Domani varo del veliero SV Brigantes, ex-Onice di Pantelleria

Domani varo del veliero SV Brigantes, ex-Onice di Pantelleria

29/05/2019 0 Di Francesca Marrucci

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Domani varo della SV Brigantes, ex-Onice di Pantelleria, per un progetto che coniuga tradizione e futuro, trasporto merci ecologico e storia marinaresca.

Abbiamo sentito Alessia Rossetto che ha curato il progetto e Stefano Scaltriti, capogruppo M5S al Comune di Pantelleria, che insieme all’Assessore Claudia Della Gatta domani saranno presenti all’inaugurazione.

Domani diretta sui nostri canali Facebook e sul giornale

di Francesca Mar­ruc­ci

Il vas­cel­lo che negli anni ’50 por­ta­va il riforn­i­men­to di bom­bole a Pan­tel­le­ria con il nome di ONICE, poi dismes­so, sta per tornare a nuo­va vita.

Domani, a Tra­pani pres­so il cantiere navale DA.RO.MAR.CI NAVAL FERRO, in via Giuseppe Palmieri 12, a par­tire dalle 9,00 del mat­ti­no si cele­br­erà la con­clu­sione del­la pri­ma fase di lavori di restau­ro allo scafo di acciaio chioda­to del 1911 del veliero che ver­rà bat­tez­za­to SV BRIGANTES, e si con­clud­erà in ser­a­ta pres­so la BANCHINA MARINELLA del Por­to di Tra­pani.

In segui­to, si prevede una sec­on­da fase di lavori agli interni ed all’apparato veli­co del veliero, in for­ma di cantiere educa­ti­vo didat­ti­co gesti­to dal prog­et­to Brig­antes stes­so.

Ulti­mati tut­ti i lavori, a fine pri­mav­era 2020, il veliero offrirà il servizio di trasporto mer­ci decar­boniz­za­to ver­so le Americhe e nel Mar Mediter­ra­neo, arric­chen­do il trasporto eco­logi­co delle mer­ci con attiv­ità di pro­mozione dei ben­efi­ci ambi­en­tali, d’impatto sociale e cul­tur­ali ricon­ducibili alla filosofia del tur­is­mo sosteni­bile.

Abbi­amo par­la­to del varo del SV Brig­antes con Alessia Ros­set­to, respon­s­abile del prog­et­to, e Ste­fano Scal­tri­ti, capogrup­po del M5S al Comune di Pan­tel­le­ria, che ha segui­to il restau­ro del veliero pas­so pas­so.

Alessia Rossetto non nasconde il suo orgoglio e la soddisfazione nell’illustrare questo ambizioso progetto alla nostra testata che domattina seguirà la cerimonia in diretta sui canali Fb e sulla testata.

Questo è un prog­et­to che mira a tute­lare atti­va­mente l’arte marinaresca, sen­za perdere il pat­ri­mo­nio del­la tradizione, ottimiz­zan­do il pas­sato con le nuove tec­niche con­tem­po­ra­nee e dan­do serie assi­cu­razioni ai pro­dut­tori che vogliono un trasporto ad emis­sioni zero,” dice Alessia e non a caso questo è il pri­mo prog­et­to di questo genere in Italia, men­tre nel­l’Eu­ropa del Nord, in par­ti­co­lar modo in Olan­da e in Dan­i­mar­ca, il trasporto su velieri si attua già da più di un decen­nio.

Il trasporto mer­ci su veliero com­por­ta un impor­tante pas­so ver­so l’ab­bat­ti­men­to dell’inquinamento ambi­en­tale su larghissi­ma scala. I com­bustibili uti­liz­za­ti dalle navi car­go sono infat­ti oli pesan­ti estrema­mente tossi­ci, con­siderati a ter­ra rifiu­ti peri­colosi e che richiedono ovvi­a­mente uno smal­ti­men­to cos­toso e com­pli­ca­to.

Cosa succederà dopo il varo di domani, Alessia?

