Chi è il fotografo di scena?

Chi è il fotografo di scena?

12/03/2025 0 Di Anna Maria Gavotti

Que­sto arti­co­lo è sta­to let­to 148 vol­te!

Ce lo racconta Giampiero Rinaldi, fotografo di scena

A tut­ti sarà capi­ta­to di entra­re a tea­tro e ammi­ra­re le foto­gra­fie di sce­na, imma­gi­ni che ci nar­ra­no una sto­ria, fat­ta di luci e colo­ri, ma anche di com­ples­si aspet­ti con­cet­tua­li. Rac­con­ta­re attra­ver­so le foto­gra­fie una sto­ria con la testa del regi­sta, car­pi­re l’anima del per­so­nag­gio, non dell’attore, inter­pre­ta­re e inte­ra­gi­re con la tem­pe­ra­tu­ra di colo­re, distin­gue­re la smor­fia dall’espressione…
Ho incon­tra­to Giam­pie­ro Rinal­di foto­gra­fo di sce­na, video­ma­ker, docu­men­ta­ri­sta e la pri­ma doman­da che mi vie­ne in men­te è:

Giam­pie­ro, chi è il foto­gra­fo di sce­na?
Il foto­gra­fo di sce­na è quel­la figu­ra discre­ta ma essen­zia­le che cat­tu­ra, sen­za esse­re inva­den­te, l’emozione del momen­to. Attra­ver­so le imma­gi­ni rac­con­ta l’intensità di uno sguar­do, l’espressione dell’attore, ren­den­do ogni scat­to il più fede­le pos­si­bi­le al testo e alle luci di sce­na. Il suo com­pi­to è far rivi­ve­re quel­le bat­tu­te, quel­le emo­zio­ni, a chi guar­de­rà la foto, tra­sfor­man­do­la in un fram­men­to di rac­con­to visi­vo.

È giu­sto defi­ni­re la foto­gra­fia di sce­na un per­fet­to con­nu­bio tra Arte e Scien­za?
Sì, la foto­gra­fia di sce­na è un per­fet­to con­nu­bio tra Arte e Scien­za. Da un lato richie­de sen­si­bi­li­tà arti­sti­ca per cat­tu­ra­re emo­zio­ni, atmo­sfe­re e com­po­si­zio­ni sug­ge­sti­ve; dall’altro neces­si­ta di com­pe­ten­ze tec­ni­che per gesti­re luce, espo­si­zio­ne e attrez­za­tu­ra in con­di­zio­ni com­ples­se. L’unione di que­sti ele­men­ti per­met­te di crea­re imma­gi­ni che rac­con­ta­no e valo­riz­za­no il mon­do del cine­ma e del tea­tro.

Quan­to è impor­tan­te nel tuo mestie­re l’empatia?
Nel mestie­re del foto­gra­fo di sce­na, sia nel Cine­ma che nel Tea­tro, l’empatia è fon­da­men­ta­le. Biso­gna entra­re in pun­ta di pie­di nell’anima del momen­to, coglier­ne l’essenza sen­za alte­rar­la. Per me, scat­ta­re una foto è come scri­ve­re un testo per uno scrit­to­re: ogni imma­gi­ne deve rac­con­ta­re qual­co­sa di auten­ti­co. Sen­za empa­tia, non solo con l’attore, ma con tut­to ciò che cir­con­da la sce­na, sareb­be impos­si­bi­le resti­tui­re la veri­tà di quell’istante.

Ansel Adams dice­va che l’obiettivo foto­gra­fi­co ha la capa­ci­tà di coglie­re ciò che sfug­ge agli occhi per­ché distrat­ti dal­la men­te. Tu cosa ne pen­si?
Ansel Adams ave­va ragio­ne: la foto­gra­fia per­met­te di coglie­re det­ta­gli e momen­ti che spes­so sfug­go­no a cau­sa del­la nostra distra­zio­ne. L’obiettivo foto­gra­fi­co iso­la la real­tà, fis­san­do­la in un istan­te in cui luce, for­me ed emo­zio­ni si rive­la­no in modo più chia­ro e inten­so. La mac­chi­na foto­gra­fi­ca diven­ta così uno stru­men­to di con­sa­pe­vo­lez­za, aiu­tan­do­ci a vede­re dav­ve­ro ciò che, nel­la fre­ne­sia quo­ti­dia­na, potrem­mo non nota­re.

