ROSSIGNOLI (FEDERLAZIO): ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA ANCORA UTILI MA DEVONO CAMBIARE RADICALMENTE

ROSSIGNOLI (FEDERLAZIO): ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA ANCORA UTILI MA DEVONO CAMBIARE RADICALMENTE

10/01/2019 0 Di Redazione

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Feder­la­zio inter­vie­ne in meri­to alla fun­zio­ne che oggi rico­pro­no, o dovreb­be­ro rico­pri­re, le Asso­cia­zio­ni di cate­go­ria. Ecco le paro­le del Pre­si­den­te Feder­la­zio, Sil­vio Ros­si­gno­li.

“Ulti­ma­men­te le asso­cia­zio­ni di rap­pre­sen­tan­za impren­di­to­ria­le sono sta­te spes­so accu­mu­na­te ai par­ti­ti poli­ti­ci, con tut­te le rifles­sio­ni che ne con­se­guo­no. Secon­do la vul­ga­ta popu­li­sta, le asso­cia­zio­ni non avreb­be­ro più mol­to da dire sui temi del­lo svi­lup­po eco­no­mi­co e sui rea­li inte­res­si del tes­su­to impren­di­to­ria­le, sosti­tui­te ora­mai dal­la “voce del popo­lo”, l’unico depo­si­ta­rio del­la cono­scen­za, che le stes­se isti­tu­zio­ni di gover­no fareb­be­ro bene a con­sul­ta­re diret­ta­men­te sen­za inter­me­dia­zio­ni super­flue.

C’è da dire che il mon­do del­la rap­pre­sen­tan­za nel cor­so degli anni ha anche mes­so mol­to del suo per ali­men­ta­re qual­che riser­va sull’operato e sul­la fun­zio­ne di quel­la che è sta­ta chia­ma­ta “la socie­tà di mez­zo”, ma come un recen­te son­dag­gio dell’Ipsos con­fer­me­reb­be, le asso­cia­zio­ni di rap­pre­sen­tan­za han­no comun­que con­ti­nua­to a resi­ste­re, alme­no al con­fron­to con il crol­lo di gra­di­men­to nell’opinione pub­bli­ca riscon­tra­to da altri sog­get­ti, qua­li ad esem­pio i par­ti­ti o le ban­che.

Cosa pos­so­no rac­con­tar­ci, sia quest’ultimo dato sta­ti­sti­co che la rifles­sio­ne di cui sopra? Ci rac­con­ta­no sen­za alcun dub­bio che le asso­cia­zio­ni di rap­pre­sen­tan­za impren­di­to­ria­le devo­no cam­bia­re, devo­no aggior­nar­si e modi­fi­ca­re la loro pel­le, pre­stan­do un’attenzione più deci­sa: a) ai cam­bia­men­ti dell’economia; b) al ruo­lo rico­per­to dall’innovazione, che è tec­no­lo­gi­ca e nel con­tem­po cul­tu­ra­le; c) alle tra­sfor­ma­zio­ni strut­tu­ra­li dei mer­ca­ti e all’allargamento smi­su­ra­to del­le loro dimen­sio­ni.

Ma anche che del­le asso­cia­zio­ni di rap­pre­sen­tan­za vi è anco­ra biso­gno e sem­pre più sarà così in futu­ro, per­ché quan­do l’onda popu­li­sta sarà pas­sa­ta, il sin­go­lo – cit­ta­di­no o impre­sa che sia – si ritro­ve­rà nuo­va­men­te ad esse­re solo, con la dif­fe­ren­za che la socie­tà che egli si tro­ve­rà ad affron­ta­re sarà infi­ni­ta­men­te più com­ples­sa di quel­la ricom­pre­sa nel peri­me­tro del­la socie­tà loca­le o per­si­no di quel­la nazio­na­le. Sarà una socie­tà con i con­fi­ni sem­pre più este­si, dove ciò di cui si avrà biso­gno sarà pro­prio la capa­ci­tà di orga­niz­za­re e rap­pre­sen­ta­re i sin­go­li – nel nostro caso le impre­se – a par­ti­re dal­la loro esi­gen­za vita­le di misu­rar­si con quel­la dimen­sio­ne, non già per rin­cor­re­re un impro­po­ni­bi­le ritor­no al pas­sa­to, ma in vista di un futu­ro che non spa­ven­ta se lo si affron­ta con gli stru­men­ti ade­gua­ti.

Per­ché come sostie­ne anche il Pre­si­den­te del Cnel, Tizia­no Treu, l’ondata di popu­li­smo e di indi­vi­dua­li­smo non fa dimi­nui­re, ma fa anzi cre­sce­re l’esigenza di sta­re insie­me, a con­di­zio­ne natu­ral­men­te che lo si fac­cia non per difen­der­si dai rischi del­la glo­ba­liz­za­zio­ne, ma per aggre­dir­la e anti­ci­par­la gra­zie ad un uso sapien­te dell’innovazione in tut­te le sue pos­si­bi­li decli­na­zio­ni.

Per­ché, come sostie­ne Feder­la­zio, il lavo­ro — e il benes­se­re che ne con­se­gue — non nasce per cau­se natu­ra­li, ma per mano di un impren­di­to­re che ha deci­so di rischia­re se stes­so e le pro­prie dispo­ni­bi­li­tà per rea­liz­za­re un pro­get­to in gra­do di pro­dur­re red­di­to e occu­pa­zio­ne come ragio­ne di vita”.

Que­sta la dichia­ra­zio­ne del Pre­si­den­te Feder­la­zio, Sil­vio Ros­si­gno­li.

 

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