Marino. Emergenza coronavirus. Cosa hanno capito i cittadini. Cosa hanno imparato o sbagliato politici e chi governa. Cosa dice Essere Marino.

Marino. Emergenza coronavirus. Cosa hanno capito i cittadini. Cosa hanno imparato o sbagliato politici e chi governa. Cosa dice Essere Marino.

27/02/2020 0 Di Maurizio Aversa

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Mau­ro Avel­lo, por­tav­oce di Essere Mari­no


A dicem­bre 2019, dal­la Cina, abbi­amo fat­to la conoscen­za, e suc­ces­si­va­mente denom­i­na­to (COVID-19) un nuo­vo virus. Non è una novità asso­lu­ta, ma appar­tiene ad un cep­po di ben sette tipolo­gie di coro­n­avirus. Ora, — come com­men­ta il seg­re­tario nazionale del PCI, Mau­ro Albore­si – ques­ta epi­demia da Coro­n­avirus, che dal­la Cina si è prop­a­ga­ta in altri pae­si, ivi com­pre­so il nos­tro, e che real­is­ti­ca­mente ne inve­stirà altri, deter­mi­na, inevitabil­mente, un cres­cente sen­so di inqui­etu­dine e di pre­oc­cu­pazione tra la popo­lazione. Troppe, infat­ti, sono le incog­nite che gra­vano sui suoi pos­si­bili svilup­pi, sul­la sua pos­si­bile risoluzione, e che chia­mano in causa la comu­nità sci­en­tifi­ca impeg­na­ta a darvi rispos­ta. Nel nos­tro paese, gli inter­ven­ti che i diver­si liv­el­li isti­tuzion­ali pre­posti han­no mes­so in atto nelle realtà region­ali ad oggi coin­volte (Piemonte, Lom­bar­dia, Vene­to, Emil­ia-Romagna) sono innanz­i­tut­to tesi a cir­co­scri­vere il più pos­si­bile la dif­fu­sione dell’epidemia e ad offrire la nec­es­saria assis­ten­za a col­oro che ne sono fat­ti ogget­to.”. Anche noi comu­nisti a Mari­no, per parte nos­tra osservi­amo, ragio­ni­amo e ci rap­por­ti­amo col prob­le­ma e coi cit­ta­di­ni. – dice Mau­ro Avel­lo, por­tav­oce del­la coal­izione Essere Mari­no — . E noti­amo che al net­to dell’approccio irrazionale di alcu­ni, dell’atteggiamento da untore di altri, si riscon­tra un gen­erale cres­cente affi­da­men­to alla comu­nità sci­en­tifi­ca, alle sue indi­cazioni; un aspet­to impor­tante questo, da sot­to­lin­eare, dopo anni nei quali una ver­gog­nosa spec­u­lazione polit­i­ca ha teso a met­terne in dis­cus­sione l’autorità pro­muoven­do, cav­al­can­do l’ondata pop­ulista, come ben evi­den­zi­a­to dal movi­men­to no vax. Cioè – aggiunge Mau­ro Avel­lo — ciò che emerge con forza in ques­ta vicen­da è l’imprescindibilità del servizio pub­bli­co, l’unico in gra­do di offrire una rispos­ta all’altezza del bisog­no per l’insieme dei cit­ta­di­ni, con buona pace dei tan­ti che in questi anni, all’insegna del liberis­mo, si sono adoperati per met­ter­la in dis­cus­sione, per affer­mare un sis­tema sem­pre più pri­va­to, nel quale anche la salute è pie­ga­ta alla log­i­ca del prof­it­to. Anche per questo, ad esem­pio, a liv­el­lo locale ben si com­prende la spin­ta a vol­er vedere riconosci­u­ta la neces­sità di sal­va­guardare e ricon­fer­mare, se non tutte le fun­zioni, almeno le pre­rog­a­tive ospedaliere di prossim­ità che sedi come l’Ospedale di Mari­no ha svolto eccel­len­te­mente.”.

Del resto – aggiunge il por­tav­oce di Essere Mari­no — i pre­si­di ospedalieri di eccel­len­za, ai quali sono affi­date le sper­anze di tut­ti a fronte dell’epidemia in essere, sono pub­bli­ci, così come lo sono le realtà oggi impeg­nate nel­la ricer­ca del­la soluzione alla stes­sa, così come lo è il per­son­ale medico ed infer­mieris­ti­co impeg­na­to in pri­ma lin­ea e che con­tin­ua a dare otti­ma pro­va di sé. E qui fa un cer­to scon­cer­to, vedere frasi di cir­costan­za, come quelle del PD locale che ringrazia il per­son­ale san­i­tario, sen­za muo­vere un accen­no di crit­i­ca o di con­sid­er­azione per le politiche future che né il Gov­er­no nazionale attuale (come nep­pure il prece­dente), né Nico­la Zin­garet­ti da Com­mis­sario e da Pres­i­dente regionale sul­la san­ità, han­no mai adot­ta­to, det­to, o pen­sato pub­bli­ca­mente. Non siamo noi comu­nisti, ma i fat­ti, che dimostra­no la neces­sità di inve­stire sem­pre più e meglio nel Servizio San­i­tario Nazionale, di far si che lo stes­so garan­tis­ca per davvero, sull’intero ter­ri­to­rio nazionale, la medes­i­ma qual­i­fi­ca­ta rispos­ta, superan­do le dif­feren­ze che si reg­is­tra­no da tem­po tra le diverse realtà del paese, una situ­azione che ha por­ta­to più d’uno ad evi­den­ziare che nel­la sostan­za si mis­ura­no tan­ti sis­te­mi san­i­tari quante sono le regioni, con il ris­chio di met­tere in dis­cus­sione la sus­sis­ten­za di un Servizio San­i­tario Nazionale coer­ente con i prin­cipi che ne han­no sanci­to l’affermazione nel lon­tano 1978.”.

Come ha det­to il seg­re­tario nazionale del Par­ti­to Comu­nista Ital­iano, aver tra­di­to la Rifor­ma san­i­taria (con­quis­ta­ta dalle lotte dei lavo­ra­tori e pro­pos­ta da comu­nisti e social­isti nel nos­tro Paese) ha una con­seguen­za, ques­ta: dei pro­ces­si di cres­cente autono­mia regionale affer­ma­tisi al riguar­do nel tem­po, e che in tan­ti, attra­ver­so il proces­so di autono­mia dif­feren­zi­a­ta, vor­reb­bero spin­gere anco­ra più avan­ti, con­tem­p­lan­do sem­pre più materie e fun­zioni, finen­do con il met­tere in dis­cus­sione la stes­sa unic­ità stat­uale. L’epidemia che abbi­amo di fronte sot­to­lin­ea dram­mati­ca­mente la neces­sità di difend­ere e qual­i­fi­care sem­pre più un sis­tema san­i­tario pub­bli­co, gra­tu­ito, di qual­ità, anco­ra­to ai prin­cipi di uni­ver­sal­ità, equi­tà, sol­i­da­ri­età, per l’intero paese, per l’insieme dei suoi cit­ta­di­ni. La cen­tral­ità, l’imprescindibilità del servizio pub­bli­co è anco­ra una vol­ta sot­to­lin­ea­ta dal bisog­no. In tale direzione noi, il Par­ti­to Comu­nista Ital­iano, siamo impeg­nati.

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