Vinitaly 2019, padiglione del Lazio finalmente protagonista

Vinitaly 2019, padiglione del Lazio finalmente protagonista

12/04/2019 0 Di Fabio Ciarla

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Su una cosa sono tut­ti d’ac­cor­do, final­men­te il Padi­glio­ne del Lazio al Vini­ta­ly, deno­mi­na­to come “A” e di fron­te l’in­gres­so prin­ci­pa­le del­la fie­ra, que­st’an­no è sta­to più visi­ta­to e più cer­ca­to del­le edi­zio­ni pas­sa­te. Meri­to for­se del­la sem­pli­cis­si­ma scel­ta del­la gigan­to­gra­fia del Colos­seo sul­la pare­te ester­na? Pro­ba­bi­le, d’al­tron­de sono spes­so le cose più sem­pli­ci e scon­ta­te (ma alle qua­li nes­su­no sem­bra pen­sa­re) ad ave­re i miglo­ri effet­ti.

Ma la curio­si­tà per i vini del Lazio è aumen­ta­ta anche per meri­to del­le azien­de stes­se, che han­no avu­to un pub­bli­co atten­to e costan­te duran­te i quat­tro gior­ni del­la mani­fe­sta­zio­ne. Suc­ces­so spar­so tra pic­co­le e medie ma anche gran­di real­tà, come la sto­ri­ca coo­pe­ra­ti­va Got­to d’O­ro di Mari­no. Dal­l’al­tro dei suoi 18 milio­ni di euro di fat­tu­ra­to e 210 soci, la real­tà pre­sie­du­ta da Lui­gi Capo­ric­ci si è pre­sen­ta­ta con un dop­pio stand. Uno, ugua­le agli altri come da rego­la­men­to, inter­no al Padi­glio­ne A del­la Regio­ne, l’al­tro più ampio in un’al­tro spa­zio. Qui si è tenu­ta la “meren­da” orga­niz­za­ta dal­la Got­to d’O­ro con il risto­ra­to­re Ales­san­dro Pipe­ro (ori­gi­na­rio di Alba­no Lazia­le) per la pre­sen­ta­zio­ne del­la nuo­va linea “Vinea Domi­ni”, che ripren­de le paro­le del pri­mo discor­so di Papa Ratzin­ger che si defi­nì un umi­le con­ta­di­no nel­la “vigna del Signo­re” appun­to, dedi­ca­ta alla risto­ra­zio­ne di qua­li­tà. Lo chef stel­la­to del risto­ran­te roma­no “Pipe­ro” (1 Stel­la Miche­lin), il gio­va­ne Ciro Sca­mar­del­la, ha pre­pa­ra­to per i nume­ro­si pre­sen­ti boc­co­ni gusto­si come “Pane di Pipe­ro e Por­chet­ta di Aric­cia”, “Mari­toz­zo Bur­ra­ta e Ali­ci di Gae­ta” e “Colom­ba Lazia­le con Mar­mel­la­ta e Foie Gras”, in accom­pa­gna­men­to appun­to ai vini del­la linea Vinea Domi­ni da viti­gni inter­na­zio­na­li (3 bian­chi e 3 ros­si) insie­me a Roma Doc bian­co e Roma Doc ros­so e al Fra­sca­ti Supe­rio­re Docg (che man­ca­va nel­la gam­ma del­l’a­zien­da mari­ne­se).

Sul fron­te coo­pe­ra­ti­ve spa­zio anche ad un’al­tra real­tà sto­ri­ca, la Cin­cin­na­to di Cori, anch’es­sa con più di 70 anni alle spal­le e pre­sie­du­ta da Naz­za­re­no Mili­ta. Dal­le col­li­ne core­si sono sbar­ca­ti i vini da uve autoc­to­ne come Bel­lo­ne e Nero Buo­no, nel­la nuo­va ver­sio­ne spu­man­te da meto­do clas­si­co e nel­le riser­ve, dedi­ca­te anch’es­se alla risto­ra­zio­ne. Un suc­ces­so, quel­lo del­la Cin­cin­na­to, che ormai ha var­ca­to i con­fi­ni nazio­na­li, essen­do i vini del­la coo­pe­ra­ti­va distri­bui­ti in oltre 20 Pae­si oltre l’I­ta­lia.

Otti­mi riscon­tri anche per azien­de sto­ri­che come Castel De Pao­lis del­la fami­glia San­ta­rel­li, ope­ra­ti­va tra Grot­ta­fer­ra­ta e Fra­sca­ti, che ha svi­lup­pa­to un gran­de busi­ness con la Cina, pro­ba­bil­men­te un esem­pio viruo­so di come un’a­zien­da loca­le pos­sa ini­zia­re a sfrut­ta­re quel­lo che da tut­ti è con­si­de­ra­to il mer­ca­to del vino del futu­ro. Allar­gan­do lo sguar­do ad altre par­ti dei Castel­li Roma­ni, o anche leg­ger­men­te fuo­ri, come non segna­la­re due azien­de gio­va­ni ma di gran­di pro­spet­ti­ve, entram­be posi­zio­na­te sul­l’as­se Cister­na-Cam­po­leo­ne. La can­ti­na San­t’Eu­fe­mia si tro­va nel ter­ri­to­rio di Cister­na ma vici­nis­si­ma a Vel­le­tri, lavo­ra da unpa­io di anni su viti­gni autoc­to­ni come il Bel­lo­ne e mol­ti inter­na­zio­na­li, respi­ro inter­na­zio­na­le e una can­ti­na nuo­va in via di rea­liz­za­zio­ne che uni­rà desi­gn ed effi­cien­za. L’al­tra azien­da sul­la stes­sa diret­tri­ce, ma nel comu­ne di Cam­po­leo­ne e ai con­fi­ni con Lanu­vio, è Can­ti­nA­me­na del­la fami­glia Min­got­ti. Qui il pac­ka­ging del­le nuo­ve linee sa di fre­schez­za, i vini rap­pre­sen­ta­no in par­te il ter­ri­to­rio (anche con il Cesa­ne­se) e in par­te la voca­zio­ne inter­na­zio­na­le di que­sta area, e la pro­mo­zio­ne affi­da­ta ad una agen­zia di alto livel­lo come Wine­Soul di Ales­san­dra Caro­ni pro­met­te di dif­fon­de­re i vini lazia­li in mol­te par­ti del mon­do.

Infi­ne come non cita­re can­ti­ne che han­no fat­to la sto­ria del­l’e­no­lo­gia lazia­le, e con­ti­nua­no a tira­re la vola­ta a tan­ti altri, come la Mar­co Capri­ne­ti di Cori, capa­ce di ren­de­re lo stand in fie­ra un ango­lo di colo­re, bol­le ed alle­gria accom­pa­gna­ti da otti­mi vini.

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