con la mes­sa in com­mer­cio del nuo­vo vino da uva Mal­va­sia Pun­ti­na­ta. Un’attenzione impor­tan­te ver­so i viti­gni tra­di­zio­na­li, che la Cin­cin­na­to ha fat­to pro­pria da sem­pre, fino a far­la diven­ta­re una del­le sue carat­te­ri­sti­che fon­da­men­ta­li. Anche quan­do tut­ti in Ita­lia pun­ta­va­no sugli inter­na­zio­na­li, la Cin­cin­na­to ha pre­fe­ri­to rima­ne­re anco­ra­ta alle radi­ci, al con­tat­to stret­to con i pro­pri soci e ad un’idea di coo­pe­ra­ti­va fat­ta sì di nume­ri ma mai sen­za la qua­li­tà.

L’amore per i luo­ghi d’origine, ver­di e anco­ra in par­te incon­ta­mi­na­ti, ha sug­ge­ri­to anche il pas­sag­gio che si sta per con­clu­de­re e che vedrà pre­sto la luce, una linea cer­ti­fi­ca­ta bio­lo­gi­ca che ver­rà pre­sto sve­la­ta nei det­ta­gli. Un’attenzione alla soste­ni­bi­li­tà che da sem­pre fa par­te del lavo­ro dei tec­ni­ci e dei soci di Cin­cin­na­to, che tra qual­che mese sarà anche sugli scaf­fa­li del­le eno­te­che e nel­le car­te dei risto­ran­ti con una cer­ti­fi­ca­zio­ne uffi­cia­le.

“Pro­prio il mon­do del­la risto­ra­zio­ne e del­le eno­te­che – con­fer­ma Naz­za­re­no Mili­ta — con­ti­nua ad esse­re il mer­ca­to di rife­ri­men­to di Cin­cin­na­to per le sue pro­du­zio­ni. È qui che voglia­mo far­ci cono­sce­re sem­pre di più ed è qui che la nostra capa­ci­tà di arri­va­re sul mer­ca­to con prez­zi vali­di, sen­za però fare scon­ti all’eccellenza nel bic­chie­re, può fare dav­ve­ro la dif­fe­ren­za. Dopo la pre­sen­ta­zio­ne alla stam­pa, infat­ti, Enyo e Kora saran­no pre­sen­ta­ti, insie­me al resto del­la pro­du­zio­ne, al mon­do del­la risto­ra­zio­ne. Se sare­mo bra­vi a far­li cono­sce­re per quel­lo che real­men­te val­go­no potre­mo ave­re dav­ve­ro gran­di sod­di­sfa­zio­ni da que­sti due vini”.

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