Roma/Frosinone. Crisi internazionale settore auto. Crollo immatricolazioni Europa e Italia. PCI Lazio su Fca-Psa: intervenire con finanziamento pubblico.

Roma/Frosinone. Crisi internazionale settore auto. Crollo immatricolazioni Europa e Italia. PCI Lazio su Fca-Psa: intervenire con finanziamento pubblico.

10/02/2020 0 Di Maurizio Aversa

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Tiziano Ziroli, respon­s­abile lavoro e Oreste del­la Pos­ta seg­re­tario regionale PCI Lazio


La scor­sa set­ti­mana, il Comi­ta­to regionale del PCI del Lazio, all’interno del­la con­sue­ta dis­cus­sione polit­i­ca sull’analisi del­la soci­età regionale, sul­la crisi che attanaglia gli strati popo­lari ed i lavo­ra­tori che subis­cono sem­pre più la mar­gin­al­ità dell’attenzione del Gov­er­no, delle forze eco­nomiche e perfi­no dei media che non han­no più i temi del lavoro e le per­sone in carne ed ossa al cen­tro del­la loro atten­zione ma solo cose effimere, i comu­nisti nel loro dibat­ti­to han­no denun­ci­a­to ciò e scel­to di intrapren­dere mag­gior­mente inizia­tive, e pro­porre atten­zione a chi detiene il potere pro­prio su questo tema. Ora, appro­fonden­do la realtà pro­dut­ti­va nel­la nos­tra regione, salta imme­di­ata­mente agli occhi la realtà pro­dut­ti­va del­la ex Fiat. La situ­azione del­lo sta­bil­i­men­to FCA di Pied­i­monte San Ger­mano com­in­cia a far­si pre­oc­cu­pante in quan­to sono pre­viste, a par­tire da gen­naio e fino a set­tem­bre, 8 gg. di CIG al mese con con­seguente riduzione dei salari dei lavo­ra­tori. Già nel 2019 si è super­a­ta la soglia di 100 gg. atte­s­tandosi a quo­ta 104 gg. di CIG con una per­centuale che si avvic­i­na al 60%. La pro­duzione del­la Giuli­et­ta che si attes­ta attual­mente a 70 uni­ta scen­derà a quo­ta 40 e i nuovi mod­el­li annun­ciati per il sito di Pied­i­monte, riguardan­ti il seg­men­to D del­la Maserati, sono pre­visti dal 2021 con una pro­duzione di 100 auto al giorno e che avran­no un cos­to a vet­tura di cir­ca 70.000 euro, sicu­ra­mente des­ti­na­to ad un tar­get di rifer­i­men­to medio-alto. Tut­to ciò crea un liv­el­lo di allarme per la tenu­ta del­lo sta­bil­i­men­to di Pied­i­monte che con­ta oggi 3750 lavo­ra­tori con un indot­to di altri 2000 e che già nel­la fase attuale ver­sa in una situ­azione di grave sof­feren­za. Noi rite­ni­amo che quel­lo che è in crisi è soprat­tut­to il sis­tema Paese: c’è il ris­chio, infat­ti, che potreb­bero perder­si nel prossi­mo futuro cir­ca 25000 posti nel set­tore del­la mobil­ità. Il quadro è aggra­va­to dal fat­to che il sis­tema pro­dut­ti­vo mon­di­ale è in una situ­azione di sur­plus pro­dut­ti­vo se con­sid­e­ri­amo il fat­to che su 100 Mln di capac­ità pro­dut­ti­va le auto ven­dute sono solo 60 Mln. In questo quadro il PCI ritiene asso­lu­ta­mente nec­es­sario riaprire un tavo­lo nazionale tra Gov­er­no, sin­da­cati e FCA affinché ven­ga mes­so al cen­tro del­l’a­gen­da polit­i­ca il sis­tema indus­tri­ale ed in par­ti­co­lare quel­lo del­l’au­to, così come in Fran­cia dove in questo sen­so sono aper­ti ed oper­a­tivi. Inoltre, è bene ricor­dare che l’ac­cor­do FCA-Psa riguar­da esclu­si­va­mente la definizione dei ver­ti­ci, sen­za un piano di svilup­po chiaro soprat­tut­to per i siti del Mez­zo­giorno, e tenen­do pre­sente il forte nazion­al­is­mo francese se si trat­terà di chi­ud­ere siti pro­dut­tivi questi saran­no ital­iani. Il PCI rib­adisce la neces­sità che lo sta­to acquisti quote del grup­po, così come il gov­er­no francese detiene pic­cole quote dei grup­pi Psa e Renault, in modo da garan­tire la pro­duzione di nuovi mod­el­li con nuove tec­nolo­gie, investen­do in ricer­ca e inno­vazione per sostenere il nec­es­sario svilup­po del set­tore. Per il PCI, l’in­ter­ven­to pub­bli­co in questo set­tore, come in altri set­tori strate­gi­ci per l’e­cono­mia del nos­tro paese è in ques­ta fase asso­lu­ta­mente indis­pens­abile e impro­cras­tin­abile, altri­men­ti si corre il ris­chio con­cre­to di una crisi dev­as­tante del set­tore indus­tri­ale del­l’au­to con con­seguen­ti ricadute neg­a­tive dal pun­to di vista sociale ed eco­nom­i­co. Insom­ma, la denun­cia, ed insieme l’esortazione a Gov­er­no, poten­tati eco­nomi­ci e forze sin­da­cali è quel­la di rimet­tere al cen­tro dell’attenzione la ques­tione del­la pro­gram­mazione indus­tri­ale, ind­i­riz­zan­dola anche col sosteg­no diret­to statale, pro­prio al fine di sal­va­guardare intan­to il lavoro che c’è. (Così in una nota il seg­re­tario regionale del PCI Lazio, Oreste del­la Pos­ta)

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