Dopo il varo inizierà la costruzione degli interni e del­l’ap­pa­ra­to veli­co, per il quale abbi­amo dovu­to cer­care maes­tranze spe­cial­iz­zate inter­nazion­ali, per­ché i lavori sono molto impor­tan­ti. Poi la nave rimar­rà attrac­ca­ta e ospiterà volon­tari e sarà anche un lab­o­ra­to­rio didat­ti­co per le scuole. L’in­ten­zione è di usare la nave come pal­cosceni­co e ospitare even­ti e mostre fino al pri­mo viag­gio tra Tra­pani e Pan­tel­le­ria che avver­rà verosim­il­mente in questo peri­o­do il prossi­mo anno. Poi, in estate, inizierà la nav­igazione nel Mediter­ra­neo e in inver­no trasporter­e­mo il pri­mo cari­co mer­ci nel Mediter­ra­neo, ma anche fino in Usa e Cen­tro Amer­i­ca.

Una lunga traversata…

La tra­ver­sa­ta effet­ti­va del­l’O­ceano Atlanti­co dura tra i 30 e i 40 giorni, ma il nos­tro viag­gio dur­erà 6 mesi per­ché farà moltissime tappe nei Caraibi per cari­care e scari­care le mer­ci.

Di quali merci si tratterà?

Abbi­amo già un accor­do per il trasporto di caf­fè con un’azien­da aus­tri­a­ca, in Italia sti­amo cer­can­do part­ner com­mer­ciali. L’idea è quel­la di dis­tribuire nel Mediter­ra­neo e oltre Oceano i prodot­ti tipi­ci pan­teschi e mediter­ranei in un modo asso­lu­ta­mente eco­logi­co, che ripor­ta in vita un’an­ti­ca tradizione.

E Pantelleria sarà coprotagonista di questa avventura?

Asso­lu­ta­mente sì, ques­ta è l’in­ten­zione. Il Comune di Pan­tel­le­ria ci ha dato il Patrocinio gra­tu­ito e ci ha segui­to pas­so pas­so nel prog­et­to. Ci met­terà a dis­po­sizione anche una lan­cia pan­tesca che sarà pre­sente domat­ti­na al varo. La pre­sen­za del­la lan­cia pan­tesca è impor­tante pro­prio per­ché una delle fun­zioni storiche delle lance pan­tesche era scari­care le mer­ci dai velieri che non pote­vano avvic­i­nar­si alla cos­ta a causa dei fon­dali. La lan­cia pan­tesca farà quin­di una veleg­gia­ta insieme alla Scuo­la Vela del­la Lega Navale di Tra­pani e alle vele del­l’As­so­ci­azione Vela Lati­na di Tra­pani.

Stefano Scaltriti è stato tra i primi ad appoggiare questo ambizioso progetto che ben si sposava con un progetto analogo elaborato da un gruppo di Panteschi che poi sarebbe diventato il gruppo del M5S.

Quan­do 3 anni fa, i ragazzi del Brig­antes pale­sarono l’in­ten­zione di iniziare il recu­pero del­la vec­chia moton­ave Onice, ebbi l’oc­ca­sione di esserne mes­so a conoscen­za tramite l’ex-mac­chin­ista del­la nave, Luca Fer­reri, det­to Cap­i­tan Zibib­bo,” rac­con­ta il capogrup­po di mag­gio­ran­za Ste­fano Scal­tri­ti, che domani, insieme all’Asses­sore Clau­dia Del­la Gat­ta, sarà pre­sente al varo a Tra­pani.

E cosa è successo dopo?

Quan­do i ragazzi ven­nero a pro­porre alla popo­lazione la ven­di­ta delle quote ‘a carati’, così come si face­va una vol­ta nel­la tradizione marinaresca, li accogliem­mo con piacere per­ché nel loro prog­et­to vedem­mo molto di quel­lo che stava­mo elab­o­ran­do noi 5 Stelle come soluzione alter­na­ti­va al prob­le­ma dei trasporti. Ave­va­mo inizia­to a stu­di­are un piano trasporti nuo­vo che vedesse il Comune coin­volto come in una pub­lic com­pa­ny, usan­do pro­prio la tradizione dei carati, sem­plice­mente rielab­o­ran­do in chi­ave mod­er­na quel­la che è un’an­ti­ca tradizione delle com­pag­nie di nav­igazione.

Perché è così importante questo progetto per il Comune di Pantelleria?

Sti­amo stu­dian­do un modo per pot­er ren­dere il Comune un sogget­to partecipe in quo­ta all’inizia­ti­va. In effet­ti, sti­amo par­lan­do di un trasporto mer­ci a tut­ti gli effet­ti, anche se in una guisa cer­ta­mente più carat­ter­is­ti­ca ed inusuale. Sarebbe molto utile a Pan­tel­le­ria avere una nave che sia in gra­do di trasportare le mer­ci ed i mate­ri­ali di pri­ma neces­sità anche se c’è mare grosso, cosa che un veliero può fare, come ha sem­pre fat­to stori­ca­mente.

Par­liamo di ridare vita al vec­chio ruo­lo del veliero anche per trasportare le mer­ci pan­tesche nel Mediter­ra­neo, nel Nord Europa e oltre oceano. Non è solo un mez­zo che attrae già di per sé vis­i­bil­ità e rap­p­re­sen­ta sen­z’al­tro un bigli­et­to da visi­ta di qual­ità per le mer­ci che vi ven­gono trasportate, ma di un mez­zo asso­lu­ta­mente car­bon free che recu­pera le tradizioni isolane per proi­et­tar­le nel futuro e portare svilup­po eco­nom­i­co a quan­ti, tra aziende e impren­di­tori, vor­ran­no sfrut­tar­la.

In questo sen­so il prog­et­to attende part­ner per crescere ed evolver­si, unen­do il trasporto ad un’­op­er­azione di mar­ket­ing garan­ti­ta dal fas­ci­no stes­so del veliero.

L’even­to è parte del più ampio Fes­ti­val del­lo Svilup­po Sosteni­bile pro­mosso da ASviS — Allean­za Ital­iana per lo Svilup­po Sosteni­bile.

Il 21 mag­gio, è sta­to dato difat­ti il via alla terza edi­zione del #Fes­ti­valSvilup­poSosteni­bile e fino al 6 giug­no, sono centi­na­ia gli even­ti ded­i­cati alla sosteni­bil­ità in tut­ta Italia. Pro­gram­ma del Fes­ti­val: http://festivalsvilupposostenibile.it/2019

Domani la diret­ta del­l’even­to su ques­ta tes­ta­ta e sui nos­tri canali Face­book:

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Programma

DA.RO.MAR.CI NAVAL FERRO (TRAPANI)

- 09:00 Aper­tu­ra del cantiere navale.

- 09:30 — 13:30 Degus­tazione del caf­fè Brig­antes, trasporta­to a vela & buf­fet; il caf­fè ha veleg­gia­to sul veliero car­go tedesco SV AVONTUUR (Tim­ber­coast).

- 10:00 — 12:00 Dis­cor­si dei Co-fonda­tori, delle Autorità e dei Part­ners locali.

- 10:30 — 11:00 Cer­i­mo­nia di bat­tes­i­mo. Musi­ca dal vivo.

- 11:00 — 12:30 Inizio delle oper­azioni di varo. Musi­ca dal vivo.

- 12:30 — 13:30 Nave in acqua! Foto di grup­po ed Inter­viste.

BANCHINA MARINELLA (TRAPANI)

- 19:00 — 21:00 Veleg­gia­ta cel­e­bra­ti­va: vele latine tra­pane­si, lance pan­tesche e scuo­la vela del­la Lega Navale di Tra­pani.

- 21:00 — 23:30 Proiezione di fil­mati, musi­ca e milon­ga dei Brig­an­ti.

- 23:30 — 23:45 Good­night & Fair Winds!!

NOTIZIE SULLA NAVE

1911

META venne vara­ta il 7 set­tem­bre 1911 ad Ham­mel­war­den , nei pres­si di Bre­ma in Ger­ma­nia, appe­na tre mesi dopo che lo stes­so FRIEDRICH – suc­ces­si­va­mente rib­at­tez­za­to EYE OF THE WIND – las­ciò il cantiere. La pro­pri­età di META fu con­di­visa tra il Sig. Olt­mann ed i suoi altri 13 com­pro­pri­etari; la nave venne uti­liz­za­to per il trasporto di mer­ci nel Mar Balti­co e nel Mare del Nord. Una col­li­sione purtrop­po avvenu­ta nel pri­mo anno di nav­igazione, costrinse i pro­pri­etari a rin­no­vare il drit­to di prua. Nel 1914 un nuo­vo cap­i­tano prese il coman­do ed acquisì 5/33 quote del­la nave.

1920

META superò for­tu­nata­mente indenne la Pri­ma Guer­ra Mon­di­ale, ma venne poi trasferi­ta in Fran­cia come bot­ti­no di guer­ra. Il suo pri­mo motore fu instal­la­to nel , men­tre rimase inal­ter­ato l’apparato veli­co orig­i­nale. La nave venne quin­di trasferi­ta nel Mar Mediter­ra­neo nel 1922, venne reg­is­tra­ta a Mar­siglia un anno dopo ed infine ven­du­ta al cap­i­tano Car­lo Pezzi­ca di Viareg­gio, il quale ne sarà pro­pri­etario sino al 1932.

1935

Viareg­gio, e poi Livorno, furono il por­to di casa di META fino agli anni ’50. Il tal­co sar­do e il mar­mo di Car­rara furono solo alcune delle mer­ci volu­mi­nose trasportate. Spes­so al suo fian­co in quegli anni ritro­vi­amo FLORETTE, il più anti­co brig­an­ti­no del Mediter­ra­neo, anco­ra in ottime con­dizioni di nav­igazione gra­zie al pro­pri­etario e cap­i­tano Rony Heynes. Anche dopo la Sec­on­da Guer­ra Mon­di­ale, META con­tin­ua a cavarsela benis­si­mo.

1954

Nel 1957, la nave subì una trasfor­mazione rad­i­cale pres­so il cantiere navale Benet­ti di Viareg­gio. L’apparato veli­co venne rimosso ed il vec­chio motore venne sos­ti­tu­ito da un motore diesel Ansal­do più potente. Il portel­lo di cari­co venne sposta­to, al fine di las­cia­re lo spazio nec­es­sario per un sec­on­do portel­lo di cari­co nel­la parte ante­ri­ore. Un albero sin­go­lo, più cor­to, con 2 pali di cari­ca­men­to venne appos­to al cen­tro del­la nave. Nuove sovras­trut­ture ven­nero real­iz­zate nel­la sezione di pop­pa, men­tre l’arco venne soll­e­va­to con gar­bo. Due paratie stagne furono mon­tate nel­la sti­va, men­tre lo scafo rimase invari­a­to.

1999

Dopo oltre 30 anni di lavoro per l’armatore Lenti­ni di Pan­tel­le­ria, ONICE viene ven­du­ta al Sig.Miceli, e mes­sa fuori servizio. Alla fine di ques­ta sua pri­ma car­ri­era lavo­ra­ti­va, la nave trasporta­va bom­bole di gas dal­la Sicil­ia alla pic­co­la iso­la di Pan­tel­le­ria. Il nuo­vo pro­pri­etario, Totò Miceli vol­e­va trasfor­mare la nave in un mez­zo di sal­vatag­gio, ma for­tu­nata­mente questi piani non sono mai sta­ti mes­si in atto. La nave viene abban­do­na­ta in un ango­lo del por­to di Tra­pani (Sicil­ia).

2016

Nel gen­naio del 2016, ONICE cam­bia nuo­va­mente pro­pri­età. Una com­pag­nia di nav­igazione di nuo­va cos­ti­tuzione diven­ta pro­pri­etaria del­lo scafo stori­co. Dopo essere sta­ta dis­incagli­a­ta dall’ex pro­pri­etario Miceli, ONICE viene trasferi­ta nel cantiere Da.Ro.Mar.Ci Naval­fer­ro e tira­ta a sec­co tramite la tec­ni­ca tradizionale a invasi. La nave viene quin­di rip­uli­ta da tut­ti i detri­ti accu­mu­lati nel cor­so degli anni, e le strut­ture irri­me­di­a­bil­mente per­dute ed inuti­liz­z­abili ven­gono rimosse e smaltite, così da ren­dere lo scafo agi­bile e pron­to per il restau­ro.

