Oggi, intorno alle ore 14, i volontari della Protezione Civile di Lanuvio sono intervenuti in…
SBAI (LEGA): “SARO’ PARTE CIVILE PER DIFENDERE I DIRITTI DELLA 14ENNEPICCHIATA AD OSTIA”
16/11/2021Questo articolo è stato letto 2269 volte!
M@Sona, il nome è di fantasia per proteggere la privacy della minorenne, si rifiutava di indossare il velo burqa perché, come tutte le adolescenti della sua età, si compiaceva del suo bel visino di giovane donna e mortificarlo con un tetro velo nero non lo trovava né logico né accettabile. E voleva innamorarsi di un ragazzo come lei, non di un uomo molto più grande di età che nemmeno conosceva e che la avrebbe trattata come un oggetto senza valore. Per questi motivi, per la sua ostinazione a vivere una vita normale è stata vessata, insultata, malmenata dai suoi familiari per mesi, forse addirittura anni, fino a ieri pomeriggio, quando la furia, ancor più violenta del solito, del fratello maggiore l’ha fatta arrivare all’ospedale Grassi di Ostia con un trauma cranico a seguito delle percosse ricevute – afferma Souad Sbai, responsabile nazionale Dipartimento Lega per l’Integrazione e l’Immigrazione, che si presenterà parte civile nel processo che ora la magistratura avvierà nei confronti dei familiari della ragazza.
Sbai è paladina dei diritti delle donne straniere che subiscono violenze e abusi, infatti, come presidente dell’Associazione Donne Marocchine in Italia, sono anni che si batte contro i fanatismi islamici e ha già salvato numerose persone da maltrattamenti e lesioni personali.
“Lega in Senato sta elaborando una proposta di legge apposita contro i matrimoni imposti dalle famiglie di origine alle proprie figlie, spessopoco più che bambine – continua Sbai – occorrono centri di accoglienza adeguati a garantire l’incolumità e la ripresa psicologica delle vittime e, soprattutto, voglio che le straniere abbiano il duplicato dei loro documenti. Questo passaggio è fondamentale, perché la donna maltrattata che prende coraggio e decide di scappare dalla famiglia, spesso soccombe fatalmente ad angherie letali proprio perché torna a casa per prendere il passaporto. Il centrodestra – conclude Souad Sbai – ha già fatto la legge contro l’abominevole pratica dell’infibulazione alle bambine, adesso è il momento di avere una normativa che faccia rispettare agli stranieri i principi fondanti della nostra Costituzione e della nostra democrazia: il rispetto della donna è sacro e nessun fanatismo che lo eluda deve essere più tollerato in Italia”.
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Classe ’82, giornalista pubblicista dal 2012, cronista di strada dal 2007, scrivo ormai da tempo di sport, politica, sociale e cultura. Attualmente collaboro con testate dei Castelli Romani e della Capitale, fornendo al contempo prestazioni e consulenze di comunicazione per numerose realtà territoriali, private e pubbliche. Laziale, teatrante, animale sociale, adoro viaggiare, conoscere e nutrirmi della diversità, del nuovo, dello sconosciuto.