Intervista a Gaetano Basile: ‘Un’altra isola come Pantelleria non esiste!’

Intervista a Gaetano Basile: ‘Un’altra isola come Pantelleria non esiste!’

13/05/2019 0 Di Flavio Silvia

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Lo scrittore siciliano, Gaetano Basile, durante la sua permanenza a Pantelleria, ospite del Comitato Preziosa Pantelleria, ci ha parlato del suo libro, del suo rapporto con Pantelleria e della cucina pantesca che si sta perdendo

di Flavio Sil­via

Durante il caf­fè let­ter­ario di domeni­ca 5 mag­gio pres­so la Medi­ate­ca Comu­nale, abbi­amo avu­to l’oc­ca­sione, in esclu­si­va per Pan­tel­le­ria — Pun­to a Capo Online, di porre delle domande iner­en­ti al libro e non, allo scrit­tore Gae­tano Basile, che in tale occa­sione ha pre­sen­ta­to il suo libro “La vita in Sicil­ia al tem­po dei Bor­bone”.

Signor Basile, quali sono le tematiche che affronta in questo nuovo libro?

Il libro par­la sem­plice­mente del­la vita quo­tid­i­ana in Sicil­ia all’e­poca dei Bor­bone, però rac­chi­ude tutte quelle curiosità e sto­rie incred­i­bili che in altri lib­ri non ho trova­to. Di lib­ri sui Bor­bone in cir­co­lazione ce ne sono ben 196, però tut­ti par­lano di Napoli e delle sue sto­rie, oppure del­la Cal­abria e del­la Puglia. La Sicil­ia viene cita­ta soltan­to quan­do il Re Fer­di­nan­do si rifugiò a Paler­mo e poi quan­do scop­pi­ano i pri­mi moti indipen­den­tisti, igno­ran­do che quel­li furono i pri­mi moti europei, quel­li che por­tarono ad infi­ammare l’Eu­ropa intera e che in genere ven­gono sot­to­va­l­u­tati.

Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?

Ho vis­su­to 12 anni a Napoli e i Bor­bone a Napoli sono anco­ra “vivi”, tan­gi­bili. Un sec­on­do moti­vo è, sen­za dub­bio, che a me, quan­do qual­cuno viene descrit­to trop­po cat­ti­vo, incu­rio­sisce. Voglio vedere cos’è vero e cosa no dietro ques­ta cat­tive­ria. Ad esem­pio, ho scop­er­to che i Bor­bone furono per­sone nor­malis­sime, han­no avu­to lati buoni e altri meno buoni. Sono pas­sati alla Sto­ria come “cat­tivi”, per­ché la sto­ria la scrivono i vinci­tori.

C’è qualche curiosità o aneddoto che vuole raccontarci del libro?

Sono tut­ti aned­doti par­ti­co­lari e gius­ta­mente c’è sta­to un caro ami­co, col­le­ga e gior­nal­ista, che ha det­to: “Gae­tano Basile ha riscrit­to Chi e Novel­la Duemi­la però in edi­zione 1800!’ In effet­ti, sono anda­to a rac­cogliere anche quel­lo che, oggi, sarebbe il gos­sip del­l’e­poca.

C’è qualcosa, un evento, un monumento o un luogo di Pantelleria che le potrebbero ispirare un libro ambientato o riguardante l’isola?

Iner­ente alla sto­ria dei Bor­bone no. L’u­ni­ca notizia che ho trova­to ril­e­vante è sta­to il restau­ro del castel­lo Bar­ba­cane fat­to in epoca bor­bon­i­ca. Non pen­so sia un’iso­la che abbia anco­ra “odore” di Bor­bone. È un’iso­la che invece pro­fu­ma di antichissi­ma civiltà, di un’in­no alla natu­ra. Dici­amo che Pan­tel­le­ria è tut­t’al­tra cosa. Pan­tel­le­ria è molto più vas­ta, molto più impor­tante, molto più emozio­nante.

Come ha trovato l’isola durante questa sua visita?

Io sono già sta­to a Pan­tel­le­ria. Conosco bene l’iso­la e la realtà che Pan­tel­le­ria vive. Dici­amo che c’è il lato pos­i­ti­vo e il lato neg­a­ti­vo. Per quan­to riguar­da il lato neg­a­ti­vo l’ho trova­ta molto trascu­ra­ta in cer­ti aspet­ti. Un aspet­to pos­i­ti­vo è che oggi è fre­quen­tatis­si­ma, è sul­la cres­ta del­l’on­da gra­zie anche ai VIP che vi si sono sta­bil­i­ti. È un’iso­la che va cura­ta con mol­ta atten­zione. Qui ho anche gira­to un doc­u­men­tario tele­vi­si­vo, por­tan­do 75 gior­nal­isti di fama inter­nazionale. Pan­tel­le­ria è un’iso­la dal fas­ci­no asso­lu­ta­mente uni­co. Un’al­tra iso­la come Pan­tel­le­ria non esiste. In questi giorni, poi, con la Pri­mav­era che inizia, ho trova­to un’iso­la nera con dieci mila col­ori.…

Cosa pensa della cucina e delle tipicità pantesche?

La cuci­na pan­tesca è sta­ta dimen­ti­ca­ta. Le rac­con­to un’aned­do­to. Andan­do in un ris­torante del­l’iso­la, ho chiesto dei piat­ti pan­teschi che ave­vo assag­gia­to negli anni scor­si. Ho chiesto se era pos­si­bile rifare due piat­ti che mi ave­vano col­pi­to pro­fon­da­mente, la pas­ta con le patelle e la pas­ta con i granchi­et­ti delle scogliere. La rispos­ta è sta­ta: “Mii, e cu è chi i va pig­ghià?

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