Marino. Forte partecipazione a Bibliopop contro la guerra, per la Palestina. L’intervento di Yousef Salman, il commento del PCI

Marino. Forte partecipazione a Bibliopop contro la guerra, per la Palestina. L’intervento di Yousef Salman, il commento del PCI

22/06/2025 1 Di Maurizio Aversa

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You­sef Sal­man inter­vie­ne all’as­sem­blea di Biblio­pop dopo la pro­ie­zio­ne del docu­film No Other Land


Pur­trop­po, tra­gi­ca­men­te, — mol­ti di voi l’avranno già appre­so nel­la not­te — la guer­ra in Medio Orien­te con l’attacco all’Iran (da USA oltre che Israe­le) sta defla­gran­do in con­flit­to più vasto dal­le con­se­guen­ze impre­ve­di­bi­li. Pri­ma di que­sto, ieri, saba­to 21, mol­ti dei par­te­ci­pan­ti alla ini­zia­ti­va di Biblio­pop — con la pro­ie­zio­ne del film “No Other Land” , il docu­film di Basel Adra e Yuva Abra­ham, pre­mia­to agli Oscar — ave­va­no par­te­ci­pa­to alla pre­sen­za in piaz­za, a Roma del­le deci­ne di miglia­ia di par­te­ci­pan­ti con­tro la guer­ra, con­tro il riar­mo, con­tro la Nato e le scel­te di UE e Gover­no ita­lia­no. Dopo aver assi­sti­to al dram­ma­ti­co, vero, stra­zian­te, docu­film, mol­ti dei par­te­ci­pan­ti alla pro­ie­zio­ne, sono inter­ve­nu­ti con que­si­ti e com­men­ti e, infi­ne, offer­to a You­sef Sal­man, pre­si­den­te del­la comu­ni­tà pale­sti­ne­se di Roma e Lazio, la pos­si­bi­li­tà di illu­stra­re con estre­ma luci­di­tà, non solo la sto­ria degli ulti­mi decen­ni che riguar­da­no i pale­sti­ne­si, e il medio orien­te, ma che riguar­da tut­ti noi: medi­ter­ra­neo, medio orien­te e mon­do. Sal­man, ha fat­to que­sto ricor­ren­do alla ana­li­si sto­ri­co-poli­ti­ca attua­le che inchio­da il capi­ta­li­smo e l’imperialismo al pro­prio dise­gno disve­la­to e alle pro­prie respon­sa­bi­li­tà sto­ri­che (anche futu­re) che, pur­trop­po, in que­ste ore, con­fer­ma­no le accu­se del diri­gen­te pale­sti­ne­se con­tro USA, Gran Bre­ta­gna, UE e Ita­lia.

uno scor­cio del­la par­te­ci­pa­ta inzia­ti­va a Biblio­pop sul­la Pale­sti­na


In par­ti­co­la­re, su que­sta ana­li­si, due pun­ti sono sta­ti mes­si in evi­den­za: il pri­mo è l’obiettivo vero asse­gna­to nei decen­ni ad Israe­le. Il secon­do è il tem­po poli­ti­co attua­le scel­to per l’intervento mili­ta­re di guer­ra israe­lia­no (ed ora anche sta­tu­ni­ten­se). Sul pri­mo pun­to, Sal­man ha ricor­da­to che il dise­gno di voler garan­ti­re l’accaparramento (di rapi­na) del­le mate­rie pri­me, a comin­cia­re da quel­le ener­ge­ti­che, pre­sen­ti nell’area medio orien­ta­le sono all’origine del­le scel­te di con­sen­ti­re ad Israe­le (sta­to con­fes­sio­na­le defi­ni­to a pre­scin­de­re demo­cra­zia avan­za­ta in medio orien­te) di imper­ver­sa­re nel­le varie cri­si di guer­ra: a comin­cia­re dal­la scel­ta di NON risol­ve­re la que­stio­ne pale­sti­ne­se, e con mano libe­ra per gli altri inter­ven­ti come in Liba­no, in Siria, nel­lo Yemen, ed ora in Iran. Que­sta paten­te inter­na­zio­na­le a delin­que­re al di fuo­ri di leg­gi inter­na­zio­na­li e in bar­ba ai pro­nun­cia­men­ti ONU sono sta­ti sem­pre pos­si­bi­li gra­zie al rap­por­to tra USA e Israe­le. Qui in veri­tà, il por­ta­vo­ce del­la comu­ni­tà pale­sti­ne­se affer­ma che il rap­por­to, per quan­to decla­ma­to non è vero che sia impron­ta­to a pari­tà, ma sono gli USA che por­tan­do avan­ti i van­tag­gi di rapi­na capi­ta­li­sti­ca, det­ta­no ordi­ni e com­por­ta­men­ti agli israe­lia­ni. La secon­da que­stio­ne quel­la del­la scel­ta dei tem­pi, rien­tra inve­ce nel­la capa­ci­tà di inzia­ti­va di Fran­cia e Ara­bia Sau­di­ta (che han­no mes­so in pie­di una con­fe­ren­za inter­na­zio­na­le all’ONU che avreb­be deli­be­ra­to col rico­no­sci­men­to del­la Pale­sti­na da par­te di Cana­da, Fran­cia, Pae­si Ara­bi ed altri) e che è sta­ta bru­tal­men­te inter­rot­ta dal­la aggres­sio­ne mis­si­li­sti­ca e dei bom­bar­da­men­ti sull’Iran da par­te israe­lia­na. Que­sta deci­sio­ne, così come si sta amplian­do dal geno­ci­dio con­tro i pale­sti­ne­si nel­la stri­scia di Gaza, con­tie­ne anche la dop­pia scel­ta di ren­de­re “dispo­ni­bi­le” per lo sta­to di Israe­le, ma anche degli USA, dei nuo­vi gia­ci­men­ti sco­per­ti in mare (appun­to di fron­te Gaza) di gas e petro­lio, e per con­se­gui­re da par­te del­lo sta­to ebrai­co il vero obiet­ti­vo “ter­ri­to­ria­le” (ecco la dram­ma­ti­ca veri­tà quo­ti­dia­na del­la sto­ria rac­con­ta­ta dal film) che è la Cisgior­da­nia. Va ricor­da­to infat­ti che nel 1993 era­no poche miglia­ia le pre­sen­ze dei “colo­ni” ebrei (di fat­to usur­pa­to­ri di ter­re e pro­prie­tà che han­no acqui­si­to beni cac­cian­do i pale­sti­ne­si lì resi­den­ti nei decen­ni pre­ce­den­ti), ora sono cir­ca 800mila! Ripe­tia­mo che, pur­trop­po, ora la situa­zio­ne è pre­ci­pi­ta­ta ulte­rior­men­te, con­fer­man­do tra­gi­ca­men­te le ana­li­si appe­na offer­te all’assemblea di Biblio­pop da par­te di You­sef Sal­man.