2019

Nell´arco di due anni la nave riprende lenta­mente la sua for­ma orig­i­nale. Dopo che l’intero ponte è sta­to rin­no­va­to e lo scafo pro­pri­a­mente manuten­zion­a­to, e dopo che avrà super­a­to le rig­orose ver­i­fiche del­la soci­età di clas­si­fi­cazione RINA in atto in questo fine anno 2018, la nave vivrà il suo ter­zo bat­tes­i­mo, ques­ta vol­ta col suo nuo­vo nome: SV BRIGANTES.

IL TRASPORTO A VELA, OGGI?

La comod­ità del trasporto marit­ti­mo attuale com­por­ta un cos­to molto gravoso: l’inquinamento ambi­en­tale su larghissi­ma scala. I com­bustibili uti­liz­za­ti dalle navi car­go sono difat­ti oli pesan­ti estrema­mente tossi­ci, con­siderati a ter­ra rifiu­ti peri­colosi e che richiedono ovvi­a­mente uno smal­ti­men­to cos­toso e com­pli­ca­to.

- le 16 delle più gran­di navi por­ta­con­tain­er al mon­do emet­tono emis­sioni tossiche pari all’intero sis­tema di trasporto stradale mon­di­ale;

- il con­sumo gior­naliero di olio pesante da parte di una nave por­ta­con­tain­er di medie dimen­sioni a pieno cari­co è di 300 ton­nel­late;

- le emis­sioni annu­ali di CO2 dovute al trasporto marit­ti­mo tradizionale ammon­tano a 870 mil­ioni di ton­nel­late;

- le emis­sioni annu­ali di ossi­di di azo­to sono di 20 mil­ioni di ton­nel­late met­riche;

- le emis­sioni annu­ali di ossi­do di zol­fo sono ammon­tano a 15 mil­ioni di ton­nel­late met­riche;

- i deces­si pre­ma­turi in con­seguen­za diret­ta delle emis­sioni marit­time in Europa sono 50.000 all’anno.

Siamo con­vin­ti che la nav­igazione a vela sia tutt’oggi una val­i­da alter­na­ti­va eco­nom­i­ca che facili­ta i com­mer­ci e la movi­men­tazione dei beni, raf­forzan­do le comu­nità locali, pro­muoven­do il benessere delle per­sone e garan­ten­do, nel frat­tem­po, alle gen­er­azioni future la pos­si­bil­ità di godere ed essere accolti da un ambi­ente nat­u­rale quan­to più pos­si­bile preser­va­to dall’impatto umano. Lavo­ran­do insieme sul­la base di un’etica comune e di val­ori con­di­visi, cer­chi­amo di creare una cul­tura eco­log­i­ca per il trasporto navale, muoven­do mer­ci su scala glob­ale a vela ed assi­cu­ran­do che ogni fase del­la cate­na di approvvi­gion­a­men­to pro­muo­va la dife­sa dell’ambiente per le gen­er­azioni future, dal colti­va­tore al con­suma­tore finale.

Domani la diret­ta del­l’even­to su ques­ta tes­ta­ta e sui nos­tri canali Face­book:

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Seg­nalazione da un let­tore, Rober­to Salse­do:

È gius­to nom­inare anche Giuseppe Fer­reri, che ha cre­ato ques­ta inizia­ti­va, spe­so tem­po, sol­di, pas­sione e vita per trovare l’On­ice, mis­urare le lamiere, trovare gli accor­di eco­nomi­ci col pro­pri­etario e coi cantieri, cre­ato la rac­col­ta fon­di, spe­so la sua ani­ma marinaresca per ren­dere pos­si­bile tut­to questo.

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