Giam­pie­ro tu ti occu­pi anche di video­ma­ker, in ita­lia­no video­gra­fo o videa­sta, un neo­lo­gi­smo entra­to nell’uso comu­ne del­la lin­gua ita­lia­na a segui­to del­la lar­ga dif­fu­sio­ne del­le appa­rec­chia­tu­re digi­ta­li di ripre­sa e mon­tag­gio. Tu sei un pro­fes­sio­ni­sta a tut­to ton­do, ma come si arri­va a que­sto?
Si arri­va con pas­sio­ne, stu­dio e tan­ta pra­ti­ca. Esse­re un video­ma­ker oggi signi­fi­ca saper gesti­re ripre­sa, mon­tag­gio, luce e suo­no, rac­con­tan­do sto­rie attra­ver­so le imma­gi­ni in movi­men­to. Il digi­ta­le ha reso tut­to più acces­si­bi­le, ma richie­de comun­que impe­gno nel padro­neg­gia­re la tec­ni­ca e svi­lup­pa­re un pro­prio sti­le. L’esperienza sul cam­po è fon­da­men­ta­le: si ini­zia spe­ri­men­tan­do, affian­can­do un pro­fes­sio­ni­sta­per fare espe­rien­za­sul cam­po, maga­ri con pro­get­ti per­so­na­li o pic­co­li lavo­ri, fino a costrui­re un port­fo­lio soli­do. La chia­ve è la curio­si­tà e la voglia di miglio­rar­si sem­pre!

Cosa con­si­glie­re­sti a un gio­va­ne che voles­se intra­pren­de­re la pro­fes­sio­ne del foto­gra­fo di sce­na, con­si­de­ran­do che la foto­gra­fia è un mon­do mol­to com­ples­so e che, con l‘avvento del digi­ta­le, si è crea­ta tan­ta con­fu­sio­ne con il pro­li­fe­ra­re dei gene­ri di foto­gra­fia?
Gli con­si­glie­rei di par­ti­re dal­la pas­sio­ne e dal­la curio­si­tà, per­ché la foto­gra­fia di sce­na è un mix di tec­ni­ca e sen­si­bi­li­tà arti­sti­ca. Deve alle­na­re l’oc­chio a coglie­re i det­ta­gli e le emo­zio­ni di un set, stu­dian­do sia la foto­gra­fia che il lin­guag­gio del cine­ma o del tea­tro. Il digi­ta­le ha reso tut­to più acces­si­bi­le, ma anche più com­pe­ti­ti­vo, quin­di è fon­da­men­ta­le fare espe­rien­za, maga­ri ini­zian­do come assi­sten­te, per costrui­re un buon port­fo­lio. La pazien­za e la voglia di rac­con­ta­re sto­rie attra­ver­so le imma­gi­ni faran­no la dif­fe­ren­za!

Giam­pie­ro la tua vita pro­fes­sio­na­le è ric­ca di tan­te avven­tu­re, ma il tuo obiet­ti­vo è di appro­da­re alla regia?
Si, il mio sogno è quel­lo di diven­ta­re regi­sta per rac­con­ta­re tut­to quel­lo che mi emo­zio­na.

Il digi­ta­le ha avu­to for­ti riper­cus­sio­ni nel mon­do del­la foto­gra­fia, soprat­tut­to per chi lo fa di mestie­re, ma per for­tu­na esi­sto­no anco­ra i foto­gra­fi di sce­na come te, che ci rac­con­ta­no sto­rie e pas­sio­ni­del mon­do del­lo spet­ta­co­lo fat­to di atti­mi fug­gen­ti.
Gra­zie, Giam­pie­ro, per aver­mi dedi­ca­to il tuo tem­po, la foto­gra­fia di sce­na ha biso­gno di pro­fes­sio­ni­sti come te. Buon lavo­ro, Giam­pie­ro!

rice­via­mo e pub­bli­chia­mo da Mar­ti­na Nasi­ni

FOTOFoto Giampiero RinaldiFoto Giampiero Rinaldi

Related Images: