Cop16 alla Fao, Confeuro: “Poco interesse mediatico. Ma bene impegno biodiversità”

Cop16 alla Fao, Confeuro: “Poco interesse mediatico. Ma bene impegno biodiversità”

03/03/2025 0 Di Marco Montini

Que­sto arti­co­lo è sta­to let­to 235 vol­te!

“Pochi gior­ni fa nel quar­tier gene­ra­le del­la FAO, a Roma, è anda­to in sce­na il cosid­det­to “secon­do tem­po” del­la COP16, cele­bra­ta a Cali, tra otto­bre e novem­bre 2024 e chiu­sa­si sen­za un accor­do su alcu­ni temi fon­da­men­ta­li per la gover­nan­ce inter­na­zio­na­le sul­la dife­sa del­la natu­ra. Sta­vol­ta e final­men­te l’intesa nel­la capi­ta­le ita­lia­na è arri­va­ta, ma andia­mo per gra­di. Innan­zi­tut­to, Con­feu­ro inten­de espri­me­re il pro­prio dispia­ce­re sul fat­to che un even­to auto­re­vo­le e inter­na­zio­na­le, come quel­lo del­la Cop16, sia pas­sa­to poli­ti­ca­men­te e media­ti­ca­men­te in sor­di­na rispet­to a un tema attua­lis­si­mo, come quel­lo dell’ambiente il cui inte­res­se e atten­zio­ne sem­bra esser­si pur­trop­po affie­vo­li­ti, sopra­tut­to da par­te di quel­le “poten­ze” glo­ba­li che inve­ce, come sol­le­ci­ta Con­feu­ro da tem­po, dovreb­be­ro por­re la que­stio­ne ver­de e il cam­bia­men­to cli­ma­ti­co tra le prio­ri­tà dell’agenda isti­tu­zio­na­le. Entran­do nel meri­to tec­ni­co dell’evento, con­clu­sa­si il 27 feb­bra­io scor­so, seb­be­ne riman­ga­no anco­ra pro­fon­di squi­li­bri e gran­di disu­gua­glian­ze tra i pae­si del nord e del sud del mon­do, repu­tia­mo cer­ta­men­te un otti­mo risul­ta­to l’aumento dei finan­zia­men­ti per la dife­sa del­la bio­di­ver­si­tà, con il fon­do di sal­va­guar­dia del 30% degli eco­si­ste­mi mari­ni e ter­re­sti che sali­rà a 200 miliar­di l’an­no entro il 2030. Una som­ma dav­ve­ro impor­tan­te per il futu­ro eco­so­ste­ni­bi­le dei nostri ter­ri­to­ri, per il benes­se­re degli esse­ri uma­ni e anche per la tute­la del­la nostra agri­col­tu­ra: bio­di­ver­si­tà infat­ti vuol dire pro­du­zio­ne non stan­dar­diz­za­ta ma dif­fe­ren­zia­ta nel­le varie zone del glo­bo, con­sen­ten­do così la col­ti­va­zio­ne e la valo­riz­za­zio­ne di quel­le eccel­len­ze agroa­li­men­ta­ri loca­li, di cui pae­si come l’Italia sono sto­ri­ca­men­te por­ta­to­ri”.

Così, in una nota stam­pa, Andrea Tiso, Pre­si­den­te nazio­na­le Con­feu­ro, la Con­fe­de­ra­zio­ne degli agri­col­to­ri euro­pei e del mon­do.

Related Images: