Fisar Roma e Castelli Romani porta nella Capitale la sfida del Rosato Autoctono Italiano

Fisar Roma e Castelli Romani porta nella Capitale la sfida del Rosato Autoctono Italiano

12/06/2018 0 Di Fabio Ciarla

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Vener­dì 8 giu­gno allo She­ra­ton Rome Hotel gran­di nume­ri per la degu­sta­zio­ne orga­niz­za­ta dai som­me­lier roma­ni con la gui­da del gior­na­li­sta Ange­lo Peret­ti, tra i mas­si­mi esper­ti di rosa­ti in Ita­lia

Un viag­gio da nord a sud Ita­lia alla ricer­ca dei miglio­ri vini rosa­ti, sele­zio­na­ti però in vir­tù di tra­di­zio­ne e viti­gni autoc­to­ni. Que­sto il per­no del­la sera­ta “Rosa­to Autoc­to­no Ita­lia­no”, orga­niz­za­ta dal­la Dele­ga­zio­ne Fisar Roma e Castel­li Roma­ni lo scor­so vener­dì 8 giu­gno allo She­ra­ton Rome Hotel, pri­ma usci­ta pub­bli­ca del nuo­vo Con­si­glio di Dele­ga­zio­ne elet­to ad apri­le.

Che il rosa­to sia un vino “mino­re” lo pen­sa­no in mol­ti, sicu­ra­men­te però non la vedo­no così gli oltre 70 iscrit­ti alla degu­sta­zio­ne, arric­chi­ta da una gui­da d’eccezione come Ange­lo Peret­ti, gior­na­li­sta tra i mas­si­mi esper­ti di vini rosa­ti in Ita­lia (www.internetgourmet.it) e con­su­len­te del Con­sor­zio di Tute­la Chia­ret­to e Bar­do­li­no.

Il rosa­to, quan­do fat­to bene e frut­to di una tra­di­zio­ne, è un vino di pari digni­tà rispet­to ai bian­chi e ai ros­si. Un fat­to poco avver­ti­to dal mer­ca­to ita­lia­no, nel qua­le solo il 6% dei con­su­ma­to­ri beve rego­lar­men­te vini rosa­ti con­tro il 34% dei fran­ce­si, eppu­re l’Italia è il quar­to Pae­se pro­dut­to­re di que­sta tipo­lo­gia. Una ano­ma­lia incre­di­bi­le se pen­sia­mo, tra l’altro, ai nume­ro­si even­ti dedi­ca­ti a que­sta tipo­lo­gia, il pros­si­mo 3 luglio a Roma ci sarà Bere­Ro­sa 2018 orga­niz­za­to da Cucina&Vini ma anche la Dele­ga­zio­ne Fisar di Man­zia­na orga­niz­za ogni anno “Rose… Rosa­ti & Rosé” a metà mag­gio a Brac­cia­no (e infat­ti tra i gra­di­ti ospi­ti del­la sera­ta c’era anche la Dele­ga­ta Fisar di Man­zia­na Sil­via Zan­net­ti).

Tra­di­zio­ne e viti­gno rap­pre­sen­ta­no il noc­cio­lo del­la degu­sta­zio­ne orga­niz­za­ta dal­la Fisar Roma e Castel­li Roma­ni ma anche del Pat­to di Inten­ti fir­ma­to ad apri­le tra Con­sor­zio di Tute­la Chia­ret­to e Bar­do­li­no, Con­sor­zio Val­tè­ne­si, Con­sor­zio di Tute­la Vini d’Abruzzo, Con­sor­zio di Tute­la Castel Del Mon­te e Con­sor­zio di Tute­la Vini Dop Sali­ce Salen­ti­no. I cin­que Con­sor­zi sto­ri­ca­men­te voca­ti, e in alcu­ni casi “dedi­ca­ti”, ai rosa­ti ita­lia­ni si sono riu­ni­ti per ribal­ta­re l’idea che si ha in Ita­lia di que­sta tipo­lo­gia di vino. Un pro­get­to che ha visto la luce allo scor­so Vini­ta­ly e che nel­la sera­ta orga­niz­za­ta dal­la Fisar vede la sua pri­ma tap­pa roma­na, con al cen­tro vini del­le azien­de: Pog­gio del­le Gra­zie, Vigne­ti Vil­la­bel­la, Tor­re Zam­bra, Costan­ti­ni, Mas­se­ria Farao­na, Vignuo­lo, Tor­re­ven­to, Rive­ra, Can­ti­na San Dona­ci e Can­di­do.

Cor­vi­na Vero­ne­se, Grop­pel­lo, Mon­te­pul­cia­no d’Abruzzo, Bom­bi­no Nero, Nero di Tro­ia e Negroa­ma­ro i viti­gni pre­sen­ta­ti duran­te la sera­ta, un modo per ripas­sa­re – anche – l’enografia nazio­na­le da par­te dei mol­ti iscrit­ti ai cor­si per som­me­lier sedu­ti in sala. Ma soprat­tut­to un viag­gio che ha aper­to gli occhi ai pre­sen­ti sul­la gran­de varie­tà e ric­chez­za dei rosa­ti ita­lia­ni, a comin­cia­re dall’assunto – erra­to —  che i rosa­ti sia­no tut­ti ugua­li!

In que­sti gior­ni stan­no arri­van­do a con­clu­sio­ne i cor­si del­la Fisar a Roma (EUR e Pario­li), Mari­no, Vel­le­tri e Anzio, in vista di una meri­ta­ta pau­sa esti­va, ma la Dele­ga­zio­ne Roma e Castel­li Roma­ni non smet­te­rà di lavo­ra­re duran­te l’estate per gli even­ti e la pro­gram­ma­zio­ne del­la nuo­va sta­gio­ne, viag­gi didat­ti­ci com­pre­si. Tut­to sem­pre rin­trac­cia­bi­le al sito www.fisar-roma.it (per infor­ma­zio­ni: info@fisar-roma.it).

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