Mau­ri­zio Aver­sa e You­sef Sal­man men­tre ascol­ta­no inter­ven­ti del­l’as­sem­blea a Biblio­pop


Per que­sto, i com­po­nen­ti del­la segre­te­ria del PCI di Mari­no che han­no par­te­ci­pa­to e sono sta­ti pre­sen­ti a que­sto appun­ta­men­to han­no volu­to espri­me­re, a cal­do un com­men­to. “Ci toc­ca lan­cia­re, come faran­no mol­ti in que­ste ore, una aller­ta mas­si­ma che coin­vol­ge­rà pale­sti­ne­si, popo­la­zio­ni ara­be e met­ten­do a rischio di guer­ra tota­le tut­to il medi­ter­ra­neo. Espri­mia­mo e con­fer­mia­mo tota­le soli­da­rie­tà nei con­fron­ti del popo­lo pale­sti­ne­se e dell’Iran oggi ogget­to di incur­sio­ni di guer­ra cri­mi­na­li. — com­men­ta il PCI mari­ne­se — Nel­lo stes­so tem­po con­di­vi­dia­mo que­sta ana­li­si del ruo­lo capi­ta­li­sti­co che cer­ca vie d’uscite dal­la pro­priaa cri­si rispon­den­do, al soli­to, ricor­ren­do alle guer­re. Ma non si potrà nega­re ai nuo­vi pro­ta­go­ni­sti mon­dia­li, plu­ra­li e dif­fe­ren­ti nel­la loro espres­sio­ne poli­ti­ca, ad esse­re rife­ri­men­ti come rispo­sta posi­ti­va allo sca­te­na­re guer­re. Il rife­ri­men­to è ai Brics, ma più in gene­ra­le, al ruo­lo deca­den­te del dol­la­ro ame­ri­ca­no che sem­pre più è in dispar­te rispet­to alle scel­te i reci­pro­ci­tà che, appun­to, mol­ti sta­ti pro­ta­go­ni­sti mon­dia­li han­no scel­to di svol­ge­re. Con­fi­dia­mo — con­clu­de il pri­mo com­men­to del PCI — che a livel­lo inter­na­zio­na­le non ci sia nes­sun cedi­men­to e che anzi, gli USA, Israe­le (e per cer­ti ver­si mol­ta par­te del­la UE e il gover­no ita­lia­no) ven­ga­no rele­ga­ti a atto­ri dispe­ra­ti del­la pro­pria inca­pa­ci­tà ad esse­re pro­ta­go­ni­sti di pace come scel­ta pro­pria. Come comu­ni­sti vigi­le­re­mo e non ci arre­ste­re­mo di fron­te alla neces­si­tà di svol­ge­re un ruo­lo atti­vo con­tro la guer­ra, con­tro il capi­ta­li­smo moren­te, al fian­co dei popo­li aggre­di­ti e dei lavo­ra­to­ri di tut­to il mon­do che inve­ce per­se­guo­no pace e giu­sti­zia socia­le”.

Mol­ti dei par­te­ci­pan­ti alla visio­ne del­la prie­zio­ne del film No Other Land e all’as­sem­blea che ne è segui­ta, han­no volu­to testi­mo­nia­re soli­da­rie­tà al popo­lo pale­sti­ne­se con que­sta foto plu­ra­le che omag­gia la ban­die­ra pale­sti­ne­se alla pre­sen­za di You­sef Sal­man

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