Pac, Confeuro: Proposta Commissione Ue è buon punto di partenza.

Pac, Confeuro: Proposta Commissione Ue è buon punto di partenza.

15/05/2025 0 Di Marco Montini

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Pac, Con­feu­ro: Pro­po­sta Com­mis­sio­ne Ue è buon pun­to di par­ten­za.

Incre­men­ta­re fon­di per tute­la red­di­to, ricam­bio gene­ra­zio­na­le e tec­no­lo­gie

“Acco­glia­mo con favo­re la pro­po­sta di modi­fi­ca pre­sen­ta­ta dal­la Com­mis­sio­ne Euro­pea per la sem­pli­fi­ca­zio­ne del­la Poli­ti­ca Agri­co­la Comu­ne (PAC), che rap­pre­sen­ta final­men­te un pri­mo pas­so impor­tan­te ver­so una rifor­ma real­men­te più equa, fun­zio­na­le e vici­na alle esi­gen­ze dei pic­co­li e medi impren­di­to­ri agri­co­li. Lo dichia­ra Andrea Tiso, pre­si­den­te nazio­na­le di Con­feu­ro. “La pro­po­sta – pro­se­gue – costi­tui­sce infat­ti una soli­da base per una sem­pli­fi­ca­zio­ne con­cre­ta e di medio ter­mi­ne del­la PAC, che può rilan­cia­re l’intero com­par­to agri­co­lo euro­peo. La sem­pli­fi­ca­zio­ne dei paga­men­ti, la ridu­zio­ne degli one­ri ammi­ni­stra­ti­vi e il raf­for­za­men­to degli stru­men­ti di gestio­ne del­le cri­si, con l’apertura al cosid­det­to ‘ter­zo pila­stro’ lega­to alle assi­cu­ra­zio­ni con­tro even­ti cata­stro­fa­li, sono misu­re che da tem­po auspi­chia­mo e che final­men­te ini­zia­no a tro­va­re spa­zio nel dibat­ti­to euro­peo.”

Secon­do Con­feu­ro, l’impatto atte­so di que­ste misu­re potreb­be offri­re un con­cre­to soste­gno alla com­pe­ti­ti­vi­tà del set­to­re, alleg­ge­ren­do al con­tem­po il peso buro­cra­ti­co. “Ci augu­ria­mo – con­clu­de il pre­si­den­te nazio­na­le Con­feu­ro, Andrea Tiso – che Par­la­men­to e Con­si­glio euro­peo pos­sa­no raf­for­za­re ulte­rior­men­te que­sta pro­po­sta legi­sla­ti­va, incre­men­tan­do le dispo­ni­bi­li­tà a soste­gno del pri­ma­rio per appli­ca­re misu­re più inci­si­ve a favo­re del ricam­bio gene­ra­zio­na­le, e dell’ammodernamento del­le impre­se a livel­lo tec­no­lo­gi­co. È tem­po che l’Europa inve­sta dav­ve­ro nei suoi agri­col­to­ri, che rap­pre­sen­ta­no sen­za dub­bio il cuo­re vivo e pro­dut­ti­vo dei ter­ri­to­ri rura­li. Rite­nia­mo infat­ti che i pros­si­mi fon­di PAC deb­ba­no esse­re ero­ga­ti pre­va­len­te­men­te ai pro­dut­to­ri agri­co­li e in misu­re mino­re alle macro impre­se e mul­ti­na­zio­na­li. Por­re un limi­te all’erogazione del­le risor­se per le gran­di impre­se che non ne han­no biso­gno per garan­ti­re la soste­ni­bi­li­tà di tut­to il set­to­re è la stra­da per una più equa distri­bu­zio­ne di risor­se e per garan­ti­re un futu­ro all’agricoltura Euro­pea”.

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